"La morte di un lavoratore in cava a Carrara ci colpisce e ci addolora nel profondo. Esprimo la mia vicinanza sincera alla famiglia, ai colleghi, a tutta la comunità e chiedo che venga fatta piena luce su quanto è successo, senza zone d’ombra. Purtroppo, l’Italia sta normalizzando l’idea di uscire di casa per lavorare e non farvi più ritorno. Lo dicono i dati delle morti sul lavoro, anche di questo 2025, che è già tragico. Siamo di fronte a bollettini di guerra e a drammi che si ripetono continuamente. Drammi che lacerano spezzano vite, lacerano famiglie e comunità, lasciando solo rabbia e dolore immensi. Sul lavoro e sulla sicurezza dobbiamo fare di più. È un dovere morale, umano, prima che politico. L’alternativa è infatti irricevibile: prendere semplicemente atto di questi bollettini di guerra e ripetere sempre le stesse parole, di cui le famiglie non se ne fanno niente: servono interventi concreti, risorse vere, controlli seri. La sicurezza deve essere una priorità, non un adempimento burocratico”.
Così il deputato dem, Marco Furfaro, della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“La proposta di legge del Pd si pone come obiettivo l’abbassamento del costo dei farmaci veterinari per gli animali da compagnia. Oggi i farmaci veterinari sono un vero e proprio salasso per i padroni di un animale da compagnia. Un italiano su tre, anche per esigenze specifiche e non solo per piacere, possiede un animale da affezione”. Lo dichiara Patrizia Prestipino, deputata Pd e Garante per gli animali di Roma Capitale, prima firmataria della proposta di legge che verrà presentata mercoledì 16 aprile 2025 alle ore 11:30 presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati.
Interverranno:
Patrizia Prestipino, deputata Pd e Garante per gli animali di Roma Capitale
Gianluca Felicetti, presidente Lav
Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali di Montecitorio e responsabile nazionale Welfare Pd
Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia Pd
Per info e accrediti scrivere a pd.ufficiostampa@camera.it
Oggi è la Giornata mondiale della salute.
O di quel che ne resta, dopo i tagli di questo governo. Perché mentre Meloni fa i proclami, la sua maggioranza taglia. Cancella il fondo per i disturbi alimentari, boccia gli emendamenti per la prevenzione del tumore al seno, blocca la legge sullo psicologo di base, lascia 400 milioni in meno per le persone con disabilità, riduce la copertura per i malati gravissimi nelle RSA. Tagliano dove fa più male. Dove si colpisce chi ha bisogno. Dove si decide se un cittadino viene curato o abbandonato.
Non sono errori tecnici, ma precise scelte politiche. La destra vuole una sanità a misura di portafogli.
Così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile Welfare del Pd, Marco Furfaro.
“La sperimentazione della riforma della disabilità, avviata dal Governo in nove province italiane, sta mostrando gravi criticità che mettono a rischio i diritti delle persone con disabilità. I numeri parlano chiaro: nei primi due mesi del 2025 le richieste di accertamento sanitario si sono più che dimezzate rispetto all’anno precedente, segno che il nuovo sistema sta ostacolando, anziché agevolare, l’accesso alle prestazioni.” Lo dichiarano Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, e Marco Furfaro, responsabile Welfare del PD, che hanno presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al Governo di intervenire immediatamente.
“La decisione di trasferire le competenze dalle ASL all’INPS ha creato enormi difficoltà procedurali – proseguono i due esponenti dem – con i medici di base in affanno per la compilazione del nuovo certificato e l’esclusione degli Enti di patronato, che fino a oggi hanno garantito un supporto essenziale e accessibile. A questo si aggiunge una drastica riduzione dei punti di accesso per le valutazioni sanitarie, con effetti disastrosi in province come Firenze, dove si è passati da numerose sedi ASL a soli tre centri INPS.”
“La riforma presenta falle evidenti e il ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi non fa che aggravare la situazione. In particolare, resta ancora bloccato il decreto sul progetto di vita individuale personalizzato, uno strumento fondamentale per garantire un reale percorso di inclusione e autodeterminazione per le persone con disabilità. Per questo chiediamo al Governo quali misure urgenti intenda adottare per correggere le criticità emerse, quali azioni saranno messe in campo per garantire una maggiore accessibilità territoriale ai servizi e quali siano le tempistiche per l’emanazione dei decreti attuativi ancora mancanti. Non si può continuare a sperimentare sulla pelle delle persone più fragili” concludono Gribaudo e Furfaro.
"In queste settimane abbiamo avuto un vicepresidente del consiglio, Salvini, che ha dichiarato che la vittoria di Trump era "un bel giorno di sole per l’Italia " e, non contento, che i dazi rappresentano "un’opportunità"; abbiamo sentito una presidente del consiglio, Meloni, dire che dobbiamo non reagire, porgere l’altra guancia e ringraziare pure per la sberla; abbiamo letto di senatori della Lega come Borghi affermare che l’Italia sarebbe stata risparmiata alla faccia della Germania, che si sarebbe scatenata una corsa a venire nel nostro Paese. Di fronte a un momento drammatico per le nostre imprese e lavoratori, hanno passato i giorni a mentire o a fare gli scendiletto di chi voleva colpirci. E ora, anziché chiedere scusa, non riescono nemmeno a scegliere tra la difesa dei nostri interessi e il miliardario americano. Volevano fare i patrioti, sono diventati degli zerbini". Lo ha detto Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria Pd, a L'aria che tira su La7
“Nella giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, chiediamo al ministro Schillaci quali iniziative intenda intraprendere, anche in accordo con le Regioni e gli enti locali, per consentire alle famiglie interessate di poter fruire pienamente dei percorsi riabilitativi intensivi appropriati al bisogno e alle fasi di sviluppo, senza costringerle a rivolgersi al tribunale per ottenere dal Servizio Sanitario i rimborsi previsti, come purtroppo è successo a Brescia, con un aggravio di sofferenza da evitare”. Così Gian Antonio Girelli, deputato bresciano del Pd, in un’interrogazione al ministro della Salute, sottoscritta dai componenti dem della commissione Affari sociali della Camera, Ciani, Furfaro, Malavasi e Stumpo.
“Il disturbo dello spettro autistico è una condizione molto frequente nella popolazione generale caratterizzata dalla presenza di un disturbo dell’interazione sociale e della comunicazione, associato a dei comportamenti ripetitivi e a interessi ristretti. Per contrastare questo disturbo, sono necessari interventi precoci, che possono avere anche un grave peso economico sulle famiglie come, ad esempio, per quel che riguarda le spese sostenute per i trattamenti Aba (Applied behavior analysis), orientati a migliorare le abilità comunicative e sociali nei bambini che possono costare anche 800-1000 euro al mese. Nella provincia di Brescia dove le persone con disturbo dello spettro autistico sono 3.010, molte famiglie sono state costrette a ricorrere alla magistratura per ottenere dal Servizio Sanitario i rimborsi previsti. Nelle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, è previsto infatti che l’intervento Aba rientri nei Lea, ma spesso per ragioni economiche e di personale le strutture pubbliche non sono in grado di erogarlo a tutti. Inoltre, le linee guida evidenziano il fatto che gli Aba siano trattamenti intensivi ma per carenza di risorse e di personale spesso vengono proposti, dopo uno o due anni di attesa, 45 minuti alla settimana di psicomotricità, mentre non a tutti viene concesso il necessario rimborso, costringendo molte famiglie a rivolgersi al tribunale per vedere riconosciuti i propri diritti”.
"Ormai parlare di “frizioni” in maggioranza significa minimizzare. Da giorni è uno scontro continuo a mezzo stampa, social e tv tra Lega e Forza Italia, con la prima che per recuperare qualche consenso sta cercando di cannibalizzare l’alleato, attaccandolo continuamente e delegittimando i suoi stessi Ministri, e con Meloni e Fdi che in profondo imbarazzo non riescono a fare nessuna sintesi. In un Paese nel quale la povertà è in crescita, i salari si abbassano e le tensioni geopolitiche rischiano di travolgerci e scaricarci addosso dazi che metteranno in ginocchio decine di migliaia di imprese, i tre partiti di governo passano le giornate ad azzuffarsi e mantengono tre posizioni diametralmente opposte su pressappoco qualunque tema.
Così non si va avanti. Questa armata brancaleone fa male all’Italia e agli italiani".
Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
Interrogazione a Musumeci: chiarire motivo ritardo
“A due settimane dall’ondata di maltempo che ha investito la Toscana provocando danni ingenti a famiglie, aziende e infrastrutture, il governo - nonostante le ripetute richieste del presidente Eugenio Giani - non ha ancora proclamato lo stato di emergenza per la nostra regione. L’area del Mugello è tra quelle più duramente colpite: frane e allagamenti hanno reso inagibili molte abitazioni, oltre che aver interrotto collegamenti stradali e ferroviari. I comuni interessati hanno la necessità di ripristinare nel minor tempo possibile le infrastrutture, ma non esiste nei loro bilanci margine di manovra che permetta di investire risorse. È necessario che il governo non rinvii più il riconoscimento dello stato di emergenza per la Toscana, condizione essenziale per snellire le procedure che permetteranno a enti locali, famiglie e aziende di ottenere le risorse nazionali necessarie a ripristinare le infrastrutture compromesse e sostenerli nella fase di ripresa. Non possiamo lasciare soli le cittadine ed i cittadini del Mugello. Per questo abbiamo presentato alla Camera e al Senato un’interrogazione rivolta al ministro della Protezione civile, Musumeci, per chiarire i motivi di questo ritardo”.
Lo dichiarano i parlamentari Pd eletti in Toscana, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Silvio Franceschelli, Dario Parrini e Ylenia Zambito firmatari delle interrogazioni.
La relazione della Corte dei Conti conferma gravi criticità nell’attuazione del PNRR, con ritardi su istruzione, welfare, inclusione e salute. Questi ambiti, fondamentali per la coesione sociale e la riduzione delle diseguaglianze, restano ai margini dell’azione di governo, dimostrando l’assenza di una visione chiara sulle reali emergenze del Paese”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro commenta la relazione della Corte dei Conti sullo stato di avanzamento del Pnrr. “Inoltre - aggiunge Furfaro - se fosse confermata l’intenzione del ministro Giorgetti di chiedere uno slittamento del Pnrr, come riportato da Repubblica, saremmo di fronte all’ennesima dimostrazione dell’incapacità del governo di programmare e utilizzare le risorse disponibili. Un fatto gravissimo che segnala l’inefficienza nella gestione dei fondi e la mancanza di una strategia per affrontare le urgenze sociali.
Questa situazione certifica l’assenza di una reale volontà di abbattere le diseguaglianze e garantire diritti fondamentali ai cittadini. Il governo, invece di agire con responsabilità, continua a rinviare, compromettendo il futuro del Paese”, conclude Furfaro.
"Secondo Onu da un lato e Istat dall’altro, siamo oggi non solo il Paese con il peggior crollo dei salari reali di tutto il G20 e con una conseguente perdita del potere d’acquisto dell’8,7% tra il 2008 e il 2024, ma anche quello in cui cresce la quota di coloro che vivono a rischio di povertà o esclusione sociale, che è passata dal 22,8% del 2024 al 23,1% di oggi. Due dati drammatici e impietosi che dimostrano una realtà evidente: il Paese è palesemente in una profonda crisi che non fa che peggiorare. L’assurdo, in questo, è che non solo il Governo nega l’evidenza, ribaltando totalmente la realtà, ma anche che anziché intervenire per fronteggiare la povertà fa tutto ciò che è in suo potere per aggravarla: ha cancellato il reddito di cittadinanza, tagliato il welfare, bloccato il salario minimo e trasformato i diritti in privilegi per pochi. In un Paese dove un quarto della popolazione rischia la povertà e la distanza tra chi ha tanto e chi ha poco continua ad aumentare, servirebbero investimenti straordinari sul lavoro, sul salario minimo, sul sostegno alle famiglie. E invece ci ritroviamo con una politica economica che protegge i forti e abbandona chi è più fragile. Apra gli occhi Giorgia Meloni. Al Governo c’è lei e la sua responsabilità è intervenire per frenare questo dissesto sociale, non aggravarlo".
Così Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“La Corte Costituzionale ha deciso che anche le persone single potranno adottare minori stranieri in stato di abbandono. Una svolta attesa da anni, che finalmente riconosce un principio ovvio: ciò che conta non è lo stato civile di chi adotta, ma la capacità di offrire amore, stabilità e un futuro. Un giorno storico per i diritti, un grande passo avanti. Ma anche l’ennesima sconfitta umiliante per il governo Meloni, che tramite l’Avvocatura dello Stato e una memoria integrativa della Presidenza del Consiglio aveva dato parere contrario, cercando di fermare questa sentenza. La destra di Meloni, infatti, continua a usare le famiglie come terreno di battaglia ideologica.
Ostacolando ogni passo avanti per i diritti civili. Negando riconoscimento non solo ai genitori single, ma anche ai genitori omogenitoriali e ai loro figli. Facendo guerra a chiunque esca dal loro modello di “famiglia tradizionale”. Oggi la Corte Costituzionale ha fatto quello che la maggioranza non ha avuto il coraggio di fare e che ha tentato fino all’ultimo di ostacolare. Presidente Meloni, basta con questa folle crociata contro i diritti, contro i bambini, contro i genitori, contro le persone. Riconosca tutte le famiglie. Tutte. Anche quelle che non piacciono a Lega e Fratelli d’Italia” così il capogruppo democratico in commissione affari sociali della Camera, Marco Furfaro.
"Le parole del procuratore Tescaroli fotografano con chiarezza quella che è la situazione di Prato. Il governo Meloni continua a ignorare le reali necessità della città mentre i parlamentari di destra si vantano di attenzioni inesistenti. La realtà è drammatica: organici ridotti all'osso, carenze strutturali negli uffici giudiziari e nelle forze dell'ordine, ispettori del lavoro insufficienti per contrastare lo sfruttamento, il carcere allo sbando. I sei poliziotti e nove carabinieri arrivati recentemente sembrano mere sostituzioni di personale, non incrementi. Il governo racconta una realtà parallela mentre la nostra città affronta sfide enormi con risorse inadeguate. Stamani ho parlato con la sindaca Bugetti, che ho innanzitutto ringraziato per quanto sta facendo per la comunità pratese, assicurandole il massimo impegno mio e del Partito Democratico. Un territorio complesso come Prato ha bisogno di investimenti strutturali, non di operazioni spot o passerelle che non portano soluzioni concrete. Il governo ha una responsabilità precisa: mettere le istituzioni locali nelle condizioni di operare efficacemente. Noi del Partito Democratico continueremo a batterci affinché Prato riceva finalmente l'attenzione che merita".
Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.
Da inchiesta emergono novità serie e preoccupanti
“Le novità fatte emergere dal procuratore di Prato Tescaroli sulla strage del deposito Eni di Calenzano sono serie e preoccupanti. Cinque persone si sarebbero potute salvare. E’ inaccettabile che i tentativi di insabbiamento siano arrivati dalla stessa Eni. Abbiamo chiesto chiarezza e verità da subito. L’azienda dia spiegazioni convincenti: ne va della reputazione di un settore strategico del Paese”.
Così i deputati democratici Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro, Emiliano Fossi, segretario Pd della Toscana, e Marco Furfaro, della segreteria nazionale del Pd.
“413 persone uccise in una notte. Tantissimi bambini. Colpevoli di cosa? Di un grave crimine: dormire. Gaza è stata colpita ancora. Netanyahu continua a sterminare civili con la complicità della comunità internazionale, che guarda, tace e lascia fare. Il suo governo criminale ha distrutto ospedali, scuole, rifugi. Ha bloccato gli aiuti. Ha tagliato l’elettricità. Ha ridotto Gaza a un cumulo di macerie, mentre i bambini combattono la fame e muoiono di freddo o di bombe. Non c’è più tempo per la diplomazia vuota. Non c’è più tempo per gli appelli retorici che non servono a niente.
L’Unione Europea agisca nei confronti di Netanyahu nello stesso modo in cui agirebbe e agisce contro altri criminali di guerra. Il terrorismo non si combatte uccidendo bambini e civili. Basta bombardamenti. E basta ipocrisie” così sui social il responsabile welfare del Pd, il deputato Marco Furfaro.
Oggi, martedì 11 marzo alle ore 10.30, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, si terrà la conferenza stampa "4 milioni di voci inascoltate – Il diritto negato alla cura dei disturbi alimentari". L’evento vedrà la partecipazione di parlamentari, esperti e attivisti impegnati nella lotta per il riconoscimento del diritto alla cura per chi soffre di disturbi alimentari.
Interverranno: Rachele Scarpa (PD), Andrea Quartini (M5S), Luana Zanella (AVS), Maria Elena Boschi (IV), Elena Bonetti (AZ), Riccardo Magi (+EU), Paolo Notarnicola (Rete Studenti Medi), Stefano Tavilla (Fondazione Fiocchetto Lilla), Celeste Manzi (Animenta), Maruska Albertazzi (Regista).
L’incontro vuole accendere i riflettori sulla mancanza di adeguati percorsi di cura per milioni di persone che lottano quotidianamente contro i disturbi alimentari, una vera e propria emergenza sanitaria e sociale.
Per partecipare, inviare una mail a: furfaro_m@camera.it.