«A Montemurlo, nel cuore del distretto tessile di Prato, 18 lavoratori stavano semplicemente protestando per rivendicare condizioni di lavoro dignitose. Denunciavano straordinari non pagati, sabati di lavoro obbligatori senza compenso, contratti fittizi con inquadramenti inferiori alle mansioni reali. Per questo erano in presidio da giorni davanti alla fabbrica L’Alba Srl.
Questa mattina, invece di ascoltare le loro richieste, hanno ricevuto calci e pugni. Secondo la denuncia del sindacato, la titolare e persone a lei vicine hanno distrutto il gazebo e aggredito gli operai, tanto che uno di loro è finito in ospedale portato via in ambulanza. Scene documentate in un video che lascia senza parole.
Esprimo piena solidarietà ai lavoratori e al sindacato che li sostiene. È inaccettabile che nel 2025 in Italia chi sciopera per i propri diritti venga preso a botte. Non può esistere che il Made in Italy si regga sulla precarietà, sugli appalti senza regole e sulla violenza contro chi lavora.
Chiediamo chiarezza immediata, individuazione delle responsabilità e controlli rigorosi. Anche e soprattutto a tutela di chi ogni giorno lavora rispettando le regole e la dignità delle persone.
Il distretto di Prato è un simbolo di lavoro e dignità, non un far west dove chi protesta viene picchiato. Lo Stato deve esserci, con regole, legalità e rispetto delle persone. Senza diritti il Made in Italy perde non solo credibilità, ma anche la sua anima. Nessuno si sottragga a questa battaglia per la legalità ».
“Israele ha avviato l’operazione di terra nella città: hanno fatto incursione con i tank, hanno bombardato, pur sapendo che solo il 40% degli abitanti era stato evacuato. È l’atto finale di due anni di assedio, di fame usata come arma, di bombardamenti che hanno già cancellato quartieri, scuole, ospedali. L’obiettivo è chiaro: radere al suolo Gaza, costringere il suo popolo alla fuga o annientarlo, colonizzare la Striscia”. Così il deputato Marco Furfaro, capogruppo dem nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile nazionale Welfare del Pd sui suoi canali social.
“Eppure, ancora una volta – continua il parlamentare - sappiamo già cosa sentiremo dire dal nostro governo: che è ‘inaccettabile’, che ‘non si può condividere’, che ‘serve la diplomazia’”. E intanto guardano. Guardano mentre Gaza brucia. Guardano mentre decine di migliaia di civili, donne e bambini, vengono lasciati senza scampo. Guardano senza fare niente”. “Non bastano le finte parole indignate o le frasi di circostanza. Serve un sussulto di decenza, di dignità, di umanità e imporre sanzioni a Israele, rompere gli accordi militari che ci legano a un governo che bombarda bambini e innocenti, riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, applicare un embargo sulle armi”, conclude Furfaro.
«Le scritte apparse oggi a Pistoia contro Roberto Speranza non sono solo un atto vile, ma l’ennesimo segnale di un clima d’odio che in questi anni è stato alimentato scientemente. Si può discutere di tutto, ma trasformare il confronto politico in insulti e minacce è inaccettabile. Speranza ha guidato il Paese in uno dei momenti più difficili della nostra storia recente, con serietà e responsabilità. Chi lo insulta, insulta anche il lavoro di medici, infermieri e di chi ha lottato per salvare vite. Mi aspetto una condanna chiara e senza ambiguità anche dalla destra e dal sindaco, nonché candidato Presidente, Tomasi. Perché quando si soffia sul fuoco delle paure, poi le fiamme non le controlla più nessuno. Serve riportare il dibattito dentro i confini del rispetto: le persone prima di tutto, non l’odio di parte». Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo in commissione Sanità alla camera e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
Quello che sta accadendo in queste ore in Parlamento è vergognoso. In Commissione Affari Sociali, Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno provando a scrivere nero su bianco una delle pagine più disumane di questa legislatura: escludere il Servizio Sanitario Nazionale dalle procedure sul fine vita. Vogliono che chi è costretto a scegliere il suicidio assistito per condizioni irreversibili, per dolori insopportabili, per dignità personale, non possa più contare sul sistema sanitario pubblico. Chi vorrà porre fine alla propria sofferenza dovrà pagare tutto di tasca propria: medici, farmaci, strutture. Vogliono trasformare anche la morte in un privilegio per pochi. Una visione violenta, classista, indegna, che umilia chi soffre e che punisce chi chiede solo di non essere costretto a vivere in condizioni disumane. Faremo di tutto per fermare quella che è una vera e propria vergogna sulla pelle delle persone più fragili. Un Paese civile accompagna chi soffre, non lo abbandona.
Così Marco Furfaro, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Affari Sociali della Camera e responsabile nazionale Welfare del PD.
“Definire un Presidente di Regione un “cancro” non è solo un’offesa a chi la subisce. È un insulto alla dignità delle istituzioni, alla lotta quotidiana di migliaia di famiglie che convivono con una malattia terribile ed è la dimostrazione di come l’odio rappresenti ormai la cifra culturale distintiva della destra”.
Così Marco Furfaro, membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, commenta il post pubblicato dal presidente del Consiglio comunale di Poggio a Caiano, Mauro Mazzoni, in cui definisce Eugenio Giani “un cancro di cui la Toscana deve liberarsi”.
“C’è un limite che nemmeno in campagna elettorale si dovrebbe mai superare. Quando il linguaggio della politica è disumano e violento, si diventa indegni del ruolo che si ricopre e incompatibili con la responsabilità istituzionale che si dovrebbe onorare ogni giorno”.
“La Toscana, fortunatamente, è terra di civiltà. E il 12 e il 13 ottobre, saranno ancora una volta i cittadini a ricordarlo a questa destra violenta e inadeguata”.
“In un momento in cui servirebbe rigore, credibilità e competenza, il Ministro della Salute ricostituisce il NITAG, l’organismo che definisce le strategie vaccinali del Paese, mettendoci dentro un ortopedico, un chirurgo in pensione e due no vax”.
Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo PD in Commissione Affari Sociali, commentando la nuova composizione del NITAG nominato da Orazio Schillaci.“Tra i membri scelti c’è Paolo Bellavite, che è arrivato ad affermare che gli effetti avversi dei vaccini avrebbero “pareggiato le vittime del Covid”. E c’è Eugenio Serravalle, secondo cui l’esavalente sarebbe inefficace, l’immunità di gregge un mito e le vaccinazioni pediatriche un falso mito privo di prove scientifiche. Un uomo che ha dichiarato testualmente che “la salute dei bambini non vaccinati è migliore di quella dei bambini vaccinati”.
“È una decisione gravissima. Il messaggio che il governo Meloni manda agli italiani è uno solo: la salute pubblica viene dopo il consenso politico”.
“Abbiamo presentato un'interrogazione urgente al ministro: chi ha messo in discussione la validità dei vaccini non può decidere se e come somministrarli a milioni di italiani”.
“Non bastavano le carrozzine elettriche negate. Ora tocca alle scarpe ortopediche.
Un mese e mezzo fa avevo denunciato pubblicamente un fatto indegno: persone con disabilità costrette a pagare di tasca propria le riparazioni delle carrozzine.
Il motivo? La loro rimozione da parte del Governo dai LEA, ossia dalle prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire gratuitamente.
Ecco, purtroppo non si sono fermati. Oggi arrivano nuove storie da Liguria e Lombardia: famiglie che devono sborsare 400 euro per un paio di scarpe ortopediche per il figlio con disabilità.
Un dispositivo che prima era garantito dai Livelli Essenziali di Assistenza e che ora, dopo l’aggiornamento voluto dal ministero della Salute, non ci sarebbe più.
E mentre il ministro Schillaci assicura che tutto funziona, che nulla è stato toccato, due Regioni di destra lo smentiscono.
Sì, avete capito bene: lo Stato che trova 14 miliardi di euro per le spese militari o un miliardo di euro per i centri in Albania, non trova i soldi per aiutare un bambino a camminare, a mettere un piede davanti all’altro.
È inaccettabile. Ed è per questo che presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute Schillaci.
Il governo Meloni ripristini subito, con chiarezza, ogni dispositivo previsto le persone con disabilità. Ristabilisca quello che è a tutti gli effetti diritto alla salute.
E la smetta di trattare le persone con disabilità come un peso da scaricare, anziché come cittadini con pari diritti e dignità” così sui social il deputato democratico Marco Furfaro.
“Il governo Meloni non passerà alla storia per aver difeso i diritti delle persone con disabilità. Nessuna strategia sulla vita indipendente, tagli di centinaia e centinaia di milioni di euro, una ministra per le Disabilità scomparsa. Oggi, però, un risultato lo abbiamo portato a casa. Grazie a un ordine del giorno a mia prima firma, cofirmato con i colleghi Guerra e Merola, il governo si impegna a correggere un’ingiustizia che dura da anni: alzare la soglia di reddito per i figli con disabilità a carico, portandola a 4.000 euro annui senza limiti di età". Così Marco Furfaro, capogruppo PD in Commissione Affari Sociali, a margine dell'approvazione.
"Finora, incredibilmente, basta una pensione di reversibilità di poco più di 3.000 euro per far perdere a un genitore le detrazioni fiscali per un figlio con disabilità. Una soglia assurda, ferma al 1997, che colpisce proprio chi avrebbe più bisogno di sostegno. Vigileremo, passo dopo passo, affinché il Governo dia piena attuazione all’impegno. Le famiglie con figli con disabilità meritano risposte concrete, non pacche sulle spalle, promesse o passerelle”.
“La Dogaia è il simbolo di un sistema penitenziario al collasso. La morte di un detenuto è l’ennesimo fallimento di uno Stato che abbandona i suoi doveri costituzionali”. Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del PD.
“Sovraffollamento, organici ridotti, assistenza sanitaria e psichiatrica assente: in queste condizioni il carcere non rieduca, non restituisce dignità. È solo una fabbrica di disperazione. Da anni denunciamo questa emergenza, ma il governo resta in silenzio. Ogni morte in carcere è una ferita alla democrazia”.“Servono interventi strutturali: ridurre il sovraffollamento, rafforzare gli organici, potenziare l’assistenza psichiatrica e le misure alternative. Le carceri non devono essere un deposito di umanità abbandonata, ma luoghi di dignità. Il PD continuerà a battersi affinché le nostre richieste siano finalmente prese in considerazione dal governo”.
“I numeri parlano chiaro: in Italia, il 92% dei padri non utilizza il congedo parentale nei primi 12 anni di vita del figlio. E per ogni figlio nato, le donne pagano il prezzo più alto: penalizzate sul lavoro, penalizzate sul salario, penalizzate nei diritti. Nel settore privato una donna su cinque lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio; chi resta subisce una penalizzazione salariale media del 14%”, così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali e membro della segreteria Pd, commenta il XXIV Rapporto INPS.
“Altro che “leadership femminile”: Giorgia Meloni è la prima Presidente donna a non far nulla per liberare le donne dal carico insostenibile della cura. La famiglia rimane ancora oggi una questione che grava quasi esclusivamente sulle spalle femminili”.“La destra vuole un’Italia in cui le donne restino chiuse in casa, magari in cucina, meglio ancora se zitte e in silenzio. Il Governo esca dal Medioevo e sostenga subito la proposta di legge di tutta l'opposizione a prima firma Schlein sui congedi parentali obbligatori e paritari. Basta parole: vogliamo un Paese che riconosca che crescere un figlio è un compito condiviso, non una condanna per le donne”.
Dai dazi USA un colpo mortale a imprese e lavoratori.
“Donald Trump ha formalizzato dazi del 30% sull’Unione Europea, una scelta gravissima che mette a rischio il nostro export, danneggia il Made in Italy e avrà ricadute pesantissime su imprese, lavoratori e famiglie. Parliamo di meno ordini dall’estero, rischio licenziamenti e un contraccolpo sull’intero tessuto produttivo del Paese”. Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali alla Camera e membro della segreteria del Partito Democratico, commenta la decisione di Donald Trump di fissare al 30% i dazi sull’Unione Europea.
“Meloni, che solo pochi mesi fa si proclamava ‘pontiera’ con Washington e celebrava il suo viaggio come un trionfo diplomatico - aggiunge l'esponente dem - continua a tacere. Salvini, che indossava il cappellino MAGA e salutava la vittoria di Trump come ‘un bel giorno di sole per il mondo’, come sempre scompare. Il governo dei patrioti, quello del ‘prima gli italiani’, non ha il coraggio di dire una parola in difesa dell’Italia”.
“Il governo Meloni - conclude Furfaro - esca dall’ambiguità, dica chiaramente quali contromisure intende prendere in Europa per tutelare le nostre imprese e i nostri lavoratori. Difendere l’Italia non significa fare i sovranisti sui social. Significa alzare la testa quando serve. Non accetteremo che a pagare le loro sceneggiate internazionali siano le persone comuni”.
"Rivolgo i miei migliori auguri di buon lavoro al commissario prefettizio Claudio Sammartino per l'importante incarico che è chiamato a svolgere alla guida del Comune di Prato. Come Partito Democratico assicureremo la massima disponibilità e collaborazione istituzionale per fare in modo che i progetti e le attività della città non si fermino, nonché per accompagnare questa fase di transizione verso le prossime elezioni amministrative. La nostra esperienza amministrativa e la conoscenza delle dinamiche sociali, economiche e produttive della città sono a completa disposizione del commissario e di questa delicata fase istituzionale. Prato è una città che è risorta tante volte da eventi che hanno messo a dura prova i pratesi, ci rialzeremo anche questa volta". Lo dichiara in una nota Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico
"I dati dell’ISTAT sullo sviluppo sostenibile affossano senza appello la propaganda del governo Meloni. Altro che 'il più grande investimento di sempre sulla sanità': la realtà è che l’Italia sta clamorosamente mancando l’aggancio agli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare quelli legati alla salute, come denuncia il Rapporto SDGs 2025 dell’Istat”.
Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Affari Sociali della Camera e responsabile nazionale Welfare del PD.
"Il 40% delle misure relative al Goal 3 – quello sulla salute – registra un peggioramento. È un dato gravissimo, che conferma ciò che il Partito Democratico denuncia da tempo: questo governo sta scientemente disinvestendo sulla sanità pubblica. Mentre milioni di italiane e italiani rinunciano a curarsi per ragioni economiche, il Servizio Sanitario Nazionale viene lasciato allo stremo per favorire i profitti di pochi imprenditori privati, spesso amici della maggioranza e, in alcuni casi, direttamente coinvolti nella vita politica del centrodestra."
"Il Rapporto ISTAT certifica anche un drammatico rallentamento sul fronte della parità di genere, della qualità delle istituzioni e della tutela dell’ambiente. Ma è sulla salute che il fallimento è più evidente: ospedali in affanno, liste d’attesa infinite, personale sanitario allo stremo. Una situazione che non nasce oggi, ma che oggi viene aggravata da scelte politiche deliberate e irresponsabili."
"Serve un’inversione di rotta immediata. Il diritto alla salute non è un lusso né un favore da concedere a chi può permetterselo. È un diritto costituzionale".
“Siamo stati i primi ad arrivare, saremo gli ultimi ad andarcene”. Così diceva Giorgia Meloni davanti al cartello di Bibbiano. Ci si fece fotografare come in un pellegrinaggio. E con lei arrivarono Salvini, le fake news, l’odio, la gogna. Dicevano che a Bibbiano c’erano “ladri di bambini”. Che i servizi sociali strappavano figli per affidarli a coppie omosessuali. Che psicologi e assistenti sociali usavano gli elettroshock. Che c’era un sistema organizzato per fare soldi sulla pelle dei più fragili. Oggi, dopo sei anni, quel processo si è chiuso. Non c’erano ladri di bambini. Non c’era nessun sistema.
Non c’era nulla di quello che Giorgia Meloni e Salvini hanno urlato ai quattro venti. Ma il danno resta. Resta un intero sistema di tutela dell’infanzia delegittimato. Tutto questo per cosa? Per lucrare qualche voto in più. Ora che il processo è finito, chi ha consensi sulla pelle dei bambini e sulla calunnia dei professionisti deve chiedere scusa. Giorgia Meloni deve chiedere scusa.
Attendiamo fiduciosi” così sui social il deputato democratico Marco Furfaro.
“Sulla salute mentale servono investimenti, servono strutture. Ma soprattutto, serve lo psicologo di base, che il Governo sta ostinatamente bloccando nei lavori in Commissione. Introdurlo, pensate, costerebbe appena 25 milioni di euro: il nulla rispetto al miliardo di euro buttato in Albania o nei condoni. Il nulla rispetto ai 150 milioni di euro stanziati per condonare le multe ai No-Vax. Presidente Meloni, ministro Schillaci, ma cosa state aspettando?”. Lo scrive in post social il deputato Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Welfare alla Camera.
'Abbiate cura della salute mentale, della salute fisica e, soprattutto, degli affetti. Tutto il resto è superficiale'. “Sono le parole da gigante di Giovanni Iotti nella lettera che ha lasciato ai suoi genitori prima di morire a soli 19 anni. Era malato da tempo, ma non ha mai smesso di vivere a pieno. Di studiare, di aiutare gli altri, di tenere accesa la luce. E allora, anche in suo nome, diciamolo chiaramente: la salute mentale è una priorità. E uno Stato serio la deve trattare come tale”, conclude Furfaro.