05/03/2025 - 12:49

"L’Europa ha speso in aiuti militari, umanitari e finanziari all’Ucraina più degli Stati Uniti. Eppure, non ha avuto nessuna influenza sulla guerra ed è stata esclusa nelle discussione di queste settimane da Trump, con il risultato di lasciare Zelensky e l’Ucraina è in balia dei ricatti del miliardario americano. Qualcuno ha la responsabilità di domandarsi perché l'Europa sia così ininfluente? Non sarà scrivendo in modo compulsivo sui social che aiuteremo l’Ucraina, ma con aiuti concreti e assumendo un ruolo di forza nello scenario internazionale. E non si acquisisce forza attraverso il riarmo degli Stati nazionali, ma dando la possibilità all’Europa di diventare un soggetto politico con un suo esercito e una sua forza militare. L’Europa è già sulla carta una potenza politica, economica, e militare. Chi ha a cuore la pace e la sicurezza degli ucraini e degli europei, deve operare per far diventare tutto questo realtà. Va bene investire in sicurezza, ma per un esercito e una difesa comune, non per riarmare i singoli Stati. Sarebbe demenziale. O qualcuno pensa che armare, per esempio,  l’Italia fino ai denti, sia una forma di deterrenza verso Putin? Siamo seri, per favore. Chi è contro la difesa comune, finisce per fare il gioco di Trump. Perché è esattamente quello che vuole il Presidente americano: un’Europa debole, divisa.  Siamo in tempi in cui c’è in ballo la sicurezza mondiale, i dati sensibili di cittadini, disuguaglianze atroci e rischio di nuove guerre. Per questo serve l’Europa, qui ed ora. A chi dice che è utopia, ricordo che sono gli stessi che ci hanno portato fino a qui. Solo che il realismo dal divano, mentre la gente muore sotto le bombe, non funziona più". Così Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, in collegamento a l'Aria che tira su La7 sul piano di riarmo europeo.

28/02/2025 - 14:15

“Oggi è la XVIII^ Giornata Mondiale delle Malattie Rare. Un momento importante per  diffondere consapevolezza e attenzione visto che le malattie rare riguardano nel mondo oltre 300 milioni di persone. Di queste il 6% è senza diagnosi. In Italia parliamo di 2 milioni di persone e 30 milioni in Europa. Sono numeri che richiedono necessità elevata di mobilità sanitaria e il carico assistenziale troppo spesso ricade su tutto il nucleo familiare e non solo sull’ammalato. C'è bisogno delle istituzioni e di tutti gli sforzi necessari da parte della politica. Le difficoltà sono ancora tante dalle diagnosi sino ad arrivare al percorso organizzativo di presa in carico dei pazienti e delle loro famiglie ma tanti progressi sono stati fatti grazie alla scienza e alla ricerca. C'è bisogno di alzare sempre di più il livello dell’attenzione verso tutti gli aspetti medici e sociali legati alle malattie rare  e soprattutto fare tutti gli sforzi possibili su  prevenzione e diagnosi, trattamenti farmacologici, reti di cura, formazione, informazione, monitoraggio e soprattutto  ricerca. Noi come Partito Democratico siamo e saremo in prima linea e faremo tutto il possibile per alzare l'attenzione delle istituzioni sulle malattie rare anche perché siamo consapevoli che quello che il governo sta mettendo in campo è davvero ancora troppo poco. Lo dichiara Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.

26/02/2025 - 17:35

"Se sei incinta, “dimettiti”. Se sei malato, pure. A Treviglio, una consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Silvia Colombo, lo ha detto chiaro e tondo: se nella tua vita capita qualcosa di “bello” come una gravidanza o di “brutto” come una malattia, devi farti da parte.  E con questa motivazione, hanno bocciato la mozione del Pd che chiedeva di attivare strumenti da remoto per facilitare la partecipazione al consiglio comunale delle donne in gravidanza.  Non sia mai che una donna possa avere sia un figlio che un ruolo politico. E Giorgia Meloni? Quella che blatera di natalità, di essere una donna, di aiuti alle famiglie? Silenzio totale.  Dove sono ora le sue urla? I suoi discorsi sulla famiglia e sulla natalità? I suoi manifesti pieni di retorica? Non ha niente da dire su questa esponente del suo partito? Ma d’altronde è la stessa che ha bocciato il congedo di paternità obbligatorio, che ha spazzato via Opzione Donna e che taglia i fondi per le famiglie ogni volta che può. Questa è, ancora oggi, la visione che la destra ha delle donne: a casa, rigorosamente in cucina. E se zitte e buone, meglio ancora" così il deputato democratico, responsabile nazionale welfare del Pd, Marco Furfaro.

 

26/02/2025 - 15:07

Con l’approvazione dell’articolo 19-bis del decreto milleproroghe il governo conferma, ancora una volta, il proprio disinteresse quando parliamo di persone con disabilità. La maggioranza ha infatti deciso che la riforma della disabilità, su tutto il territorio nazionale, entrerà in vigore non più il 1° gennaio 2026, ma il 1° gennaio 2027. Parliamo di una riforma attesa da tempo dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie e che tra le varie novità doveva apportare una nuova valutazione multidimensionale, personalizzata e partecipata diretta a realizzare gli obiettivi della persona con disabilità secondo i suoi desideri e le sue aspettative. L’obiettivo della riforma è sempre stato quello di rimuovere gli ostacoli e attivare i sostegni utili a esercitare le libertà e i diritti civili e sociali nei vari contesti di vita. Per questo riteniamo il rinvio incomprensibile dato anche che la ministra Locatelli si è ben guardata, durante i suoi proclami nelle scorse settimane, di fare minimo cenno. Oltre allo slittamento, lo stesso articolo del decreto Milleproroghe estende, dal 30 settembre 2025, a ulteriori 11 province, oltre alle 9 già attuali, la sperimentazione del nuovo sistema previsto dal decreto legislativo n. 62 del 2024 e non è indicato in nessun modo e da nessuna parte il criterio di scelta delle nuove province. La riforma della disabilità quindi è di fatto instradata su un binario morto. Quali siano le motivazioni che hanno portato la Ministra a differire in modo così significativo un provvedimento importante come questo non è dato saperle. Per questo abbiamo presentato un interrogazione parlamentare perché la ministra deve dare spiegazioni urgenti non solo a noi ma soprattutto alle persone con disabilità e alle loro famiglie che per l’ennesima volta sono state prese in giro. Lo affermano in una nota Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari Sociali e membro della segreteria nazionale del PD, che ha firmato con i deputati Gribaudo, Girelli, Malavasi e Ciani un’interrogazione urgente al governo.

20/02/2025 - 12:03

“Il governo Meloni ha spazzato via il fondo contro i disturbi del comportamento alimentare. Prima lo hanno azzerato con la legge di Bilancio. Poi hanno fatto lo stesso con il decreto Milleproroghe. Adesso, non contenti, hanno bocciato il mio ordine del giorno, sottoscritto da tutta l’opposizione, che impegnava la maggioranza a ripristinarlo e ad applicare la legge che prevede l’inserimento dei DCA nei LEA come malattie a sé stanti, con un budget autonomo e l’obbligo per ogni regione di dotarsi di tutti i livelli di cura. Mentre parlano di aiutare le famiglie e urlano ‘giù le mani dai bambini’, 4 milioni di persone in Italia affette da DCA restano senza cure: di queste, un milione sono proprio bambini”. Lo scrive in un post sui social il deputato Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali.

 

19/02/2025 - 14:51

"Resto inorridito davanti alle parole di Priamo Bocchi, consigliere regionale di Fratelli d'Italia in Emilia-Romagna secondo cui 'l'uomo è violento perché ha perso un po' di virilità'. Quindi per lui, il problema non è la violenza maschile, ma che gli uomini, poverini, non si sentono abbastanza 'virili'. E dunque danno fuoco alle donne, le strangolano, le fanno a pezzi, le massacrano di coltellate. Non fa una piega. Ma non è tutto: secondo Bocchi, il termine 'femminicidio' è inutile, quando invece è una realtà brutale”. Lo scrive su X il deputato dem Marco Furfaro.
“Il silenzio - continua il capogruppo Pd in Commissione Affari sociali alla Camera - non è un'opzione, non questa volta, non quando c'è in gioco la vita delle donne. Ma la vera domanda è una: Giorgia Meloni è d'accordo? Meloni, che ha fatto della sua identità di donna e madre un simbolo, accetta che un suo consigliere derida il termine femminicidio? Meloni, che si dichiara paladina della sicurezza, tollera che qualcuno nel suo partito giustifichi l’uccisione delle donne come un 'problema di virilità'?” “Se Giorgia Meloni non si dissocia, allora il messaggio è chiaro: la violenza non è un problema. È solo 'mancanza di virilità'. E questo, in un Paese dove una donna viene uccisa ogni tre giorni, è inaccettabile”, conclude Furfaro.

13/02/2025 - 16:11

Oggi con due emendamenti a firma PD e Noi moderati - e dopo le nostre proteste per il mancato finanziamento in legge di bilancio - è stato finalmente ripristinato il fondo al contrasto della povertà educativa fino al 2027. Dopo la grave decisione di cancellare un fondo così fondamentale, che ha raggiunto più di mezzo milione di bambini e ragazzi fragili, finalmente il governo fa marcia indietro. La battaglia ora è fare in modo che diventi finanziato stabilmente: è uno strumento essenziale nella lotta alle diseguaglianze e alle marginalità, frutto del lavoro di sincrono tra fondazioni di origine bancaria, terzo settore e istituzioni. Un fondo che ha garantito la realizzazione di progetti importanti sia nelle periferie metropolitane più complesse sia nelle aree interne. Per questo noi come partito Democratico abbiamo anche depositato un disegno di legge sul rafforzamento della comunità educante e lavoreremo affinché alla camera e al senato prosegua il suo iter. Il contrasto alla povertà per noi passa inevitabilmente dagli investimenti in welfare, educazione e istruzione che sono l'unico strumento da rafforzare per non lasciare indietro nessuno. Lo afferma Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.

 

12/02/2025 - 18:00

“Sul tema della sanità, il governo brancola nel buio, privo di una visione chiara su come affrontare le emergenze. Nonostante i reiterati provvedimenti venduti dalla propaganda governativa come la soluzione al problema indecente delle liste d’attesa, ancora oggi non si vede alcun effetto concreto delle misure adottate. Inoltre, non esiste alcuna trasparenza sui risultati: non abbiamo numeri sugli effetti di queste norme, regione per regione. Il vertice di oggi a Palazzo Chigi e le divisioni interne dimostrano che l’esecutivo è in stallo, nel caos. Paralizzato dalle proprie incertezze, il governo appare incapace di offrire soluzioni efficaci a un sistema sanitario sempre più in difficoltà. Mentre si discute della riforma dei medici di famiglia, il ministro della Salute Schillaci ha ammesso che non esiste ancora una posizione unitaria e che le idee del governo sono tutt'altro che chiare. Nel frattempo, i cittadini continuano a pagare il prezzo dell’inefficienza con tempi d’attesa insostenibili e un accesso alle cure sempre più compromesso. La proposta del Partito Democratico è chiara: serve un forte investimento di 5,5 miliardi di euro e un piano di assunzioni capace di colmare le gravi carenze di personale che stanno mettendo in ginocchio il sistema sanitario nazionale”. Così in una nota il responsabile nazionale welfare del Pd, il deputato Marco Furfaro.

 

 

11/02/2025 - 18:36

"Oggi è un bel giorno per i diritti. La Toscana è infatti la prima regione italiana a riconoscerne uno fondamentale: quello di essere liberi fino alla fine. Dopo anni di silenzi, rinvii e ipocrisie a livello nazionale, la Regione Toscana ha deciso di ascoltare chi soffre e di dare risposte a chi chiede solo dignità. Il suicidio medicalmente assistito è già stato riconosciuto dalla Corte Costituzionale, ma in Italia è rimasto ostaggio di una politica che ha preferito voltarsi dall’altra parte. Ora una legge c’è. Una legge di civiltà, che permette a chi non ha più speranze e vive in condizioni insostenibili di poter scegliere con consapevolezza, senza ostacoli e senza doversi rivolgere a un tribunale per ottenere quello che gli spetta.

Ma non basta. Questo non può essere un privilegio geografico. Serve una legge nazionale che riconosca, per tutte e per tutti, quello che in Toscana è diventato realtà: la libertà di scegliere fino alla fine. Presidente Meloni, non si nasconda. Dia, piuttosto, segni di vita". Così Marco Furfaro, deputato e responsabile welfare del Partito Democratico, su Instagram.

 

09/02/2025 - 09:21

“Al Senato la Lega sta provando a far passare due vergognosi emendamenti alla legge di delegazione europea sulla cessione del quinto e il Buy Now, Pay Later (pagamenti a rate con interessi notevoli), ovviamente a grave danno dei consumatori e a vantaggio di banche e intermediari finanziari. Sul primo, tentano di togliere ai lavoratori e ai pensionati il diritto di rimborsare i costi anticipati in caso di estinzione del prestito. E così se una persona in condizioni di fragilità dovesse riuscire a estinguere prima un prestito fatto con cessione del quinto, non si vedrebbe più rimborsati molti dei costi ‘up-front’ sostenuti all’accensione del prestito. La Lega vorrebbe infatti punirlo per essere uscito prima da un circuito di debito, lasciando quindi ancora l’appetito all’intermediario finanziario. Sul secondo, invece, si cerca di lasciare i consumatori senza tutele escludendo i BNPL dalla direttiva europea sul credito al consumo, che tradotto significa molti meno controlli e un bel regalo agli operatori privati a scapito delle famiglie. Ci avevano già provato a dicembre, presentando analogo emendamento a firma Garavaglia e Borghi, poi ritirato. E ora tornano alla carica, pronti a fare un danno alle persone per far ottenere maggiori profitti alla finanza. Sia da lezione: la destra sociale esiste solo nel mondo dei sogni. Quella vera è sempre, comunque e dovunque dalla parte dei poteri forti".

Cosi Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Pd.

 

30/01/2025 - 16:43

“La situazione presso le aziende Tecnocall e Softlab di Pistoia è diventata ormai assolutamente insostenibile. Ci sono lavoratrici e i lavoratori che continuano ad aspettare il pagamento delle retribuzioni arretrate ormai da settimane. Da contratto nazionale il pagamento deve avvenire il 15 di ogni mese ma ad oggi nessuno dei lavoratori e delle lavoratrici è stato pagato. È una situazione indecente perché l’azienda continua a scaricare le proprie responsabilità sulle aziende committenti, che in questo caso è Enel, che hanno una responsabilità diretta nell’assicurare che le condizioni contrattuali garantiscano pienamente i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, i quali rappresenteranno l’azienda nell’interfaccia delle comunicazioni con gli utenti. È una situazione grave che sta diventando sempre più difficile da gestire per questo ho presentato un'interrogazione parlamentare alla ministra Calderone affinché si adoperi con urgenza per far garantire il pagamento immediato degli stipendi arretrati ai lavoratori e alle lavoratrici e il rispetto del CCNL e dei diritti costituzionali. Situazioni come queste sono vere e proprie ingiustizie e chiedono un’assunzione di responsabilità forte alla politica e alle aziende coinvolte, per ridare dignità e diritti alle persone che svolgono semplicemente il proprio lavoro”. Lo dichiara Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale del Pd.

24/01/2025 - 13:00

“Matteo Salvini vuole far uscire l’Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sì, avete capito bene. Dopo una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo, dopo ospedali al collasso, dopo centinaia di migliaia di morti, secondo lui la soluzione è abbandonare l’unico organismo internazionale che coordina la risposta globale alle emergenze sanitarie. Perché? Perché cavalcare le teorie no-vax porta voti. Perché la scienza è un ostacolo quando il tuo unico obiettivo è la propaganda. Parliamo dello stesso Salvini che derideva le mascherine mentre le terapie intensive esplodevano, che attaccava medici e scienziati per dare spazio a ciarlatani e disinformatori, che in piena pandemia strizzava l’occhio ai no-vax, contribuendo a diffondere dubbi e paure che hanno fatto perdere vite umane. E ora? Ora vuole isolare l’Italia, farci uscire dall’unica rete di prevenzione e collaborazione sanitaria globale. Perché secondo lui “fare come Trump” è più importante che proteggere la salute pubblica. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni prenda immediatamente e pubblicamente le distanze da questa pericolosa follia e da chi si permette di giocare con la salute degli italiani” così sui social il capogruppo democratico nella commissione affari sociali della camera, Marco Furfaro.

23/01/2025 - 12:22

”Oggi parliamo del fallimento del proibizionismo, di una politica che voleva combattere le droghe e che invece è finita per alimentarle. Non ne ha fermato il consumo, ha aumentato la criminalità, abbiamo carceri sovraffollate e zero controllo sulla salute pubblica. Un fallimento. Un fallimento soffocato da una strumentalizzazione politica insopportabile, fatta di pregiudizi e paure infondate”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali, durante la dichiarazione di voto finale sulla mozione del Partito Democratico in materia di legalizzazione della cannabis per finalità terapeutico e ricreativo.

“Guardiamo – ha aggiunto l’esponente dem -  ai numeri: 6 milioni di italiani consumano cannabis regolarmente. Il 40 per cento del mercato delle droghe illegali è legato alla cannabis. 6,5 miliardi di euro finiscono ogni anno nelle tasche delle mafie grazie al mercato nero. Se davvero vogliamo proteggere i giovani, dobbiamo togliere la cannabis dal mercato nero e investire in educazione.  Siamo ostaggio del vostro mestiere preferito, quello di diffondere paure e fake news, come quella che regolamentare la cannabis aumenterebbe il consumo tra i giovani. O che non esistono droghe leggere e droghe pesanti. Sostenete che la cannabis sia una droga di passaggio verso sostanze più pericolose e che legalizzare la cannabis rafforzerebbe le mafie, quando è vero il contrario”.

“L’Italia – ha concluso Furfaro - è pronta per questo cambiamento. Vogliamo regolamentare l’utilizzo di cannabis perché a differenza vostra abbiamo a cura la salute delle persone, non i like, la lotta alle mafie, non gli slogan, la difesa delle nostre imprese, non le urla strappa applausi. Perché il proibizionismo è la storia di un fallimento epocale. Perché per decenni abbiamo preferito i pregiudizi ai numeri, la paura ai fatti, la propaganda alla prevenzione, le mafie alla legalità. È arrivato il momento di scrivere tutta un’altra storia. Contro le mafie, per uno Stato che ha a cuore i propri figli”.

22/01/2025 - 13:56
Dem presentano interrogazione per sbloccare procedure di autorizzazione
 
"Alla luce delle dichiarazioni rilasciate il 14 gennaio scorso e delle preoccupazioni espresse da Stefano Rebora, rappresentante di Music for Peace, riteniamo urgente che il Governo fornisca risposte chiare e intervenga tempestivamente per consentire a questa organizzazione umanitaria di procedere con un intervento di emergenza a sostegno della popolazione civile della Striscia di Gaza. Non è accettabile che, a fronte di impegni e dichiarazioni pubbliche, un’organizzazione con esperienza consolidata sul campo e pronta a operare da mesi non abbia ancora ricevuto le autorizzazioni necessarie. Per questo, il Partito Democratico ha depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti al Ministro Tajani sul mancato supporto a Music for Peace, sollecitando un utilizzo efficace delle competenze e risorse già disponibili per far fronte alla grave crisi umanitaria in corso. La situazione a Gaza è drammatica, il governo non perda altro tempo" dichiarano i deputati del PD Marco Furfaro, Valentina Ghio, Alberto Pandolfo, Arturo Scotto e Luca Pastorino.
17/01/2025 - 16:20

“Le dimissioni di Josefa Idem sarebbero auspicabili. La politica deve dare l’esempio”, twittava Giorgia Meloni. “Idem? Se fosse successo a una di noi del centrodestra, saremmo già state cacciate”, aggiungeva Daniela Santanché. Ora che proprio Daniela Santanché è stata rinviata a giudizio per aver truccato i bilanci di Visibilia per sette anni, attendiamo fiduciosi le doverose dimissioni. Perché ci saranno. Giusto, presidente Meloni?” Così sui social il deputato democratico Marco Furfaro.

Pagine