“Non ci sono più alibi. Anche i presidenti delle regioni di centro destra sono uniti nella battaglia a difesa del ssn. Diciamo stop ai tagli e chiediamo che il Governo prenda un impegno formale per discutere da subito per finanziare la sanità pubblica”. Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali di Montecitorio e responsabile iniziative politiche del partito.
Venga calendarizzata pdl Pd su Ssn con urgenza
"La Sanità è a rischio crac. E non lo diciamo noi del Pd, non lo dicono le opposizioni. Ma lo dicono i medici, gli scienziati, premi Nobel. La sanità italiana ha toccato il fondo, e a pagare le scelte disastrose del Governo saranno i cittadini, che non troveranno spazio negli ospedali, che non potranno accedere alle cure, e alle terapie adeguate. La presidente del Consiglio Meloni ascolti gli appelli di cittadini e istituzioni; intervenga con il ministro Schillaci per un cambio di passo. La maggioranza non continui con questa inerzia. Chiediamo che agisca per scongiurare un disastro, per evitare che l'Italia resti il fanalino di coda in Europa sulla sanità pubblica. Serve immediatamente un piano di investimenti sia strutturale che straordinario per bloccare lo smantellamento progressivo delle cure per tutti. Come Partito democratico abbiamo presentato una proposta di legge sul ssn chiedendo la calendarizzazione urgente per finanziare la sanità pubblica, tagliare le liste di attesa e assumere medici e infermieri". Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali di Montecitorio e responsabile Welfare del partito.
Presentata interrogazione parlamentare sui tagli a SSN
“Sotto i colpi di questo governo la nostra sanità pubblica continua a perdere pezzi e gli italiani continuano ad indebitarsi per curarsi. Oltre un miliardo di euro: è questo, secondo le stime, il valore dei prestiti personali erogati nel 2023 per far fronte alle spese mediche. Una situazione preoccupante ed allarmante che vede il nostro paese condannare milioni di persone a quella che è una vera e propria povertà sanitaria. Le famiglie che hanno accusato problemi economici a causa delle spese sanitarie erano il 4,7% nel 2019, sono salite al 5,2 nel 2020, per arrivare ora al 6,1%. Parliamo di 1 milione mezzo di nuclei familiari. Cifre impressionanti. Se poi a questo aggiungiamo le spese che l’OMS ha definito come catastrofiche, ovvero quelle spese che impattano per + del 40% della disponibilità economica di un nucleo familiare, i numeri diventano una vera e propria emergenza. Il 9,44% delle famiglie, un dato tra i peggiori d'Europa. Per questi motivi abbiamo depositato un’interrogazione urgente al ministro della salute Schillaci affinché si faccia garante dell’articolo 32 della nostra Costituzione e intervenga il prima possibile per invertire la rotta e garantire un diritto universale come il diritto alla salute per tutte e tutti”. Così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile Welfare del Pd, Marco Furfaro.
“Passano da 10 a 69 i Teatri della Toscana che verranno dichiarati monumento nazionale. Si tratta di un riconoscimento che premia la tradizione artistica, drammaturgica, operistica e musicale della Regione e valorizza edifici storici di grande valore culturale ed architettonico. Si tratta del frutto del lavoro del Pd fatto in Aula che ha imposto al governo di inserire dei nuovi criteri nella legge e di conseguenza di allargare il numero dei teatri riconosciuti”.
Lo dichiarano i deputati Pd eletti in Toscana, Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Laura Boldrini, Marco Furfaro, Arturo Scotto e Christian Di Sanzo, sull’emendamento approvato oggi dall’Aula di Montecitorio alla Legge sui Teatri storici italiani che ha incluso tutte le strutture con almeno 100 anni di età.
LISTA PARZIALE
Teatri della Toscana inseriti nel testo di legge in Commissione:
1. il Teatro Petrarca di Arezzo;
2. il Teatro Signorelli di Cortona;
3. il Teatro del Maggio musicale fiorentino di Firenze;
4. il Teatro Verdi di Firenze;
5. il Teatro comunale del Giglio di Lucca;
6. il Teatro Guglielmi di Massa;
7. il Teatro dei Rassicurati di Montecarlo (Lucca);
8. il Teatro Verdi di Pisa;
9. il Teatro Manzoni di Pistoia;
10. il Teatro dei Rinnovati di Siena;
LISTA PARZIALE
Teatri della Toscana inseriti nel testo di legge in Aula:
11. Teatro dell'Accademia dei Ricomposti di Anghiari
12. Teatro dei Dovizi di Bibbiena
13. Teatro della Società filodrammatica di Bucine
14. Teatro comunale Wanda Capodaglio di Castelfranco di Sopra
15. Teatro comunale di Castiglion Fiorentino
16. Nuovo Teatro Comunale di Bagno a Ripoli
17. Teatro Regina Margherita di Barberino Val d'Elsa
18. Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo
19. Teatro Manzoni di Calenzano
20. Teatro Dante Carlo Monni di Campi Bisenzio
21. Teatro Garibaldi di Figline Valdarno
22. Teatro Goldoni di Firenze
23. Teatro Niccolini di Firenze
24. Teatro dell'Affratellamento di Firenze
25. Teatro della Pergola di Firenze
26. Teatro di Cestello di Firenze
27. Teatro di Rifredi di Firenze
28. Teatro degli Animosi di Marradi
29. Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa
30. Teatro Società Filarmonica Giuseppe Verdi di Tavarnelle Val di Pesa
31. Teatro degli Industri di Grosseto
32. Teatro dei Concordi di Roccastrada
33. Teatro Castagnoli di Scansano
34. Teatro dei Concordi di Campiglia Marittima
35. Teatro Carlo Goldoni di Livorno
36. Teatro dei Vigilanti di Portoferraio
37. Teatro Solvay di Rosignano Marittimo
38. Teatro comunale di Pietrasanta
39. Teatrino di Vetriano di Vetriano di Pescaglia
40. Teatro Politeama di Viareggio
41. Teatro Animosi di Carrara
42. Teatro della Rosa di Pontremoli
43. Teatro Francesco di Bartolo di Buti
44. Teatro Marchionneschi di Guardistallo
45. Teatro comunale di Lajatico
46. Piccolo Teatro della Soffitta di Pisa
47. Teatro De Larderel di Pomarance
48. Teatro dei Coraggiosi di Pomarance
49. Teatro Persio Flacco di Volterra
50. Teatro Yves Montand di Monsummano Terme
51. Teatro Mauro Bolognini di Pistoia
52. Teatro Mascagni di Popiglio
53. Teatro Metastasio di Prato
54. Teatro Politeama di Prato
55. Teatro dei Varii di Colle di Val d'Elsa
56. Teatro del Popolo di Colle di Val d'Elsa
57. Teatro degli Astrusi di Montalcino
58. Teatro Poliziano di Montepulciano
59. Teatro della Società dei Concordi di Montepulciano
60. Teatro della Grancia di Montisi
61. Teatro del Popolo di Rapolano Terme
62. Teatro Comunale Ciro Pinsuti di Sinalunga
63. Teatro Comunale degli Oscuri di Torrita di Siena
64. Teatro Comunale Vittorio Alfieri di Castelnuovo Garfagnana
65. Teatro Comunale Cristoforo Colombo a Valdottavo di Borgo a Mozzano
66. Teatro del Popolo di Castelfiorentino
67. Teatro della Misericordia di Vinci
68. Teatrino della Villa Medicea di Poggio a Caiano
69. Teatro Argentina di Camaiore
“Un pasticcio, 9 famiglie su 10 perdono altri benefici”
“Siamo di fronte all’ennesima situazione paradossale prodotta da questo governo. L’assegno unico, che è uno strumento essenziale per migliaia di famiglie, finisce nel calcolo dell'ISEE e quindi fa si che le famiglie perdano benefici su altre prestazioni sociali. Un pasticcio preoccupante perché incide sulla vita delle persone in particolar modo sulle famiglie più fragili e su quelle numerose che faticano così ad accedere a moltissime prestazioni. Parliamo di prestazioni essenziali: il premio alla nascita, l'assegno di natalità, bonus nido, rette degli asili e delle mense, bonus trasporti e accesso a prestazioni sociali agevolate. È il paradosso di un governo che con una mano dà e con l'altra prende. Un cortocircuito che si è creato inserendo per intero assegno unico universale nella componente reddituale dell'ISEE. Così 9 famiglie su 10 hanno visto crescere il valore dell'ISEE 2024. Bisogna intervenire al più presto. Ci sono famiglie che addirittura hanno difficoltà ad accedere agli aiuti del Banco Alimentare perché hanno superato la soglia richiesta. C’è l’urgenza di rivedere complessivamente l’indicatore ISEE e farlo con serietà perché è una situazione delicata che va trattata con il massimo dell’attenzione e della competenza. Ci sono migliaia di famiglie in attesa di risposte e per questo utilizzeremo tutti gli strumenti parlamentari più efficaci a smuovere in tempi rapidissimi il governo su questa materia” così il capogruppo dem nella commissione affari sociali della camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro.
“Abbiamo toccato un record: tante volte si è sentito dai banchi della maggioranza e del governo utilizzare la parola Italia con la ‘I’ maiuscola, la parola ‘Patria’ con la ‘P’ maiuscola, la parola ‘Nazione’. Tante volte si è utilizzato a sproposito il nostro Paese per vantarsi purtroppo di risultati che non ci sono. I dati Istat che sono usciti ieri sulla povertà sono disarmanti e non riguardano solo un aumento dell'inflazione. Anche secondo Coldiretti i poveri, che per mangiare devono andare alle mense allestite per la carità, sono circa 3milioni e 100mila persone, di cui 600mila sono bambini. Ci avete raccontato per mesi che il vostro primo scopo era ‘prima gli italiani e i più fragili’, è finita che vi siete occupati di farina di insetti, carne coltivata, rave e di fare battutine che avete eliminato il reddito di cittadinanza lasciando famiglie in povertà assoluta. Avete tagliato 400 milioni ai fondi per persone con disabilità, definanziato il fondo affitti. Avete lasciato soli gli italiani. Per queste ragioni chiediamo al governo un’informativa urgente”.
Così il capogruppo democratico in commissione Affari sociali e componente della segreteria nazionale del Pd, Marco Furfaro, intervenendo nell’Aula della Camera.
"Oggi alla Camera dei deputati ho partecipato ad un appuntamento molto importante organizzato dalla SIRU (Società Italiana della Riproduzione Umana) nell'anniversario dei 20 anni dall'emanazione della Legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita. La comunità scientifica ha chiesto con determinazione uno sforzo alla politica per ristrutturare l'attuale normativa sulla PMA, che è stata ampiamente superata dalla giurisprudenza e dalle sentenze, e dare risposte concrete alle cittadine e ai cittadini che hanno bisogno di tutela per la salute riproduttiva e nuove possibilità di accesso. Tante, troppe famiglie subiscono discriminazioni a causa delle mancanze delle legge, sui LEA, per le liste di attesa troppo lunghe o i costi esagerati. Siru ha presentato una proposta di legge molto seria, sia dal punto di vista politico che scientifico, che intende raccogliere l’appello degli operatori del settore e delle organizzazioni scientifiche e civiche che da anni chiedono di risolvere le questioni aperte e garantire la giusta attenzione alla salute riproduttiva. Per questi motivi ho annunciato la mia disponibilità ad essere tra i promotori della pdl e produrre tutte le azioni parlamentari in mio potere per non rinviare più una questione che riguarda la salute e le scelte di migliaia di coppie". Così Marco Furfaro, capogruppo in commissione affari sociali del Partito Democratico, a margine del convegno "Oltre la legge 40/2004".
"Cara Presidente Giorgia Meloni, la sa qual è la differenza tra un sindaco che si fa una foto con due sconosciute incensurate e far lavorare le persone mentre sono in cassa integrazione da Covid?
Che la prima rimane una foto con due sconosciute, la seconda è un reato da perseguire e che porta alle dimissioni immediate perché ci rende ridicoli di fronte al mondo.
Siete campioni della presa in giro degli italiani, capaci di dire che piove mentre tirate sassi in testa alla gente. Una classe dirigente ipocrita e impresentabile, l'Italia vi presenterà il conto". Lo scrive su X Marco Furfaro, deputato e responsabile iniziative politiche nella segreteria nazionale del Partito Democratico.
"Ho firmato la proposta di legge per l'uso personale della cannabis di Meglio Legale. E l'ho fatto convintamente. Non per ideologia, ma per mera, semplice logica. Vi spiego il perché in tre semplici punti. Punto primo: le mafie con la cannabis guadagnano 6 miliardi l'anno. Se la legalizziamo, gli togliamo il terreno da sotto i piedi. E in più rendiamo sicuro un prodotto utilizzato da 6 milioni di consumatori che oggi - lasciato al malaffare - spesso sicuro non è. Punto secondo: dove la cannabis è legale, si crea lavoro. Negli Stati Uniti parliamo di centinaia di migliaia di posti. Farlo qui da noi sarebbe un toccasana per l'economia. Garantirebbe lavoro, crescita e sviluppo, soldi per le persone più fragili, per la prevenzione e nella lotta all'abuso di droghe. Punto terzo: il proibizionismo ha fallito. Impiega un numero spropositato di forze dell'ordine dietro piccoli spacciatori (spesso ragazzini o migranti in mano alle mafie), ingolfa tribunali, comporta costi esosi e non ha portato miglioramento alcuno alla lotta alle droghe. Queste sono le ottime ragioni per legalizzare la cannabis. Sono valide, forti, chiare e sinceramente inoppugnabili. E ti portano alla scelta più giusta: firmare per questa legge e portarla avanti". Così in un post su facebook Marco Furfaro. deputato e responsabile iniziative politiche del Partito Democratico, annuncia la firma alla proposta di legge popolare dell'associazione Meglio Legale sull'uso personale di cannabis.
L'attuale soglia di reddito annuo a 2.840,51 euro per essere considerati familiari a carico non tiene in adeguata considerazione lo status delle persone disabili. Infatti spesso un disabile in età più avanzata si ritrova ad avere una pensione di reversibilità a causa del decesso di uno dei genitori, in media di circa 3.000 euro annui, che fa decadere il diritto per il genitore superstite alle detrazioni Irpef per il figlio a carico. Per questo motivo chiediamo al ministro Giorgetti se intenda modificare l’attuale disciplina stabilendo che l'attuale soglia di reddito di 4.000 euro prevista per figli a carico sotto i 24 anni sia garantita per ogni figlio con disabilità a carico senza limiti di età, anche valutando l’onere a carico del bilancio dello Stato.
Così i deputati del Pd Virginio Merola, capogruppo dem nella commissione Finanze, Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Partito democratico e Marco Furfaro capogruppo PD in commissione Affari sociali, firmatari di un’interrogazione in commissione Finanze al ministro dell’Economia.
"Oggi è una giornata importante: è la giornata Nazionale del fiocchetto lilla che accende i riflettori sui disturbi del comportamento alimentare. È un momento importante, anche per la politica, per far sì che nessuno venga lasciato solo. In Italia ad oggi oltre tre milioni di persone soffrono di disturbi del comportamento alimentare e negli ultimi anni, in particolare durante la pandemia, il numero è cresciuto esponenzialmente. Siamo di fronte a un’emergenza e come tale va affrontata. Bisogna aumentare il numero esiguo dei centri specializzati nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e la loro disomogenea dislocazione sul territorio nazionale, ma sopratutto chiediamo al Ministro Schillaci di accelerare con l’approvazione del decreto applicativo per l'inserimento nei LEA delle prestazioni relative a questi disturbi con un budget autonomo, per garantire adeguate prestazioni sanitarie e sociosanitarie alle persone affette da DCA e alle loro famiglie. Come Partito democratico siamo da sempre al fianco dei pazienti, delle associazioni e delle famiglie in questa battaglia perché è una battaglia di civiltà e di giustizia e soprattutto perché di disturbi del comportamento alimentare si continua a morire e per questo bisogna fare tutto il possibile e farlo in fretta".
Lo afferma Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale a margine dell’ Iniziativa DCAmolo organizzata alla camera dei deputati dal movimento Lilla.
"Grazie, innanzitutto, a Luciano D'Amico. Una persona straordinaria, competenza e forza gentile. Grazie a lui e all'unità delle forze che lo hanno sostenuto, in Abruzzo abbiamo combattutto una partita che fino a pochi giorni fa era impensabile persino giocare. Il @pdnetwork fa un risultato incredibile, grazie a una comunità che ha ritrovato entusiasmo e passione. Le partite si vincono e si perdono, il punto politico è che siamo tornati a giocarle, che la destra non è invicibile, che tutto è nuovamente aperto. Per vincere, l'unità è necessaria, ma non basta. Serve passione, credibilità e coesione. Tre punti fondamentali per rilanciare la sfida dell'alternativa a Meloni. Coltiviamola con cura, noi ci siamo". Lo scrive in un post su X Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.
"I disagi e le frane che stanno impattando sul collegamento fra Prato e la Val Bisenzio è molto preoccupante. È di fondamentale importanza trovare nel più breve tempo possibile una soluzione perché il disagio sta impattando profondamente sul tessuto produttivo e sulla vita di centinaia di lavoratori, studenti e persone che si spostano per motivi di salute. La SR 325 costituisce l’unica strada di comunicazione che percorre continuativamente la valle del fiume Bisenzio e consente quindi di collegare il Comune di Prato con la città metropolitana di Bologna attraversando i Comuni di Vaiano, Cantagallo e Vernio, e per questo è una infrastruttura strategica essendo anche l’unica alternativa possibile in caso di interruzione della A1. La sicurezza della SR 325 deve essere prioritaria attivando sia risorse regionali che quelle del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale assegnate alla Toscana come quelle FSC 2014-2018 anche studiando soluzioni di collegamento alternativo che mettano in connessione la vallata con le principali strade nazionali e pianificando nuove fermate ferroviarie a ridosso dell’arteria stradale. È un impegno che oltre ai comuni, regione e ANAS, deve prendere anche il governo perché la valle sta pagando un elevatissimo costo sociale che va arginato immediatamente". Lo dichiara in una nota Marco Furfaro, deputato toscano e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“La Giunta Marsilio e il trio Meloni, Salvini e Tajani giocano senza pudore sulla pelle degli abruzzesi, ignorando le loro vite e fregandosene dei loro problemi. La sete di potere di FdI e Lega ha innescato una lottizzazione della sanità senza quartiere. La carenza di personale medico e infermieristico ha fatto allungare le liste di attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici. La chiusura di ospedali e la distribuzione ineguale delle strutture sanitarie sul territorio ha limitato ulteriormente l’accesso alle cure per gli abitanti delle zone rurali e montani e ha acuito il fenomeno della migrazione sanitaria verso altre regioni. Al tutto si aggiunge una disorganizzazione nella gestione delle risorse e la mancanza di investimenti per l’ammodernamento delle attrezzature mediche”. Così il deputato dem Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali.
“I cosiddetti viaggi della speranza – conclude Furfaro – per curarsi altrove, costano alle casse regionali un saldo negativo di 51 milioni all’anno. Un malato di tumore su 4 decide di emigrare, un record difficile da eguagliare. Rispetto al periodo pre-covid le visite specialistiche sono inferiori del 14 per cento. I risultati della lotta senza esclusioni di colpi tra Fdi e Lega sono sotto gli occhi di tutti gli abruzzesi. Il 10 marzo va respinto il tentativo di svilire la sanità pubblica, l'Abruzzo si merita di meglio”.
“Ancora una volta assistiamo a un continuo rinvio dei lavori dell’aula per le assenze del Governo. Il parlamento non è il passacarte dell’esecutivo. Chiediamo rispetto e auspicabilmente anche la presenza dei sottosegretari responsabili per materia perché questo dovrebbe essere un luogo di confronto nel merito e non un luogo di ratifica di decisioni prese altrove”. Così il deputato del Pd, Federico Fornaro, è intervenuto alla ripresa dei lavori della Camera dopo i continui rinvii dovuti alle assenze del sottosegretario Durigon e dei sottosegretari alla Difesa. “Alla Camera– ha sottolineato Fornaro – stiamo discutendo dell’istituzione della giornata dell’unità nazionale e delle forze armate e il ministero della difesa è assente in modo del tutto ingiustificato” ha stigmatizzato facendo notare che, “ancora una volta i lavori sono seguiti dal sottosegretario Durigon che, oramai suo malgrado, è il tappabuchi del governo”.