“Abodi sfiduciato, in fuga con la coda tra le gambe” Così il responsabile nazionale sport del Pd, il deputato democratico, Mauro Berruto, è intervenuto, con foga, alla Camera per stigmatizzare il cambio del parere all’ordine del giorno del Pd che chiedeva di avviare un intervento legislativo specifico per modificare gli statuti delle federazioni sportive nazionali, degli enti di promozione sportiva e delle discipline sportive associate, al fine di garantire, in merito al metodo elettorale delle stesse, una piena partecipazione democratica al voto attraverso il voto elettronico, il rispetto del principio dell'equilibrio di genere e della rappresentanza di under 36 nella governance e il limite massimo a tre mandati anche se non consecutivi per i presidenti di federazioni sportive, enti di promozione sportiva e discipline sportive associate.
“Dopo che il Min. Abodi ha dato, in presenza, un parere favorevole (con riformulazione da noi accettata) all’ordine del giorno del Pd – ha detto Berruto - il ministro ha evidentemente lasciato il parlamento per evitare di essere sfiduciato dalla ‘velina’ arrivata sui banchi del governo dal deputato di Forza Italia Barelli che, guarda caso, è presidente di una federazione sportiva al fine di far cambiare il parere al governo. Obiettivo, il loro, raggiunto: emendamento accantonato e poi parere modificato, comunicato con imbarazzo dalla sottosegretaria Siracusano.
È un fatto inaudito e grave, Abodi batta un colpo, peraltro la nostra richiesta è molto semplice ed è perfettamente coerente con quanto il ministro ha scritto, alcuni mesi fa, in una lettera inviata al Coni!”.
“Non è certo il talento che può definire il diritto di cittadinanza o può accorciarne i tempi per l’ottenimento. Ma è in dubbio che lo sport, con il suo valore sociale, può essere una grande lente d’ingrandimento su un tema che attraversa l’intera società italiana. Per questo è molto grave che il governo abbia bocciato il nostro ordine del giorno per avviare una riforma della legge sulla cittadinanza che riconosca a tutti i minori nati in Italia e o con background migratorio, un diritto di accesso alla pratica sportiva, garantendo altresì loro la possibilità di competere in tutti i campionati italiani e, per evidenti meriti sportivi confermati da una apposita commissione CONI, anche la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana nel caso in cui abbiano completato un ciclo scolastico di almeno 5 anni”. Così il responsabile nazionale sport del PD, il deputato democratico, Mauro Berruto.
“La rielezione di Pina Picierno a vicepresidente del Parlamento europeo è una bella notizia per Caserta, per la Campania, per il Sud e, più in generale, per l’Italia e il Pd” così su X il deputato democratico, Stefano Graziano.
“Siamo di fronte ad una deregulation totale. Deroghe alle dimensioni minime degli alloggi, alle altezze per i locali abitabili; ad oggi la dimensione minima è 2,70 m, con il “salva casa” viene ridotta a 2,40. I monolocali vengono ridotti a 20 m quadri per l’abitabilità di una persona e a 28 m quadri per quella di due, quindi secondo Salvini evidentemente 20 × 2 fa 28.
Deroghe alle distanze dai confini, mancanza di rispetto della dotazione di standard e infine l’eliminazione della doppia conformità, una delle norme più gravi che hanno appena approvato consentendo di fatto costruzioni di volumi nuovi in aggiunta, di edifici totalmente diversi e collocati in modo diverso, di edifici che violano le norme vigenti in materia antisismica. Tutti interventi per i quali sarebbe previsto un nuovo permesso per costruire.
Una deregulation totale, un favore alla rendita immobiliare e nessuna risposta ai problemi veri quelli della casa, degli affitti brevi, degli alloggi per gli studenti. La destra ha mostrato il suo vero volto addirittura peggio dei condoni di berlusconiana memoria”.
Lo ha detto la capogruppo PD Chiara Braga intervistata da Radio radicale a margine della commissione Ambiente di Montecitorio.
"Bagnoli è stato purtroppo negli ultimi anni un luogo simbolo di abbandono e di degrado, per cui è positiva l'attenzione da parte delle istituzioni verso questo sito, da riqualificare e bonificare completamente. Tuttavia, speriamo non si tratti della solita passerella e che gli interventi che sono programmati da qui ai prossimi cinque anni, possano davvero vedere attuazione. Quello che però come Partito Democratico stiamo contestando è riferito alla natura delle risorse che vengono utilizzate perché Meloni ieri ha omesso di ricordare che il miliardo e duecento milioni di euro di risorse stanziate sono prese nell'ambito dei Fondi Sviluppo e Coesione assegnati alla Regione Campania. Noi abbiamo chiesto invece che fossero destinate per questo intervento strategico risorse nazionali che il Governo ha a disposizione. Perché prendere un miliardo e due dalle risorse della Regione Campania vuol dire in realtà sottrarre questi questi fondi ad altri interventi che erano previsti e destinati alla stessa comunità campana, ai centocinquanta Comuni della Regione e ad altri interventi di riqualificazione infrastrutturale, ambientale, sociale e sanitaria". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione bicamerale questioni regionali, intervenendo a Tgcom24
"Segnalo - ha aggiunto De Luca- che al netto di questi fondi utilizzati per Bagnoli, mancano ancora all'appello per la definitiva erogazione delle risorse alla Regione Campania quasi quattro miliardi. Allora non ci sono più ragioni per tenere bloccato l'accordo di coesione che il Governo deve siglare con la Regione. Registro che il governo purtroppo si è comportato con una logica non propriamente istituzionale. Casualmente le uniche tre Regioni che ancora non hanno avuto l'erogazione finale di questi fondi decisivi sono tre regioni governate dal centrosinistra, Campania, Puglia e Sardegna. E questo onestamente non fa onore al lavoro, che invece dovrebbe veder impegnate tutte le istituzioni, in particolare il Governo, per aiutare i nostri cittadini, soprattutto nel Mezzogiorno, a recuperare i divari e le distanze con altre aree del Paese".
“Il capogruppo di Fdi, Foti, che continua a fare la lezioncina al Pd sulle coperture economiche della legge Schlein dovrebbe scusarsi pubblicamente e vergognarsi davanti alla sonora bocciatura del decreto che è arrivata dalle regioni che hanno costretto il governo a riscrivere interamente diverse parti del decreto perché del tutto prive delle adeguate risorse” così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro.
“Dall'inizio del 2024 già 56 persone hanno deciso di togliersi la vita sotto la custodia dello Stato; a questo tragico bilancio si debbono aggiungere 6 agenti di polizia penitenziaria e altri morti deceduti per altre cause. Siamo in presenza di una gravissima crisi del sistema penitenziario, esasperata dalla ondata di caldo. Chiediamo al ministro Nordio se non ritenga urgente predisporre misure immediate al fine di fronteggiare l’emergenza nelle carceri, garantendo un adeguato approvvigionamento idrico, intervenendo, anche con procedure straordinarie, per immissioni di personale che possa intervenire in base alle condizioni di salute, allo stato di gravidanza, all’età, alla presenza di patologie psichiatriche e ad altre forme di fragilità, anche provvedendo a strumenti per una climatizzazione degli ambienti accettabile, e ricorrendo a misure immediatamente decongestionanti quali le misure alternative al carcere e l’aumento della detrazione della pena ai fini della liberazione anticipata, anche in risposta all’appello dei sindacati e dei Garanti”. Questo è il testo dell'interrogazione del Gruppo Pd alla Camera a firma dei deputati Gianassi, Serracchiani, Di Biase, Scarpa, Lacarra, Orlando, Ghio, Ferrari, Casu, Fornaro.
“Commissionare l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa è sbagliato nella forma e nella sostanza, nel merito e nel metodo: nella forma perché di fatto si commissaria l’Ente senza alcuna motivazione di tipo organizzativo o contabile, ma paradossalmente perché si ritiene affidabile tanto da prevedere per esso funzioni ulteriori e più dettagliate; nella sostanza perché gli attuali vertici stavano portando avanti un lavoro prezioso riconosciuto da tutti. Nel metodo perché è stato attuato con l’ennesimo colpo di mano della destra in un provvedimento omnibus e nel merito perché con la nuova governance i progetti portati avanti fino ad oggi per l’aggiornamento e la sperimentazione della didattica rischiano adesso di venire vanificati, così come viene messo a rischio il carattere di garanzia ed autorevolezza necessario per indirizzare la didattica e lo sviluppo del sistema scolastico italiano. Grazie al governo Meloni al posto di un Ente indipendente e guidato da rigorosi principi scientifici, seppur vigilato dal ministero dell’Istruzione, ci ritroviamo un ‘comitato di amici’ del ministro Valditara. La Scuola italiana non merita questo trattamento, ma attenzione e rispetto”.
Lo dichiarano la vicepresidente dei deputati Pd e la capogruppo dem in commissione Istruzione, Simona Bonafé e Irene Manzi, sui contenuti del Decreto Sport e Scuola in discussione alla Camera.
“Assistiamo all'ennesimo voto di fiducia su un decreto omnibus che è stato addirittura peggiorato nel passaggio in Commissione. Un insieme di norme privo di organicità che contiene al suo interno disposizioni palesemente discriminatorie e ingiuste. Non sfugge a nessuno che creare un percorso parallelo e temporaneo di formazione dei docenti di sostegno, realizzato da INDIRE, è nei fatti una sanatoria che rischia di creare disparità di trattamento tra docenti. Si trasmette il messaggio sbagliato per cui una formazione seria, qualificata del docente di sostegno -organizzata dagli Atenei- abbia un valore secondario. Le criticità croniche e strutturali determinate dalla carenza di docenti di sostegno richiederebbero un intervento serio, a cominciare dal tema degli organici. L'ultimo piano pluriennale di immissione in ruolo di circa 25 mila docenti di sostegno è stato fatto nel 2020 per merito di un altro governo. Qui non c'è nulla sugli organici e sull’accelerazione delle procedure di riconoscimento dei titoli esteri. In materia di sport arrivate addirittura a prevedere che “più paghi più conti”. Questa è una colossale svalorizzazione del sistema nazionale d'istruzione". Lo dichiara la capogruppo dem in commissione istruzione Irene Manzi, dichiarando in Aula il voto contrario alla questione di fiducia posta dal governo sul Dl Sport-Scuola.
"Ma anche rispetto all’integrazione degli studenti con background migratorio -aggiunge- non avete tenuto conto delle molte buone esperienze didattiche che in tante scuole del nostro paese si sperimentano. Almeno è stato approvato un emendamento -frutto del lavoro di ANCI che ringraziamo- con cui si estendono anche agli studenti con deficit linguistici le azioni previste per i NAI (studenti neo arrivati in Italia)".
“Il ministero che ha il 'merito' nel suo nome – conclude Manzi - crea docenti di serie A e di serie B. Il governo delle ingiustizie non ha ascoltato i soggetti auditi, né accolto i nostri emendamenti a partire dal pre ruolo universitario e le misure per i docenti all'estero. Ha puntato invece a privilegiare una platea di sanati, impedendo ai vincitori del concorso dirigenti scolastici 2017 -oggi fuori regione- il diritto al rientro. Non c'è che dire un capolavoro".
Decidendo di non approvare nessun emendamento per chiarire le divergenze interpretative su altezze e ristrutturazioni il governo ha sferrato un pugno in faccia a Milano. Le responsabilità sono chiare: la Lega, con il suo ministro Salvini ha voluto il decreto. La Lega ha seguito in commissione il decreto con il viceministro Morelli. Nessuno dei due si è mosso per ascoltare e rappresentare le esigenze della città. Il resto dei partiti di maggioranza si sono accodati.
Serviva fissare in modo inequivocabile l’interpretazione delle leggi urbanistiche utilizzata a Milano in coerenza con l’impianto della legislazione lombarda. Con la decisione di oggi si è deciso di generare confusione, facendo prevalere una strumentalizzazione politica sulla necessità di sgombrare il campo dalle incertezze.
A Milano in questi anni l’amministrazione e i privati hanno proceduto attenendosi scrupolosamente alla legge e senza illeciti, aderendo a soluzioni condivise dal giudice amministrativo e coerenti con la tendenza legislativa volta a favorire la rigenerazione urbana. Ma a questo punto serviva una norma nazionale che superasse le incertezze e difendesse il buon lavoro fatto.
La maggioranza è stata incapace di decidere, nonostante ci fosse una proposta prospetta da ANCI e sostenuta sia da alcuni parlamentari di maggioranza che dal PD.
A fare le spese di questo mancato intervento governativo, motivato più da un intento partigiano che dall’esigenza di governare le questioni insorte, saranno anche gli operatori economici della città che a fronte di un quadro normativo confuso orienteranno altrove i propri investimenti. Milano rischia il declino economico. Insieme alla nostra città, ci perde l’Italia perché gli investimenti a Milano hanno in questi anni fatto da traino per l’economia del nostro paese”. Così in una nota la deputata democratica, Lia Quartapelle.
Su Milano la solita farsa di una Lega bugiarda che si copre di ridicolo
Nessun governo si era spinto tanto avanti con condoni e sanatorie. A ogni seduta della commissione Ambiente sul “decreto casa”, la maggioranza mostra il suo vero volto. Il timbro di questo provvedimento tanto voluto da Salvini è l’emendamento approvato sulla
doppia conformità. Attualmente per ottenere una sanatoria edilizia, l’opera deve essere conforme sia alla normativa vigente al momento della sua realizzazione che a quella vigente al momento della presentazione della domanda. D’ora in poi non sarà necessaria questa verifica non solo per le parziali difformità ma nemmeno per le variazioni essenziali, cioè quelle che stravolgono completamente il progetto iniziale approvato e per il quale sarebbe necessario un nuovo titolo abilitativo. Vengono sanate anche opere che prevedono aumenti consistenti di cubature e opere difformi realizzate in aree a rischio sismico.
Un provvedimento di portata devastante. Non è solo un problema di rispetto delle regole, ma anche una questione di sicurezza, di rispetto dell’ambiente, degli standard urbanistici e architettonici. Una vergogna che porta la firma del Governo Meloni.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Il governo agisce in modo irresponsabile aprendo a varianti anche sugli immobili presenti nei parchi nazionali e regionali e nelle aree con vincoli paesaggistici. Siamo davanti ad una deregulation smodata che permetterà di fare modifiche significative anche sugli immobili vincolati e su quelli presenti nei parchi nazionali. Una norma inaccettabile”. Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, a proposito della riformulazione da parte del governo ad alcuni emendamenti di maggioranza al dl salva casa.
“Sangiuliano commissariato accetta in silenzio lo sfregio al patrimonio culturale che sta andando in scena in commissione ambiente alla camera dove il governo ha appena presentato una riformulazione di un emendamento di maggioranza che consente variazioni significative anche sugli immobili sottoposti a vincolo storico, artistico, architettonico, archeologico paesistico. Una norma irresponsabile dagli effetti incontrollabili che danneggerà profondamente il nostro patrimonio culturale” così la capogruppo del Pd nella commissione cultura della camera, Irene Manzi, commenta la riformulazione presentata dal governo ad alcuni emendamenti di maggioranza al dl casa.
Dem: Salvini commissaria Sangiuliano e Pichetto Fratin
“Colpo di mano sulla tutela. Cosa pensa il ministro Sangiuliano della norma del dl casa appena presentata in commissione ambiente alla camera che consente variazioni significative anche su immobili sottoposti a vincolo storico, artistico, architettonico, archeologico paesistico? E cosa ne pensa il ministro Pichetto Fratin dal momento che la norma vale anche per variazioni su immobili ricadenti sui parchi o in aree protette nazionali e regionali? Siamo davanti a un vero e proprio colpo di mano in sfregio alle più avanzate norme di tutela del patrimonio storico e di salvaguardia ambientale. Con questa norma, Salvini commissaria, di fatto, Sangiuliano e Pichetto Fratin” così in una nota i deputati democratici della commissione ambiente della camera commenta la riformulazione presentata dal governo ad alcuni emendamenti di maggioranza al dl casa.