16/11/2023 - 13:53

“Il divieto di commercializzazione della carne coltivata nel nostro Paese, imposto dal governo con un’apposita legge, è una grande bufala che nulla ha a che vedere con il merito della questione. L’unica necessità è infatti quella del ministro Lollobrigida di piantare l’ennesima bandierina propagandistica, utile per attaccare l’Europa in vista della prossima competizione elettorale, e di riaffermare così una visione autarchica della sovranità alimentare, che mal si concilia con la necessità di garantire, globalmente, cibo sano e nutriente da attività agricole sostenibili e di qualità”.

Lo ha detto Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura, dopo l’intervento del ministro Lollobrigida nell’Aula della Camera.

“Che sia un bluff è palese - ha aggiunto - poiché la decisione per la commercializzazione della carne coltivata appartiene all’Unione Europea sulla base di approfondite valutazioni dell’autorità scientifica, che esprimerà un parere positivo o negativo sulla base della necessità di garantire la tutela della salute dei cittadini e l’impatto ambientale derivante dalla produzione in laboratorio della carne coltivata. Da questa considerazione e dal fatto che la legge non ricomprende, come da noi richiesto, l’istituzione di un tavolo tecnico scientifico e il raccordo con l’Unione Europea, deriva la nostra scelta di tenere un atteggiamento di responsabilità a tutela del comparto agricolo italiano, dell’allevamento di qualità finalizzata alla produzione delle carni, della nostra cultura e delle nostre tradizioni gastronomiche apprezzate in tutto il mondo. Alla Coldiretti, con grande rispetto, diciamo questo - ha concluso - con la consapevolezza che all’agricoltura italiana serve ben altro e che invece non arriva, come testimonia l’inadeguatezza della manovra finanziaria 2024”.

16/11/2023 - 13:43

"Sul decreto Bollette il governo si è dimostrato incompetente e arrogante. Dovevano ridurre il costo delle bollette. La verità è un'altra: il governo Meloni ha tolto le agevolazioni sulle accise, quindi è rincarato il costo della benzina e hanno fatto aumentare anche la bolletta elettrica. Peraltro, il decreto che avevano fatto a gennaio sui carburanti, con lo sbandierato cartello sul prezzo medio regionale, non ha diminuito il prezzo della benzina ed è stato bocciato dal TAR, per questo incompetenti e arroganti”. Lo ha detto il deputato dem Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, intervistato sul sito web dei deputati Pd.

“C’è anche – ha aggiunto l’esponente Pd - un rischio rincari per l’elettricità. Dal primo aprile, la bolletta dell’energia elettrica costa il 25 per cento in più perché questo governo ha deciso di togliere la sterilizzazione degli oneri generali di sistema che aveva fatto il governo Draghi. In più c'è una scadenza importante il 10 gennaio, con il superamento della maggior tutela con il rischio di aumento delle bollette. Ieri l'antitrust ha sanzionato, per 15 milioni di euro, 10 società dell'energia, proprio perché avevano fatto aumentare i prezzi. La proposta avanzata dal Pd è quella di prorogare per un anno il mercato a maggior tutela proprio per evitare che aumentino ulteriormente le bollette elettriche”.

“Occorre un governo – ha concluso Peluffo - che la smetta di raccontare una cosa per un'altra e che si decida ad ascoltare o quantomeno confrontarsi con le opposizioni, le associazioni di categoria e le associazioni dei consumatori. Il governo non solo non ha accettato i nostri emendamenti ma ha posto l'ennesima fiducia proprio per evitare la discussione nel merito. Tuttavia, nella discussione sugli ordini del giorno, l'intervento di Rampelli, ha dimostrato quanto la maggioranza sia spaccata su questi provvedimenti. E la verità è che questa volta la fiducia l'hanno messa, sì, contro l'opposizione, ma l'hanno messa anche contro la loro maggioranza".

16/11/2023 - 13:23

“Mi auguro che la Commissione Bicamerale d’Inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori possa prendere a operare presto. Il presupposto essenziale per garantire un lavoro serio è tenerla al riparo da diatribe politiche e partitiche, tanto più dalla sovrapposizione tra patiti e posizioni o giudizi preconfezionati. Qui non si tratta di fare politica, ma di raccogliere documenti, testimonianze e costruire una base documentale seria e approfondita che possa essere utile al lavoro delle magistrature. Quindi auspico che ogni partito si tenga al riparo da questo rischio. E dal rischio di offrire alibi a chi a questo organismo non ha mai credito o l’ha ostacolato proprio con l’argomento che altro non sarebbe stato che una ribalta per qualcuno. Auspico dunque riservatezza, sobrietà e silenzio da parte di tutti fino a quando l’esame dei documenti non consentirà di diradare le nebbie di oltre quarant’anni di false verità, depistaggi e sciacallaggi di ogni sorta”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico e promotore della Commissione di Inchiesta, Roberto Morassut.

16/11/2023 - 12:51

E’ un colpo di mano. Si trasforma una legge delle opposizioni in una delega al Governo. Dove di salario minimo non c’è traccia e si apre pericolosamente al principio delle gabbie salariali. La nostra opposizione sarà durissima. Ancora una volta il Parlamento verrà mortificato e ridotto a un soprammobile.

Così Arturo Scotto, capogruppo del Pd in commissione Lavoro della Camera.

16/11/2023 - 12:50

 “Quanto accaduto con la legge di delegazione europea è la cartina di tornasole dell'atteggiamento del tutto inconcludente del governo sui vari temi europei di attualità, dal Pnrr, al Mes, al Patto di Stabilità. Dopo mesi di discussione alla Camera sono spariti magicamente, infatti, i pareri - e quindi la posizione - del governo sugli emendamenti alla legge di delegazione europea. Per questo è stata rinviata sine die la sua approvazione. Ed è gravissimo perché in questo specifico testo sono contenute norme di recepimento di atti europei di primaria importanza per il riconoscimento di diritti fondamentali per i lavoratori, le famiglie, le imprese. Per tutti i cittadini italiani. Non sono una imposizione dell’Europa ‘cattiva’, come questo governo vuol fare credere. Parliamo del recepimento di norme sul salario minimo, sulla parità di retribuzione tra uomo e donna, sulla sicurezza ambientale nei posti di lavoro. Norme per garantire la rappresentanza di genere nelle società quotate. Per non parlare di quelle che prevedono il rafforzamento della cyber sicurezza negli enti locali. Eppure abbiamo visto quanto sia facile bucare anche la rete telefonica perfino della Presidenza del Consiglio dei ministri. Insomma, il clamoroso e colpevole ritardo rischia di produrre danni gravi in Italia. Per questo, chiediamo che si recuperi quanto prima il tempo che la destra sta facendo perdere al Paese”. Così il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue, intervenendo in aula alla Camera sul rinvio della legge di delegazione europea.

16/11/2023 - 12:12

"Attacco alla nostra civiltà giuridica"

È sconcertante la volontà della destra di mandare in carcere le donne incinta o madri di figli neonati, più piccoli di un anno, eliminando per decreto il rinvio della pena detentiva prevista dall’art. 146 del codice penale. La loro ossessione per una politica securitaria sta degenerando in un sadismo che calpesta i diritti dei bambini. Oggi le donne incinte che devono scontare una pena sono ospitate in strutture ad hoc per far crescere fuori dal carcere i bambini, non sono comunque libere. Quindi è del tutto incomprensibile come la destra si accanisca su queste fragilità, e voglia aprire le porte del carcere anche a bambini che non c’entrano nulla con le colpe delle madri, violando il supremo interesse del minore. Ci opporremo in Parlamento con ogni mezzo perché questo è un vero e proprio attacco alla nostra civiltà giuridica e al senso del sistema penitenziario, che deve sempre essere rivolto al rispetto dei diritti umani e alla riabilitazione di un detenuto o di una detenuta.

Così Alessandro Zan, deputato e responsabile Diritti della segreteria nazionale del PD.

16/11/2023 - 11:32

“Eliminare l’obbligatorietà del rinvio della pena per le donne incinte e con figli piccoli, fino a un anno, sarebbe un atto che colpisce in modo grave i diritti dei bambini. Una conferma, purtroppo, dell’assurdità con la quale la destra affronta un tema così delicato per la vita dei minori a cui ci opporremo con tutte le forze, anche in considerazione del fatto che oggi le donne incinte che delinquono vengono inserite in case protette e non vanno libere in giro. Allora perché questo accanimento?”.
Lo affermano la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani e il capogruppo dem in commissione Giustizia Federico Gianassi.
“Con l’affossamento della nostra proposta di legge sulle detenute madri – aggiungono gli esponenti del Pd -avevamo già visto l’irrazionalità dell’azione di governo e maggioranza. Ora temiamo che si voglia procedere su una strada sbagliata e pericolosa. Tutto questo dopo nemmeno 24 ore da quando Nordio ha detto ‘meno carcere’. Ancora una volta, il governo di cui è ministro della Giustizia lo smentisce e in galera vuole mandarci anche le donne incinte”.

 

16/11/2023 - 11:00

"Apprendiamo che il Governo starebbe valutando di eliminare l'obbligatorietà del rinvio dell'esecuzione della pena per le donne incinte o con figli fino ad un anno di età. Sarebbe gravissimo, è inaccettabile. Un altro colpo inferto ai diritti dei minori dopo l'irrigidimento delle pene previsto dal decreto Caivano".
Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di biase, componente della commissione Giustizia e capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
"Questa è la cultura repressiva con cui intendono riscrivere il nostro codice penale a colpi di maggioranza. Se il Governo prenderà questa strada la contrasteremo nelle Aule parlamentari - aggiunge Di Biase - perché vengono meno gli interessi superiori dei bambini ed i principi costituzionali sulla maternità".

15/11/2023 - 20:33

“I contenuti di questo decreto e il metodo usato sono un esempio fulgido dell’incompetenza e dell’arroganza di questo Esecutivo”. Lo ha detto in aula alla Camera il capogruppo dem in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo, annunciando il voto contrario del Gruppo Pd al Dl energia.

“Eravamo pronti ad una discussione nel merito – ha aggiunto Peluffo fra le altre cose – ma ancora una volta vi siete sottratti, svilendo ancora una volta il Parlamento, rompendo la corretta dialettica con le opposizioni.

“Con la legge di bilancio dello scorso anno avete reintrodotto le accise, poi avete varato un decreto che pomposamente doveva contenere i prezzi ma che non ha avuto nessun risultato. Una scelta sbagliata, ma siete andati avanti senza essere capaci di scrivere bene la norma attuativa visto che il Tar del Lazio ha annullato il decreto del ministro Urso.

Sui costi della bolletta elettrica abbiamo proposto di sterilizzare gli oneri di sistema, di riorganizzarli spostando alcune voci sulla fiscalità generale in linea con i richiami dell’Autorità di settore per sgravare famiglie e imprese; abbiamo proposto il credito d’imposta per Pmi e artigiani e un fondo di garanzia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili.

Abbiamo proposto con un altro emendamento una cosa semplice e di buon senso come la proroga di un anno per il superamento della maggior tutela perché mancano solo 56 giorni alla scadenza del prossimo 10 gennaio e il governo non ha fatto la campagna di comunicazione per informare i cittadini e perché è forte il rischio di aumenti incontrollati dei prezzi delle bollette.

Purtroppo però siete scappati dal confronto nel merito perché volete fuggire dalla realtà quotidiana che affrontano le famiglie e le imprese”.

15/11/2023 - 20:24

"Il Governo Meloni cambia idea sul mio ordine del giorno al Decreto Boette e garantirà che i pagamenti per le utenze, sospese nei territori alluvionati della Toscana, vengano rateizzati. Si tratta di una vittoria del Pd e delle opposizioni unite, che dopo una lunga battaglia parlamentare che non mi ha risparmiato attacchi personali d volgari, manda un segnale concreto ad imprese e famiglie in ginocchio. Purtroppo questo risultato ottenuto con estrema difficoltà ci fa capire l'atteggiamento della destra: se per questa misura minima e simbolica sono state necessarie ore di dibattito figuriamoci quale sarà l'atteggiamento della maggioranza per la ricostruzione e i risarcimenti danni che ammontano ad oltre 2 miliardi di euro. Non ci faremo però intimidire e la nostra battaglia per le risorse continuerà con la legge di Bilancio": è quanto dichiara Emiliano Fossi deputato Pd e segretario regionale del Partito Democratico della Toscana.

15/11/2023 - 20:03
“Il governo non ha a cuore il commercio di vicinato. Il Partito Democratico aveva presentato un atto collegato al Decreto energia per impegnare il governo a intervenire per ridurre il costo delle bollette dei negozi dei centri commerciali naturali, la rete di botteghe che anima le strade e le piazze delle nostre città. Il governo, i cui esponenti politici in campagna elettorale avevano promesso in caso di vittoria interventi per contrastare il caro bollette del commercio, ha negato ogni aiuto: si tratta dell’ennesima prova che il commercio, che rappresenta una ricchezza importante del tessuto economico e lavorativo delle nostre città ed è un presidio sociale e di sicurezza per le nostre strade, non è tra le priorità della destra. Continueremo a far sentire la nostra voce affinché le misure di sostegno promesse arrivino a questa categoria il prima possibile” dichiarano i deputati dem Arturo Scotto, Federico Gianassi e Marco Simiani.

 

15/11/2023 - 20:00

"Non vogliamo la guerra: vogliamo la democrazia". E il pilastro della democrazia è il rispetto dei diritti umani. Con queste parole, oggi, l'attivista iraniano Taghi Rahamani, costretto all'esilio, ci ha salutati durante l'incontro che si è tenuto con una delegazione del PD. Rahamani è il marito di Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace e in carcere per il suo attivismo contro il regime di Teheran. Nerges, ora, è in pericolo di vita, ha due arterie compromesse e altri problemi seri e deve essere curata. Ma le autorità iraniane non l’hanno voluta trasportare in ospedale perché lei rifiuta il velo. Rahamani, costretto all'esilio senza poter vedere la moglie da 12 anni, ci ha messo al corrente delle gravi condizioni in cui si trova Narges e, come lei, centinaia di altre attiviste e attivisti che da tempo si battono per la libertà e la democrazia.
Le richieste di Rahamani sono state molto chiare e concrete: i governi europei quando trattano questioni economiche e commerciali devono chiedere a Teheran il rispetto dei diritti umani. Dall'accesso a internet fino all’abolizione della pena di morte, i paesi dell’Ue prima di firmare accordi di qualsiasi genere, devono ottenere chiarezza e trasparenza dal governo iraniano. Perché ha ragione, Rahamani: negoziare con paesi non democratici senza pretendere passi avanti sui diritti, prima o poi, mina la sicurezza di tutti. Lo dimostra quello che è successo con l'Iraq di Saddam Houssein, per esempio, o con la Libia di Gheddafi.
Da parte nostra, chiederemo sempre che gli accordi con altri paesi abbiano il rispetto dei diritti umani come fondamento e non smetteremo di sostenere Donna, vita, libertà e i movimenti democratici che si battono per la libertà". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

15/11/2023 - 19:37

“Hanno ritirato tutti gli emendamenti in Commissione, si sono nascosti dietro il voto di fiducia per non spaccarsi in aula, si sono accontentati di un ordine del giorno riformulato dal Governo che è solo acqua fresca. L’intervento in aula dell’onorevole Rampelli ha reso chiare a tutti le divisioni che ci sono nella maggioranza e nel Governo sulla proroga del mercato a maggior tutela. Ma soprattutto ha confermato che non c’è nessuna risposta a 10 milioni di famiglie che dal 10 gennaio rischiano di trovarsi aumentate alle stelle le bollette di luce e gas”. Lo dichiara il capogruppo in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo.

15/11/2023 - 18:49

“È davvero incredibile che non si conoscano ancora i tempi della discussione e della votazione degli emendamenti al dl Campi Flegrei. Evidentemente per la maggioranza affrontare tale vicenda non rappresenta più un’urgenza. Gli amministratori locali di quel territorio continuano a gestire una situazione estremamente complessa e meriterebbero dunque attenzione e tempi certi. Il Partito Democratico, con i propri emendamenti, proverà a migliorare questo decreto, ma al tempo stesso ritiene che il provvedimento debba essere discusso quanto prima”. Così in una nota i parlamentari democratici Marco Simiani, Enzo Amendola, Piero De Luca, Stefano Graziano, Antonio Misiani, Marco Sarracino, Arturo Scotto e Valeria Valente.

15/11/2023 - 18:17

Dichiarazione di Marco Furfaro, deputato Pd

"Ci sono 630mila famiglie italiane che rischiano di finire per strada. E rischiano di finirci non per colpa loro ma per morosità incolpevole e per un governo che non ferma il suo accanimento sui più poveri. I morosi incolpevoli sono infatti famiglie che non riescono più a pagare l'affitto perché perdono il lavoro, perché - a causa del caro energia, dell'inflazione - la loro pensione, il loro stipendio, non basta più. I comuni italiani, per aiutare le persone a non finire in strada, avevano la possibilità di attingere al fondo nazionale affitti e contro la morosità incolpevole. Quel fondo non esiste più, il governo Meloni nella scorsa finanziaria ha deciso di non rifinanziarlo. Cosa che ha prodotto il triplicarsi di sfratti e di famiglie senza casa. Per questo ho proposto oggi di ripristinarlo, data l'emergenza sociale. Ma la maggioranza ha bocciato un ordine del giorno del partito democratico, a mia prima firma, che prevedeva la reintroduzione del fondo.  È vergognoso lo spettacolo a cui dobbiamo assistere. Un governo che non riesce minimamente a rendersi conto della sofferenza che sta generando accanendosi sui più fragili e sulle famiglie in difficoltà". Così in una nota Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.

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