“Mentre Giuli taglia nastri, il ministero della Cultura subisce un ennesimo feroce taglio al bilancio che avrà effetti profondi su settori già fortemente colpiti dalle scorse manovre del governo Meloni” così in una nota la capogruppo democratica nella commissione e Cultura della Camera, Irene Manzi, commenta l’approvazione della manovra di bilancio da parte del Cdm. “I margini di azione politica sono irrisori, Giuli è già stato commissariato di fatto”.
Iniziarono dal Ghetto poi si allargarono a tutta la città. I Nazisti, con la complicità dei fascisti, portarono via uomini e donne, anche anziani e bambini. Finirono nei campi di sterminio. Tornarono in 16 e i loro racconti hanno fatto memoria per il futuro: mai più.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"La maggioranza continua a sabotare la Commissione di Vigilanza Rai disertando le sedute e bloccando l’iter istituzionale di nomina del presidente del CdA. È un atto irresponsabile e di totale disprezzo verso le regole e verso i cittadini che pagano il canone, ai quali la Rai dovrebbe garantire un servizio pubblico indipendente e trasparente", così in una nota Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Vigilanza che ha chiesto agli uffici della commissione di convocare subito un ufficio di presidenza per prendere atto che non ci sono le condizioni per completare la votazione sulla Presidenza Rai prevista per legge.
"È inaccettabile – prosegue il deputato dem – che, pur di sfuggire al confronto, la maggioranza scelga di paralizzare una delle principali istituzioni di controllo del nostro sistema radiotelevisivo. E senza il parere favorevole della commissione a maggioranza qualificata, previsto per legge, qualsiasi nomina resta inefficace. Ma anziché rispettare le regole, preferiscono bloccare tutto e compromettere il ruolo della Vigilanza".
"Questo atteggiamento irresponsabile – conclude – non solo mina la trasparenza e l’efficacia del servizio pubblico, ma rappresenta un attacco alla democrazia parlamentare. Non permetteremo che la Commissione diventi il campo di battaglia per giochi di potere e mercanteggiamenti: la Vigilanza è e deve restare indipendente, a tutela delle istituzioni e dei cittadini".
“Il governo intende imbavagliare la stampa, rendendo ancora più inaccettabile il divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari. Si tratta di un grave attacco alla libertà di informazione, mascherato come una misura a difesa della presunzione di innocenza e della privacy. La volontà di punire editori e giornalisti è estremamente preoccupante e incontrerà la nostra ferma opposizione. Questa maggioranza dimostra ancora una volta la sua intolleranza verso ogni forma di controllo democratico, a cominciare da quello esercitato dalla libera stampa” così i deputati democratici della commissione giustizia della Camera.
“Con la nuova campagna di comunicazione sul concordato preventivo biennale, il governo invia un messaggio pericoloso e fuorviante: sembra quasi invitare i contribuenti a non pagare le tasse per poi negoziare e arrivare a una cifra ‘giusta’. È un insulto per quei lavoratori dipendenti e partite Iva oneste, che pagano regolarmente le tasse contribuendo al bene collettivo. Invece di promuovere legalità e trasparenza, si rischia di legittimare la cultura dell'evasione fiscale. Nei fatti, il governo offre con questo provvedimento un regalo a chi evade, riducendo le sanzioni amministrative e penali, nonostante l’evasione fiscale abbia raggiunto nel nostro Paese livelli intollerabili”. Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.
“Abbiamo chiesto l’acquisizione degli atti riguardanti la vicenda di Paternò, inclusi gli ultimi provvedimenti emessi dal Tribunale del Riesame di Catania. Siamo e restiamo garantisti ma vogliamo vederci chiaro su questa vicenda che riguarda il comune etneo”. Lo ha detto, a margine dei lavori della commissione nazionale antimafia, Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD Sicilia e segretario della stessa Commissione, a proposito del rischio di infiltrazioni mafiose nel comune di Paternò dove il sindaco, tra gli altri, risulta indagato con l’accusa di concorso in scambio elettorale politico-mafioso.
“All luce dei gravi fatti avvenuti e degli ultimi sviluppi – aggiunge – ho chiesto di avviare le audizioni del caso”.
“Il collega Amorese che cerca di difendere l’assenza di Giuli al Cdm di questa sera conferma, indirettamente, la sforbiciata in arrivo per i settori culturali. La chiamano ‘riduzione delle inefficienze’ ma sono tagli belli e buoni che tutti i settori culturali stanno denunciando e su cui gli stessi uffici del Mic, senza guida, sono in imbarazzo. A partire proprio dall’editoria Italiana, che ha più volte richiamato pubblicamente il governo Meloni a rivedere le scelte portate avanti finora. Giuli esca dal silenzio e spieghi pubblicamente la ragione di questi tagli profondi ai settori culturali contenuti nella Manovra. Invece di scappare dal parlamento, rinviando la sua audizione, venga immediatamente a riferire” così la capogruppo democratica nella Commissione e cultura della Camera, Irene Manzi.
"La destra sta preparando una Legge di bilancio contro gli italiani. Abbiamo un governo spaccato e nel caos, con un Ministro dell'Economia che ha di fatto commissariato i ministri. La manovra che arriverà in CDM si tradurrà in tagli ai servizi e al welfare e il prezzo più alto lo pagheranno i cittadini più in difficoltà, mentre si preparano condoni per i soliti noti. Ci opponiamo fermamente a questa visione e lavoreremo per indicare all'Italia una strada alternativa, basata sul sostegno al lavoro, sulla giustizia sociale e. su un forte impegno verso la green economy, tema totalmente ignorato dal Governo".
Così la deputata Pd in commissione Bilancio, Silvia Roggiani.
“Oggi in una conferenza stampa abbiamo presentato un manifesto-appello dal titolo ‘Caregiver: per una legge inclusiva e di equità sociale’, promosso da Cittadinanzattiva e CARER, associazione di caregiver familiari, per sottolineare, l'urgenza di una legge nazionale che riconosca il ruolo del caregiver familiare, unitamente a 104 associazioni di pazienti, sindacati, rappresentanze economiche e Comuni che chiedono con forza una legge Nazionale”. Così la deputata dem Ilenia Malavasi, componente della commissione Affari sociali, a margine della conferenza stampa alla Camera dei Deputati.
“Attualmente – ha concluso Malavasi - l'Emilia-Romagna è la prima regione che ha normato con una legge questa figura, seguita da altre 12 regioni. La legge nazionale deve sanare anche una difformità territoriale che penalizza il diritto di circa 8 milioni di cittadini e soprattutto donne in età lavorativa, che per scelta, necessità od obbligo spesso rinunciano al lavoro per assistere i propri cari. Il lavoro di cura è un valore, ma va riconosciuto senza indugio".
"L' Autorizzazione integrata ambientale per per i gessi rossi è un risultato significativo raggiunto grazie all'impegno della Regione Toscana. E’ ora necessario che il governo si attivi concretamente affinché vi siano i presupposti per salvaguardare produzione e posti di lavoro dell'azienda Venator. Mi riferisco in particolare all'intervento in sede comunitaria per estendere i dazi sul biossido di titanio importato dalla Cina per almeno cinque anni e garantire la Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori dell’azienda fino ad una reale ed efficace azione delle procedure antidumping". E’ quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio sulla chiusura dell'iter autorizzativo dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per lo scarico dei 'gessi rossi' nell'ex bacino fanghi Solmine a Casone di Scarlino (Grosseto).
Il prossimo Consiglio è chiamato a prendere decisioni fondamentali in un momento di grande tensione internazionale. Si occuperà anzitutto della situazione in Medio Oriente. L’attacco israeliano contro le basi Unifil è un atto inaccettabile, una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Ciò che sta accadendo a Gaza è un massacro intollerabile che va oltre il legittimo esercizio della difesa. È ora di lavorare per un immediato cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi, e il rilancio del processo di pace, sostenendo gli appelli all’embargo di armi a Israele e adoperandosi anche per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Vi chiediamo di confermare in Consiglio gli impegni presi finora per sostenere l’Ucraina con tutte le forme di assistenza necessarie. È fondamentale però che l'Europa avvii anche uno sforzo negoziale maggiore per una soluzione diplomatica di pace, una pace giusta e sicura. Un altro tema centrale sarà la gestione dei flussi migratori. Dopo anni di slogan tra “porti chiusi” e “blocchi navali”, avete dovuto fare i conti con la realtà di un fenomeno epocale che richiede soluzioni strutturali. Se vuole fare passi avanti presidente Meloni, lavori a Bruxelles non a Tirana, le soluzioni si ottengono in Europa e con l’Europa. Il Consiglio discuterà poi di competitività e governance economica. Tanto del lavoro da fare è indicato nei report di Enrico Letta e Mario Draghi, che ringraziamo per il loro straordinario contributo. Perché noi tra le idee di Letta e Draghi o quelle di Orban e Le Pen, non abbiamo dubbi su quale scegliere per il bene dei nostri cittadini e il futuro dell’Europa. Abbiamo bisogno di più Europa, non di meno Europa Presidente per difendere gli interessi dei nostri cittadini. Questo è il percorso che vi invitiamo ad intraprendere a partire dal prossimo Consiglio.
Così il capogruppo Pd in commissione Politiche europee Piero De Luca, intervenendo in Aula sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue.
Oggi a Palermo le Deputate del PD Laura Boldrini, Sara Ferrari e Antonella Forattini hanno partecipato alla manifestazione davanti all’Assemblea Regionale Siciliana, per sostenere le colleghe Giovanna Iacono e Stefania Marino insieme al gruppo regionale del PD, nella battaglia volta a garantire la presenza femminile nelle Giunte comunali almeno al 40%, come previsto dalla legge italiana. La destra siciliana ha presentato invece la proposta di ridurla al 20%. Un’iniziativa irricevibile, che porterebbe la Sicilia indietro nel tempo e farebbe danno all’intera comunità, riducendo il contributo di esperienze, competenze, capacità, che le donne possono portare nei luoghi decisionali, per un vantaggio collettivo. Alla protesta erano presenti numerosi amministratori e amministratrici, di opposizione ma anche di maggioranza, associazioni, sindacati. Una delegazione è stata ricevuta dal Presidente dell’Assemblea regionale, che ha ipotizzato un effetto positivo della mobilitazione rispetto alla decisione finale. “C’è da sperarlo - dicono le deputate dem- per il bene della comunità siciliana, perché possa contare sulla forza della differenza, per essere più giusta e competitiva”.
“Giuli sarà assente giovedì in parlamento e molto probabilmente sarà assente anche questa sera in Cdm, non è proprio un buon inizio per chi dovrebbe promuovere i settori culturali e difenderli dai tagli annunciati dal ministro Giorgetti. Il governo Meloni ha determinato lo stallo del ministero della cultura a cui si appresta - temiamo- ad infliggere un ulteriore grave taglio nella prossima legge di bilancio che colpirà tutti i settori della cultura” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.
Dopo l’audizione del dott. Turrini Vita, confermiamo i nostri dubbi sulla incompatibilità nella forma e nel merito della nomina a Garante dei detenuti. Nella forma perché al momento della scelta da parte del governo, il dott. Turrini era certamente dipendente del ministero della Giustizia con ruolo di vicecapo del Dipartimento della Giustizia minorile, mentre la caratteristica fondamentale di un Garante dei detenuti deve essere quella di una netta indipendenza dalla struttura di controllo, senza ambiguità e confusione di ruoli. Quindi riteniamo che la sua incompatibilità resti e non sia sanata dalle successive dimissioni in seguito alla nomina da lui oggi rese note e alle quali sembra che il ministero non abbia ancora dato cenno di riscontro. Per noi ancora più grave è l’incompatibilità nella sostanza. Perché il dott. Turrini Vita finora è stato a tutti gli effetti dall’altra parte del campo. Non discutiamo curriculum e competenze, ma la legge voleva evitare che fosse chiamato a svolgere funzioni di garanzie e controllo chi ha rapporti organici con l’autorità che esercita il potere, non voleva dunque che controllore e controllato coincidessero. La nostra preoccupazione è davvero molto elevata perché siamo di fronte ad un sistema carcerario al collasso con un sovraffollamento sempre più alto e condizioni di vita e di lavoro non dignitose, come testimoniano i suicidi tra i detenuti e anche tra gli agenti di polizia penitenziaria. Per questo chiediamo al Governo un supplemento di riflessione, non possono essere fatti passi falsi.
Così i deputati Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd e Federico Gianassi, capogruppo del Pd in commissione giustizia, intervenendo durante l’audizione del Dott. Turrini Vita alla Camera.
“Si apprende dalla stampa che il Consiglio dei ministri di oggi vuole tornare ancora una volta a fare cassa con il gioco d’azzardo, prevedendo di riscuotere 500 milioni in più, per le concessioni. L’economia dell’azzardo provoca danni alle famiglie, crea dipendenza e indebita le persone. Fare cassa sul gioco ignorando i guasti che produce nella società e alle persone più fragili è inaccettabile”. Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.