"Sulle risorse statali destinate al Mascagni Festival di Livorno, è arrivato il momento di garantire un sostegno strutturale. L'emendamento che ho presentato al Decreto Cultura, attualmente in discussione a Montecitorio, rappresenta l'occasione migliore per valorizzare una delle realtà più significative del nostro patrimonio culturale e musicale". Lo dichiara il deputato del Partito Democratico, Marco Simiani.
"La promozione della figura di Pietro Mascagni e del Festival a lui dedicato a Livorno è al centro di una mia proposta di legge, sostenuta anche da altre forze politiche. Inoltre, va ricordato che la Camera ha già approvato un ordine del giorno in questa direzione e un finanziamento nella legge di Bilancio. Ora ci aspettiamo che la maggioranza approvi con noi questo emendamento", conclude Simiani.
"Esattamente 80 anni fa si aprivano i cancelli di Auschwitz e il mondo scopriva l'orrore. Una persecuzione sistematica e lo sterminio degli ebrei, dei rom, dei sinti, degli omosessuali, delle persone con disabilità, degli oppositori politici era andato avanti per anni con la complicità dell'indifferenza.
Sei milioni di ebrei vennero rastrellati, imprigionati, uccisi nelle camere a gas accusati dei peggiori mali dell'umanità: un genocidio, la Shoah, fondato su gigantesche fake news, alimentato dall'odio razziale. Di quello sterminio deve rimanere viva la memoria contro l'antisemitismo e ogni forma di discriminazione. Ma la memoria è solo retorica se non serve a leggere l'attualità.
Come dice giustamente Anna Foa nell’intervista rilasciata oggi al Corriere della sera: "Se la memoria deve aiutarci a guardare al futuro, occorre allargare lo sguardo al contesto internazionale sempre più drammatico, sempre più pericoloso, sempre più pieno di tragedie".
Mai più, per nessuno". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“L'intervento di Paolo Gentiloni rilancia un obiettivo fondamentale per il futuro dell'UE. Di fronte alle sfide e alle minacce attuali è giunto il tempo di mettere insieme investimenti e impegni politici anche nella sicurezza e difesa comune, per garantire l’autonomia strategica dell’UE, per assicurare la tenuta della nostra democrazia e del nostro modello sociale. La risposta non è da rinvenire in maggiori interventi nazionali privi di coordinamento e quindi inefficaci. Servono risorse su scala comunitaria che sostengano acquisti congiunti, ricerca e innovazione tecnologica, creazione di infrastrutture e competenze europee. Rafforzare l'integrazione europea in tutti i settori strategici, tra cui anche questo così delicato e sensibile, è l'unica strada possibile se vogliamo proteggere davvero gli interessi dei nostri cittadini e delle nostre comunità nei prossimi anni”.
Lo dice Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politica europee alla Camera, commentando l’intervento di Paolo Gentiloni su “La Repubblica” in cui rilancia la proposta di istituire fondo comune per la difesa.
Sono passati ottanta anni da quando i cancelli di Auschwitz si spalancarono sull'atrocità, sull'abominio, sul male assoluto dell'Olocausto. Tenere viva la MEMORIA oggi, mentre l'odio continua a farsi largo nelle nostre società e si consumano nuove tragedie, è un dovere civile di tutte e tutti. Onorare la MEMORIA significa anche proteggere la verità e metterla al riparo dal negazionismo, dai rigurgiti di antisemitismo, da ogni forma di razzismo e di odio, dalla disinformazione e da chi tenta di riscrivere la storia a proprio vantaggio". Così la segretaria del Pd Elly Schlein. "La tragedia dell'Olocausto- aggiunge- ha lasciato alle generazioni successive la responsabilità di tramandarne la MEMORIA e contrastare l'odio affinché non trovi più alcuno spazio nelle nostre società. Questo è e sarà sempre il nostro impegno".
“Introdurre una nuova figura di intermediazione tra direttore e vicedirettore non ha alcun senso. Inaccettabile che la maggioranza non venga in Commissione”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo del Pd in commissione Vigilanza Rai, in una intervista a Repubblica.it.
“Partiamo da un presupposto: mentre l'Europa ha realizzato il Freedom Act che dà più spazi di libertà al servizio pubblico, qui la tv di Stato appare la gazzetta ufficiale del governo, è un atteggiamento da democratura più che democrazia. E questo nuovo provvedimento è di natura liberticida. Solo che ora, dopo il fallimento in termini di ascolti e reputazione di tele-Meloni, se entro agosto non applicheremo il Freedom Act arriverà l'infrazione e il conto lo pagheranno gli italiani”, ha aggiunto Graziano.
“Intanto è inaccettabile che la maggioranza si sia ritirata a Colle Oppio e non venga in Vigilanza bloccando la Commissione deputata al controllo del servizio pubblico, questo perché non ha i numeri e vuole imporre a tutti i costi un nome. Il tema è di metodo e non personale ovviamente e anche qui si vede la loro idea di reprimere pluralismo e spazi di libertà. Comunque ribadiamo con chiarezza e fermezza che se ci avessero ascoltato, a quest'ora la riforma l'avremmo fatta. Invece si sono persi quattro mesi. Dicemmo subito: prima la riforma, poi la governance. Ma il punto è che a destra non si ha nessuna voglia di dare più informazione e pluralismo. FdI persegue l'occupazione, la Lega vorrebbe la privatizzazione, FI è interessata a tutelare la quota di mercato pubblicitario di Mediaset. Quindi eccoci bloccati. Siamo stati facili profeti nel prevedere quest'esito”, ha proseguito il capogruppo dem.
“Guardiamo ai fatti. Noi abbiamo fatto uno studio preciso per dimostrare come Mediaset sorpassi Rai tutto l'anno nel '24, e per la prima volta dopo oltre 35 anni non è solo un duopolio ma un quadripolio, con La7 e Discovery. Immagini un po’ che oggi anche uno dei più grandi eventi sportivi, gli Australian Open di Sinner, l’abbiamo dovuta vedere su 9 e la Rai forse manco si è posto il tema. Si è polverizzato il palinsesto; la questione del sostegno economico ha un approccio sbagliato, diviso com'è tra fiscalità generale e canone, tema che priva una strategia complessiva, non a caso non c'è un disegno di vera trasformazione della Rai; l'indebitamento è di 600 milioni. In sostanza non c'è una visione della Rai del futuro e per questo siamo anche preoccupati per la sorte dei 12 mila dipendenti del servizio pubblico e degli italiani che pagano il canone”, ha concluso Graziano.
“Il 27 gennaio 1945 l'orrore si presentò davanti agli occhi dei militari dell'Armata Rossa che entrarono per la prima volta, liberandolo, nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau. Un massacro sanguinario perpetrato contro ebrei, rom, sinti ma anche omosessuali, neri e disabili nel nome di una ignobile presunzione di superiorità di razza. Il nazismo poté contare sull'alleanza con il fascismo di Mussolini che assecondò, partecipando attivamente, la tirannia nazista ponendo fine ad ogni forma di libertà e democrazia nel nostro Paese.
Il Italia, il 5 agosto 1938 venne fondata la rivista "La difesa della Razza". Direttore Telesio Interlandi con al fianco il segretario di Redazione, Giorgio Almirante che ebbe a scrivere "Il razzismo ha da essere il cibo di tutti e per tutti" e che "non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue". D'altronde lo stesso Almirante negli anni '70 ribadì: "Non rinneghiamo niente del nostro passato. Io sono stato fascista e se le stesse circostanze potessero riprodursi, io farei certamente le stesse cose". Celebrare il giorno della memoria senza aver fatto i conti con un terribile passato è decisamente ignobile. Rigurgiti fascisti tornano a manifestarsi nel nostro Paese ben tollerati da una destra che mantiene nel suo simbolo la fiamma che evoca il ventennio. Cancellare il nome di Almirante da strade e piazze d'Italia, ben 81, l'ultima a Grosseto, rappresenterebbe la prima, anche se non unica, scelta che politica e istituzioni dovrebbero fare per affermare che c'è una storia condivisa che oggi commemora le vittime dell'Olocausto”. Lo scrive sui social il deputato del PD, Stefano Vaccari, Segretario di Presidenza della Camera.
“E’ inconcepibile che Roberto Fiore possa inaugurare una sede di Forza Nuova a Roma dopo aver assaltato la Cgil nazionale nel 2021. La matrice allora sfuggì alla Meloni, ma ricordiamo che Fiore fu condannato a 8 anni. Con la memoria non si gioca. La violenza fascista è un reato”. Lo scrive sui social il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
“Abbiamo presentato un emendamento al Decreto Emergenze per la progettazione (AV/AC) dell’Alta Capacità e Alta Velocità ferroviaria nella tratta Genova–Roma della dorsale tirrenica. Si tratta di un’iniziativa che recepisce l'ordine del giorno alla Legge di Bilancio approvato dalla Camera il mese scorso e si pone l'obiettivo di aumentare il diritto alla mobilità e sviluppare l’enorme potenziale economico, produttivo e occupazionale di numerose zone del Paese”. Lo si legge in una nota congiunta dei deputati Pd Marco Simiani, capogruppo in commissione Ambiente, Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd Camera, Andrea Casu, vicepresidente in commissione Trasporti, e Alberto Pandolfo, componente della commissione Attività produttive, sul provvedimento attualmente in discussione a Montecitorio.
“Come è emerso anche nelle scorse settimane in tutta la sua drammaticità, l’attuale linea ferroviaria presenta infatti criticità e caratteristiche tecniche non adeguate, anche per quanto riguarda il trasporto merci, limitando la possibilità di far viaggiare treni di dimensioni e peso elevati in una tratta che congiunge numerosi porti commerciali come Genova, La Spezia, Carrara, Livorno, Pisa, Piombino e Civitavecchia. La nostra proposta stanzia le risorse per inaugurare l'iter di un'opera realmente necessaria: ci auguriamo che governo e maggioranza appoggino adesso questo emendamento dando piena attuazione all'ordine del giorno", conclude la nota.
"Quando la battaglia contro il Covid ci insegnava il valore della sanità pubblica, della prevenzione e della ricerca scientifica Salvini combatteva le mascherine e non ha imparato nulla. Per questo oggi vuol fare uscire l’Italia dall’Organizzazione mondiale della sanità: a lui interessa solo farsi bello con Trump e non lasciarlo solo con la Meloni. Se vuole davvero aiutare la Sanità italiana costringa il suo governo a mettere le risorse per eliminare le liste d’attesa e consentire agli italiani di curarsi".
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Il governo faccia un decreto per correggere le gravissime distorsioni del cuneo fiscale che penalizzano ancora una volta i redditi bassi. Addirittura con un taglio fino a 1200 euro annui. Hanno ammesso l’errore, ora lo riparino immediatamente. Nella foga di aiutare sempre gli evasori attraverso i condoni, la destra, come sempre, si dimentica dei più poveri". Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
“L’anno giudiziario 2025 si apre in un clima di angoscia e preoccupazione per le pessime riforme che il governo e la maggioranza stanno portando avanti e per i continui attacchi frontali scagliati contro la magistratura. La destra sta utilizzando il suo potere per inquinare la democrazia e l’ordine costituzionale, portando il Paese verso una pericolosa deriva securitaria e panpenalistica. La magistratura deve mantenere la sua autonomia e indipendenza e noi vigileremo affinché non sia minata dai quotidiani tentativi di delegittimazione di questo governo”. Così Marco Lacarra, deputato barese del Pd e componente della commissione Giustizia, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario celebrata presso la Corte d’Appello di Bari.
“La riforma della giustizia con la separazione delle carriere è un atto emulativo fondata su un presupposto falso. Con la riforma Castelli e ancor di più con la riforma Cartabia, il numero di magistrati che passano da una carriera all’altra è risibile, intorno all’1 per cento. È invece chiaro l’intento punitivo nei confronti di una categoria che la destra ha sempre osteggiato. La discussione parlamentare è stata una farsa, con l’opposizione che ha tentato inutilmente di spiegare le ragioni della contrarietà, e la maggioranza che ha assistito in silenzio ai lavori. È grave che la destra non abbia trovato il coraggio di dire apertamente che questa riforma è solo l’anticamera della sottomissione della magistratura requirente all’esecutivo. In tutti i Paesi in cui esiste la divisione delle carriere, i Pm sono soggetti al potere esecutivo. Tutti tranne il Portogallo. Quindi o la gloriosa tradizione giuridica italiana ha deciso di uniformarsi a quella portoghese, oppure siamo di fronte a un colpo di mano preoccupante sotto il profilo costituzionale. È incredibile che, pur di inseguire i feticci politici di Bossi sull'Autonomia e Berlusconi sulla Giustizia, la destra stia sottoponendo il sistema democratico e costituzionale ad uno stress senza precedenti, creando divisioni e contrasti.”
Così Claudio Stefanazzi, deputato leccese del Partito Democratico, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 celebrata presso la Corte d’Appello di Lecce.
Manzi: Palazzo Chigi è ormai dependance del miliardario americano
“Il ministro Giuli spieghi i contorni dell’incontro con Kimbal Musk, fratello di Elon Musk, che oggi è stato a Palazzo Chigi, accompagnato da Andrea Stroppa e Veronica Berti” lo chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, che sottolinea:
“A quanto dichiarato, sarebbe in corso un misterioso ‘progetto’ che, a detta degli stessi protagonisti, li sta portando ‘a fare un giro per alcuni ministeri per capire come funziona’.
Ci chiediamo: di quale progetto si tratta? Quali sono le modalità di partecipazione dei ministeri e in che modo?
Al momento rileviamo con sconcerto che Palazzo Chigi sembra essersi trasformato in una dependance di Musk, dove referenti aziendali e familiari vengono ricevuti per facilitare le relazioni all’interno delle istituzioni pubbliche, senza alcuna trasparenza sui motivi e sugli obiettivi.
Annunciamo che continueremo a monitorare con la massima attenzione l’esito di queste visite, perché è essenziale fare chiarezza su ogni dettaglio. È in gioco la credibilità e la trasparenza delle nostre istituzioni, che non possono essere piegate a operazioni opache o a interessi privati travestiti da ‘progetti’.”
Dem presentano interrogazione su criteri nomina ad di Trenitalia contra legem
“Il Valzer di Meloni e Salvini sulle nomine nelle ferrovie non calpesti le norme. Presenteremo subito un’interrogazione urgente per chiedere al Governo di fare chiarezza sul rispetto del d.lgs.112/2015 che all’articolo 11 prevede chiaramente che chi ha avuto responsabilità rilevanti nella gestione della rete debba attendere almeno 2 anni prima di guidare un soggetto che vi opera. L’ultima cosa di cui hanno bisogno le ferrovie del nostro paese sono scelte contra legem che rischiano di creare ulteriore incertezza per passeggeri e lavoratori”. Così in una nota il capogruppo dem e il vicepresidente della commissione trasporti della Camera, Anthony Barbagallo e Andrea Casu, commentano l’esito del CdA di FS Italiane che ha nominato Gianpiero Strisciuglio - già Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI da maggio 2023 - nuovo CEO di Trenitalia.
“Inaccettabilità delle troppe morti sul lavoro e ruolo ancora marginale delle donne in Italia. Le parole di Margherita Cassano, Presidente della Cassazione, nel discorso di apertura dell'anno giudiziario sono da ascoltare, fare nostre e tradurre in atti politici concreti” lo dichiara su X (ex Twitter) Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia.