13/11/2025 - 16:59

“Secondo fonti di stampa, la Procura della Repubblica di Milano avrebbe aperto un fascicolo d’indagine relativo a un presunto gruppo di cittadini italiani che, tra il 1993 e il 1995, avrebbero partecipato all’assedio di Sarajevo in qualità di cosiddetti “turisti della guerra”: mercenari uniti alle forze militari serbo-bosniache per sparare contro civili inermi. Un reato di omicidio volontario plurimo aggravato dalla crudeltà e dai motivi abbietti, trattandosi di atti riconducibili a crimini contro l’umanità ai sensi del diritto penale internazionale.
I presunti “turisti-cecchini” avrebbero versato somme ingenti per partecipare a azioni di sterminio, arrivando a stabilire un vero e proprio ‘tariffario dell’orrore’, in base al quale ‘i bambini costavano di più, poi gli uomini (preferibilmente in divisa), le donne, mentre gli anziani potevano essere uccisi gratuitamente’. Una vicenda che, se confermata, configurerebbe fatti di estrema gravità morale, storica e giuridica, che ledono la memoria delle oltre 11.500 vittime civili dell’assedio di Sarajevo, che rischia di compromettere i rapporti bilaterali con la Bosnia Erzegovina e di danneggiare la reputazione internazionale del nostro Paese”.
Così si legge nell’interrogazione a prima firma del deputato e responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano con cui si chiede al governo quali forme di cooperazione giudiziaria internazionale intenda attivare con le autorità della Bosnia-Erzegovina per l’acquisizione di atti, testimonianze o prove utili all’indagine e per garantire che episodi di simile disumanità non possano ripetersi e che le vittime dell’assedio di Sarajevo ricevano pieno rispetto e giustizia.

 

13/11/2025 - 16:13

“Una grave contraddizione”, così il deputato democratico Roberto Morassut intervistato sui canali social dei deputati dem definisce la manovra del governo Meloni, che da un lato discute la legge costituzionale su Roma Capitale e dall’altro taglia le risorse destinate ai trasporti. “È un paradosso – spiega – perché stiamo parlando di una riforma che dovrebbe attribuire nuove competenze alla Capitale, ma senza garantire le risorse necessarie per esercitarle”.

L’esponente Pd ricorda che il Partito Democratico ha chiesto “una legge ordinaria da approvare contestualmente, che destini fondi adeguati alle nuove funzioni della Capitale. Tuttavia, il governo, mentre in teoria si impegna, in pratica già toglie risorse fondamentali, a partire dal trasporto pubblico locale e dai finanziamenti alla metropolitana. È un esecutivo che opera in un clima di confusione. I conti non tornano, non sanno dove reperire le risorse e stanno facendo una legge di bilancio puramente ragionieristica, priva di visione e di prospettiva. Ma quando si galleggia, alla fine si rischia di affondare”.

“Il trasporto pubblico locale – conclude Morassut - coinvolge circa 100 mila lavoratori che attendono il rinnovo del contratto. Se continuano i tagli, il rischio è un peggioramento delle condizioni di lavoro e dell’efficienza del servizio. Serve, invece, un piano di investimenti vero, soprattutto a Roma, dove il sistema dei trasporti sconta anni di difficoltà aggravate dal caro energia e dal post-Covid. Il costo dell’energia resta un nodo irrisolto: Meloni aveva promesso interventi rapidi, ma nulla è accaduto. Anzi, i costi in alcuni casi sono aumentati. Questo perché manca una strategia sull’ampliamento delle fonti rinnovabili: il governo resta ancorato alle energie fossili. Una linea miope che espone il Paese a problemi ancora più gravi”.

 

13/11/2025 - 15:53

“Con la legge di bilancio il governo Meloni infligge un nuovo colpo durissimo al Mezzogiorno. Si tagliano in particolare 2 miliardi e 400 milioni al Fondo per lo sviluppo e la coesione. È un impatto rilevante e negativo su investimenti fondamentali per infrastrutture, politiche sociali, riqualificazione urbana e ambientale. È l’ennesimo attacco al Sud”. Lo denuncia il deputato Piero De Luca, capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari europei.

L’esponente dem sottolinea come “la presidente Meloni parla di una manovra per il Sud, ma evidentemente non l’ha letta: non solo vengono tagliati 2,4 miliardi al Fondo sviluppo e coesione, ma anche le risorse per la Zes unica, che passano da 2,3 miliardi nel 2026 a soli 750 milioni nel 2028. Si riduce così drasticamente il sostegno a imprese e investimenti in aree che avrebbero invece bisogno di crescita e di sviluppo economico”.

“Questi tagli si aggiungono ai 3,7 miliardi cancellati dal Fondo per la perequazione infrastrutturale e ai 5 miliardi tolti alla decontribuzione Sud. È un governo che si conferma, ancora una volta, anti-meridionalista e contrario ai principi di solidarietà nazionale. Bisogna tornare alla logica del Next Generation EU, che destinava il 40 pe cento delle risorse al Sud per potenziare infrastrutture, servizi, nidi e ospedali di comunità. Solo investendo nel Mezzogiorno – conclude De Luca – si può unire davvero l’Italia e rendere l'intero Paese più competitivo e coeso”.

 

13/11/2025 - 15:49

Ora il ministro acceleri.

“Apprendiamo con favore l’annuncio del ministro Zangrillo sull’abolizione dell’obbligo di rinnovo della carta d’identità elettronica per gli over 70. Si tratta di una misura di buonsenso, che semplifica la vita ai cittadini più anziani e che il Partito Democratico aveva già messo nero su bianco da tempo”. Lo dichiara il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo del Partito Democratico.

“È infatti un ordine del giorno del PD, approvato il 14 ottobre scorso, e una proposta di legge depositata l’11 luglio 2023 – sottolinea l’esponente dem - a prevedere esattamente questa novità. Bene dunque che il governo decida di seguirci su un terreno di civiltà amministrativa, ma ora chiediamo di fare presto e di non limitarsi agli annunci”.

“Quando il ministro Zangrillo copia o prende spunto dalle proposte del Partito Democratico, siamo sempre dalla parte delle persone e del buon senso. Ma – conclude Ricciardi – servono tempi rapidi e un impegno concreto, perché i cittadini non hanno bisogno di promesse, ma di semplificazioni vere”.

 

13/11/2025 - 15:24

La pesca dei molluschi bivalvi è affidata, sin dal 1995 a consorzi di gestione competenti nei compartimenti marittimi di riferimento che nel rispetto delle norme italiane ed europee devono garantire il giusto equilibrio tra tutela della risorsa e del consumatore. Però il Ministero dell’Agricoltura ne riconosce solo alcuni visto che con decreto direttoriale del 28 dicembre 2023 ha affidato all’Organismo Nazionale di Programmazione dei Consorzi di Gestione nel Settore dei Molluschi Bivalvi, costituitosi solo un mese prima con un Contratto di Rete, la gestione e il riequilibrio della risorsa molluschi bivalvi, al fine di raggiungere efficacemente gli obiettivi di corretta gestione dell’attività di prelievo demandata ai singoli consorzi di gestione. Il Contratto di rete ha conferito al Presidente poteri generali di rappresentanza verso la Pubblica Amministrazione, configurando un possibile abuso della forma privata per esercitare ruoli pubblici.
All’Organismo però non aderiscono tutti i consorzi di gestione che da quel momento non partecipano ai  processi decisionali del MASAF, con danni economici e istituzionali documentabili, fra cui: esclusione dai tavoli tecnici e consultivi; perdita di rappresentanza nelle decisioni nazionali ed europee; decisioni unilaterali del Ministero, come l’aggiunta di un mese di fermo pesca per la Venus gallina senza consultazione; lesione del principio di autonomia consortile sancito dal D.M. 44/95 e  dal D.M. 515/98.
Di fronte a questa palese disparità è stata presentata dai deputati Pd, Stefano Vaccari, Antonella Forattini, Stefania Marino, Nadia Romeo, Andrea Rossi, Andrea Gnassi, una interrogazione al Ministro Lollobrigida per chiedere la revoca del decreto ministeriale al fine di ripristinare una rappresentanza pluralistica e paritaria di tutti i Consorzi riconosciuti e contestualmente la sospensione di ogni riconoscimento amministrativo connesso all’Organismo Nazionale di Programmazione dei Consorzi di Gestione nel Settore dei Molluschi Bivalvi. Con l’interrogazione i parlamentari Pd hanno chiesto al Ministro di adottare iniziative normative, volte a una valutazione delle disposizioni in materia di consorzi di gestione molluschi bivalvi, così da adeguare la normativa nazionale alle nuove caratteristiche del settore.

13/11/2025 - 15:08

“Palazzo Chigi si vergogna di una manovra inconsistente e tenta di nascondersi dietro un manuale di istruzioni per giustificarla. Si cerca di far passare l’idea che la legge di bilancio vada letta in chiave triennale, ma si tratta solo di un espediente per alimentare confusione e disinformazione. La realtà è che questa manovra non dà risposte ai problemi del Paese, non sostiene famiglie e imprese e manca di una visione per la crescita”. Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera.

13/11/2025 - 14:50

“L’ordinanza del Consiglio di Stato che rimette alla Corte di Giustizia Europea la decisione sulla produzione e vendita delle infiorescenze di canapa è un passo nella giusta direzione. È tempo che il massimo organo giudiziario europeo faccia chiarezza sulle scelte del Governo italiano, che stanno penalizzando un comparto agricolo innovativo e con migliaia di giovani addetti come questo. Il Governo smetta di alimentare confusione sul tema della canapa, faccia un passo indietro dalle decisioni assurde che ha assunto e affronti la questione con serietà, aprendo un confronto con la filiera per definire regole certe e nel pieno rispetto delle norme europee. La canapa industriale, proveniente da varietà certificate e a basso contenuto di THC, non è una minaccia per la sicurezza ma una grande risorsa per l’economia verde e per il Made in Italy.

Serve una cornice normativa stabile che tuteli chi lavora nella legalità, con tracciabilità e controlli seri, e che metta finalmente fine a un approccio ideologico e punitivo. Con un decreto legge urgente la maggioranza ha messo in ginocchio un intero settore. La vera urgenza che dovrebbe avere il Governo adesso è quella di porre fine a questa follia. Così come si dovrebbero sospendere tutti i procedimenti penali attesa di pronuncia della Corte Europea. Come Partito Democratico continueremo a batterci per una regolamentazione chiara, europea e moderna, che valorizzi un settore strategico e garantisca legalità e sviluppo sostenibile.”

Così Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Partito democratico.

 

13/11/2025 - 14:49

“Le gravi e preoccupanti vicende societarie del Rimini Football Club necessitano di adeguato chiarimento in sede istituzionale da parte dei ministri della Giustizia, dell’Interno e dello Sport. Mi riferisco in particolare all’accordo di compravendita di azioni tra la società DS Sport e la società Building Company S.r.l al prezzo di un euro. Quote azionarie sulle quali grava un sequestro del Tribunale delle imprese di Milano, con la nomina di un custode giudiziario. Un acquisto, quello della Building Company, che ha suscitato forti perplessità circa la sua solidità economico-finanziaria e le modalità di acquisizione della società calcistica. A novembre, poi, la Building Company ha annunciato la cessione delle quote societarie all'imprenditore campano, Nicola Di Matteo, che nel 2019, da AD del Teramo, era stato al centro di forti polemiche per alcune sue affermazioni sul tema camorra (‘è una scelta di vita, loro hanno sempre rispetto nei miei confronti e io per loro’). Dichiarazioni che portarono ad una sospensione da ogni evento ufficiale dopo una segnalazione alla Procura Federale. Chiediamo che il Governo attivi tutte le azioni necessarie volte a verificare i diversi passaggi di proprietà ed eventuali profili di legittimità  e investa anche la locale Prefettura affinché vigili sull’ottemperanza alle normative preposte al contrasto di ogni tipo di azione fuori dal perimetro rigoroso delle norme e che siano attivate tutte le procedure atte a prevenire eventuali infiltrazioni della criminalità  nell’economia legale”.

Così il deputato dem, Andrea Gnassi, promotore dell’interrogazione sottoscritta anche da Mauro Berruto, responsabile Sport, e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd. L’interrogazione verrà riproposta anche in commissione Antimafia.

 

13/11/2025 - 14:36

“Il ddl Valditara è profondamente sbagliato e lo stiamo contrastando nel merito in Parlamento.

Attendiamo ancora le scuse del ministro Valditara, che ha insultato in modo sguaiato le opposizioni.

Il procedimento è al momento bloccato: auspichiamo che il suo rinvio porti il governo a modificarne almeno alcuni aspetti di merito, tenendo conto delle criticità che abbiamo più volte evidenziato” così la vice capogruppo vicaria del Pd alla Camera, Simona Bonafè.

 

13/11/2025 - 14:30

"Siamo partiti dalla pdl a prima firma Boldrini che introduceva all'interno del codice penale il consenso e da qui è iniziata una interlocuzione con le altre forze politiche sia di maggioranza che di opposizione e siamo riusciti a portare a casa questo emendamento che rappresenta davvero un cambio di paradigma culturale nei processi di stupro. Abbiamo attualizzato la norma sulla violenza sessuale cambiando il 609bis del codice penale: il presupposto dei reati sessuali non sarà più la costrizione ma viene introdotto l'elemento del consenso libero e attuale. E' violenza sessuale se la persona non dà il consenso al rapporto sessuale. Quindi, così come affermato anche dalla corte di Cassazione, non sentiremo più nei processi penali per stupro domande imbarazzanti mirate a colpevolizzare la vittima, perché da oggi quello che conta è il consenso che dovrà essere libero e attuale". Lo ha detto Michela Di Biase, deputata Pd co-firmataria dell'emendamento alla proposta di legge sulla modifica del reato di violenza sessuale, approvato alla Camera dei Deputati con accordo bipartisan, ai microfoni di Radio24.
"Sono contenta che le battaglie per la tutela del genere femminile sono state spesso condotte in modo bipartisan, come in questo caso, e anche dentro e fuori il parlamento, penso all'associazione "una nessuna centomila" e Amnesty Internanational. In questo modo l'Italia si allinea anche con altri paesi europei come Francia e Spagna e la convenzione di Instanbul. Voglio rigettare qualsiasi tipo di fake news circolata in questi giorni. Le fake news tali sono e tali restano. Questo emendamento è un reale cambio di paradigma culturale e sociale, che va ad aiutare le donne che hanno subito violenza e a fare chiarezza nei processi per violenza sessuale. Abbiamo d'altronde recepito le sentenze della Corte di Cassazione che già riconosce all'interno dei processi che è stupro un rapporto sessuale senza consenso, attualizzando la norma", ha spiegato Di Biase.

13/11/2025 - 14:11

“Ormai è conclamato: la strategia del Governo e, in particolare, del Ministro Urso sull’ex Ilva è fallita in modo drammatico. Lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa è a un passo dalla chiusura, in una condizione di collasso industriale, sociale e ambientale che rischia di lasciare per strada migliaia di lavoratori e di trasformare Taranto in una nuova Bagnoli. Nonostante gli sforzi e la disponibilità dimostrata dalle istituzioni territoriali, dai sindacati e dalle comunità coinvolte, il Ministro Urso ha sbagliato ogni possibile mossa, con un pressappochismo disarmante. Ha inseguito per mesi una linea priva di visione e di strumenti adeguati, portando il sito in una situazione peggiore di quella che aveva trovato. L’Italia non può permettersi di perdere un asset strategico come la siderurgia nazionale, né di abbandonare un intero territorio alla desertificazione industriale. A questo punto è indispensabile che Palazzo Chigi si riappropri immediatamente del dossier, sottraendolo a una gestione dimostratasi disastrosa e conferendo finalmente alla Presidente Meloni la responsabilità di salvare l’acciaieria. Serve agire ora per salvare Taranto. In un Paese normale, un ministro che per tale manifesta incapacità porta un asset strategico ad un passo dalla chiusura si dimetterebbe.”

Così Claudio Stefanazzi, Deputato pugliese del Partito Democratico.

 

13/11/2025 - 13:35

Un partito ha bisogno di risorse per vivere e per agire. Per questo è un’ottima notizia il record della raccolta dal 2 x mille in favore del PD. I finanziamenti garantiscono accesso alla rappresentanza e riducono la distanza tra cittadini e istituzioni.
Ci hanno aiutati a sostenere le spese per il personale, a tenere aperte le nostre sedi in tutta Italia, a tornare nelle aree interne, a fare campagne elettorali dove l’accesso ai mezzi di comunicazione e alle piattaforme social si fa sempre più difficile e costoso.
Insomma abbiamo usato le risorse per un investimento nella qualità democratica del Paese. Per garantire che i partiti restino strumenti collettivi di partecipazione e la politica torni a essere un servizio pubblico e mai un privilegio per pochi.

Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, Capigruppo Pd alla Camera dei Deputati e al Senato.

 

13/11/2025 - 13:17

Giunti solo un decimo dei fondi, emendamenti in tre provvedimenti ad esame Camere

“Servono subito almeno 500 milioni di euro per rimettere in sicurezza e risarcire i danni causati dalle alluvioni del 2023 in Toscana. Con questo obiettivo è stato presentato un apposito emendamento sia al Decreto Ristori alla Camera che alla Legge di Bilancio al Senato, mentre una proposta similare verrà depositata al Decreto che ha prorogato lo stato di emergenza nelle zone colpite. La destra non ha più scuse per mantenere gli impegni presi da ormai due anni fa, dal momento che oggi del miliardo di euro necessario è arrivato poco più di un decimo”.

Così il segretario Dem della Toscana e deputato Pd, Emiliano Fossi.

“Nel 2023 - aggiunge - le province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, Massa-Carrara, Livorno e Pisa, hanno subito danni enormi a infrastrutture, abitazioni, attività produttive e terreni agricoli. Le comunità locali hanno risposto con una straordinaria solidarietà, ma il governo deve garantire continuità negli interventi di ricostruzione e messa in sicurezza. Lo Stato di emergenza per le alluvioni in Toscana è stato prorogato ma rischia di essere inutile se non vengono stanziati i fondi necessari. I nostri emendamenti sono chiari: ci sono tre provvedimenti attualmente in discussione in Parlamento che possono attivare le risorse. La maggioranza - conclude - non può respingere per sempre le richieste di famiglie e imprese in difficoltà”.

13/11/2025 - 12:01

Governo tenga conto di nostra pdl su introduzione DRS in Italia

“Dopo numerosi appelli inascoltati dal governo per denunciare una situazione ormai insostenibile, i riciclatori italiani fermano gli impianti che riciclano le materie plastiche. Cosa ha fatto il governo fino ad oggi e cosa intende fare per evitare il peggio? Finora, a parte votare contro il regolamento europeo PPWR che forniva soluzioni al problema, non ha fatto nulla. Nell'economia circolare, grazie soprattutto a dinamismo e creatività del nostro paese, l'Italia è da sempre in prima linea per capacità e innovazione. Ma rischiamo inesorabilmente di retrocedere e di farlo anche velocemente. La crisi è reale e rischia di continuare. Ed è inaccettabile che, con l'inquinamento da plastica che soffoca il pianeta, la plastica vergine nel 2025 sia ancora più attrattiva ed economica di quella riciclata e di quest'ultima non si riesca a sostenerne concretamente il mercato. Noi del Partito Democratico da tempo proponiamo tra le possibili soluzioni quella di introdurre velocemente un sistema di deposito cauzionale per le bottiglie di plastica, il cosiddetto DRS. Un sistema ormai presente in 18 paesi europei, fondamentale per raggiungere gli obiettivi di raccolta del 90% di bottiglie di plastica, come previsto dalle regole europee, e in grado di "chiudere il cerchio" per avere materie prime seconde "made in Italy" di alta qualità e che consente di rispettare i MRC, i contenuti minimi di riciclato per le bottiglie di plastica, su cui i riciclatori chiedono di anticipare le scadenze UE, e l'Italia è invece addirittura in ritardo.
Abbiamo interrogato il governo ricevendo balbettii come risposta. Abbiamo depositato una proposta di legge a prima firma Roggiani per introdurre il DRS in Italia. Davanti a questa emergenza ci auguriamo che il governo e la maggioranza vogliano approfondire la nostra proposta, che trova di giorno in giorno nuovi sostenitori nella società civile e nel mondo del riciclo, per discuterla quanto prima e dare soluzioni concrete al settore del riciclo delle materie plastiche”. Lo dichiara la deputata del Pd Eleonora Evi, componente della commissione Ambiente della Camera.

 

13/11/2025 - 11:53

È un atto di civiltà giuridica, ma anche un grande passo avanti per la difesa delle donne: introdurre nel nostro codice penale il principio del consenso libero e attuale rafforza la protezione e l’autodeterminazione delle vittime e aiuta il giudice a chiarire i confini tra comportamento consensuale e aggressione, allineandosi ai pronunciamenti chiari della Cassazione.
Il partito democratico ha fortemente voluto questo provvedimento che è stato accolto da tutte le forze politiche in un confronto fattuale e fruttuoso che ci auguriamo possa proseguire su altri temi che coinvolgono i diritti delle donne. È un passo che può produrre un cambiamento con una valenza giuridica fondamentale ma che ha anche un grande valore culturale.

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

 

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