22/06/2024 - 14:14

Da governo lacrime di coccodrillo
Dichiarazione di Arturo Scotto , capogruppo Pd commissione Lavoro

Tre mesi fa abbiamo presentato due emendamenti di buon senso al decreto 1752, quello in cui si affrontava poco e male l’emergenza sulla sicurezza sul lavoro. Chiedevamo di incrementare fino a 1250 nuove assunzioni gli ispettori sul lavoro e di sbloccare i fondi per il contratto integrativo degli stessi che attendono da anni. Il Governo li ha respinti senza nemmeno offrire una spiegazione. Ora la Calderone e Lollobrigida di fronte alla tragedia di Latina si svegliano dicendo che occorrono maggiori controlli. Ma non mettono un euro. Così come sulla cassa integrazione per caldo, dove sarebbe ridicolo arrivare al 30 luglio come fu lo scorso anno, senza includere i lavoratori stagionali. Ci troviamo davanti a una classe di Governo abituata a piangere lacrime di coccodrillo a ogni tragedia senza mai assumersi una responsabilità.

22/06/2024 - 13:35

Dichiarazione di Andrea Casu deputato Pd e componente Commissione Trasporti

“Respingendo la nostra mozione sul trasporto pubblico locale, che chiedeva risorse certe per affrontare la crisi del settore, il governo e la maggioranza impediscono i rinnovi contrattuali e condannano milioni di italiani ai disagi e ai disservizi che si determineranno a seguito di uno sciopero, giusto che poteva essere evitato con buonsenso. C’è ancora tempo, Meloni e Salvini intervengano  sull’emergenza trasporti a cui stanno condannando il paese”. Così il deputato democratico, componente della commissione trasporti, Andrea Casu.

22/06/2024 - 12:44

Avanza orbabizzazione Ue
Lo scrive su X Alessandro Zan, deputato Pd e responsabile Diritti del Pd

37 paesi occidentali firmano il documento USA che condanna le persecuzioni di Orbán contro la comunità lgbqia+. L’Italia no, il governo Meloni le approva. Succede negli stessi giorni in cui l’Italia viene esclusa dalle più importanti nomine UE. Una crociata che fa male al Paese.

22/06/2024 - 11:19

Lo scrive su X Alessandro Zan, deputato Pd e responsabile Diritti del partito democratico

Sempre dalla parte delle sindache e dei sindaci che con coraggio e determinazione riconoscono i diritti ai figli di tutte le famiglie, nuovo bersaglio della crociata ideologica della destra contro i diritti.

21/06/2024 - 18:35

"Vista la drammatica e urgente problematica di carenza idrica di Pergusa mi sarei aspettata che il Sindaco del Capoluogo, si fosse attivato con tutti i canali istituzionali dal commissario libero consorzio, ass. Regionale Territorio e Ambiente, Protezione Civile, Presidente delle Regione Siciliana e Presidente del Consiglio dei Ministri e quant’altro per affrontare la questione con urgenza. Atteso che ci sono le risorse perché Pergusa è riserva, come da risposta all’interrogazione 5-01438 del ministro dell’Ambiente in data 29 novembre 2023, dove si ribadiva che le risorse sono disponibili.
Il Sindaco avrebbe dovuto coinvolgere tutte le istituzioni interessate programmando un intervento a breve e lungo termine. Considerato che nulla è stato fatto, a questo punto credo sia irrinviabile la convocazione di un tavolo tecnico dall’ass. Reg. Territorio e Ambiente con tutte le istituzioni presenti nel tentativo di individuare una soluzione immediata e programmare un intervento urgente per la carenza delle acque all’interno dell’invaso per dare risposta immediata ai residenti ed esercenti tutti del loro grido di allarme dell’invivibilità della frazione di Pergusa".
Così la deputata siciliana del Pd e componente della commissione bicamerale di inchiesta su ecomafie e illeciti ambientali, Stefania Marino.

"Nel contempo - ha concluso Marino - il tavolo tecnico deve avere il compito di programmare una soluzione organica a lungo termine per avviare una soluzione definitiva sul bacino pergusino. Pergusa è una risorsa e non può essere un problema.
Nel mio ruolo di componente della commissione speciale 'ecomafie e illeciti ambientali' mi attiverò affinché si apra una inchiesta su eventuali illeciti ambientali. Mi auguro che questa mia richiesta oltre al grido disperato dei residenti e degli esercenti venga accolto nell’immediato. Mi permetto di sollecitare il Prefetto affinché possa dare seguito quando da me sollecitato".

21/06/2024 - 16:05

“Il ministro Lollobrigida conferma quanto diciamo da tempo. Un gesto criminale non può infangare la correttezza e la trasparenza della stragrande maggioranza degli imprenditori agricoli. Resta un fatto però sul quale, come al solito, il ministro sorvola. Nelle campagne italiane, come ci ricorda l'Osservatorio Placido Rizzotto della Flai CGIL, ci sono 230mila lavoratori senza contratto e senza diritti. Di questi,  55mila sono donne e il 30% non sono migranti extra-comunitari, ma cittadini italiani o della Ue. Un bracciante su quattro lavora in nero e la paga media di una giornata di oltre 10 ore è di 20 euro. Come intende intervenire il governo su queste palesi violazioni della legalità? Come intende concretamente applicare la legge sul caporalato? Basta ipocrisia. Il caporalato esiste perché è il braccio armato di padroni senza scrupolo alla ricerca esasperata del profitto. E le misere paghe a nero servono per tenere bassi i prezzi dei prodotti. Serve cambiare il sistema. Via la Bossi-Fini e si faccia una legge che consideri l’immigrazione una risorsa programmando flussi e rapporti bilaterali. Lavoratori formati e con paghe dignitose, sicurezza e tutele sanitarie, contrasto al lavoro irregolare, intolleranza verso l'evasione fiscale,  giusto prezzo per il cibo pulito e di qualità. Questa la strada maestra dalla quale il governo rimane costantemente lontano. Intanto però si continua a morire in campagna. Non bastano più le grida di dolore”.

Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

21/06/2024 - 15:51

"Il caporalato in agricoltura esiste perché una parte del mondo delle imprese sceglie di competere sui costi anziché sulla qualità. E dunque taglia sui salari, sulla sicurezza e fa sistematicamente ricorso al nero. Satnam è morto sicuramente per mano di un criminale, che gli ha negato il soccorso, ma questa storia non può essere derubricata a un puro fatto di cronaca nera. Poteva accadere anche ad altri. Fa bene il ministro Lollobrigida a ricordarci che non si devono criminalizzare le aziende agricole. Ma non può considerare il caporalato un episodio. In alcuni territori è parte integrante della filiera agricola. Se vogliamo cambiare le cose va costruito un patto con le imprese che investono sulla qualità per scacciare dal mercato quelle che invece tagliano sui costi e sfruttano il lavoro". Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

"Le istituzioni - conclude Scotto - devono tracciare un solco, anche perché l’intermediazione illecita di manodopera è un pezzo del modello produttivo di questo Paese, che talvolta incrocia mafie e connivenze politiche. Negarlo è come vivere sulla luna".

21/06/2024 - 13:23

“La stagione turistica è avviata, oggi è ufficialmente iniziata l’estate ma del Piano nazionale degli aeroporti non si ha alcuna notizia. Sin dall'inizio della legislatura il PD chiede a gran voce che venga parlamentarizzato questo fondamentale documento che offe dati rilevanti sia sulle molteplici società di gestione degli scali italiani che sulla movimentazione dei passeggeri. Ma il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, in tutt’altre faccende affaccendato, continua a tenerlo ben nascosto nel cassetto”: Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera. Anthony Barbagallo.

“Chiediamo che - prosegue - venga subito trasmesso alle camere per affrontare le criticità del sistema e capire come intervenire sull’irrisolto problema del caro-voli e come migliorare le tariffe di accesso – conclude - ad alcuni servizi come i parcheggi e il wi-fi gratuito”.

21/06/2024 - 13:12

Abbiamo appena ridepositato come Partito Democratico la nostra proposta di legge, a mia prima firma, per la ratifica del trattato di riforma del Mes. L’Italia è l’unico Stato firmatario che ancora non lo ha fatto, bloccando l'operatività di una riforma migliorativa dello strumento già esistente. Per colpa del governo e della propaganda ideologica della destra, l’Italia si è così fortemente indebolita nei mesi scorsi in Europa, con conseguenze anche nel negoziato sul Patto di Stabilità, e ha messo in discussione la stabilità finanziaria e bancaria dell'eurozona a discapito di tutti i risparmiatori sia italiani che europei. Speriamo che, concluse le elezioni europee, le forze politiche di maggioranza possano avere un sussulto di responsabilità, evitando che l'Italia diventi irrimediabilmente l'anello debole in Europa dell'intera zona Euro.

Così Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo dem in commissione Politiche Ue.

21/06/2024 - 12:27

Governo fa scaricabarile e non si assume responsabilità delle sue azioni

“Sul tema del rinnovo dei contratti del Trasporto Pubblico Locale purtroppo sta andando esattamente come avevamo previsto in Aula alcune settimane fa quando la maggioranza ha scelto di bocciare la mozione presentata dal Partito Democratico per potenziare immediatamente il fondo nazionale TPL come richiesto unitariamente in questi mesi dai rappresentanti delle Regioni, dai Sindaci, dai sindacati e dalle imprese. Il mancato finanziamento intatti sta generando un braccio di ferro sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori che sta portando inevitabilmente allo sciopero con conseguenti disagi per tutta la cittadinanza. In questo modo il Governo invece di assumersi le proprie responsabilità sta scaricando sulle imprese la responsabilità del mancato rinnovo”. Lo dichiara il deputato del Pd, Andrea Casu, primo firmatario di una interpellanza al Governo, insieme con i colleghi Pd della commissione Trasporti di Montecitorio Barbagallo, Bakkali, Ghio e Morassut.

“Le scelte del Governo - si legge nel testo dell’interpellanza Pd - hanno reso più aspro il confronto fra le parti, stante la difficoltà di reperire risorse indispensabili per il rinnovo del contratto. Torniamo quindi a chiedere con questa interpellanza al Governo di smettere di fare scaricabarile e dire cosa intende fare per assumersi le proprie dirette responsabilità e adeguare immediatamente e in modo strutturale la consistenza del Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale prevedendo subito le risorse aggiuntive a regime necessarie per il rinnovo contratto CCNL. Se la nostra proposta di utilizzare parte dei sussidi ambientalmente dannosi che vengono oggi erogati non convince il Governo può trovare le risorse altrove ma quello che non può continuare a fare è fare finta di niente di fronte alla crisi del trasporto pubblico locale e al grido di dolore delle lavoratrici e dei lavoratori”.

21/06/2024 - 12:10

"Raccogliendo l'appello di Amnesty International, insieme a 71 deputate e deputati di diversi gruppi politici, abbiamo mandato una lettera al presidente della Tunisia Kaïs Saïed per chiedergli la liberazione dell'avvocata e opinionista Sonia Dahmani. Dahmani è stata arrestata durante una diretta dell'emittente televisiva France24 da uomini a volto coperto che hanno fatto irruzione all'interno della Camera penale di Tunisi perché aveva espresso pareri critici nei confronti di Saïed. La sua vicenda ha suscitato molto scalpore mobilitando anche gli ordini degli avvocati europei, incluso quello italiano, che ne hanno chiesto la scarcerazione, oltre che i corrispondenti dei media stranieri in Tunisia.
La vicenda dell'avvocata tunisina rientra nelle politiche fortemente repressive del regime di Tunisi che perseguita attiviste e attivisti per i diritti umani, giudici, giornalisti, oppositori politici, sindacalisti e, nelle ultime settimane, anche operatori delle organizzazioni che si occupano di fornire assistenza a migranti e richiedenti asilo. È nostra convinzione che la tutela dei diritti umani, civili e politici non abbia confini e rappresenti un valore universale in cui tutta la comunità internazionale si debba riconoscere.
Di fronte all'immobilismo del governo Meloni che sigla costosi accordi con Saïed senza porre alcuna condizione sul rispetto dei diritti umani e democratici e delle libertà politiche e civili, non possiamo tacere. Per questo abbiamo aderito alla richiesta di Amnesty: non si possono fare patti con regimi autocratici, per il solo scopo di limitare le partenze dei migranti verso l'Europa, senza pretendere che i diritti fondamentali delle persone vengano ripristinati e rispettati". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

Ecco il testo della lettera con le firme:

Gentile Presidente Saïed,

siamo a scriverle in qualità di membri della Camera dei Deputati della Repubblica italiana per esprimerle le nostre gravi preoccupazioni per l’arresto e la detenzione arbitraria dell’avvocata e opinionista tunisina Sonia Dahmani, il cui arresto viola il diritto internazionale dei diritti umani, compresi gli articoli 6 e 9 della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli e gli articoli 9 e 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui la Tunisia è parte.

Il 7 maggio 2024, durante un programma televisivo, Sonia Dahmani aveva espresso pubblicamente commenti critici rispetto alla situazione migratoria in Tunisia, domandandosi: «Di quale straordinario Paese stiamo parlando? Quello che la metà dei giovani vuole lasciare?».

Il 9 maggio ha poi annunciato di essere stata convocata da un giudice istruttore e al momento è indagata per violazione dell’articolo 24 del decreto legge 54, che prevede cinque anni di carcere e una multa di 50.000 dinari – equivalente a circa 15.000 euro – per chiunque utilizzi le reti di telecomunicazione per produrre, inviare o diffondere «notizie false», «dati falsi», «voci false» o «documenti falsi, falsificati o falsamente attribuiti», al fine di danneggiare, diffamare o incitare alla violenza contro altri; di minare la pubblica sicurezza o la difesa nazionale; di diffondere la paura o incitare all’odio. Tali pene sono raddoppiate se la vittima è un pubblico ufficiale.

Il 10 maggio, non essendo stata informata del motivo della sua convocazione, Sonia Dahmani si è rifiutata di prendere parte all’udienza davanti al giudice istruttore e ha chiesto il rinvio ad altra data. La richiesta non è stata accolta dal giudice istruttore e l’11 maggio – sulla base di un mandato di arresto emesso dal giudice – le forze di sicurezza hanno fatto irruzione negli uffici dell’Ordine degli avvocati e hanno tratto in arresto Sonia Dahmani, con modalità violente, trasmesse in diretta dall’emittente televisiva France 24.

Questi eventi hanno suscitato in noi, deputate e deputati della Repubblica italiana, una grande preoccupazione; anche in considerazione del fatto che, dalla seconda settimana di maggio 2024, sono stati attuati atti repressivi persino nei confronti degli operatori delle organizzazioni che si occupano di fornire assistenza a migranti e richiedenti asilo. È nostra convinzione che la tutela dei diritti umani, civili e politici non abbia confini e rappresenti un valore universale in cui tutta la comunità internazionale si debba riconoscere.

Alla luce della gravità dei fatti sopra esposti, siamo dunque a chiederle di garantire il rilascio immediato e incondizionato di Sonia Dahmani e di assicurare che l’infondata indagine penale a suo carico venga archiviata.

Inoltre, chiediamo alle autorità tunisine di porre fine agli arresti mirati di avvocati, giornalisti e attivisti che si battono per l’esercizio pacifico dei loro diritti umani, compresi i diritti alla libertà di espressione, di riunione pacifica e di associazione.

Cordiali saluti.

 

DEPUTATE E DEPUTATI

Laura Boldrini, Davide Aiello, Vincenzo Amendola, Stefania Ascari, Carmela Auriemma, Ouidad Bakkali, Mauro Berruto, Angelo Bonelli, Chiara Braga, Alessandro Caramiello, Ida Carmina, Dario Carotenuto, Susanna Cherchi, Paolo Ciani, Sergio Costa, Gianni Cuperlo, Augusto Curti, Benedetto Della Vedova, Gianmauro Dell’Olio, Paola De Micheli, Eleonora Evi, Piero Fassino, Giorgio Fede, Emiliano Fenu, Antonio Ferrara, Sara Ferrari, Ilaria Fontana, Antonella Forattini, Federico Fornaro, Emiliano Fossi, Nicola Fratoianni, Marco Furfaro, Valentina Ghio, Francesca Ghirra, Andrea Gnassi, Stefano Graziano, Marco Grimaldi, Lorenzo Guerini, Giovanna Iacono, Patty L’Abbate, Arnaldo Lomuti, Marianna Madia, Ilenia Malavasi, Francesco Mari, Maria Stefania Marino, Matteo Mauri, Roberto Morassut, Daniela Morfino, Federica Onori, Matteo Orfini, Andrea Orlando, Anna Laura Orrico, Ubaldo Pagano, Emma Pavanelli, Vinicio Peluffo, Pasquale Penza, Fabio Porta, Giuseppe Provenzano, Lia Quartapelle Procopio, Andrea Quartini, Toni Ricciardi, Silvia Roggiani, Marco Sarracino, Rachele Scarpa, Artuto Scotto, Debora Serracchiani, Marco Simiani, Roberto Speranza, Daniela Torto, Alessandro Zan, Luana Zanella, Nicola Zingaretti.

Roma, 20 giugno 2024

21/06/2024 - 12:02

Ho manifestato tutte le nostre preoccupazioni sulle prospettive di Industria Italiana Autobus, presidio di grandissimo rilievo e attivo in un settore strategico per il Paese, con sedi a Bologna e Flumeri in Irpinia. In effetti da poco il governo ha autorizzato Invitalia a un accordo con il Gruppo SERI per la cessione di quote della società IIA, cessione che si è realizzata ”. Lo dichiara il deputato dem Andrea De Maria che ha presentato insieme al collega Ricciardi in Aula a Montecitorio un'interpellanza urgente a prima firma della Segretaria Pd, Elly Schlein, con cui si chiede al ministro Urso di dare informazioni sull'acquisto di quote di Industria Italiana Autobus e di fornirne le motivazioni.

“La prima nostra preoccupazione – continua De Maria - sta nel fatto che il Gruppo Seri non ha esperienza nel settore; la seconda riguarda la possibilità che IIA venga acquisita da un gruppo cinese che ha manifestato grande interesse, situazione paradossale perché in quel settore sono in campo notevoli risorse legate al Pnrr e sarebbe meglio che queste rimanessero a disposizione di aziende italiane. La terza e ultima, ma non meno importante, preoccupazione è legata alla contestazione che le Regioni Emilia-Romagna e Campania e le organizzazioni sindacali, hanno manifestato nettamente per la scelta fatta dal governo e per non essere state convocate ad tavolo per verificare anche l'altra offerta pervenuta da un diverso gruppo imprenditori, come vorrebbe la prassi. È mancata da parte di Leonardo, di Invitalia e del Governo la comunicazione dei due piani industriali e di fattibilità finanziaria alle regioni ed ai sindacati. Il Ministro ha ribadito la posizione del Governo e non possiamo che confermare tutte le nostre preoccupazioni e contrarietà".

21/06/2024 - 11:21

“Nonostante sia indubbio il suo attaccamento al Made in Italy, il ministro Urso trascura il fatto che tanti lavoratori di Industria Italiana Autobus a Flumeri, da oltre 11 anni, lottano per mantenere in vita lo stesso stabilimento e perché la produzione rimanga italiana. Ho apprezzato il fatto che il ministro abbia accolto la richiesta sindacale di prendere 3 settimane di tempo per verificare ulteriori ipotesi di cessione e di rilancio di Industria Italiana Autobus. Eppure quel barlume di speranza improvvisamente è sparito”. Lo dichiara il vicepresidente del gruppo dem Toni Ricciardi in Aula di Montecitorio in replica al ministro Urso sull'interpellanza urgente circa l'acquisto di quote di Industria Italiana Autobus.

“Come può – continua Ricciardi - il Gruppo Seri che fattura 300 milioni gestire un'operazione di tale portata e complessità? Noi non mettiamo in dubbio l'onorabilità e la qualità di Seri, ma qui manca trasparenza e chiarezza. Vogliamo conoscere i parametri, le cifre e il perché questa acquisizione ci sembra una storia già scritta. Guarda caso l'altra offerta per IIA, fatta da persone più contigue e prossime alla modalità industriale dell'azienda non è stata presa in considerazione senza motivazioni sulle eventuali manchevolezze. È incomprensibile che dopo l'immissione di 180mln da parte di Leonardo-Invitalia, la rinuncia ai crediti esigibili su IIA, il finanziamento di pullman con i fondi Pnrr, lo Stato esce da un'operazione win-win con la privatizzazione al Gruppo Seri”.

20/06/2024 - 20:06

"Oggi era necessario essere a Piazza Vittorio, a Roma, accanto a quelle ragazze e a quei ragazzi che hanno lanciato un appello dopo la brutale aggressione neofascista contro quattro di loro della Rete degli studenti medi e di Sinistra universitaria che tornavano dalla manifestazione delle opposizioni contro l'autonomia differenziata e il premierato.

Non un fatto isolato, che sarebbe già grave di per sé, ma l'ennesimo episodio in pochi giorni dopo un'aggressione in Parlamento contro un deputato di opposizione, dopo l'inchiesta di Fanpage sui giovani di Fdi che inneggiano a Mussolini e a Hitler, dopo i candidati e gli eletti del partito della premier che evocano i forni crematori.

È un clima generale. Un clima che deve destare preoccupazione e spingerci all'unità contro i rigurgiti neofascisti e i tentativi di reprimere il dissenso. "Chi tace è complice", recitava uno striscione esposto oggi in piazza. E noi non staremo zitti né nelle strade né nelle aule parlamentari'. Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

20/06/2024 - 18:47

Siamo qui a piazza Vittorio al fianco di studentesse e studenti per difendere la democrazia, dire no alla violenza. Ringrazio le forze dell'ordine e la Digos che prontamente hanno identificato i responsabili confermando la matrice politica di estrema destra dell'aggressione.

Lo scandalo invece è il governo e il silenzio della destra italiana di fronte all'aggressione di due ragazzi, un silenzio che sta diventando complicità rispetto al rischio di una escalation di violenza, in questa città e non solo, che va contrastata in tutte le forme possibili. Quello che è in gioco è il diritto di parola e la libertà d'espressione. Che difendere questi principi dopo due anni di governo della destra ritorni come un'emergenza è inquietante. Tutti i democratici italiani al contrario devono unirsi contro la violenza fascista e squadrista.

Così Nicola Zingaretti intercettato in Piazza Vittorio durante la manifestazione antifascista convocata da CGIL, ANPI e organizzazioni studentesche.

Pagine