Giustizia: Gianassi (Pd) con odg Costa su prescrizione nessun ritorno alla riforma Orlando ma delega al governo per cancellare la Cartabia
“Non si prospetta affatto un ritorno alla riforma Orlando ma una delega in bianco al governo in materia di prescrizione che non possiamo accettare. Impossibile per noi fidarsi di un governo e di una maggioranza di cui siamo convintamente all’opposizione e che sui temi della giustizia dimostra di assumere scelte sbagliate e contraddittorie come sta avvenendo in queste ore in aula alla camera dove, dopo avere detto attraverso le parole del ministro Nordio di volere meno carcere e meno intercettazioni, fanno muro per approvare un decreto che prevede più carcere e più intercettazioni.
Parliamoci chiaro, l’attacco è alla riforma Cartabia che è già intervenuta e doverosamente per superare la pessima norma Bonafede che il Pd ha sempre contrastato e che invece fu approvata con il voto della Lega. Davvero, prima ancora le norme Cartabia abbiano dispiegato i loro effetti il Governo vuole cancellarle? Eppure i primi effetti sono positivi e vanno nella direzione auspicata della riduzione dei tempi dei processi.
Per fare cosa poi? L’ennesima modifica della prescrizione in pochi anni? Per rischiare di compromettere le risorse del PNRR connesse al complesso delle riforme in materia di giustizia?”.
Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Giustizia alla Camera Federico Gianassi.
“L’odg Costa non ci riporta alla riforma Orlando sulla prescrizione ma rischia di farci tornare a quelle volute da Arcore a firma Cirielli. Dispiace IV e Azione prendano un’iniziativa che è un salto nell’ignoto e che per un risultato così ambiguo abbandonino l’opposizione a un decreto sbagliato e pericoloso”. Lo dichiara il deputato democratico Alessandro Zan.
“La decisione del ministro Roberto Calderoli di trasmettere il testo del disegno di legge sulla cosiddetta autonomia differenziata alla presidenza del Consiglio è un vero e proprio strappo istituzionale. Il documento, di cui oggi non si conosce il contenuto, non è stato precedentemente inviato o discusso in Conferenza Stato Regioni o in Conferenza unificata, evitando ogni confronto necessario sul punto. E’ in questo modo che il governo intende affrontare il tema così delicato degli assetti istituzionali e costituzionali del nostro Paese? La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, condivide questa modalità di mancato confronto democratico? Già sulla definizione dei Lep, nonostante le nostre richieste emendative in Legge di bilancio, il Parlamento è stato completamente esautorato e non sono state previste le risorse adeguate per colmare i divari territoriali esistenti. Questa è l’ennesima dimostrazione della pericolosità della destra al governo, che si spinge a calpestare le fondamenta stesse della nostra democrazia”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
“La presidente Meloni ignora che la Bonafede non esiste già più. Grazie alla riforma Cartabia e all'improcedibilità, non solo si è già corretta la Bonafede, ma nel primo semestre del 2022, e ancora prima che la riforma entri pienamente in vigore, si è ridotta la durata dei giudizi di appello e di cassazione del 15% circa. La verità è che la destra vuole smantellare un altro tassello fondamentale della riforma Cartabia con una controriforma che metterà a rischio i fondi del PNRR perché allungherà i processi e diminuirà l'efficienza della giustizia penale.>. Lo dichiara la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani.
“Non solo è sparita la parola transizione, ma sono uscite dall’orizzonte di governo le trasformazioni necessarie per affrontare la crisi ambientale. Nella manovra non ci sono risorse per l’economia circolare, non ci sono risorse per le fonti rinnovabili, né per le comunità energetiche. Nulla per rendere l’Italia più autosufficiente dalle importazioni di gas. L’ambiente non è una priorità come non lo è l’allarme clima che stiamo vivendo anche in queste ore e che pagheremo anche in termini economici”.
Lo ha detto Chiara Braga, deputata e responsabile Transizione Ecologica e Infrastrutture della segreteria nazionale del Pd a Radio Immagina.
“Tutta la manovra – ha proseguito Braga – manca di affrontare le vere emergenze, dall’inflazione alla lotta alle disuguaglianze mentre strizza l’occhio agli evasori, sottraendo risorse a sanità e scuola. Siamo molto preoccupati per come si affrontano i problemi, dal Pnrr al Covid. Preoccupano soprattutto le ambiguità del governo sui no-vax a fronte delle notizie che in queste ore arrivano dalla Cina. La riduzione dei controlli e l’indebolimento della campagna di vaccinazione, sono indicative di quello che potremmo aspettarci dalla destra al governo”.
“Saranno tempi di dura opposizione – ha concluso Braga –. La faremo in una fase importante per il nostro partito impegnato a rilanciare la sua azione con un congresso che vuole recuperare le sue anime fondative, quella cattolica democratica e quella della sinistra riformista e ambientalista, ma anche aprirsi a nuove energie per ricostruire un’alternativa a questa destra; non è solo un desiderio ma un dovere sentito da tutta la nostra comunità”.
“Ho letto delle preoccupazioni intorno alla proposta di rifunzionalizzare l’impianto da Bob di Cesana, sollevate dal sindaco Roberto Vaglio, e riprese dalla deputata del M5S, Chiara Appendino. Premesso che, se Torino avesse portato fino in fondo la sua candidatura come città ospitante, oggi staremmo facendo altri discorsi, condivido in pieno l’attenzione alla gestione del dopo olimpiadi e per questo sostengo con forza la proposta di portare la gara in Piemonte”. Lo dichiara il deputato dem Mauro Laus, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.
Secondo la Fondazione XX marzo – prosegue l’esponente Pd – stando alle cifre da loro fornite quando Chiara Appendino era sindaca del capoluogo piemontese, ristrutturare la pista sarebbe costato circa 15 milioni di euro, smantellarla altri 10, per un totale di 25 milioni, contro i 60 milioni impegnati dal governo per realizzarla ex novo a Cortina, a cui si aggiungono gli ulteriori 20 della Regione Veneto. Sono cifre importanti, se si pensa che il motivo per cui Torino, sotto la guida del M5S e dell’ex sindaca Appendino, si ritirò dalla corsa per la candidatura olimpica fu la, già allora eclatante, menzogna per cui il governo non avrebbe finanziato con un solo euro la manifestazione olimpica”.
“In poche parole – conclude Laus - venendo in Piemonte, il Veneto risparmierebbe 20 milioni e il governo oltre 30. Il Piemonte otterrebbe una gara olimpica importante e risolverebbe una volta per tutte il destino di una struttura abbandonata rifunzionalizzandola e, eventualmente, abbattendola dopo.
Certo è interessante lavorare anche per portare gare in impianti ancora funzionanti, come l’Oval, ma questo lascia del tutto aperto il tema della riqualificazione dell’area bob di Cesana. Questa è invece una occasione da non lasciarsi scappare”.
“La presidente Meloni ha fatto un bilancio di questi primi mesi di governo. È corretto. Nel corso della conferenza stampa di fine anno, ci aspettavamo l’ammissione degli errori fatti in questi mesi rispetto alla lotta al Covid. Ci aspettavamo l’annuncio di modifiche del decreto che, in sostanza, fa abbassare la guardia rispetto a un pericolo crescente totalmente sottovalutato. Scelte che minano la sicurezza delle persone e dell’economia. Poi ci ha colpito che non abbia detto nulla sui favori fatti a chi non rispetta regole e leggi: no vax, evasori e a chi ricicla denaro. Accanimento contro poveri, giovani, immigrati e ceto medio. Meloni non ha detto nulla sull’umiliazione del Mezzogiorno, ha nascosto il nulla per imprese, università e mondo dell’innovazione e della cultura. Ha taciuto sui tagli alla sanità, alla scuola, ai territori e alle pensioni. Dopo chiacchiere e promesse ecco l’Italia della destra: tutela i più forti e aumenta le ingiustizie”.
Così il deputato dem, Nicola Zingaretti, in un post su Fb.
“Inoltre - aggiunge - domenica 1 gennaio ricorre il 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della nostra Costituzione, che ci ha garantito libertà e pace. Il Governo dovrebbe presentare un programma degno di questa ricorrenza, affinché si rilancino i valori costituzionali nel Paese. Oggi però dal Presidente Meloni anche su questo nemmeno una parola. È un altro passo - conclude - verso la manipolazione della storia che ha iniziato il presidente La Russa?”.
"Sulla gestione del Covid il governo è in stato confusionale. Mentre una nuova ondata pandemica arriva dalla Cina, la maggioranza premia con un decreto i medici no vax. Negli ospedali la destra fa decadere tutte le misure di precauzione che hanno permesso fino ad ora di salvare vite e proteggere i soggetti fragili ma al tempo stesso il ministro della Salute dispone controlli negli aeroporti e la premier consiglia di utilizzare mascherine e fare tamponi. Tre anni fa non eravamo pronti, oggi errori, sbagli e ritardi sarebbero imperdonabili". Così Simona Bonafè, vicepresidente dei Deputati del Pd.
"Dell'assenza di voli da e verso la Sardegna il ministro Giorgetti non può lavarsene le mani. Ita è di proprietà del Tesoro ed è mantenuta in piedi come compagnia di bandiera anche con i soldi dei cittadini sardi. Per questo deve rispondere al Parlamento dei suoi atti, direttamente o tramite la proprietà. A tal proposito insieme ad altri parlamentari dem ho depositato una specifica interrogazione parlamentare". Lo dichiara il deputato sardo del Pd Silvio Lai.
"Ita Airways - prosegue l'esponente dem - ha partecipato alla gara europea che la Regione Sardegna gestisce su mandato e delega del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture solo per le rotte da Cagliari e da Olbia. Perché ha rinunciato alle rotte su Alghero per oltre 13 milioni di euro? Tra l'altro l'autorità per la concorrenza ha aperto una procedura d'indagine che interessa anche Ita sui costi eccessivi, oltre le 700 euro, per i voli da e verso le isole nel periodo natalizio. C'è stato accordo tra le compagnie? Ita è coinvolta?"
Il ministro Giorgetti - conclude Lai - nel suo ruolo di azionista, posto che il bando è del suo segretario e collega di governo Salvini, deve dirci se sia a conoscenza delle decisioni di Ita, a quale livello siano state assunte e con quali motivazioni, se sia stato o meno coinvolta la proprietà o se la proprietà si sia preoccupata di dare adeguati indirizzi, considerato il valore istituzionale e costituzionale riguardante la continuità territoriale aerea della Sardegna".
“Governo e maggioranza di destra, dopo aver strizzato l’occhio ai No Vax inserendo in maniera irresponsabile nel decreto Rave la norma che permette il rientro nelle corsie dei medici che avevano rifiutato di vaccinarsi, deve adesso ritirare questo testo. Sono ancora in tempo per farlo. Il decreto, infatti, dice l’esatto contrario di quanto va ora affermando la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e come avevo detto questa notte intervenendo in Aula, anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, smentirà le decisioni assunte nel decreto. Come si possono non vedere i dati allarmanti che giungono dalla Cina, ma anche quelli sul numero di morti purtroppo in crescita nel nostro Paese. La destra farebbe bene a dismettere al più presto questo suo pericoloso comportamento. Le cittadine e i cittadini italiani, che hanno sofferto così pesantemente la crisi pandemica, non meritano semplificazioni sconsiderate e incoscienti. Servono misure per mettere in sicurezza il Paese e non retorica e propaganda pericolose”.
Così il deputato dem, Stefano Graziano.
“In Cina è ripartita in modo preoccupante la spirale dei contagi: un milione al giorno. Mentre diversi Paesi si pongono il problema di correre ai ripari, che fa il governo Meloni? Fa terminare con due mesi di anticipo l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e dispone il reintegro dei medici no-vax sospesi, nonostante la contrarietà, su questo punto, di molte regioni. E poi sospende fino al 30 giugno 2023 le sanzioni pecuniarie nei loro confronti. Non è più obbligatorio il green pass per i familiari dei pazienti delle RSA e non sarà più necessario il tampone negativo per uscire dall’isolamento. Amnistia sanitaria, potremmo chiamarla. Qual è il segnale di queste misure? Innanzitutto si dà uno schiaffo ai tanti medici e operatori sanitari che hanno rispettato le regole con serietà e convinzione. Poi, senza alcuna base scientifica, si sentenzia che il Covid è ormai un evento del passato che non ha alcuna possibilità di tornare. E inoltre, si invia un messaggio di compiacenza alla minoranza di no vax. Da veri irresponsabili”.
Così Laura Boldrini, intervenendo la scorsa notte in aula alla Camera.
“Chi salva vite in mare dovrebbe essere sostenuto e non avversato. Il governo Meloni ha scelto la strada del contrasto alle Ong con un decreto infame che aumenterà morti e respingimenti verso la Libia. Violato il diritto internazionale. Daremo battaglia in Parlamento e nel Paese”.
Così il deputato del Pd, Stefano Vaccari, su Twitter.
Bocciato l’odg del deputato dei Democratici che impegnava, in caso di aumento dei contagi, il governo a reintrodurre l’obbligo dell’uso dei dispositivi di protezione individuale per i lavoratori della ristorazione
“Questo governo e questa maggioranza si confermano sordi alle esigenze dei lavoratori e si comportano come se il Covid fosse sparito, quando basta guardare a ciò che sta accadendo in Cina per capire che non è così”.
Così Emiliano Fossi, deputato del Pd e membro della commissione Lavoro, commenta la bocciatura da parte del centrodestra dell’ordine del giorno sulla reintroduzione dell’obbligo delle mascherine per i lavoratori della ristorazione in caso di aumento dei contagi.
“Alcuni studi fatti ad inizio pandemia – aggiunge Fossi – hanno segnalato come la ristorazione sia l'attività tra le più a rischio per i contagi. Inoltre i dati confermano che il Covid circola ancora. Come emerge dai bollettini settimanali del Ministero della salute il numero delle vittime è in crescita del 4,8% (686 morti la prima settimana di dicembre, 719 la seconda). Inoltre una Regione è classificata a rischio alto per molteplici allerte di resilienza e dieci sono a rischio moderato. Non prendere in considerazione questi dati è da irresponsabili”.
“La decisione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, di effettuare il tampone ai cittadini provenienti dalla Cina è giusta e tempestiva ma il messaggio che il governo Meloni sta dando in questi giorni, imponendo in Parlamento la fiducia sul decreto rave, dove sono presenti norme che condonano i medici no-vax, è sconcertante. Con queste scelte contraddittorie e pericolosissime, si disorientano i cittadini, si infanga la memoria di tutti gli operatori sanitari che hanno sacrificato la vita in questi anni per soccorrere i malati e non si tutelano i soggetti deboli”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani.
“Il governo riconsideri il parere contrario agli odg del Partito Democratico per la reintroduzione dell'obbligo di mascherina nei mezzi di trasporto se il virus dovesse continuare a crescere! Mentre a Malpensa una persona su due proveniente dalla Cina è positiva e i numeri dei morti tornano a crescere anche in Italia, la destra con il decreto rave condona le scelte dei medici no vax e si rifiuta di agire per impedire che treni, traghetti, aliscafi, pullman, aerei e bus possano trasformarsi in dei covid party”. Lo ha detto il deputato democratico Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula sul suo odg al decreto rave.