“La destra nega aiuti straordinari al sistema delle Pmi messe a dura crisi dai costi energetici, dalla carenza di materie prime, dall’aumento dei tassi di interesse e dai rincari dei carburanti. Il governo e la maggioranza hanno infatti respinto prima un mio emendamento, poi addirittura un mio ordine del giorno al Decreto Aiuti quater che avrebbe destinato, nel 2023, una parte degli extraprofitti delle società energetiche alle piccole e medie imprese”.
Così la vicepresidente dei deputati del Pd, Simona Bonafè.
“Le associazioni di categoria - aggiunge - hanno già evidenziato come già nella Legge di Bilancio 2022 non siano state inserite norme e risorse efficaci a sostegno delle Pmi. Nonostante i proclami elettorali della destra, alcune misure previste dalla manovra risultano addirittura controproducenti: come, ad esempio, il mancato rinnovo della moratoria per i pagamenti, le lacune per le garanzie pubbliche, la carenza di un intervento strutturato per la patrimonializzazione e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese. Se non sosteniamo in questa fase critica le Pmi - conclude - rischiamo di mettere in seria crisi la rete territoriale di imprese che costituisce il fulcro del sistema produttivo e occupazionale nazionale, contribuendo in modo fondamentale allo sviluppo della nostra economia”.
“La scomparsa di Biagio Conte ci riempe di tristezza. La sua vita con e per gli ultimi è stata una testimonianza quotidiana di una scelta di campo. Quella dalla parte di chi si trova ai margini, dalla parte degli esclusi. Ha dato corpo alle parole accoglienza, solidarietà, condivisione, eguaglianza. Una voce e un sorriso che resteranno per sempre testimonianza contro la disumanità e la paura nei confronti del diverso, dello straniero”.
Così il vicesegretario del Partito democratico e vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Peppe Provenzano.
Approvato odg del deputato Dem Enzo Amendola
"Il governo si è impegnato a valutare l’opportunità di dotarsi di uno specifico Osservatorio sul costo del carburante in Basilicata con il coinvolgimento delle forze economiche e sindacali e delle associazioni dei consumatori, finalizzato anche a contrastare ogni forma di speculazione e ad avere prezzi che tengano anche conto dell’apporto energetico fornito dalla Basilicata con i suoi giacimenti".
Ne dà notizia il deputato Dem Vincenzo Amendola dopo l'approvazione al decreto Aiuti quater di un suo ordine del giorno. "E' paradossale - conclude Amendola- che proprio in Basilicata il costo dei carburanti sia tra i più alti in Italia, una criticità che non può essere giustificata nè da orografia nè dalla rete di distribuzione. La colpa - conclude il deputato Dem- non è certo dei benzinai. Questo ordine del giorno è importante proprio per dotare la Basilicata di un Osservatorio che diventi strumento di controllo e deterrenza anche contro fenomeni speculativi. "
Dichiarazione di Chiara Gribaudo, deputata Pd
“Sul tema del voto ai fuorisede si è fatto un bel lavoro collettivo tra parlamentari e il comitato “Voto dove vivo”, che ci tengo veramente a ringraziare” ha dichiarato Chiara Gribaudo intervenendo alla conferenza stampa alla Camera dei Deputati per la presentazione della proposta di legge per l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza.
“Abbiamo intercettato una forte esigenza che ci aveva portato già nella scorsa legislatura, come PD, a chiedere al governo di intervenire su questa materia. La caduta a luglio del Governo non ci ha permesso di votare su un testo già calendarizzato in aula, ma ci rimettiamo subito al lavoro insieme alle altre forze politiche affinché venga finalmente garantito il diritto di voto di quasi 5 milioni di persone, più del 10% dell’elettorato italiano”, ha aggiunto la deputata dem.
“Affrontiamo oggi una questione che di fatto è giocata completamente dal punto di vista percettivo che reale. La migrazione è percezione, da sempre. E ancora, quello che colpisce è l’indifferenza, la durezza spregiudicata, con la quale persone vengono usate come carne umana da dare in pasto al dibattito politico. Totale disprezzo verso quei valori che tanto abbiamo voluto per la nostra comunità nazionale e internazionale. Il decreto che il governo propone per la gestione dei flussi migratori incarna tutto ciò: pretende con la scusa dell’urgenza di giustificare un’idea di gestione dei flussi migratori che, di fatto, non avete. Per questa ragione presentiamo oggi questa pregiudiziale, affinché venga fermata una nuova ondata di disprezzo e noncuranza verso i diritti umani. Il governo, utilizzando l’immigrazione come arma di percezione, propaganda e distrazione di massa, ha scelto la decretazione di urgenza per introdurre regolamentazioni contraddittorie rispetto al diritto internazionale e non chiaramente definite”.
Così Toni Ricciardi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula per esprimere il voto favorevole del Partito democratico alla pregiudiziale di costituzionalità al Decreto Immigrazione.
“L’assegnazione di un porto di sbarco lontano dalla posizione di salvataggio - aggiunge il deputato dem e storico delle migrazioni - come avvenuto in queste settimane, dove persone recuperate nel Mediterraneo centrale sono state fatte sbarcare ad Ancona, non solo causa innumerevoli disagi ai migranti, ma limita la presenza di navi di soccorso nelle aree a rischio e provoca un numero più alto di naufragi. Ma oltre il danno… la beffa ovvero la disposizione che impone alle Ong non solo di informare i migranti circa la possibilità di chiedere la Protezione internazionale dell’Ue, ma addirittura di raccoglierne i dati e di consegnarli alle autorità. Mi interrogo su quale sia la base logica e normativa che trasforma una nave che compie un’operazione Sar in un ufficio immigrazione. Questa disposizione è dunque inaccettabile - conclude Toni Ricciardi - e viziata da incostituzionalità”.
“Mentire sapendo di mentire. Ecco le bugie di Meloni per respingere le critiche sul mancato rinnovo del taglio delle accise sui carburanti. Dice di non averlo mai promesso, eppure era nel programma elettorale di FdI. ‘Le priorità erano altre’. Quali? I condoni fiscali?”.
Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del
Partito Democratico.
"Sono rimasta molto perplessa che il bonus trasporti, misura di grande aiuto alle famiglie e a tutti i cittadini che utilizzano mezzi pubblici per spostarsi e andare al lavoro, sia stata dichiarata dal Governo una 'misura finanziata una tantum per il solo anno 2022 con possibilità per gli utenti di presentare istanze fino al 31 dicembre 2022'. Proprio ieri è stato accolto in Aula con voto unanime un nostro ordine del giorno in cui si chiedeva il ripristino del bonus trasporti; oggi il Governo rispondendo a una interrogazione in commissione Trasporti, a mia prima firma, dichiara il contrario, contraddicendo se stesso e non prevedendo nessun aiuto alle famiglie. Finora l'unica certezza e' che muoversi da gennaio costa di piu', mentre famiglie e cittadini sono stati abbandonati. Come gruppo del Partito Democratico chiediamo che venga immediatamente rifinanziato il bonus trasporti anche per il 2023.". Lo dichiara Valentina Ghio, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, che ha presentato un question time in commissione Trasporti chiedendo il rifinanziamento del bonus anche per il 2023.
“Sollecitato da un mio ordine del giorno al Dl Aiuti quater, il governo ha accettato di ‘valutare l'opportunità di’ impegnarsi a istituire un tavolo tecnico per la regolazione delle tariffe autostradali anche al fine di contenerne l'aumento. Nonostante la forma blanda dell'impegno, si tratta di un risultato importante”.
Lo dichiara la deputata del gruppo Pd- Idp, Maria Cecilia Guerra.
“Gli aumenti già decisi e quelli progettati - aggiunge - vedono come protagonista prioritario il principale concessionario autostradale, Aspi, che ha goduto di forti rendite in passato. È difficile immaginare che queste rendite non siano state sufficienti ad ammortizzare i costi per gli investimenti in infrastrutture sostenuti, che sono una componente rilevante della tariffazione. Ciò rende gli aumenti delle tariffe poco giustificabili. Sono aumenti - conclude - che hanno conseguenze sociali rilevanti, soprattutto perché colpiscono il trasporto delle merci e, quindi, si trasferiscono a valle sui prezzi a carico dei consumatori”.
“Quali iniziative intendono adottare i ministri del Lavoro e dell’Interno per favorire il rapido avvio di una seria trattativa tra le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto nazionale delle guardie giurate, scaduto da sette anni, in un settore che coinvolge circa 100mila lavoratori, nonché, in prospettiva, per avviare un percorso di riforma dell’intero comparto?”.
E’ la domanda contenuta nell’interrogazione ai ministri, Marina Calderone e Matteo Piantedosi, presentata dal Partito democratico alla Camera a prima firma Chiara Gribaudo, vicepresidente della commissione Lavoro, e sottoscritta anche da tutti i deputati Pd-Idp della commissione, Arturo Scotto, Marco Sarracino, Mauro Laus ed Emiliano Fossi.
“Il mancato rinnovo del contratto della vigilanza privata e dei servizi fiduciari - si legge nel testo - sta generando una perdita di salario non indifferente, visto che le retribuzioni sono ferme dal momento in cui lo stesso è scaduto e richiama tutti ad una iniziativa specifica per dare risposte a un settore che riveste un ruolo necessario se non insostituibile per nostra comunità. Complessivamente, appare sempre più necessario un intervento di revisione profonda della normativa che regola il settore della vigilanza privata, al passo con i tempi e con le tante funzioni che negli ultimi anni si sono incrementate. Nonostante la rilevanza e la delicatezza di dette funzioni, una guardia giurata ha uno stipendio che oscilla all'incirca dalle 1.000 euro per il sesto livello alle 1.300 euro per il quarto livello. Il fenomeno del lavoro povero, particolarmente diffuso nel nostro Paese, e di cui il settore della sicurezza privata rappresenta uno degli esempi più negativi, ha riproposto con forza la questione salariale”.
Oggi, 12 gennaio Conferenza stampa di Marianna Madia, prima firmataria, insieme al Comitato “Voto dove Vivo”
Alle ore 12, presso la sala Stampa della Camera sarà presentata la proposta di legge del gruppo PD che disciplina l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura. La proposta di legge di voto ai fuori sede, firmata da tutto il gruppo Pd è stata presentata al Senato anche dal collega Andrea Giorgis. Nel corso della conferenza stampa interverranno i rappresentanti del Comitato promotore “Voto dove Vivo” e altri parlamentari.
Straordinario conoscitore della macchina amministrativa dello Stato
“È capitato anche che Carlo Calenda, forse avendo consumato tutti gli argomenti disponibili in un suo intervento in Senato, abbia scelto di prendere di mira Remo Gaspari, che non può più difendersi, assumendolo come un riferimento negativo, quasi una sorta di modello di non governo. Remo Gaspari è stato ministro più volte, sempre eletto deputato grazie alle preferenze dei cittadini, arrivando ad essere il più votato d'Italia tra i candidati alla Camera dei deputati.
Ora io non credo proprio che Carlo Calenda possa raccontare di essere stato il più votato, né quando si è candidato in un territorio identificato, né quando ha parlato all'intero Paese”.
Una delegazione di parlamentari del Partito democratico oggi, giovedì 12 gennaio, nell’ambito di una visita in Sardegna si recherà nel carcere di Sassari in seguito all’appello pubblicato da un folto gruppo di giuristi e intellettuali per costatare concretamente le condizioni di Alfredo Cospito, lì detenuto.
La visita è prevista alle 11 circa e faranno parte della delegazione la capogruppo alla Camera Debora Serracchiani, i deputati Andrea Orlando e Silvio Lai e il senatore Walter Verini.
Dichiarazione di Chiara Braga deputata e responsabile Transizione ecologica del Pd
Siamo preoccupati dalla totale chiusura da parte del Governo sul problema della tassazione degli extraprofitti da impianti di energia rinnovabile di priorità degli enti locali. La norma attuale ha ripercussioni negative sul bilancio di circa 1200 Comuni, già duramente colpiti dal caro energia, con il rischio di un vero e proprio default del bilancio comunale. È assurdo che si voglia continuare a colpire i Comuni più virtuosi, che hanno investito in energie rinnovabili e che stanno impegnando proprio i maggiori proventi della vendita di energia pulita per garantire servizi essenziali e dare sostegno ai propri cittadini.
Dichiarazione dei deputati Pd Marco Simiani e Marco Furfaro
"La destra abbandona a se stessi il Monte Amiata e l'Abetone: la maggioranza, su indicazione del governo, ha respinto un nostro ordine del giorno al Decreto Aiuti Quater, che prevedeva risorse adeguate per garantire le imprese del territorio penalizzate ad oggi dalla mancanza della neve che sta compromettendo la stagione invernale". È quanto dichiarano i deputati Pd Marco Simiani e Marco Furfaro dopo la bocciatura in aula dei loro odg.
"Questa decisione del Governo aggrava una situazione economica e sociale già compromessa dall'inflazione e dai rincari energetici e dei carburanti. Se la stagione sciistica non prenderà il via nelle prossime settimane sarà un disastro per le strutture ricettive e per gli operatori del settore. Ancora una volta la destra rinnega le promesse e penalizza un territorio marginale senza valorizzarne le vocazioni e le potenzialità. Il tempo degli annunci elettorali è finito": concludono.
“Non è possibile che a più di due mesi dall'insediamento il nuovo Governo non sia in grado di prendere alcun impegno sullo smart working. Ho chiesto che l'ordine del giorno che avevo presentato venisse posto in votazione perché ritengo che questo tema debba essere affrontato con serietà dati gli effetti positivi che può avere sulla riduzione dei costi energetici aziendali, delle emissioni di agenti inquinanti, sul miglioramento della vivibilità dei centri urbani, sul ripopolamento dei piccoli borghi e delle aree interne”. Lo afferma Chiara Gribaudo, vicepresidente della XI Commissione Lavoro.
“Non solo il governo sceglie di non prorogare il taglio delle accise, per poi cercare responsabili altrove, ma non ha messo in questo decreto alcuna idea nuova su come le famiglie e le imprese dovrebbero affrontare il caro energia che temiamo andrà ben oltre marzo. Io ho sollevato il tema dello smart working perché è di stretta competenza della mia Commissione, ma ci sono tante altre valide proposte che questo governo finge di non sentire” Conclude la deputata del PD.