Oliverio, Mongiello e Massa “oggi passi avanti in commissione Agricoltura”
“Ora il nostro compito è di chiedere al governo lo stato di calamità e ristorare gli agricoltori salentini colpiti per i gravi danni subiti a causa della Xylella ”. Lo hanno dichiarato i deputati Pd Nicodemo Oliverio e Colomba Mongiello, rispettivamente capogruppo e componente della commissione Agricoltura, e il deputato pugliese Federico Massa, dopo l’allarme lanciato oggi dalla Coldiretti sui danni della XYlella.
“La situazione – proseguono i deputati Pd - è drammatica ognuno di noi deve dare il massimo per salvare uno dei prodotti più preziosi del made in Italy e un territorio che è il maggior produttore di olio di qualità in Italia. Tutta la nostra fiducia al commissario straordinario per l’emergenza Silletti , lasciamolo lavorare in pace, fiduciosi che al più presto verrà messo a punto un piano di linee programmatiche di intervento. Da parte nostra l’impegno è quotidiano: ancora oggi in commissione Agricoltura è stato accolto dal governo un nostro ordine del giorno che sull’Imu agricola lo impegna alla sospensione degli adempimenti fiscali, tributari, contributivi e dei premi assicurativi e la rateizzazione dei pagamenti dopo la sospensione, senza applicazione di sanzioni ed interessi per chi ha subito danni a causa della Xylella fastidiosa sulle piante di olivo in Puglia”.
“Vogliamo infine sottolineare – concludono - il piano olivicolo proposto da nostra risoluzione per aiutare settore olivicolo in crisi a partire dalla Puglia maglia rosa della produzione in Italia e per tutte le altre regioni produttrici”.
Spero faccia prevalere il primato dell’interesse generale che lo ha sempre contraddistinto
“Conosco Massimo Paolucci da oltre vent'anni. Ne apprezzo la determinazione, la competenza, il senso di appartenenza a una storia collettiva e la passione. Qualche volta è proprio la troppa passione politica che può far commettere un errore. E un errore è stato quello di annunciare l'abbandono del Pd, una scelta inaspettata e che non fa bene alla nostra comunità. Per questo comprendo e condivido l'appello di centinaia di rappresentanti e dirigenti democratici che chiedono il rientro di Paolucci nel Pd”.
“Siamo in una fase delicata della storia del nostro Paese e della nostra regione in particolare. Abbiamo bisogno di unire le forze e non di dividerle. Sono sicuro – conclude Migliore - che Massimo saprà far prevalere quel "senso di partito" e il primato dell'interesse generale che lo hanno sempre contraddistinto. E che il nostro partito saprà essere sempre una casa aperta e al servizio della collettività”.
Creare reparti specializzati per la messa in sicurezza beni artistici e culturali
“Il Governo italiano intervenga a tutela dei siti archeologici e dei musei, patrimonio dell’umanità, messi sotto attacco durante gli interventi bellici”.
- Lo chiedono i deputati del Pd in una interrogazione, di cui è primo firmatario il componente della Commissione Cultura della Camera Roberto Rampi, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della difesa, al Ministrro degli Affari Esteri e al Ministro dei Beni Culturali, anche a fronte delle azioni compiute dai miliziani dell’Is a Mosul e nelle città archeologiche di Nimrud e Hatra -
“Nel corso degli attacchi bellici molti siti archeologici e musei vengono distrutti in maniera sistematica o depredati di pezzi importanti che – spiegano i deputati democratici Rampi, Scanu, Amendola, Coscia, Manzi, Malisani, Ascani, Raciti, Quartapelle, Mauri, Narduolo, Ghizzoni, Giorgis - vengono destinati al traffico illecito del mercato clandestino di opere arte, nei cui proventi il terrorismo di matrice internazionale trova un’importante fonte di autofinanziamento”.
“Le nostre Forze armate hanno maturato un’indiscussa esperienza e una non comune capacità di interoperabilità nelle strutture sociali e organizzative dei paesi in conflitto. L’Arma dei Carabinieri, in particolare, annovera tra le proprie file Unità altamente specializzate alla tutela dei beni artistici e culturale ed al contrasto del traffico illecito di opere arte. Si dovrebbe , dunque, - proseguono i deputati - favorire la costituzione, all’interno delle Forze Armate, di complessi minori specializzati nella protezione e messa in sicurezza dei beni culturali, storici, artistici ed archeologici presenti nei territori di intervento delle Forze armate nelle missioni internazionali di pace e di stabilizzazione”.
“Chiediamo che il Governo preveda, già nel prossimo provvedimento di proroga delle missioni internazionali di pace, la presenza di operatori dei reparti specializzati per la tutela dei bei artistici e culturali per garantire, come chiesto dall’ONU e dall’UNESCO, la messa in sicurezza dei beni storici, culturali, artistici ed archeologici messi a repentaglio dalla furia distruttrice dell’Is e – concludono - per contrastare il consistente traffico illecito di opere d’arte diretto a finanziarie le attività terroristiche di matrice internazionale”.
E un ok pieno dai 5S
“Siamo molti soddisfatti del lavoro svolto in Commissione dove abbiamo approfondito la materia con tante audizioni e un confronto serrato. Tutto questo ha portato a licenziare una norma equilibrata che aumenta le cause di sospensione all’interno del processo e aumenta il tempo della prescrizione soprattutto per reati gravi come la corruzione, di fatto mandando in soffitta la legge ex Cirielli. Ora ci auguriamo un vasto consenso dall’Aula a cui spetta il voto finale, soprattutto ci aspettiamo che i 5S trasformino l’astensione espressa in Commissione in un voto pienamente favorevole”.
Così la relatrice della riforma della prescrizione, la democratica Sofia Amoddio, dopo il via libera della commissione Giustizia della Camera alla nuova disciplina.
“Nell'ambito del processo di riforma introdotto dal dl banche istituire un tavolo di confronto permanente con l'Abi, le organizzazioni sindacali di categoria nonché con le istituzioni regionali e comunali al fine di assicurare che i processi di riorganizzazione degli istituti di credito prestino la dovuta attenzione ai territori, in particolare nel Mezzogiorno e nelle aree svantaggiate, e assicurino una presenza adeguata di sportelli valorizzando la prossimità ai cittadini e alle imprese nonché salvaguardando i livelli occupazionali”. Lo chiede la deputata Pd Stefania Covello in un ordine del giorno accolto dal governo nell’ambito dei lavori di conversione in legge del Dl banche.
Covello sottolinea come “sempre più spesso i processi di riorganizzazione degli istituti di credito portano a ridimensionare la presenza degli sportelli nell'ambito di comprensori formati da piccoli comuni in particolare nel Mezzogiorno ed in aree svantaggiate. Si tratta di processi che penalizzano imprese e risparmiatori che si trovano a non avere più un rapporto con un istituto di credito in grado di conoscere l'ambito territoriale e di sostenere l'economia comprensoriale. La chiusura degli sportelli inoltre determina esuberi spesso difficilmente ricollocabili e quindi è causa di ulteriori problemi occupazionali e di trasferimenti. Le stesse organizzazioni sindacali di categoria – conclude - hanno più volte lanciato l'allarme su questo progressivo ridimensionamento legato a piani industriali che non prestano la dovuta sensibilità al tema della prossimità territoriale degli istituti di credito”.
“Una riforma equilibrata ma sostanziale, che potrà finalmente impedire lo scandalo di processi bloccati dalla tagliola del tempo. Processi che finiscono nel nulla dopo una o addirittura due sentenze di condanna“. Donatella Ferranti commenta così il via libera della commissione Giustizia della Camera alla nuova disciplina della prescrizione. Il testo, su cui hanno lavorato i relatori Sofia Amoddio (Pd) e Stefano Dambruoso (Sc) e che tiene conto del ddl governativo e delle pdl di iniziativa parlamentare, sarà in aula lunedì per la discussione generale: “Finalmente, dopo dieci anni, mandiamo in archivio la ex Cirielli, una legge perniciosa che dimezzando i tempi di prescrizione ha creato vere e proprie sacche di impunità”. A giudizio della presidente della commissione Giustizia, il provvedimento, “sospendendo la prescrizione per due anni dopo la condanna in primo grado e per un altro anno se confermata in appello, è un buon punto di incontro tra pretesa all’oblio, pretesa punitiva, diritti delle vittime e garanzie dell’imputato”.
Ferranti, in particolare, richiama l’attenzione sull’aumento della metà dei tempi di prescrizione per i reati di corruzione: “Al di là della girandola di numeri che si sono sentiti in questi giorni, è difficile contestare il principio che reati così gravi, e soprattutto di così difficile emersione perché fondati necessariamente su un patto omertoso, non debbano prevedere un congruo termine per l’accertamento e lo svolgimento del processo. Organismi come l’Ocse o il Greco ce lo chiedono ormai da anni”.
“Matteo Salvini ha spesso superato il limite della decenza, ma oggi ha di nuovo toccato il fondo chiedendo che siano vietate le cure mediche ai migranti clandestini. Quando la politica ricerca il consenso sulla pelle degli esseri umani allora è il segno che si sta rischiando la barbarie nella nostra società. Per noi vale il principio che ‘Chi salva una sola vita umana salva l’universo’: per questo coloro che, per un solo voto, lascerebbero senza cure altre persone ci troveranno sempre sulla loro strada ad impedirglielo”.
Così Emanuele Fiano, della segreteria Nazionale del Pd, replica al messaggio su twitter con cui Matteo Salvini chiede che di vietare le cure mediche agli immigrati clandestini.
“Le due operazioni portate a termine oggi contro la 'ndrangheta a Gioia Tauro ed a Roma sono particolarmente importanti anche per l’ingente valore economico dei beni sequestrati.
La prima, che colpisce una delle più potenti famiglie ‘ndranghetiste della Calabria, dimostra fin dove si spingono le capacità imprenditoriali delle cosche che, grazie a imprenditori che da vittime si trasformano in soci compiacenti, riescono a realizzare e gestire il più importante centro commerciale della regione e uno dei primi del Sud d’Italia.
La seconda conferma che i tentativi di ripulire i capitali illeciti investendoli in attività commerciali non si fermano neppure quando i prestanome utilizzati sono vecchie conoscenze degli investigatori, ma soprattutto che nel centro della Capitale la ristorazione è un settore tra i più esposti alle infiltrazioni mafiose di cosche e territori diversi che, dalla ‘ndrangheta alla camorra, si dividono affari e interessi illeciti.
Ringrazio le DDA di Reggio Calabria e di Roma, insieme alla Guardia di Finanza ed alla DIA, per il grande lavoro svolto. Ora l'impegno dello Stato deve puntare a gestire bene le imprese sequestrate, per rimettere sul mercato libere da ogni condizionamento e in grado di diventare un volano di ricchezza pulita per tutta la comunità”.
“Creare le condizioni di sistema favorevoli alla nascita e allo sviluppo delle PMI innovative permette di dare un contributo rilevante alla crescita economica e all’occupazione, in particolare a quella giovanile e specializzata, così da creare uno spill-over di conoscenza nei confronti di tutto il tessuto imprenditoriale”. Lo dichiara la deputata del Pd, Cristina Bargero.
“Il nostro Paese – prosegue Bargero - grazie a provvedimenti come questo diventa sempre più attrattivo per le imprese innovative, incrementando così la propria capacità di attrarre a sua volta investimenti finanziari per tale settore e di essere competitivo sui mercati internazionali”.
“Un tavolo di concertazione con Governo e soggetti interessati da far seguire all’approvazione definitiva del decreto sull’Imu agricola per arrivare con un successivo provvedimento a misure sempre più aderenti e rispondenti in pieno alla differenti esigenze delle molteplici realtà territoriali del nostro paese” . E’ quanto ha chiesto oggi il capogruppo Pd in commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio, relatore del decreto, durante l’esame del provvedimento.
Oliverio spiega: “Oggi in commissione abbiamo votato un parere che prevede alcune importanti osservazioni: la verifica del l’applicazione delle esenzioni introdotte per i terreni svantaggiati e un’ ulteriore revisione dei criteri di esenzione che si adatti all'attuale situazione dei terreni agricoli in modo da aver riguardo: alle reali condizioni socio-economiche ed agrarie, alle caratteristiche orografiche del suolo, al rischio idrogeologico dei territori ed alla loro redditività, assicurando la coerenza della misura dell’imposta con la capacità contributiva dei medesimi terreni, valutando la possibilità di considerare tra le aree oggetto di esenzione o di significativa franchigia anche le aree SIC e le Aree Protette. Ancora: la differenzazione tra gettito accertato e riscosso e gettito previsto, con compensazioni per i Comuni adempienti il tributo; la sospensione degli adempimenti fiscali, tributari, contributivi e dei premi assicurativi e la rateizzazione dei pagamenti dopo la sospensione, senza applicazione di sanzioni ed interessi per chi ha subito danni a causa della Xylella fastidiosa sulle piante di olivo in Puglia; l’estensione al comparto primario delle agevolazioni in materia di imposta regionale sulle attività produttive – IRAP, introdotte dal dl n. 91 del 2014 e abrogate dal provvedimento in esame ai fini della copertura finanziaria”.
“La partita Imu agricola, dunque, - conclude Oliverio - seppur andata vanti con l’inserimento di notevoli miglioramenti a Palazzo Madama, non si conclude con l'approvazione di questo provvedimento! Continueremo ad impegnarci con serietà e senza protagonismi di troppo per risolvere i forti disagi di tanti agricoltori“ .
“L'approvazione alla Camera del decreto sul sistema bancario e gli investimenti porta in sé provvedimenti importanti per l'economia e il sistema produttivo. Con le misure che riguardano il sistema cassa depositi e prestiti e la controllata SACE, e la possibilità di operare direttamente sul credito all'esportazione e all'internazionalizzazione delle imprese, si darà maggiore competitività al nostro export”. Lo dichiara il deputato del Pd, Gianluca Benamati.
“Le significative modifiche apportate nel corso della discussione tendono a meglio definire le fattispecie di PMI innovative e a fornire ulteriori misure di sburocratizzazione e di vantaggio competitivo – aggiunge il deputato. Un punto importante questo, assieme all' estensione di un ulteriore anno (da 4 diventano 5) dell'orizzonte di lavoro delle "start-up" innovative, per creare un ecosistema favorevole alla nascita e alla crescita di PMI caratterizzate da innovazione, ricerca e sviluppo tecnologico”.
“La società per il "turnaround" istituita all’articolo 7 del decreto contribuisce all’ampliamento della possibile base di investitori privati. L’approvazione di misure per far si che l'operatività della Sabatini bis non sia limitata alla disponibilità del plafond istituito presso Cassa depositi e prestiti fanno di questo provvedimento uno strumento efficace per assistere ed incentivare la ripresa del nostro paese”, conclude Benamati.
Legalizzare il settore per impedire infiltrazioni della malavita
“Stiamo aprendo una nuova èra in materia di gioco d’azzardo. Esprimiamo apprezzamento per il lavoro fatto fin qui dal governo sia con la legge di stabilità che con le delega fiscale”. Lo ha detto Laura Garavini, deputata del Pd, durante le dichiarazione di voto nell’aula di Montecitorio sulle mozioni in materia di contrasto del gioco d’azzardo.
“Il gioco d’azzardo - ha proseguito Garavini - è cresciuto in modo spropositato: da 15 miliardi a 90 dal 2006 al 2013. È perciò evidente che allo Stato non convenga sostenere il gioco perché se mediamente le entrate annuali sono 8 miliardi, la cura di soggetti affetti da ludopatia è 5-6 miliardi l’anno. Valutiamo positivamente quanto realizzato fin qui dal governo e cioè favorire la legalizzazione del gioco d’azzardo per ovviare alle infiltrazioni malavitose, evitando censure o atteggiamenti moralistici. Apprezziamo molto quanto fatto per la tutela dei minori e per la fine del far west degli anni passati. Il governo nella legge di stabilità ha stanziato risorse importanti per la prevenzione e la cura da patologie da gioco. Sono tutti segnali convergenti che sosteniamo con convinzione. Ribadiamo la necessità di intervenire per restringere l’accesso ai minori, limitare la pubblicità e varare misure di contrasto del riciclaggio”.
"Molto positiva l'approvazione del decreto su banche popolari e investimenti perché, oltre a riformare un comparto fondamentale del nostro sistema bancario, in modo da renderlo più solido, rafforza l'impegno a sostegno degli investimenti e dell'export per le nostre imprese". Lo afferma il deputato Marco Di Maio, componente della Commissione Finanze e membro dell'ufficio di presidenza del Gruppo PD alla Camera.
"L'intervento sulle banche popolari non ha certo scopo punitivo o qualche altro oscuro disegno - aggiunge Di Maio - ma ha l'unico obiettivo di spingere nella modernità questi istituti che hanno tutte le caratteristiche delle banche tradizionali conservando, però, una forma di governance inefficace e fuori dal tempo. Superare il voto capitario non significa sacrificare la territorialità, ma liberare le 'popolari' da logiche più simili a congressi di partito della prima Repubblica che a banche che stanno sul mercato, erogano credito, sono presenti in oltre la metà delle Province italiane e hanno un attivo superiore a 8 miliardi di euro. Questa riforma renderà più solide loro e tutto il sistema bancario, a beneficio dell'intera economia", conclude il deputato.
Mi preme innanzitutto spiegare la ragione ultima di questo importante provvedimento: far ripartire il Paese e tagliare i lacci che hanno tenuto bloccati la sua economia e il suo sviluppo. Esso contiene elementi positivi rilevanti per il sistema bancario: penso agli incentivi per le start up innovative (raccolta di capitali su portali on line, circolazione quote) e le imprese che realizzano opere di ingegno; al credito all’esportazione che prevede prestiti diretti a quell’export che tanta parte ha avuto nel reggere nella fase più dura della crisi. E ancora alla norma votata all’unanimità sulla portabilità dei conti bancari senza onori per il cliente.
Mi corre l’obbligo di un riferimento alle trasformazioni delle banche popolari, centrali di fronte ai cambiamenti bancari nello scenario post crisi. Il decreto non si prefigge alcuna ritorsione, né vuole l’estinzione di tali istituti, ben consapevole del ruolo svolto da essi nei territori, come garanti di giustizia sociale soprattutto durante la crisi. Tuttavia lasciatemi dire che non esiste uno schema “banche buone” contro “banche cattive”. Già ora le popolari hanno perso molte della caratteristiche che le distinguono dalle spa, conservando, nel concreto, solo il sistema del voto capitario. Principio che tuttavia non sempre è stato garanzia di trasparenza e correttezza. Per questo era necessaria una riforma che, pur tutelando i risparmiatori e il carattere nazionale, ne prevedesse la ristrutturazione. Soprattutto alla luce del mancato processo di autoriforma tante volte sollecitato da parlamento e governo, e mai attuato.
Lo ha detto l’on. Silvia Fregolent, vice capogruppo Pd, nella dichiarazione di voto finale sul decreto sul sistema bancario e investimenti, annunciando il voto favorevole del Partito Democratico.
“No a logica di alta burocrazia e consumo suolo”
“Il rapporto sull'attuazione della legge obiettivo illustrato in commissione ambiente e lavori pubblici rimanda ad una evidenza: la strumentazione normativa del comparto opere pubbliche, tutta incentrata sulla legge obiettivo e sull'allegato infrastrutture, mostra la corda e si svela inefficace per accelerare la spesa sia in termini di quantità che di qualità”. Lo ha dichiarato il deputato Pd Enrico Borghi capogruppo Pd in commissione che sottolinea come "Il 58 % delle opere pubbliche italiane sia fermo alla progettazione preliminare, e solo 8,4% dei lavori risulta essere ultimato. Ci sono poi 165 miliardi di euro di fatto fermi, nonostante gli indicatori ci dicano che nel corso del 2014 il mercato delle opere pubbliche sia tornato con un trend in crescita con bandi di gara per 29,4 miliardi appaltati contro i 22.4 dello scorso anno. Da riflettere anche – aggiunge - il dato sullo stato di attuazione delle opere deliberate dal CIPE, che vede una copertura di spesa del 52% sul costo previsto per le opere deliberate nell'allegato infrastrutture. Serve un ripensamento. La cultura e la lettera della legge obiettivo – prosegue - sono inadeguate per portare l'Italia sulla frontiera avanzata dell'innovazione nel comparto, che vede ad esempio l'Inghilterra paese guida sulla nuova legislazione nel campo costruzioni. La ripresa del mercato e il valore aggiunto oggi si intercetta con le stampanti 3D, con le Smart building city, con l'incrocio tra biotecnologie e nanotecnologie, con i materiali bio, con la progettazione predittiva e la logica del ‘Building Information Modeling’, non con la filosofia della legge obiettivo tutta centrata su una logica il cui perimetro e' fatto da alta burocrazia, consumo di suolo, asfalto e cemento".