“Il mio pensiero alla famiglia Cucchi e a Ilaria. Finalmente è arrivata la sentenza di appello che conferma l’accusa di omicidio preterintenzionale per i carabinieri. Stefano purtroppo è stato massacrato dallo Stato che lo aveva in custodia. La sentenza rende anche conto dei depistaggi che hanno comportato che si arrivasse tanto tardi alla giustizia. Stefano Cucchi non era un senza fissa dimora, come fu scritto nel verbale, aveva una casa e una famiglia dalla quale sarebbe dovuto tornare. Una famiglia che in questi anni si è consumata nella ricerca di verità, anche per restituire dignità agli apparati dello Stato. Ilaria Cucchi in tutti questi anni è stata un esempio di forza e dignità, senza mai scadere in sentimenti di odio, rivalsa o vendetta. Faccio mie le parole del Pg che, ricordando doverosamente anche Federico Aldrovandi, ha detto che ‘le vittime di queste violenze sono i marginalizzati. In questa storia abbiamo perso tutti, Stefano, la sua famiglia, lo Stato’. Credo che questa vicenda in questi anni abbia portato tutti a riflettere”.
Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio.
Serve strumento normativo per un Centro di coordinamento nazionale
“Noi dobbiamo sfruttare questa pandemia per acquisire una consapevolezza: che nulla sarà più come prima e che dobbiamo fare tutti insieme un salto in avanti per difendere il nostro modo di vita e i nostri valori fondanti, perchè oggi tutto questo è sotto attacco”.
Così Erico Borghi , responsabile delle Politiche della sicurezza della direzione nazionale del Pd e membro del Copasir, nel corso di una trasmissione di Radio Immagina dedicata a tema della Cybersecurity.
“Il cyber – ha precisato Borghi- è un'altra faccia delle politiche di difesa. Discutere oggi di come noi apriamo uno scudo che mette in protezione imprese, pubblica amministrazione, centri di ricerca, banche dati, significa esattamente avere la consapevolezza di questa situazione.” Per l'esponente del Partito Democratico “in questo decennio digitale in cui siamo entrati con la pandemia non siamo soli: c'è una strategia importante dell'Ue che è la scala giusta per poter affrontare questa complessità tecnologica” Per Borghi “ci saranno tre grandi soggetti che giocheranno la partita nei prossimi anni: la Cina, l'America e l'Europa, sempre se l'Europa vuole essere protagonista. Per noi – ha aggiunto- è importante stare dentro a questo percorso, cosi come è importante che ci siamo dotati di una legge sulla cybersicurezza nel 2019, ma è solo un primo passo, non un traguardo. Una legge – ha ricordato l'esponente del Pd - che ha stabilito il perimetro di sicurezza nazionale, una legge che ha introdotto la cosiddetta “golden power” per consentire allo Stato di intervenire laddove ci sono situazioni critiche in questo settore.” Ma per Borghi “dobbiamo fare un ulteriore passo in avanti. Sappiamo che l'Europa ha deciso di creare un centro di competenza a livello centrale in questa direzione e noi dovremmo creare il nostro centro di coordinamento nazionale. Il Pd dice che in questo contesto, in piena consonanza con il lavoro del sottosegretario Gabrielli, occorre varare rapidamente uno strumento normativo per assicurare all'Italia di avere il centro di coordinamento nazionale sulla cybersecurity, un luogo nel quale queste attività vengano fatte in maniera sistematica, continuativa e pianificata. In secondo luogo, ci deve essere un soggetto, e per noi democratici deve essere di natura pubblica, proprio perchè deve introdurre un elemento di garanzia e di rafforzamento del sistema dei diritti, per coordinare molte realtà che lavorano in questo ambito , con il coinvolgimento delle imprese , dei centri di ricerca, delle Università, della società civile.” Per Borghi “qui si sta scrivendo l'impianto che governerà i prossimi anni la sicurezza cibernetica. E per fare tutto ciò, ha concluso l'esponente del pd, ora abbiamo le risorse, nell'ambito sia del Pnrr e sia dei fondi statali . I soldi ci sono, il punto è come spenderli al meglio. Il Pd sarà un soggetto attivo per affiancare il governo al fine di individuare e varare quando prima il centro di coordinamento nazionale in campo di cybersecurity.”
“Dare soluzione alla crisi del Venezuela deve continuare a essere una priorità dell’agenda politica internazionale e l’Italia insieme all’Unione Europea deve concorrervi". Lo dichiara Fassino Piero, presidente della Commissione esteri della Camera dei deputati, durante l'incontro con Leopoldo Lopez, presidente del Partido Volentand popular e uno dei leader dell’opposizione venezuelana, accompagnato dai deputati Isadora Zubillaga e Armando Maras.
“Ogni sforzo – conclude - va concentrato sull'obiettivo di ottenere un negoziato tra governo e opposizione per giungere a elezioni presidenziali e parlamentari libere e democratiche, col rispetto di standard democratici internazionali facendo finalmente scegliere ai venezuelani da chi essere rappresentati e governati".
“Far entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone. È stata questa l’idea vincente di una città che da tempo - con il suo Sistema bibliotecario, con il Festival Leggere&Scrivere e le altre iniziative - onora e coltiva il libro e la lettura. Un riconoscimento meritato che rappresenta - come ha ricordato Dario Franceschini - uno sprone per andare avanti, per dare identità alla comunità locale, per lavorare insieme per un obiettivo comune. Più libri, per essere più liberi.”
Così Antonio Viscomi, capogruppo PD in Commissione Lavoro della Camera, a proposito di Vibo Valentia Capitale italiana del libro 2021.
“La proposta del presidente americano Joe Biden corrisponde alla richiesta di numerosi Paesi che hanno difficoltà a reperire i vaccini per il Covid quindi ad avviare una campagna vaccinale. È chiaro che da una pandemia se ne esce tutti insieme o non se ne esce”. Lo ha detto Piero Fassino, presidente della Commissione esteri della Camera, alla trasmissione ‘Ora di punta’ di Radio immagina, l’emittente del Partito democratico, sul tema ‘La sfida dell’Europa nel dopo Covid”.
“La cura al virus – continua – deve essere un bene comune, è evidente che in una condizione eccezionale gli strumenti devono essere straordinari. Capisco – prosegue – le ragioni sollevate dalla Cancelliera Merkel in tema di proprietà intellettuale e di tutela della ricerca, ma non quando dice che non aumenterebbe la produzione. Con i brevetti liberi si incentiverebbero altre aziende alla produzione, mantenendo il rigoroso controllo delle Autorità sanitarie internazionali per garantire a tutti gli standard qualitativi. Se l’Europa non dà seguito a questa proposta – conclude – sarebbe un atto di egoismo”.
Contrasto alla sperequazioni socio culturali attraverso la strutturazione del Fondo per il contrasto alla povertà educativa. E’ questa, in sintesi, la proposta di legge depositata dai deputati del Pd Paolo Lattanzio e Michele Nitti. “Ci lavoriamo da oltre 8 mesi, auspichiamo che sia presto calendarizzata”, dicono. La pdl intende rendere strutturale dal 2022 il già esistente Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile non solo stabilizzandolo agli attuali 55 milioni, ma prevedendo anche l’istituzione di un fondo ad hoc, il “Fondo a contrasto della povertà educativa minorile attraverso le arti performative”, con una dotazione di 10 milioni di euro annui, finanziato anche da erogazioni liberali cui viene riconosciuto un credito di imposta. “La povertà educativa e la dispersione scolastica non sono qualcosa che si risolverà in pochi anni. È un tema entrato anche nel Pnrr. Per quanto riguarda il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, l’obiettivo principale è la sua stabilizzazione, per garantire stabilità a questo intervento, con la presa in carico definitiva da parte dello Stato di questi temi, anche rispetto alla prevenzione di nuove sacche di povertà educativa” ha spiegato Lattanzio. Per Nitti “durante l'analisi del Pnrr, abbiamo sottolineato in diverse occasioni il principio di orizzontalità, di trasversalità della cultura rispetto alle altre missioni. È fondamentale, infatti, che la cultura non sia legata esclusivamente alla digitalizzazione ma anche alla formazione, alla sostenibilità ambientale, all'infanzia, al turismo, e proprio in virtù della sua forza pervasiva, abbiamo voluto coniugare il tema delle arti performative a quello del contrasto alla povertà educativa. Un Fondo che attraverso il teatro, la musica, la danza alimenti una forte azione di contrasto alla povertà educativa può contribuire in modo efficace a sostenere processi di riattivazione delle dinamiche sociali, di inclusione, di sensibilizzazione culturale. Inoltre, nel ribadire la logica della partecipazione dal basso e dell'importanza di cementare il senso di comunità, abbiamo immaginato forme perequative che, a partire dal prezioso strumento dell'Art Bonus, possano ridurre alcuni squilibri territoriali e sociali che attualmente ancora persistono”. Il nuovo fondo, infatti, che nascerebbe subito come strutturale e con una dotazione di 10 milioni di euro, intende colmare la povertà educativa e favorire l’inclusione sociale avvicinando i ragazzi e le ragazze a ogni forma d’arte. “Per valorizzare progetti che portino la bellezza a chi vive in situazioni di disagio ma anche al contrario di portare questi ragazzi a fruire ciò che le città offrono dal punto di vista artistico e culturale, in un duplice movimento” ha spiegato Lattanzio. La proposta di legge, inoltre, vuole contrastare le sperequazioni socio-culturali ed economiche favorendo i territori più svantaggiati favorendo i soggetti privati che investano in territori regionali, provinciali e comunali. A ciò si aggiunge un azionariato popolare, o mecenatismo diffuso disarticolato dalla logica della remunerazione sulle produzioni, “per stimolare e rafforzare il senso di appartenenza alle istituzioni culturali di prossimità e lo spirito di comunità”, ha detto Nitti.
Lo comunicano in una nota i deputati del Partito Democratico Paolo Lattanzio e Michele Nitti, coordinatori dell’Intergruppo Parlamentare Infanzia a Adolescenza.
“E' necessario adoperarsi in tutti i modi per ridurre i tempi biblici dei lavori nelle tratte autostradali A24 e A25. I disagi, non solo per gli abruzzesi, sono insopportabili. Non è più tollerabile continuare a viaggiare nelle gallerie ad una sola corsia . Ho pertanto sollecitato il governo e il ministro delle infrastrutture a fare tutto quanto è di loro competenza per mettere in sicurezza, in tempi certi e rapidi, le nostre autostrade.
Così Stefania Pezzopane, deputata abruzzese del Pd, che ha presentato in commissione Trasporti della Camera una interrogazione a risposta immediata.
“Ho ricordato al ministro Enrico Giovannini -ha precisato Pezzopane- che la A24 e A25 sono state classificate da una legge dello Stato (n.228/2012) “infrastrutture strategiche ai fini della protezione civile”in quanto unica via di collegamento più efficiente tra le due coste del centro Italia e quindi l'unico modo di raggiungere le aree dell'entroterra in caso di un disastroso evento naturale come peraltro avvenuto in occasione del terremoto dell'Aquila del 2009 e in quello di Amatrice del 2016. E ho altresì fatto presente – aggiunge la parlamentare del Pd- che i lavori per la messa in sicurezza delle due tratte autostradali causano da anni dei danni alla viabilità, soprattutto a causa dei restringimenti delle carreggiate nelle gallerie che, inevitabilmente, portano a una riduzione della velocità e aumento del traffico , anche di mezzi pesanti. Da anni – ha insistito Pezzopane- i lavori causano gravi ripercussioni sulla mobilità di persone e merci, sia a livello regionale che interregionale, con evidente impatto di carattere sociale ed economico, anche in vista dell'imminente avvio della stagione turistica, che tutti noi ci auguriamo sia a pieno regime.” Per Pezzopane “la situazione è insostenibile” e si è detta pronta a chiedere
“l'immediata audizione dei Commissari straordinari Corrado Gisonni e Maurizio Gentile, nonché di Strada dei Parchi Spa, concessionaria delle autostrade A24 e A25”.
“I malati di cancro hanno pagato un prezzo altissimo alla pandemia: il 20 per cento dei decessi legati all'infezione da Covid-19 ha riguardato, infatti, pazienti oncologici. A febbraio 2021, gli oncologi italiani hanno dichiarato di visitare ancora in media il 30 per cento di pazienti in meno rispetto al periodo pre-pandemia. Abbiamo bisogno di un nuovo Piano nazionale oncologico, come sottolineato da una risoluzione approvata il 15 ottobre 2020 in commissione Affari sociali della Camera, per far fronte all’emergenza oncologica che stiamo vivendo, ma che sia in linea con il piano europeo di lotta contro il cancro, il quale mette a disposizione quattro miliardi di euro per gli Stati membri. Fondamentale per accedere ai finanziamenti, la coerenza con i tre pilastri della Mission of Cancer. Il Parlamento sia coinvolto nella fase di progettazione e programmazione”. Lo ha dichiarato nell’Aula della Camera la deputata dem Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari sociali, durante il consueto svolgimento delle interpellanze urgenti del venerdì.
Nella replica, affidata all’ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, è stata espressa “la soddisfazione per l'impegno e anche il calendario rappresentato dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Tuttavia - ha aggiunto l’ex ministra - vogliamo rappresentare qualche preoccupazione e forse dare anche qualche indicazione per avere noi, qui in Parlamento, la certezza in una tabella di marcia che affronti la grande questione del cancro da parte del governo di fronte ad un'emergenza nell'emergenza che è quella delle malattie croniche non trasmissibili, che sappiamo già, almeno tra gli addetti ai lavori, esploderanno. Abbiamo il dovere di modernizzare anche il nostro sistema regolatorio rispetto alla ricerca, l'innovazione e lo sviluppo che aiuti le regioni, che a volte hanno altri obiettivi. Il Parlamento e il governo - ha concluso Lorenzin - hanno obiettivi più complessi. Dobbiamo quindi aiutare le regioni a raggiungere insieme questi obiettivi e per farlo ci vuole sicuramente una politica non a ‘silos’ ma più ampia”.
E’ un fatto gravissimo e inammissibile. Chiediamo che venga fatta chiarezza rapidamente sull’attacco subito da pescherecci italiani da parte della Guardia costiera libica che ha causato il ferimento del comandante Giuseppe Giacalone a cui va la nostra solidarietà. E’ inaccettabile che venga messa a rischio la sicurezza dei nostri pescatori.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
“Dobbiamo assolutamente preservare il settore del ‘Wedding’, precipitato in una profonda crisi economica a causa della pandemia Covid-19. Il Gruppo del Partito Democratico alla Camera segue con estrema attenzione le sollecitazioni da questo comparto, il cui giro d'affari annuale ammontava a circa 65 miliardi di euro, impiegando un milione circa di lavoratori”.
Lo afferma la deputata dem Francesca Bonomo, la quale, insieme alla vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Marina Berlinghieri, Diego Zardini membro dell’ufficio di presidenza delegato alle attività produttive, Martina Nardi, presidente della commissione Attività produttive alla Camera e Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio, hanno incontrato alcune rappresentanze del settore: la presidente di Insieme per il wedding Stefania Vismara, il vicepresidente Sebastiano Campus e Claudio Compagnucci vicepresidente di FEU.
“Siamo estremamente consapevoli – prosegue Bonomo – che, per la sua peculiarità, il comparto wedding ha bisogno di date certe sulle riaperture e di protocolli per poter pianificare in sicurezza matrimoni che tantissime coppie sono in attesa di celebrare. Oltre alla nostra personale vicinanza, abbiamo rassicurato i rappresentanti della categoria che abbiamo già presentato interrogazioni al ministro dello Sviluppo economico al riguardo e stiamo valutando la presentazione di specifici emendamenti al Dl Aperture, nonché interessato i nostri rappresentanti al governo per assicurare la ripresa delle attività al più presto nel rispetto dei protocolli di sicurezza”.
“Vaccinata! Straordinaria efficienza e organizzazione perfetta! Complimenti davvero a al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e all’assessore Alessio D’Amato. Orgogliosa di essere cittadina della Regione Lazio!”. Lo scrive su twitter la deputata del Pd, Patrizia Prestipino, che questa mattina si è recata presso il centro vaccinale allestito nella Nuvola all’Eur dalla Regione Lazio.
“Sono stati rapidissimi e molto efficienti. Per me è stata una grande soddisfazione e un dovere civico e morale non solo nei confronti della mia persona, ma anche e soprattutto di tutta la comunità che rappresento. Mi da’ anche molta soddisfazione sapere che lo scrittore tedesco Peter Schneider abbia scritto sul settimanale tedesco Die Zeit che la Regione Lazio è un mondo da sogno per l’organizzazione del sistema di vaccinazioni, semplicità ed eleganza nella logistica. Una bella pagina non solo per la nostra Regione ma per l’Italia tutta”, aggiunge Prestipino.
“Lo Stato ha prodotto negli anni molte leggi per le vittime e i congiunti del terrorismo: una babele normativa che nel tentativo di aiutare tutti, ha complicato le procedure ed escluso chi pure avrebbe diritti. Da tempo le associazioni delle vittime hanno chiesto chiarezza e semplificazione”
Così Andrea De Maria, primo firmatario, ha spiegato l’obiettivo della legge per la per la semplificazione delle disposizioni in materia di benefìci in favore delle vittime del terrorismo illustrata oggi alla camera con gli altri firmatari Giulia Sarti (M5s), Andrea Orsini (FI), Federico Fornaro (Leu) e con Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 e dell’Unione Familiari vittime per Stragi, e Roberto Carlo Della Rocca, presidente dell'Associazione italiana vittime del terrorismo.
Nel dettaglio i 6 articoli prevedono di uniformare la platea dei beneficiari semplificando le procedure per la concessione dei benefici; dare piena attuazione alla rivalutazione dei trattamenti economici; uniformare i criteri di valutazione attraverso il riconoscimento del danno biologico e morale per gli invalidi a causa di attentati avvenuti e valutati successivamente alla data del 26 agosto 2004; estendere a tutte le vittime italiane civili di attentati compiuti all'estero e ai loro familiari i benefìci previsti per le vittime dell'attentato terroristico di Dacca del 1° luglio 2016.
“Stavolta è una legge che nasce con il contributo decisivo delle associazioni – ha detto chiudendo la conferenza De Maria – e con un coinvolgimento trasversale di tutti i gruppi. Ora l'auspicio è che l'iter parlamentare sia rapido per poter arrivare all'approvazione entro questa legislatura: un dovere morale nei confronti dei familiari dei tanti nostri concittadini che non ci sono più, caduti per mano della violenza terrorista”.
“L'aggiornamento della discussione sul suicidio assistito, ripresa oggi nelle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali della Camera, mi auguro non pregiudichi un clima costruttivo e un serio confronto tra le forze politiche, su un tema su cui è già intervenuta la corte costituzionale con una sentenza di un anno e mezzo fa, che concludeva con l'auspicio che ‘la materia formi oggetto di sollecita e compiuta disciplina da parte del legislatore’. Per parte mia sono perfettamente consapevole che su temi delicati come questi occorre trovare la più ampia e trasversale condivisione, senza forzature, e a questo obiettivo mi atterrò. Confido pertanto che si possa avviare un confronto sereno, a partire da una ipotesi di testo base su cui ci sarà tutta la disponibilità a discutere, come peraltro era stato concordato in ufficio di presidenza da tutti i gruppi, senza che alcuno muovesse particolari obiezioni”.
Così Alfredo Bazoli, capogruppo dem in commissione Giustizia alla Camera e relatore del testo base insieme a Nicola Provenza (M5s).
Dichiarazione di Stefano Lepri, deputato Pd
“E’ una mozione utile perché il tema è condiviso. Oggi abbiamo consegnato al governo un puntuale elenco di azioni e al parlamento il compito di vigilare affinchè si possa vincere questa grande sfida. ”Così Stefano Lepri, nella dichiarazione di voto per conto del Partito democratico sulla mozione relativa al superamento delle barriere architettoniche. “Il governo – ha sottolineato Lepri- ha una doppia sfida e un doppio mandato: da un lato agire in applicazione delle tante leggi esistenti e dall’altro fare un grande lavoro di regia verso gli enti locali, le organizzazioni, le categorie, i cittadini. Perché c’è ancora tanto da fare – ha aggiunto il parlamentare dem - e ce lo dicono i dati: solo il 10 per cento dei Comuni italiani ha il piano per le barriere architettoniche e solo il 20 per cento delle scuole è effettivamente a norma. Come ancora è in larga parte inaccessibile il nostro patrimonio artistico e architettonico”. Per Lepri, “il governo si trova davanti a molte sfide, ne segnalo alcune: innanzitutto l’accessibilità può essere garantita attraverso la diffusione negli enti locali della figura del disability manager, perché laddove opera questa figura abbiamo visto che c’è indubbiamente una maggiore attenzione. Quindi, è necessario che il governo metta risorse su questa opportunità, incentivando gli enti locali a promuovere questa figura.” Per l’esponente del Pd una occasione fondamentale è rappresentata dal Pnrr: “ avremo a disposizione nei prossimi 5-6 anni diversi miliardi di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Dobbiamo fare in modo che la bellezza dell’Italia la si possa vivere e non solo immaginare.” Per Lepri “c’è poi la sfida dell’arredo urbano e penso anche alle cose semplici, come gli attraversamenti pedonali: dobbiamo dare a tutti il diritto di potersi muovere nel proprio quartiere. Quasi sempre – ha precisato Lepri- molti cittadini che hanno il contrassegno per la mobilità nella propria città non vedono riconosciuto questo diritto se si muovono in altre città a Ztl perchè manca una regia nazionale che consenta un pass elettronico per questa possibilità.” Lepri ha infine ricordato che nel privato “ci sono importanti sfide da vincere, come quella che riguarda il superbonus al 110 per cento”. “Grazie all’azione del Pd, oggi i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche possono essere ricompresi nella misura, anche con lo sconto in fattura o la cessione del credito”.
"Il testo della Lega e Forza Italia è un testo pasticciato ed è un attacco alla legge Mancino che oggi contrasta i crimini d'odio motivati da etnia, razza, nazionalità e religione. Anziché utilizzare l'art. 604 ter che pone delle aggravanti per le violenze e tutti i crimini d'odio si utilizza l'art. 61 del codice penale che prevede un aggravante generico, non idoneo ad intervenire contro i crimini d'odio. Intanto perché la pena è aumentata solo fino ad un terzo e non fino alla metà, e poi perché si crea una confusione, un conflitto fra la legge Mancino e questa nuova legge nel caso venisse approvata. Mi auguro che questa proposta di legge della Lega e Fi venga messa in condizione di non nuocere, perché altrimenti il giudice non saprebbe quale legge applicare. E poi nel testo della destra manca tutta la parte dell'istigazione all'odio che è una cosa molto grave. Francamente questo testo è totalmente inadeguato, che creerebbe un conflitto di applicazione e non se ne sentiva il bisogno". Lo ha detto ai microfoni di Radio Immagina, Alessandro Zan, deputato Pd.
"La nostra proposta invece estende una legge già collaudata da molte sentenze, la legge Mancino, e quindi sono fake news quelle che dicono che andiamo a limitare la libertà di opinione perché altrimenti la Corte Costituzionale avrebbe tante volte dichiarato incostituzionale già l'applicazione della legge Mancino. La Lega continua a voler discriminare", ha aggiunto Zan.
"In molti Paesi la legge contro l'omotransfobia è stata approvata anche dalla destra. E' la destra italiana che è illiberale, sovranista che anziché guardare alle destre moderne guarda alle destre arretrate, a Orban a Duda che stanno smantellando i diritti civili perché il loro obiettivo è quello di smantellare il sistema democratico. Perché passare dai diritti civili e dalle libertà individuali è la premessa per poi limitare le libertà democratiche. Per cui l'Italia deve decidere, anche con l'approvazione di questa legge, se stare dalla parte dei paesi avanzati europei che oggi sostengono la commissione Ursula Von der Leyen oppure scivolare pericolosamente verso quei Paesi come Ungheria e Polonia che sono l'esempio pessimo di come si tutelano i diritti. Quell'Europa li è pericolosissima e non ci piace. Ecco perché è importante che la nostra legge venga approvata. L'Italia è l'ultimo grande Paese dell'Europa che ancora non si è dotato di una legge di questo genere e per questo dobbiamo fare in fretta", ha concluso Zan.