Si terrà oggi 13 ottobre 2020, alle ore 12, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, la conferenza stampa dedicata all’istituzione del Comitato italiano per la democrazia in Bielorussia e alla presentazione delle azioni che si intendono portare avanti, a livello parlamentare, sindacale e dell’associazionismo, in sostegno alla richiesta di democrazia avanzata dal popolo bielorusso. Parteciperanno: Laura Boldrini (PD), Emanuele Fiano (PD), Alessandro Fusacchia (gruppo Misto), Riccardo Magi (gruppo Misto), Andrea Orlando (PD), Barbara Pollastrini (PD), Lia Quartapelle (PD) e Simona Suriano (M5S). Saranno presenti, oltre ai rappresentanti dell’Associazione dei bielorussi in Italia, altre associazioni e le organizzazioni sindacali.
“Un ponte tra due diverse fasi della crisi pandemica, ecco cosa rappresenta il decreto Agosto che stiamo per approvare. Con questo provvedimento prosegue l'impegno per rafforzare il sistema sanitario, tutelare e sostenere i lavoratori, le famiglie e le imprese, mantenere la coesione territoriale. Inoltre, si gettano le basi per il decisivo appuntamento del Recovery Fund. Il provvedimento mette in campo interventi per 25 miliardi di euro in termini di indebitamento netto, e 32 miliardi di saldo netto da finanziare, portando la risposta complessiva dell'Italia alla crisi, sempre in termini di indebitamento netto, a 100 miliardi di euro: un impegno che per dimensione e portata risulta essere tra i più ampi a livello internazionale”.
Lo dichiara Claudio Mancini, deputato del Partito democratico e relatore del provvedimento, intervenendo in Aula per dichiarare il voto favorevole del Pd.
“Da febbraio ad oggi il Paese ha vissuto una fase di enorme difficoltà. Serviva una risposta articolata, una risposta mai sperimentata prima. Non esisteva una cassetta degli attrezzi per affrontare la crisi causata da questa pandemia. Nessun Paese era preparato. Il tessuto economico ha vissuto in pochi mesi la più grave crisi dal secondo dopoguerra ad oggi. Interi settori hanno sofferto forti cali di fatturato e tuttora risentono degli effetti della pandemia e dell'incertezza del futuro. Le famiglie a basso reddito sono state le più colpite, così come le donne lavoratrici e le giovani e i giovani nella ricerca di lavoro. Per far fronte a questa situazione il governo e il Parlamento hanno adottato provvedimenti economici imponenti, e gli indicatori economici ci dicono che le misure messe in campo stanno dando risultati superiori alle attese”.
“Il governo e la maggioranza che lo sostiene - prosegue Mancini - hanno contribuito in maniera non marginale al dibattito europeo sulle modalità per uscire dalla crisi e il nuovo clima che si respira in Europa è anche merito nostro. Ora dobbiamo passare dalla difesa del tessuto economico e sociale alla ripresa, alla crescita e al rilancio economico. In un momento di difficoltà e di crisi - conclude Mancini - i cittadini si aspettano che ognuno di noi metta da parte i propri interessi di partito per unirci e dare risposte adeguate ed efficaci, in modo da uscire il prima possibile dalla crisi”.
“Pronto il decreto per la ripartizione dei fondi stanziati alle province per l’edilizia scolastica degli istituti scolastici di II grado inserito nell’ultima Legge di Bilancio. Complessivamente sono poco meno di 100 milioni di euro le risorse assegnate alle province campane tenendo conto del numero complessivo di studenti e del numero degli edifici scolastici. La suddivisione per singole province prevede: Avellino euro 8.211.194,83; Benevento euro 6.424.078,98, Caserta euro 16.340.742,00, Napoli euro 48.282.910,79 e Salerno euro 19.751.480,21. Sempre per le province, ulteriori fondi sono previsti a gennaio, quando saranno a disposizione un miliardo e 125 milioni di euro dal Decreto Agosto, in via di approvazione in queste ore alla Camera. Questo è un bel segnale per il mondo della scuola e la giusta direzione in materia di semplificazione delle norme. Ora non resta che presentare i progetti di riqualificazione in base ai criteri ministeriali”.
Così Piero De Luca, capogruppo dem in commissione Politiche europee alla Camera.
“L’approvazione in commissione Bilancio della relazione che individua le priorità nell’utilizzo del Recovery Fund è una buona notizia. Lo è anche il voto di astensione delle opposizioni che segnala come abbiano apprezzato la nostra capacità di ascolto delle loro valutazioni. Si chiude positivamente questo primo passaggio di una discussione che in commissione si era avviata bene e che ora dovrà vedere il Parlamento protagonista anche nei successivi passaggi deliberativi nella definizione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, frutto del passaggio storico avvenuto nell’Unione europea con il Next Generation Eu”.
Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, dopo l’approvazione della relazione sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund.
“Una notizia importante per le scuole di competenza delle province. E’ pronto, infatti, il Decreto per la ripartizione alle province degli 855 milioni che abbiamo stanziato per le scuole secondarie superiori con l’ultima Legge di Bilancio. Si tratta di oltre 19 milioni di euro per il 2020 assegnati alle province abruzzesi in base a criteri relativi al numero degli studenti e al numero degli edifici scolastici. In particolare, questi sono i fondi assegnati alle singole province: L’Aquila euro 4.065.720,47; Chieti euro 5.583.685,07; Pescara euro 5.604.884,70; Teramo euro4.354.753,18. Ora tocca alle province presentare i progetti. A gennaio verrà ripartito, sempre tra le province, l’ulteriore miliardo e 125 milioni stanziato con il Decreto Agosto che stiamo votando in queste ore. Sono molto soddisfatta, abbiamo semplificato le norme e aumentato in maniera davvero significativa le risorse per le scuole. Adesso vanno inviati i progetti al ministero secondo i criteri ministeriali”.
Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“E’ in corso di registrazione alla Corte dei Conti, il provvedimento ministeriale che distribuisce tra le varie province le risorse per l’edilizia scolastica delle scuole secondarie di secondo grado, tenendo conto della popolazione scolastica e del numero di edifici interessati. Nel piano di distribuzione le risorse riconosciute alle cinque province calabresi sono superiori a 35 milioni di euro: €5.560.269 per i 46 istituti che ospitano 17.076 studenti della provincia di Catanzaro; €13.6540.587 per i 136 istituti con 33.374 studenti di Cosenza; €3.958.845 per i 42 di Crotone destinati a 8.731 studenti; €8.641.344 per i 66 istituti di Reggio Calabria che accolgono 28.572 studenti; infine €3.312.739 per i 31 istituti con 8.842 studenti di Vibo Valentia”. Lo dichiara in una nota il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera Antonio Viscomi.
“Nel difficile momento che il Paese sta vivendo – sottolinea il deputato dem - credo che il sostegno agli Enti territoriali e le risorse che dal centro stanno arrivando a vario titolo sui territori dimostrano l’impegno nel creare condizioni adeguate per una ripartenza sollecita. E ciò è ancora più vero ed importante quando queste risorse sono destinate alle scuole, perché qui la sicurezza, la qualità e la bellezza delle strutture fisiche concorrono a creare idonei ambienti educativi”.
“Un grazie, dunque – conclude Viscomi - alla viceministra dell’Istruzione Anna Ascani, perché conosce e segue la scuola calabrese, con le sue poliedriche facce, certo, ma anche perché sta esercitando la propria delega all’edilizia non come un adempimento burocratico ma nella consapevolezza che un’aula non è solo un’aula, ma lo spazio in cui una comunità costruisce il proprio futuro”.
“Il Partito democratico vota a favore per tre ordini di ragioni. Di merito, perché sappiamo che il Paese sta soffrendo e vanno date le risposte che i cittadini si aspettano: dalla proroga della Naspi e delle scadenze fiscali, allo stop ai licenziamenti. Politiche, perché un governo in un Paese in emergenza per la pandemia e le alluvioni, in una fase delicata di trattativa con l’Ue, deve esserci e operare con urgenza ed è un comportamento irresponsabile quello di coloro che continuano con la retorica della richiesta delle elezioni anticipate. Di sistema, perché questo decreto può essere l’anello di congiunzione fra una prima fase di ricorso all’indebitamento per permettere all’Italia di rimanere in piedi e la seconda che ci deve vedere impegnati nella ricostruzione, dopo il più grande shock economico e sociale dagli anni del Dopoguerra”.
Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto a favore del decreto legge che prevede misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia.
“Entriamo in una fase delicata - ha aggiunto il deputato dem - in cui il Parlamento affronterà il tema della Nadef, poi ci sarà la Legge di Bilancio. Abbiamo l’attivazione dello Sure, l’impiego del Recovery Fund, la discussione sul Mes, il capitolo dell’autonomia differenziata. Insomma, si apre una nuova stagione dove il Partito democratico non si sottrarrà alle sue responsabilità per il bene del Paese. Sappiamo bene che letture monocamerali e decreti a raffica non aiutano, ma le Istituzioni vanno rafforzate e non indebolite. Per questo, dopo l’esito del referendum sulla riduzione dei parlamentari, abbiamo presentato un pacchetto di riforme organiche per differenziare i ruoli di Camera e Senato. Oggi non serve solo il pieno coinvolgimento del Parlamento, ma ascoltare il Parlamento nel rispetto del suo ruolo fondamentale. Come avvenne nel dicembre del 1978, quando per iniziativa parlamentare venne riformata la sanità con l’introduzione del Servizio Sanitario Nazionale. Occorre recuperare quello spirito - ha detto Enrico Borghi - con il reciproco ascolto”.
“La catastrofe del Vajont, rimane una macchia indelebile nella storia italiana. Dopo 57 anni, come ogni anno, commemoriamo le quasi duemila persone che persero la vita. Va ricordato, altresì, il contesto in cui maturò la catastrofe, gli antefatti non meno terribili che portarono ai tragici eventi del 9 ottobre 1963: i pericoli di quel progetto faraonico, i soprusi subiti dalle comunità locali e la prepotenza di uno Stato che non solo non riconosceva più la saggezza dei suoi cittadini, ma negava loro persino il diritto di affermare la propria volontà, gli interessi particolari che avevano reso i rappresentanti dello Stato, a tutti i livelli, tanto ciechi da abdicare alle proprie funzioni di controllo, tanto deboli da confondersi ineluttabilmente con i promotori del progetto”.
Così in una nota Roger De Menech, vicepresidente della Commissione Difesa.
“Nel 2008, a Parigi, l'Unesco ha considerato il Vajont come il primo tra i più gravi disastri evitabili della storia dell'umanità, lo ha definito come un ‘racconto ammonitore’. Lo Stato, nel 2013 in occasione del 50° anniversario della catastrofe, con le sue più alte cariche si è inchinato, ha chiesto scusa. Lo stesso presidente Mattarella, lo scorso anno è salito a Longarone per deporre una corona d'alloro al cimitero monumentale delle Vittime del Vajont e rendere loro omaggio. Le scuse, tuttavia, per quanto necessarie, riguardano il passato, non il futuro. Chi oggi, fa parte della classe dirigente di questo Paese ha il dovere di imparare dagli errori e dagli orrori e di pianificare la presenza dell'uomo in armonia con la natura”.
“Il tema del dissesto - prosegue l'esponente dem - deve essere centrale nelle politiche del nostro Paese, la prevenzione il faro di tutte le azioni. Altre tragedie sono seguite al Vajont, altre distruzioni, altri morti. Il tema del dissesto idrico e geologico va affrontato in maniera organica, come si era cominciato a fare nella legislatura precedente. La volontà di voltare pagina rispetto a un passato, anche recente, in cui qualsiasi sfregio al nostro ambiente era non solo possibile, ma addirittura legittimato, deve rimanere un obiettivo primario. Le istituzioni, la politica, i cittadini hanno il dovere di conservare la memoria. Il modo migliore di coltivare la memoria del Vajont non sono le cerimonie, ma le azioni per evitare che altre catastrofi si ripetano”.
“Non bastavano le gare sbagliate per acquistare i vaccini. Non bastavano i ritardi accumulati. Ora si scopre, grazie al lavoro del consigliere regionale Samuele Astuti, che la Lombardia in media ha pagato 3 volte più care le dosi di vaccino antinfluenzale. Gallera deve dimettersi subito. Fa solo danni”.
Lo scrive su twitter la deputata dem lombarda, Lia Quartapelle.
"Non ci sarà pace, giustizia, progresso fino a che ci saranno uomini e donne afflitti dalla fame, dalla miseria, dall'indigenza cronica. Liberare l'umanità dalle piaghe che l'affliggono è una priorità che richiama la responsabilta di tutte le nazioni e di tutti i governanti che a quell'obiettivo devono dedicare risorse, strumenti ed energie. È questo il messaggio forte che viene dal conferimento del Premio Nobel per la Pace al World Food Program"
Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati Piero Fassino.
"L’assegnazione al World Food Program del premio Nobel per la Pace 2020 e’ una grandissimo notizia, e la motivazione che l’accompagna molto importante. Un riconoscimento meritato per una agenzia che testimonia un impegno quotidiano ed incessante contro la fame nel mondo
E’ però necessario che questo importante riconoscimento generi uno svolta nelle politiche di tutti i governi. Poche settimane fa Oxfam ha documentato con il suo rapporto come la Pandemia abbia generato nuovi hotspot della fame e generato un peggioramento della situazione soprattutto per le donne e i piccoli produttori di cibo.
Questo premio rappresenti la cifra di un salto di qualità: e’ il tempo di un impegno globale per cambiare i nostri sistemi alimentari e garantire cibo sano e nutriente a tutti".
Così in una nota Susanna Cenni vice presidente commissione agricoltura della Camera dei deputati e responsabile Agricoltura PD.
“Il Nagorno Karabach brucia! Migliaia di persone esposte ai bombardamenti e alle violenze della guerra. Far tacere subito le armi. Evitare altre sofferenze e distruzioni. UE, OSCE, Gruppo di Minsk - di cui l’Italia è membro - attivino una mediazione e aprano la strada a negoziati”.
Così Piero Fassino, presidente della commissione Esteri della Camera, su Twitter.
"Non avevamo dubbi che Edoardo Ziello, nonostante fosse in palese violazione della legge vigente e nonostante le indicazioni del Prefetto, volesse rimanere a fare il consigliere della sicurezza del sindaco di Pisa. Dopo la batosta elettorale della Lega di qualche giorno fa ormai per lui ogni pretesto è buono per cercare un po' di inutile visibilità. Come inutile è stato fino ad oggi il suo apporto a Pisa dove i reati e l'illegalità continuano a crescere”.
Lo dichiara la deputata Pd Lucia Ciampi sulla vicenda dell'incompatibilità dell'incarico del deputato della Lega al Comune di Pisa come consigliere del sindaco.
"Bene l'impegno del sottosegretario all'editoria Martella a mettere la massima attenzione sulla vicenda dei quotidiani locali del gruppo Gedi. Il governo risponde alle preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori e alle sollecitazioni nostre a vigilare su una situazione che mette in gioco oltre che la sicurezza del lavoro per i dipendenti delle testate anche il pluralismo informativo e una forte tradizione di rapporto tra i giornali e il territorio".
Così il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.
"Bene l'impegno del sottosegretario all'editoria Martella a mettere la massima attenzione sulla vicenda dei quotidiani locali del gruppo Gedi. Il governo risponde alle preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori e alle sollecitazioni nostre a vigilare su una situazione che mette in gioco oltre che la sicurezza del lavoro per i dipendenti delle testate anche il pluralismo informativo e una forte tradizione di rapporto tra i giornali e il territorio".
Così il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio