"La giunta regionale ha avuto tutta l'estate per preparare la sanità sarda all'ondata autunnale di Covid-19. Non ha fatto niente e ora ripropone, come un disco incantato, la falsa ricetta dei test d'ingresso in Sardegna. L'emergenza è puntualmente arrivata e l'isola si è trovata ovviamente in affanno.
Stiamo affrontando una crisi storica e imprevedibile fino all'inizio di quest'anno e la Regione è guidata da un esecutivo che si rivela ogni giorno più inadeguato. Ora sarebbe stato necessario garantire tamponi per tutti, posti letto nelle terapie intensive e tutto questo senza paralizzare il resto della sanità.
Invece per accedere ai tamponi bisogna affrontare attese estenuanti: chi risulta positivo ai sierologici sperimenta quarantene senza fine, rinunciando al lavoro e mettendo a rischio il sostentamento familiare; i posti letti arrivano grazie alle donazioni di privati e l'intera sanità è nel caos: saltano visite specialistiche con il rischio della cronicizzazione delle patologie.
Una situazione disastrosa che la giunta regionale pensa di risolvere con i test d'ingresso, già sospesi dal Tar, e che porteranno al crollo definitivo degli accessi nell'isola. È una scelta sciagurata che impone ai visitatori assurde trafile burocratiche e che allontana la Sardegna dal resto del mondo. Evidentemente non sono bastati i dati sul crollo degli arrivi turistici conseguenti agli annunci del test d'ingresso di inizio estate e settembre.
Il presidente della Regione cambi atteggiamento, potenzi subito la sanità sarda e metta fine a queste operazioni di facciata che hanno come unico risultato quello di distruggere l'immagine dell'isola".
Lo dichiara il deputato democratico Gavino Manca.
“Su quanto avvenuto ieri in Aula, è bene separare la realtà fattuale dalle considerazioni politiche. Nella realtà fattuale, lo dicono i numeri, la maggioranza aveva 45 esponenti che non hanno potuto accedere ai lavori e il numero legale è venuto meno la prima volta per 15 voti e la seconda volta per 8. Ergo, se non ci fosse stata la circostanza del cigno nero imprevisto, la maggioranza sarebbe stata autosufficiente. Detto questo, è però finalmente emerso il fatto che avevamo un buco giuridico che la vicenda del covid ha introdotto: cioè l'impossibilità di poter configurare alcuni deputati che non hanno un regime di malattia, ma che non possono accedere all’attività parlamentare per il rispetto della profilassi. Un tema che il Pd aveva posto all’attenzione della presidenza della Camera già a marzo. Ma, come capita in questo benedetto Paese, non si riesce mai a lavorare in termini preventivi. Bisogna sempre che accada il problema per poi trovare la soluzione che infatti è stata trovata”.
Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo oggi in Aula sul tema della mancanza del numero legale di ieri.
“Credo che il messaggio che arriva - ha detto il deputato dem - valga anche per il governo e, quindi, bisognerà metterci un surplus di dialogo e di attitudine in più all’ascolto delle opposizioni. Le quali però si ostinano talvolta a operazioni di piccolo cabotaggio. Nella Germania della metà degli anni ’90, il cancelliere Schroeder si reggeva al Bundestag per due voti e quando due socialdemocratici per motivi non legati alla loro volontà erano costretti a non poter accedere ai lavori, due esponenti dell'opposizione, nella circostanza della Cdu, abbandonavano l'Aula per consentire che il rispetto dell'equilibrio popolare sancito dal voto venisse garantito. Quella è la differenza tra chi ha il senso delle Istituzioni e chi agisce invece per utilizzarle per la propaganda che, peraltro, visto l’esito delle elezioni di domenica da qualche parte è stata anche sterile”.
dichiarazione on. Stefania Pezzopane, deputata Pd e responsabile nazionale del Dipartimento terremoti e ricostruzione del Pd
“La sospensione delle tasse per oltre il 90% delle aziende aquilane è una vittoria strategia. E' stato risolto alla grande un gravissimo problema che ci aveva afflitti e che avrebbe potuto creare un enorme problema economico e sociale. Ringrazio il ministro Amendola, attento interlocutore di categorie produttive e i sindacati. La sua capacità di ascolto è stata grande ed efficace la soluzione tecnica individuata. Ringrazio anche le forze sociali ed economiche aquilane per aver creduto nella buona politica, che ha funzionato ed è stata concreta. Ne sono felice, ho sollecitato ogni governo, da quello Berlusconi che aveva creato il problema, a tutti gli altri governi succedutisi. Fino a questo esecutivo con Conte, Amendola e Gualtieri straordinari mediatori con la Commissione europea e risolutori efficaci di una enorme questione. Bravissimo Ministro Amendola, sono orgogliosa del lavoro fatto e del traguardo raggiunto. “
“Matteo Salvini scrive: ‘Alla Camera manca il numero legale la seconda volta: imbarazzanti. E questi sarebbero la “maggioranza”’.
Salvini non c’è mai al Senato, 11,37% di presenze, non era mai presente o quasi al Parlamento Europeo, e, nel giorno in cui, alla maggioranza manca il numero legale per 8 voti, con 45 deputati bloccati, per legge, indipendentemente dalla loro volontà, a casa, e ai quali è stato vietato l’ingresso alla Camera, si permette di sentenziare sull’imbarazzo della maggioranza.
A me di veramente imbarazzante pare che ci sia solo l’uso politico del Covid che fa stasera Salvini. Sarà l’imbarazzo per i risultati dei ballottaggi che lo fa parlare”. Lo scrive su Facebook il deputato dem Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
Depurato dalla propaganda della destra, che agita come caso politico un problema di funzionamento dei lavori parlamentari, la mancanza del numero legale oggi alla Camera, causato dall’assenza di oltre 45 parlamentari della maggioranza per il rispetto delle norme connesse all’emergenza Covid, porta in primo piano una questione evidenziata dal gruppo del Pd da mesi. E’ irragionevole e sbagliato considerare assenti quei deputati che, in osservanza delle regole sanitarie e quindi indipendentemente dalla propria volontà, non possono partecipare ai lavori della Camera anche perché, come si è visto, questo può determinare un diverso esito dell’esame e delle votazioni. Abbiamo dunque chiesto in capigruppo che si ponga immediato rimedio a questa situazione. Auspichiamo che tutti i gruppi, anche quelli dell’opposizione a cui dovrebbe stare a cuore il corretto funzionamento dell’istituzione, concordino nel fare chiarezza e trovare soluzioni che evitino il ripetersi di fatti come quello di oggi.
Così il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio
“Ricordo che negli anni ‘90, quando in Germania la SPD aveva al Bundestag un solo deputato di maggioranza, quando un membro socialdemocratico si ammalava, un democristiano usciva dall'Aula per rispettare l’equilibrio sancito dal voto popolare. Quando il collega leghista Guidesi si trovò impedito a partecipare ai lavori a seguito della proclamazione della zona rossa a Codogno, il nostro capogruppo Graziano Delrio si astenne dal partecipare al voto finché non fu possibile ripristinare il plenum. Oggi, appena si sono accorti che avevamo 41 parlamentari bloccati per disposizioni dei questori (e non messi in missione per una inspiegabile decisione della presidenza della Camera), dalla destra hanno pensato bene di far mancare il numero legale. La differenza tra chi ha il senso delle istituzioni e chi le sfrutta per fare propaganda sta tutta qui”.
Lo scrive in un post su Facebook Enrico Borghi, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
Solidarietà e vicinanza a Fraterna Tau
“Demolire la mensa dei bisognosi? Ma non scherziamo! La notizia dell'ordinanza del Comune di L'Aquila che vuole demolire il complesso edilizio in piazza D'Armi è sconvolgente. Ho espresso a Paolo Pietro Giorgi, a Padre Quirino e a tutto il popolo di Fraterna Tau la mia solidarietà e la mia vicinanza. E il mio impegno per la prosecuzione delle attività. Come è possibile che un'amministrazione comunale scelga una strada così assurda nei confronti di una realtà fondamentale, sempre pronta all'accoglienza e all’aiuto?”.
Lo dichiara Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Fraterna Tau – prosegue l'esponente dem - è faticosamente nata dopo il terremoto per sostituire la sede di Via dei Giardini e gestisce la mensa dei bisognosi e l'accoglienza per chi ha subito violenza o ha bisogno di aiuto. Fraterna Tau, soprattutto in concomitanza con l'emergenza Covid, offre servizi di prima necessità alle persone e alle famiglie meno fortunate. Spesso sostituendo il Comune che, pur supportato da ingenti somme dello Stato, ha stentato ad erogare bonus spesa e altri aiuti sociali”
“È una vicenda assurda – conclude Pezzopane - di dimensione nazionale. La struttura fu costruita quale sede provvisoria in attesa del rientro in via dei Giardini con fondi dell’emergenza, durante il commissariamento di Bertolaso, con l'appoggio di tutti. Demolire la struttura? E quelle attività essenziali dove dovrebbe svolgerle Fraterna Tau? A Padre Quirino, Pierino Giorgi e tutti i collaboratori e le persone generose che ogni giorno offrono il loro servizio gratuito per chi ha bisogno, esprimo nuovamente la mia vicinanza e il mio impegno per la prosecuzione delle attività”.
“L’inserimento nel maxi-emendamento al Senato al decreto Agosto della mobilità in deroga ai lavoratori delle aree di crisi complessa delle cinque Regioni a statuto speciale è una buona notizia. Tra i lavoratori che beneficeranno dell’estensione della tutela fino al 31 dicembre ci sono anche i 124 lavoratori di Termini Imerese che avevano cessato di percepire la Naspi, la nuova indennità di disoccupazione, prima del 31 agosto 2020. La soddisfazione per questo importante successo ottenuto, che dà una boccata di ossigeno ai lavoratori e alle loro famiglie, deve però ora tramutarsi in un rinnovato impegno per costruire un futuro allo stabilimento ex Blutec e rilanciare l’intera area industriale”.
Così il deputato dem, Carmelo Miceli.
“Oggi nell’aula della Camera si è manifestato un problema che il Pd pone all’attenzione delle istituzioni dall’inizio della pandemia. Oltre 45 parlamentari di maggioranza erano impossibilitati a partecipare alle votazioni per motivi indipendenti dalla loro volontà e legati al rispetto delle norme vigenti per il Covid. Se quei parlamentari fossero stati presenti non ci sarebbe stato neanche lontanamente nessun problema di numero legale. Far passare subdolamente, come fa la destra, quanto accaduto come problema interno alla maggioranza, ignorando irresponsabilmente i seri motivi che hanno portato alle assenze, serve forse a consolarsi delle sconfitte subite nei ballottaggi ma non aiuta certo a risolvere il problema oggettivo del funzionamento delle istituzioni parlamentari nel tempo dell’emergenza”. Lo dichiara il deputato democratico Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo.
"Le strumentalizzazioni della destra sulla mancanza del numero legale alla Camera dei deputati sono vergognose. L'opposizione sa benissimo che le assenze nella maggioranza non sono dovute a ragioni politiche, ma dipendono solo ed esclusivamente da motivi sanitari. Sono diverse decine, infatti, i deputati in quarantena obbligatoria dopo i casi di positività al Coronavirus registrati a Montecitorio. Far mancare il numero legale, come fa fatto la destra oggi, mentre la Camera votava le risoluzioni che avrebbero consentito di prorogare lo stato di emergenza e di rafforzare le misure di contenimento del virus è gravissimo e dimostra ancora una volta quanto siano irresponsabili certe forze politiche".
Il numero legale è mancato alla Camera perché molti colleghi sono in isolamento e non sono stati messi in missione, come sarebbe stato logico. E’ inutile la propaganda della destra. Si chiarisca come garantire la funzionalità della Camera in caso di assenze per il Covid.
Lo ha scritto su twitter Andrea De Maria, deputato e Segretario d’Aula della Camera dei Deputati.
"Vediamo che l'ex senatore Carlo Giovanardi non rinuncia alle sue polemiche, facendo confusione ed inutile propaganda sulla strage di Ustica. Questa volta se la prende con l'azienda di trasporto pubblico di Bologna che ha deciso di coprire alcuni mezzi con una livrea che ricorda la strage in occasione del 40esimo anniversario. Se ne faccia una ragione: Bologna non dimentica. È al fianco dei familiari delle vittime che continuano a chiedere verità è giustizia. Siamo convinti che il compito delle istituzioni e della politica sia chiaro: mettere in atto tutte le iniziative utili a sostenere quella battaglia di verità".
Così i deputati dem Andrea De Maria, Segretario di Presidenza della Camera e Walter Verini.
"Ho passato gli ultimi giorni a visitare la Valle Vermenagna, la Val Tanaro e la Valle Gesso. Ho trovato una situazione disastrosa, i danni provocati dal maltempo alle infrastrutture pubbliche e ai privati rischiano di cancellare per sempre intere comunità. Le immagini che arrivano dal Biella, dal vercellese e da altre zone del Piemonte sono altrettanto tremende. Abbiamo bisogno di risorse straordinarie e mezzi eccezionali per spenderle bene e velocemente. Il Piemonte ha bisogno di almeno un miliardo di euro per uscire da questa emergenza. Bene che la ministra De Micheli sia pronta a decretare lo stato di emergenza nel prossimo Cdm. Serviranno risposte e restituzione dei danni anche alle attività economiche, aziende, agricoltori e operatori del turismo. I livelli occupazionali vanno tenuti sotto controllo, con il lavoro rischiano di scomparire le comunità. A Ceva ho trovato i ragazzi del centro di formazione professionale a spalare fango per liberare i loro spazi. Dobbiamo garantire a loro e a tutti i nostri giovani di poter costruire qui il loro futuro. Queste comunità non si vogliono arrendere alla furia dell'acqua, ma servono soldi e opere pubbliche perché questo territorio non venga definitivamente abbandonato".
Così la vice capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo.
“Il governo adotterà, entro fine anno, il nuovo Piano nazionale antitratta 2020-2022, nel pieno rispetto degli indirizzi comunitari per contrastare lo sfruttamento degli esseri umani e questa è una buona notizia”. Lo rende noto la deputata dem Susanna Cenni, in merito alla risposta ad una sua interrogazione sul tema da parte di Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia.
“Dopo lo stop dal 2018 – aggiunge Cenni - la risposta della ministra ci fa intravedere un passo avanti significativo per salvaguardare la dignità, la libertà e la vita stessa di migliaia di persone, soprattutto donne, che ogni anno vengono sfruttate anche nel nostro Paese. Il precedente governo nel 2018 non aveva rinnovato il Piano di azione nazionale. Mi auguro che adesso l'attuale esecutivo stanzi risorse adeguate e strumenti efficaci per realizzate progetti ed iniziative utili a prevenire e contrastare la tratta di esseri umani”.