21/10/2019 - 12:43

“Il Parlamento discuterà la manovra all’interno dei saldi generali che sono stati già decisi dal Consiglio dei Ministri e già approvati nella Nota di Aggiornamento al Def”.

Lo ha detto Claudio Mancini, Deputato del Partito Democratico e membro delle Commissioni Bilancio e Finanze alla Camera, ad Agorà su Rai Tre.

“I saldi – ha continuato Mancini - non si cambiano e dentro quei saldi ci sono gli spazi per il lavoro parlamentare, sia della maggioranza che nel confronto con le opposizioni per migliorare, eventualmente, i provvedimenti. Il Governo adesso metterà a punto in maniera definitiva le proposte, poi la parola passerà all’Aula. Abbiamo davanti due mesi per approvare la manovra, ci sarà una discussione parlamentare, ma, come ho già detto, questo dovrà avvenire sempre dentro saldi generali che non cambiano e che stanno producendo, tra l’altro, un giudizio positivo da parte dei mercati” – ha concluso Mancini.

21/10/2019 - 10:18

“Sorprende che la ministra Bonetti non sappia che stiamo discutendo e votando in Commissione la proposta di legge delega sull’assegno unico e la dote unica. Se facessimo come lei propone, sarebbe solo la somma dei bonus bebè e mamma, tra l’altro solo per un anno. Se verrà giovedì in Commissione, avremo modo di illustrarle la proposta, che è assai più ambiziosa: dare per ogni figlio un assegno dalla nascita fino alla maggiore età. In modo continuo, semplice, equo, assorbendo le tante misure confuse e inique oggi previste. Sono sicuro che, meglio comprendendo la proposta, potrà poi approvare come governo i decreti legislativi successivi all’approvazione della delega”.

Lo dichiara il deputato democratico Stefano Lepri della presidenza del Gruppo.

18/10/2019 - 18:21

"Il rinvio dell'apertura dei negoziati per l'adesione all'Unione Europea di Nord Macedonia e Albania è un grave errore, che frustra le aspirazioni di quei Paesi e offusca la credibilità dell'Unione Europea".

Cosi Piero Fassino, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, ha espresso disapprovazione per la decisione del Consiglio Europeo di rinviare al maggio 2020 la decisione di apertura dei negoziati con i due paesi balcanici.

"La decisione - ha sottolineato Fassino - è tanto più ingiustificata perché si trattava di decidere non l'immediata adesione, ma l'apertura di negoziati che comunque richiederanno un certo numero di anni prima di arrivare a conclusione. Peraltro la netta maggioranza dei primi ministri si è espressa a favore, bloccata dall'incomprensibile opposizione di pochi Paesi. Un ulteriore conferma della necessità di superare il criterio dell'unanimità".

"La stabilità e la sicurezza dei Balcani - ha aggiunto l’esponente dem - è affidata in modo decisivo all'integrazione europea della regione, prospettiva a cui si lavora dalla pace di Dayton del dicembre '95! Sconcerta che dopo 24 anni vi siano Paesi che ancora non comprendono che ogni ulteriore dilazione non può che frustrare le aspettative di quei popoli e favorire il ritorno di quei nazionalismi che tanti drammi hanno causato nei Balcani."

"L'Italia, da sempre favorevole all'integrazione europea dei Balcani occidentali - ha concluso Fassino - manifesti tutta la vicinanza a questi Paesi rafforzando ancora di più il ruolo di sponsor della loro integrazione europea".

18/10/2019 - 18:03

Per rendere attuabile e concreto il principio indicato dall’articolo 116 della Costituzione serve una norma quadro. Un provvedimento che tenga conto di tutti gli articoli della Costituzione, dal 114 al 119 e ne esplichi i principi di equità e riequilibrio. Il deputato veneto del Pd, Roger De Menech, sostiene la proposta del ministro per le autonomie, Francesco Boccia, “anche e soprattutto perché solo in questo modo riusciamo a salvaguardare le aree deboli che non sono solo nel Mezzogiorno, ma anche al nord. In Veneto annoveriamo tra queste la montagna, il Polesine e ampie fette del Veneto Orientale”.

“Il 116 è stata una grande intuizione del centrosinistra nel 2001”, prosegue il deputato, “ma finora nessun governo di qualsiasi colore politico è riuscito a tradurlo in pratica. Chiunque oggi comprende la necessità di una riforma complessiva che garantisca autonomia reale a chi sarà in grado di gestirla e offra concreti strumenti di protezione e di riequilibrio alle zone marginali del Paese, non certo di un’autonomia di facciata che poi resta priva di contenuti e di significato. Mi sembra cosa chiara a tutti, e tanto più dovrebbe esserlo a quei deputati veneti e lombardi che sono stati in Parlamento per più legislature dopo il 2001, senza per altro aver inciso minimamente in questo processo”.

Nel frattempo, conclude De Menech, “accogliamo con soddisfazione la notizia che il ministro Boccia ha fissato la ripresa del confronto tra la delegazione trattante del Veneto e i tecnici del ministero a partire dal 22 ottobre e ci auguriamo che da entrambe le parti prevalga lo spirito di collaborazione. Giova ricordare che con il passato governo, a sollevare dubbi e perplessità sulle procedure furono anche i ministeri guidati dalla Lega”.

18/10/2019 - 13:46

“Sul tema dei trasporti a Roma si sta consumando il disastro che temevamo. Se il tentativo della sindaca Raggi di procedere alla liquidazione di Roma Metropolitane andrà in porto, ci saranno conseguenze gravissime. Innanzitutto, si mettono a rischio i posti di 145 lavoratori a cui in nessun modo è stata data garanzia, i cui diritti sono stati completamente calpestati e le loro rappresentanze ignorate”. Lo dichiara la deputata romana del Partito democratico Patrizia Prestipino.

“Un aspetto grave – continua Prestipino - riguarda il ‘tombamento’ delle talpe della Linea C  sotto il Foro Traiano ed il fatto che non ci sia alcuna assicurazione che un appalto così importante non subisca fibrillazione. Alla Stazione Appaltante, che oggi potrebbe essere liquidata, non è stata infatti affidata la Project Review della T2, necessaria per la prosecuzione dell’opera”.

“L’inadeguatezza dell’amministrazione determina inoltre il serio rischio di non utilizzare (per manifesta incapacità) i 425 milioni di euro destinati all’ammodernamento e alla messa in sicurezza delle linee A e B, peraltro oggi non conformi alla normativa antincendio, in deroga e quindi a rischio chiusura. Insomma – conclude l’esponente democratica - ci troviamo di fronte ad una giunta senza idee e progetti per il futuro della capitale, ma senz’altro capace di creare disservizi devastanti invece che darne di efficienti. Giunta che sarebbe bene andasse a casa il prima possibile”.

18/10/2019 - 12:08

Rispecchia programma sottoscritto da tutti

"Questa è una manovra che fa bene all’Italia. Non solo ha bloccato l’aumento dell’Iva che sarebbe costato alle famiglie italiane circa mille euro ma fa ripartire investimenti complessivi, tagliando il costo del lavoro mette soldi nelle tasche dei lavoratori, avvia la grande riforma della politica a sostegno delle famiglie attesa da decenni, mette in moto anche un’azione decisa di riconversione sostenibile delle attività produttive e mette al centro la lotta all’evasione che è la vera anomalia del nostro Paese. Fare di più e meglio è sempre possibile e sono convinto che nel dialogo tra governo e parlamento si possano fare altri passi avanti ma da parte di tutti è necessario che non finisca oscurato il punto di partenza, cioè una manovra che rispecchia i contenuti espressi nel programma sottoscritto da tutte le forze all’atto della nascita del governo".

Così il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.

18/10/2019 - 10:35

“Se in Germania la CDU sfilasse insieme ad una sigla orgogliosamente fascista come Casapound verrebbe convocato il Parlamento in seduta speciale, in Francia la destra conservatrice neogollista non ha mai accettato di manifestare insieme alla Le Pen, neanche dico ai gruppetti neofascisti.
In Italia alla manifestazione di domani la Lega di Salvini e Fratelli d’Italia della Meloni manifesteranno insieme ai cosiddetti moderati di Berlusconi e ai fascisti di Casapound. Il PPE sfila con i fascisti. È evidente che urge la revisione del termine “moderati” nei nostri dizionari”.

Lo scrive in un post il deputato democratico Emanuele Fiano.

17/10/2019 - 19:22

"Questo decreto sul perimetro nazionale della sicurezza cibernetica è un passo importante sulla strada della tutela della sicurezza nazionale su quello che oggi è il pericolo più grosso, quello della vulnerabilità delle reti. Con questo decreto si mette in ordine una situazione e l'Italia si allinea completamente con gli altri Paesi europei e le direttive e regolamenti emanati sul tema dall'Ue, la direttiva Nis, il Cyber Security Act e un regolamento sui rischi della sicurezza rispetto alle reti 5G che essendo delle reti molto più pervasive sono più a rischio attacchi. In particolare, grazie ad alcuni emendamenti presentati, abbiamo provato a rafforzare l'indicazione presente nella direttiva Nis per la collaborazione fra pubblico e privato, cercando di salvaguardare il vantaggio competitivo dell'Italia sugli investimenti sul 5G. E' stato inserito un emendamento del governo che riprende il decreto 64 sulla Golden Power che era decaduto e noi come gruppo Pd stiamo depositando dei subemendamenti, che vanno soprattutto nella direzione della capacità di mettere insieme sicurezza del Paese e vantaggio competitivo dell'Italia sul 5G".

Lo dichiara la deputata del Pd, Enza Bruno Bossio, che ha presentato degli emendamenti al decreto legge sulla cybersecurity approvati oggi nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporti alla Camera.

17/10/2019 - 18:02

“Il sostegno giunto oggi anche dal Forum delle famiglie, che ha manifestato davanti Montecitorio, all’iniziativa politica del Pd sull’assegno unico e sulla dote per i figli ci conferma che stiamo andando nella direzione giusta. Siamo convinti e consapevoli che sostenere la natalità sia un’urgenza e un investimento utile per il futuro del Paese. La situazione demografica è preoccupante per la presenza di distorsioni strutturali che provocano un ricambio insufficiente nelle prossime generazioni lavorative ma, soprattutto, a essere mortificato è lo stesso desiderio di maternità e paternità delle cittadine e dei cittadini italiani. Da questo punto di vista, l’assegno unico e la dote rappresentano una vera e propria rivoluzione tanto potente quanto complessa. Uno spartiacque in grado di uscire dalle misure una tantum e a spot per intraprendere invece la strada di garantire con misure e interventi economici strutturali l’accesso ai servizi e il sostegno alle famiglie. L’introduzione graduale ma certa è il segnale della determinazione e della responsabilità politica che ci siamo assumendo”.

Così Elena Carnevali, capogruppo Dem in commissione Affari sociali della Camera.

17/10/2019 - 17:50

"Ho deciso di non partecipare alla votazione sulla nomina del presidente della nuova autorità portuale dello Stretto – prevista oggi alla commissione Trasporti della Camera – perché questa vicenda è carica di incongruenze  e di una sostanziale illegittimità".

Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "Una posizione nota la mia da tempi non sospetti, fra l’altro, che risale al precedente Governo gialloverde quando abbiamo votato contro il decreto omnibus che conteneva nei suoi rivoli la nascita di questa nuova Autorità portuale. Non ho inteso dare oggi il mio assenso pur se il gruppo PD in commissione ha riproposto una modifica della norma, investendo del caso il ministro De Micheli. La mia odierna astensione dal voto vuole essere, dunque, un modo per sottolineare che tale modifica dovrà avvenire con certezza e in tempi brevi".

"Dall'approvazione del decreto omnibus a oggi - spiega la parlamentare - nulla è cambiato. Anzi i nodi restano irrisolti e peggiorati dalla nomina in questione: non capiamo perché una norma così importante come l’istituzione di un’autorità portuale non sia contenuta in una riforma organica e complessiva; non capiamo il senso di voler smembrare la rete portuale calabrese, espropriando Gioia Tauro dei porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni per annetterli a Messina. Così, di fatto, si ottiene solo che si depotenzia uno dei più importanti terminal d'Europa, mettendo persino a rischio l’operatività e l’efficacia della Zes".

"Sulla creazione dell’Autorità dello Stretto, fra l’altro, pende un giudizio costituzionale intentato dalla Regione Calabria e che sarà discusso il prossimo 28 gennaio - aggiunge - La norma istitutiva, infatti, non prevede la necessaria intesa con le istituzioni territoriali. E a suffragio di questa tesi si è espresso il presidente della conferenza Stato-Regione, Stefano Bonaccini, e in ultimo le due Regioni (non) coinvolte – Calabria e Sicilia – hanno manifestato la loro contrarietà alla nomina del presidente proprio nel corso della loro audizione in commissione Trasporti. Siamo, dunque, di fronte a un quadro di confusione, disorganizzazione e incoerenza tale da spingermi a non partecipare alla votazione odierna per non rendermi in alcun modo responsabile di una nomina palesemente illegittima".

17/10/2019 - 17:24

“Il percorso tratteggiato oggi dal ministro Boccia per il raggiungimento dell’autonomia differenziata appare riguardoso delle prerogative costituzionali e raggiunge l’obiettivo di conseguire, al tempo stesso, la modernizzazione del sistema istituzionale e la coesione del Paese. Ed inoltre si mostra rispettoso delle competenze del Parlamento, a differenza del precedente impianto leghista che esautorava le Camere, silenziava il confronto e immaginava una secessione mascherata. L’attuazione del 3° comma dell’articolo 116 della Costituzione - aggiunge il deputato dem - è un obiettivo della nuova maggioranza di governo, e per essere realizzato in maniera reale deve necessariamente tenere conto di tutto il ‘pacchetto’ costituzionale interessato: dall’articolo 114, che stabilisce l’equiordinazione dei livelli di governo, al 117 relativo alle funzioni, al 118 che assegna ai Comuni tutte le funzioni amministrative sulla base dei principi di sussidiarità, adeguatezza e differenziazione, fino a giungere al 119 che prevede i fondamentali concetti dell’autonomia finanziaria degli enti e della perequazione per i territori con minore capacità fiscale per abitante”.

Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“E’ molto positivo - aggiunge il deputato Pd - che il governo stia pensando a una legge-quadro, sulla quale poi imperniare le singole intese regionali, e soprattutto che l’indirizzo sia quello di andare verso la determinazione di risorse certe e riconoscimento delle aree in ritardo di sviluppo su scala provinciale. Questo consentirà, da un lato, di creare una autonomia rispettosa delle prerogative unitarie dello Stato, delle competenze legislative delle Regioni e delle funzioni amministrative dei Comuni e, dall’altro, di consentire che il processo di autonomia sia propedeutico alla diminuzione delle sperequazioni territoriali, anziché da detonatore delle differenze non solo tra Nord e Sud, ma anche tra città e aree interne, tra aree urbane e zone rurali o montane. E’ evidente che dentro tale processo si deve inserire, a questo punto, la riforma degli enti locali e del loro modello di fiscalità. Ed è in questa cornice - conclude Enrico Borghi - che si devono inserire i concetti di semplificazione e modernizzazione del sistema istituzionale e amministrativo dell’Italia”.

17/10/2019 - 15:26

Blitz della Dda, imprese sotto scacco della 'ndrangheta

"L'inchiesta della DDA di Venezia che ieri ha portato in carcere Antonio Genesio Mangone, affiliato del clan 'ndranghetista Grande Aracri, non solo è l'ennesima conferma della presenza della criminalità organizzata sul territorio, ma soprattutto mette in luce un aspetto davvero inquietante, l'omertà sempre più diffusa in Veneto. Un elemento emerso con chiarezza anche nel corso della missione della Commissione Antimafia da me promossa lo scorso luglio, proprio per evidenziare l'importanza di accendere un faro sulla presenza delle mafie in Veneto. Lo stesso Prefetto di Venezia recentemente aveva evidenziato come l'omertà sia un problema che sta rallentando anche il lavoro della Commissione di Accesso, nominata per far piena luce sull'attività dell'amministrazione comunale di Eraclea, dopo l'inchiesta del febbraio scorso che ha portato all'arresto anche del Sindaco. L'omertà è l'elemento più preoccupante anche di quest'ultima inchiesta. Gli inquirenti non hanno potuto contare sulla collaborazione delle vittime della 'ndrangheta. Tanto che per arrivare all'arresto è stato necessario compiere decine di perquisizioni a quegli stessi imprenditori minacciati dai mafiosi, per riuscire ad acquisire le prove necessarie. Ringrazio la DDA di Venezia, i Carabinieri di Padova e la Guardia di Finanza di Mirano per il lavoro che stanno svolgendo nel segno della legalità. La repressione dei reati rappresenta però solo un aspetto della lotta alle mafie, è necessario intensificare l'attività di informazione e di sensibilizzazione della società. Questo è il compito che abbiamo di fronte. Già le inchieste dei mesi scorsi avevano dimostrato che la mafia in Veneto rappresenta un fenomeno soprattutto economico, spesso invisibile, che infetta in particolare il mondo delle imprese. Spesso l'anello di congiunzione tra criminalità organizzata e attività economiche è proprio costituito da quell'area grigia di cui fanno parte in particolare il mondo dei professionisti e dei consulenti, che agiscono in modo illecito ma con grande abilità nelle attività di riciclaggio, frode fiscale, false fatturazioni". 

Lo dichiara Nicola Pellicani, deputato Pd e componente della commissione Antimafia.

17/10/2019 - 14:41

"L'Italia sostenga la richiesta delle autorità curdo-siriane di attivare corridoi umanitari per evacuare feriti e civili della città di Ras al Ayn e di altre località investite dall'offensiva turca. E al sostegno alla richiesta curda si accompagni da parte italiana la sollecitazione all'Unione Europea ad agire e la disponibilità del nostro Paese a concorrere operativamente alla rapida realizzazione dei corridoi".

Lo chiede al governo Piero Fassino, Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati.

17/10/2019 - 13:42

“Siamo soddisfatti! L’accordo raggiunto su Brexit è un’intesa seria ed equilibrata, rispettosa delle parti. Il recesso ordinato permette di tutelare europei e britannici. Ognuno faccia la sua parte a Bruxelles e a Londra, per completare l’iter e avviare una leale cooperazione”.

Così Piero De Luca, capogruppo dem in commissione Politiche europee, sul suo profilo Twitter.

17/10/2019 - 13:18

"Chiediamo al Governo di intervenire urgentemente e in tempi adeguati sulla situazione dei tribunali abruzzesi di Avezzano e Sulmona in provincia de L'Aquila, e Lanciano e Vasto in provincia di Chieti. Il tribunale di Avezzano è rimasto praticamente senza giudici, il che configura una grave situazione di carenza di organico con conseguente intasamento e rinvio permanente dei procedimenti giudiziari. Tutti e quattro i tribunali abruzzesi furono dichiarati soppressi dalla riforma della Giustizie dei governi Berlusconi e Monti e sono rimasti aperti grazie a proroghe che scadranno nel 2021. Vasto e Lanciano, con l’accordo fra Comuni e Ordini forensi, hanno anche elaborato una proposta di accorpamento in un unico Tribunale con funzioni complementari. Nel corso del mese di ottobre prenderà il via la fase decisiva. Intanto Avezzano e Sulmona continuano entrambi a mantenere la propria linea di autonomia. Il 21 ottobre a Montecitorio è programmato un summit sul destino dei tribunali abruzzesi. Davanti all’Integruppo Parlamentare Geografia Giudiziaria a Palazzo Montecitorio ci saranno i presidenti degli Ordini degli Avvocati e i Presidenti dei Tribunali abruzzesi per affrontare la questione dei tribunali ingiustamente definiti “minori” e soppressi, tra cui i quattro abruzzesi attualmente in proroga fino al 2021. Ci auguriamo che il governo e il ministro della Giustizia non sottovalutino il problema". Lo dichiara la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane, che sta seguendo da vicino la questione urgente soprattutto della carenza di organico al tribunale di Avezzano.

Pagine