09/09/2019 - 17:19

“La sfida delle attuali forze di maggioranza deve essere quella di lavorare perché questo esperimento diventi per il futuro un progetto politico più solido con ricadute anche sul territorio”. Lo ha dichiarato Michele Bordo, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera, nel corso delle dichiarazioni in Aula sulla fiducia al governo.

“Sarebbe un errore – continua - se questa sfida difficile si limitasse alla gestione dell’emergenza e non avesse anche un’ambizione politica più grande e di prospettiva. L’alleanza gialloverde non ha dato grande prova di unità al governo. C’era molta propaganda nell’azione del governo precedente ma purtroppo pochi risultati concreti. L’economia del nostro Paese è ancora ferma e l’Italia per troppi mesi è rimasta isolata nei diversi contesti internazionali in nome di un assurdo sovranismo antistorico. C’è bisogno di voltare pagina. Abbiamo preteso giustamente discontinuità rispetto all’esperienza precedente e una svolta, come condizioni essenziali per giungere alla costruzione di un nuovo governo. Diversamente, questa operazione sarebbe stata assolutamente incomprensibile. Lega e PD non sono intercambiabili. Noi siamo orgogliosamente alternativi a Salvini”.

“La sfida delle attuali forze di maggioranza deve essere quella di lavorare perché questo esperimento diventi per il futuro un progetto politico più solido con ricadute anche sul territorio. Del resto, sarebbe difficilmente comprensibile per i cittadini se contemporaneamente condividessimo l’esperienza del governo nazionale e ci contrapponessimo duramente a livello locale. Il percorso è lungo e difficile ma dobbiamo provarci”, conclude.

09/09/2019 - 17:03

“Se siamo qui oggi per dare la fiducia a Giuseppe Conte, è perché nelle parole del presidente del Consiglio e nel programma di governo non troviamo più ingiusti obiettivi di iniquità fiscale, egoismo e chiusura. Troviamo invece alcuni temi per i quali abbiamo speso tanto lavoro in questi anni dentro e fuori il Parlamento e che da oggi dovranno essere discussi con attenzione e presto approvati. Mi riferisco alla legge sulla rappresentanza sindacale per combattere contratti pirata e sindacati fittizi, e l’estensione erga omnes dei contratti collettivi, per dare valore e forza alla contrattazione collettiva nell’era del lavoro che cambia e della flessibilità digitale. Due passi indispensabili per garantire il diritto a un salario minimo, una soglia legale e universale che distingua il lavoro dallo sfruttamento. E il diritto all’equo compenso che dev’essere assolutamente attuato per il mondo delle professioni storicamente riconosciute e anche quelle recenti, nate in questa profonda trasformazione del lavoro che è tutt’ora in corso. E ancora, la lotta al caporalato, che deve coincidere con lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile per l’ambiente e soprattutto per gli esseri umani, a prescindere dal colore della pelle. E poi, ed è stato ricordato nell’intervento, abbiamo il bollettino di guerra dei morti sul lavoro che grida giustizia e che il governo Conte, il nostro governo, dovrà mettere al primo punto all’ordine del giorno, con un piano nazionale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro”.

 

Così Chiara Gribaudo, vice presidente del gruppo Dem alla Camera, annunciando il voto favorevole del Pd sulla fiducia al governo Conte.

09/09/2019 - 16:32

Intervenendo in aula sulla fiducia, il deputato del Pd Piero Fassino ha rimarcato  la svolta riformatrice che il nuovo governo intende imprimere all’Italia

 

“L’apertura di una nuova fase,  volta ad imprimere una svolta riformatrice all’Italia,  ripetutamente  sottolineata nel discorso del presidente Conte,  significa in primo luogo voltare pagina nel nostro  rapporto  con l’Unione europea.” Cosi’ Piero Fassino, intervenendo in Aula alla Camera nella discussione generale sulla nascita del nuovo governo, ha evidenziato che “l’Europa non è il nostro nemico, come per un anno e mezzo esponenti del governo precedente hanno cercato di far credere agli italiani. “. Per Fassino “l’Unione europea vive un passaggio delicato , sta uscendo da un decennio di crisi che ha lasciato profonde ferite  sociali e incrinato il rapporto di fiducia di una parte dell’opinione pubblica. Ora questa Europa – ha aggiunto l’esponente del Pd -  ha bisogno di una profonda revisione delle sue politiche”. Per Fassino “occorre mettere l’Unione nelle condizione di parlare con una sola voce e agire con una sola mano rafforzando la capacità di esprimere una effettiva politica estera  e di sicurezza comune anche superando il meccanismo di decisione all’unanimità. Cosi come va completato il processo di unificazione del continente con l’integrazione dei Balcani”.

“Insomma, ha rimarcato Fassino -   la strada da intraprendere  è esattamente il contrario del sovranismo , del ripiegamento nei soli confini nazionali, della chiusura neo nazionalista e neo protezionista. Ce lo dicono  proprio le drammatiche vicende dell’immigrazione. Si è per un anno e mezzo   detto agli italiani – ha proseguito -  che l’Europa lasciava sola l’Italia ma a lasciar sola l’Italia non è stata Bruxelles. A lasciar sola l’Italia sono stati i governi di Budapest, di Praga, di Varsavia, di Vienna che si sono rifiutati di adottare i criteri che erano stati stabiliti dalla Commissione per la redistribuzione dei migranti, cosi come si sono rifiutati nel Consiglio europeo quei governi di adottare la riforma del regolamento di Dublino che era stata approvata dal parlamento europeo.” Fassino ha infine sottolineato che “la ripresa di un impegno forte per una effettiva politica europea dell’immigrazione  passa non per il conflitto con la Commissione ma, al contrario, per un sostegno forte del nostro pese all’obiettivo indicato dal presidente von der Leyen .” “La sfida – ha osservato ancora Fassino -  non è fare da soli , in una velleitaria esibizione di muscoli, ma essere protagonisti di una rifondazione  ideale e politica dell’Unione europea concorrendo   con le nostre politiche agli ambiziosi obiettivi che la presidente della Commissione ha indicato . Il che  non significa negare gli interessi nazionali, ma essere consapevoli che quegli interessi si difendono e si affermano non con il conflitto ma con la costruzione insieme agli altri nostri partener di soluzioni in cui i cittadini possano riconoscersi. “

09/09/2019 - 16:31

“Sconcerta che nel giorno in cui nasce un governo indispensabile per affrontare le tante emergenze delll’Abruzzo, il presidente della Regione e il sindaco dell’Aquila fossero in piazza a manifestare contro di esso”. Lo dichiara Stefania Pezzopane, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.

“La nostra – spiega – è una regione che sconta le conseguenze di ben due terremoti e ha quindi bisogno di poter contare sullo Stato per affrontarle. Eppure, invece di organizzare subito forme di collaborazione e di impulso positivo, come hanno sempre fatto i loro predecessori, Marsilio e Biondi rispondendo all’ordine del loro capo Meloni, non hanno saputo fare di meglio che dimenticare il loro ruolo e mettersi a fare i capipopolo contro il governo che li dovrà sostenete, al fianco di gruppi fascisti con tanto di braccio teso. Lascia a maggior ragione stupiti il fatto che questa loro voglia di protesta, che si manifesta all’improvviso e preventivamente con un nuovo governo, sia rimasta del tutto sopita quando il precedente esecutivo gialloverde si accaniva contro l’Abruzzo con tagli di ogni genere: dai 15 milioni per la realizzazione di un centro di innovazione all’Aquila, ai 75 milioni per la ricostruzione dell’Aquila dirottati su altre calamità, passando per il tentativo di sottrarre al capoluogo i 18 milioni assegnati dal governo Renzi per la riqualificazione delle periferie o i 10 per il masterplan Abruzzo ed i fondi per il Maxxi ed altro ancora”

“Questo triste episodio ci rivela che per Marsilio e Biondi l’ubbidienza ai loro capi, conta più dei bisogni e degli interessi degli abruzzesi. Nel governo che affondava l’Abruzzo è L’Aquila c’era la Lega che tiene in pugno Marsilio e Biondi e quindi si facevano costantemente camminare sopra. Poveri Abruzzesi, poveri aquilani “conclude.

09/09/2019 - 15:02

“Il discorso del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, chiude alla stagione dell’odio e del rancore e apre la prospettiva di un nuovo corso. Il nostro impegno e il nostro senso di responsabilità danno oggi una nuova speranza al Paese. I punti del suo intervento costituiscono una vera e propria svolta. Mi riferisco in particolare: al ritorno dell’Italia come nazione guida del processo di rinnovamento dell’Europa, al green new deal ambientale, all’agenda urbana per lo sviluppo sostenibile, alla costruzione di un’autonomia regionale ‘giusta e cooperativa’, al taglio del cuneo fiscale a totale vantaggio dei lavoratori, al salario minimo dando valore erga omnes ai contratti nazionali, all’equo compenso per gli autonomi, alla legge sulla parità retributiva di genere, ai nidi gratis per i redditi bassi e medi, alla riforma della legge elettorale. Si tratta di dieci punti fondamentali che segnano un cambiamento di rotta possibile. Punti per cui vale la pena di lottare mettendo al centro gli interessi delle cittadine e dei cittadini”.

Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee alla Camera.

09/09/2019 - 15:00

Ha iniziato dal linguaggio, ha promesso che sarà diverso (“mite”) a cominciare dal tono. E ci stava tutto, perché fuori cori da stadio e saluti romani di Salvini e Meloni facevano da patetico contraltare.

Ora si riparta, salvaguardando famiglie e imprese, sostenendo i giovani, creando lavoro e restituendo alle istituzioni il rispetto e il prestigio che meritano.

Lo ha scritto su Facebook il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato.

09/09/2019 - 14:48

“Il governo di svolta parte da qui: dall’aver portato al rango di priorità nazionale il sostegno alle famiglie e alle donne attraverso l’impegno ad aumentare l’offerta di nuovi asili e a darne gratuità alle fasce di reddito meno abbienti; e dall’aver indicato la parità salariale come questione di equità sociale e di sviluppo del Paese, già contemplata nei Trattati fondanti dell’Unione europea. Abbiamo finalmente archiviato la stagione del ministero della Famiglia utilizzato per dividere il Paese e riconosciuto che l’investimento sulle famiglie e sulle donne è la prima leva per la crescita e di dinamismo della società”.

Così Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

09/09/2019 - 13:08

“Il primo immediato intervento del Governo sarà sugli asili nido, azzerando le rette e ampliando il numero dei posti. Si tratta di una misura importante che se da un lato andrà ad impattare positivamente sui bilanci familiari, dall’altro sarà l’occasione per ampliare l’offerta di posti disponibili negli asili nido”.

Lo dichiara Claudio Mancini, Deputato del Partito Democratico e Segretario della Commissione Finanze alla Camera.

“Ma, cosa più importante, sarà un sostegno per le donne che lavorano. È necessario, infatti - continua Mancini - mettere in campo politiche per favorire l’occupazione femminile e, in particolare, l’occupazione delle madri. Il 25% delle mamme, secondo l’Istat, lascia o perde il lavoro dopo la gravidanza. Bisogna necessariamente invertire la rotta, favorendo investimenti e misure di conciliazione e di condivisione, così come avviene già negli altri Paesi dell’Unione Europea” - ha concluso Mancini.

06/09/2019 - 19:32

"Il Presidente del Consiglio Conte e il Parlamento si sono già espressi chiaramente sul completamento della Tav”. Lo dichiara Davide Gariglio, componente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito delle polemiche sull’Alta velocità Torino-Lione.

“Ha fatto bene il ministro De Micheli a ribadirlo assicurando che vigilerà sull'iter e sui tempi della realizzazione della Torino-Lione. Capisco che qualche esponente territoriale del M5S voglia cercare visibilità cercando di utilizzare vecchie polemiche ma oggi guardiamo al futuro con fiducia", conclude.

06/09/2019 - 17:42

“Buon lavoro ai ministri Franceschini, Fioramonti e Spadafora. In commissione cultura troveranno un clima costruttivo e di collaborazione che li aiuterà a realizzare il programma e a definire le priorità e le linee d’intervento del governo su settori fondamentali che meritano una forte e rinnovata attenzione da parte del nuovo esecutivo. Siamo certi che su questi temi si possano trovare in parlamento equilibri e sintesi anche oltre la maggioranza”.

Così i deputati democratici della commissione cultura della Camera.

06/09/2019 - 15:35

“Il manifesto del biologico 2030, presentato oggi a Sana, rappresenta un punto importante di riflessione per tutto il comparto e la prospettiva attorno alla quale declinare le nuove sfide in materia di contrasto ai cambiamenti climatici, occupazione, sostenibilità ambientale e sociale, benessere, nonché rilancio delle nostre comunità. Quella del bio è una storia di successo, ma è necessario rafforzare un comparto in crescita e sostenerlo attraverso politiche di sistema nazionali ed europee, politiche di filiera e potenziare la ricerca. Sono inutili le contrapposizioni ideologiche tra produzioni biologiche e convenzionali, siamo in una fase cruciale in cui è necessario valorizzare l’impatto delle produzioni e condividere con i cittadini, con standard qualitativi sempre più elevati e criteri di trasparenza, le modalità con cui si crea valore nella filiera e si attribuisce il giusto prezzo ai prodotti”.

Così la deputata dem Maria Chiara Gadda, capogruppo in commissione Agricoltura e prima firmataria della legge sul biologico, a margine dell’evento inaugurale della fiera di settore, Sana, a Bologna.

“La legge sul bio già approvata a larga maggioranza alla Camera - spiega Maria Chiara Gadda - deve essere approvata con urgenza come chiedono da mesi le associazioni. Il metodo e il comparto biologico sono entrati nella fase di maturità. La crescita dei dati relativi al settore sono, in termini di consumo, export e incremento di Sau, incontrovertibili. Si tratta di imprese caratterizzate da un alto tasso di innovazione e oltre il 30% sono a trazione femminile. La legge darebbe maggiore organicità al settore, attraverso una puntuale regolamentazione a tutela della concorrenza, dei produttori e dei consumatori. La sostenibilità ambientale e sociale, assieme al rilancio della competitività del Paese, sono i nodi attorno i quali è nato il nuovo governo. Il Pd - conclude la deputata dem - sarà in prima linea su questi temi e sono certa che la neo ministra Bellanova saprà dare rinnovata spinta all’azione del ministero dell’Agricoltura”.

06/09/2019 - 14:20

È comprensibile la difesa d’ufficio del senatore Gasparri nei confronti del direttore del Tg2 Sangiuliano, di cui a quanto riporta il sito “Affaritaliani” è stato testimone di nozze, ma la sua dichiarazione diventa un formidabile autogol: gli ospiti che cita sono stati invitati la settimana scorsa e quindi non fa che confermare la denuncia del Pd. Nei giorni della formazione del nuovo esecutivo, con lo scioglimento della riserva e il giuramento al Quirinale, Tg2 Post ha invitato esclusivamente esponenti contrari al governo. Nessuna voce è stata data alla nuova maggioranza. Sangiuliano farebbe bene a scegliersi difensori di altro tipo.

Lo afferma Alessia Morani della presidenza del gruppo Pd alla Camera

06/09/2019 - 13:14

“Le aggressioni verbali, e le offese personali e sessiste che la neo ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha subito in queste ore ci indignano pesantemente. Noi che conosciamo Teresa e che come deputate della commissione Agricoltura della Camera avremo il privilegio di poter lavorare con lei da oggi in poi, non solo le esprimiamo la nostra totale solidarietà, ma sappiamo che la sua presenza al Mipaaf determinerà una svolta in termini di efficienza e presenza politica e istituzionale come dimostra la sua storia personale”.

 

Così Maria Chiara Gadda, Susanna Cenni e Antonella Incerti, deputate Dem della commissione Agricoltura.

06/09/2019 - 11:14

“Il Gruppo parlamentare del Pd alla Camera esprime solidarietà a Teresa Bellanova per i vergognosi insulti ricevuti. Siamo al suo fianco. All’odio saprà rispondere con la professionalità che l’ha sempre contraddistinta. Teresa ha dedicato l’intera sua vita a combattere le ingiustizie ed è stata sempre al fianco degli ultimi, dei più indifesi. Se in questo nostro nuovo secolo ci sono più donne e uomini che hanno potuto frequentare le aule dei licei e delle università lo devono anche a chi, come Teresa, non ha potuto raggiungere per sé quegli obiettivi, ma non per questo sono senza esperienza e capacità. Abbracciamo Teresa Bellanova e le rinnoviamo le congratulazioni per il meritato e prestigioso incarico e tutta la nostra stima che le è dovuta proprio per la sua storia personale”.

Così il Gruppo parlamentare del Pd alla Camera.

05/09/2019 - 17:38

“Buon lavoro al ministro Dadone. Spero che ora il lavoro pubblico torni all’attenzione del Governo. ‪Ci sono temi completamente trascurati: assunzione dei precari che hanno diritto, sblocco assunzioni, rinnovo del contratto. Si riparta da accordo del 30 novembre 2016”. Lo scrive su Twitter Marianna Madia, deputata del Partito democratico.

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