27/12/2018 - 18:01

“Fare luce su quali siano state le eventuali ‘falle’ nel sistema di protezione di cui beneficiava Marcello Bruzzese, il fratello del pentito di ‘ndrangheta Girolamo, ucciso a Natale in un agguato di stampa evidentemente mafioso nel centro storico di Pesaro”. Lo chiede Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, con un’interrogazione al ministro dell’Interno.

“Secondo le prime ricostruzioni – continua - attorno alle 18.30, i killer, con i volti coperti, lo hanno atteso nei pressi di casa sua, hanno aspettato che la sua auto rallentasse per entrare in garage, poi gli hanno sparato decine di colpi con una o due pistole automatiche calibro 9. Bruzzese è morto nell'abitacolo dell'auto, mentre gli assassini si sono dileguati a piedi lungo le strette vie del centro storico di Pesaro, città non scelta ma dove viveva con la sua famiglia da 3 anni perché sottoposto al programma di protezione dei testimoni di giustizia, sotto il diretto controllo del Ministero dell’Interno. il sistema di protezione italiano è stato, fin ad oggi, uno dei più efficaci a livello internazionale. Nel meccanismo che avrebbe dovuto proteggere Marcello Bruzzese dalla 'ndrangheta qualcosa potrebbe non aver funzionato, come ipotizza il Procuratore Nazionale antimafia Cafiero De Raho, che, in un'intervista al Fatto Quotidiano a due giorni dall'agguato, ha sottolineato che ‘le modalità dell'omicidio fanno pensare a una vera e propria esecuzione di stampo mafioso, programmata e portata a segno da un gruppo di killer. I familiari dei collaboratori sono trasferiti in località lontane per impedire che siano colpiti. Qui l'informazione sul luogo di residenza è giunta ai killer che hanno avuto tempo e modo di programmare l'omicidio. Qualcosa potrebbe non aver funzionato’. Non appare infatti ancora chiaro come sia stato possibile che i sicari siano venuti a conoscenza del luogo di residenza di Marcello Bruzzese, che dalla Calabria si era trasferito nella cittadina marchigiana, senza cambiare identità. L’omicidio, di Marcello Bruzzese, fratello di un pentito di mafia, rappresenta dunque un fatto di straordinaria gravità!”.

“E’ importante anche conoscere quanti siano stati i casi di omicidio verificatisi nell’ambito del sistema di protezione dei collaboratori di giustizia dall’entrata in vigore della normativa che li riguarda fino a oggi e quale sia con esattezza l’orario in cui il Ministro è stato informato dell’omicidio di Pesaro, con quale modalità tale informazione gli sia stata data e esattamente da chi, quale sia stato l’orario in cui ha invece ricevuto l’informazione scritta”, conclude.

27/12/2018 - 18:00

“La richiesta di chiarimenti sull’esecuzione mafiosa di Pesaro non può essere derubricata a ‘becera polemica’: essa rientra tra i doveri istituzionali assegnati ai parlamentari”. Lo dichiara Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, a proposito del tweet del senatore leghista Arrigoni sulla visita di Salvini a Pesaro.

“Chiedere chiarimenti – spiega – è un dovere di ogni appartenente alle istituzioni all’interno di un sistema che può essere definito democratico. A maggior ragione lo è se un ministro dell’Interno, davanti a un omicidio e una preoccupante violazione del sistema di protezione dei collaboratori di giustizia, nonché a un terremoto che solo per una serie fortunata di coincidenze non ha fatto registrare morti, ci informa sugli alimenti con cui fa colazione la mattina. Se Salvini, d’altronde, ha avuto bisogno di improvvisare prima una diretta social da casa dei genitori il 26 dicembre, poi di convocare il giorno dopo una conferenza stampa sullo stesso tema, ha indirettamente ammesso di aver compiuto un grave errore di sottovalutazione”.

“L’accusa dei leghisti al Pd è segno di una concezione che scambia le critiche indispensabili in una democrazia con delle polemiche strumentali. E’ dunque del tutto infondata. O peggio…”, conclude.

27/12/2018 - 17:56

“Le scelte messe in atto in questa legge di bilancio rispetto al Terzo settore, non mettono a nudo solo la pericolosa incompetenza della maggioranza, ma anche la totale mancanza di visione sul ruolo prezioso svolto dal mondo del non profit nelle nostre comunità”. Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, a proposito della Legge di Bilancio.

“Per il governo gialloverde – spiega - evidentemente, serie politiche di inclusione sociale non portano immediato consenso. Nero su bianco, in legge di bilancio ci sono più tasse per il terzo settore, e le giustificazioni che arrivano in queste ultime ore da Conte e Di Maio mettono una pezza peggiore del buco. Nonostante avessimo fatto ben presente che la manovra avrebbe penalizzato un’articolazione sociale di fondamentale importanza come il Terzo settore, il governo ha deciso di raddoppiare l’Ires agli enti e poi, davanti alle giuste proteste pervenute da più parti, Di Maio e Conte hanno annunciato una marcia indietro sul prossimo provvedimento utile. La legge di bilancio non è ancora stata approvata, e se ne vedono già i drammatici effetti. Queste parole, unite a quelle raccapriccianti della vice-ministro Castelli (qualcuno le spieghi bene cosa si intende per ‘Terzo settore’), sono il segno della vera natura del cosiddetto governo del cambiamento. Della ‘compagnia’ fa parte anche il ministro Centinaio, che addirittura oggi rivendica le risorse assegnate nella precedente legislatura alla lotta contro lo spreco alimentare. Peccato che per gli anni futuri tali risorse saranno azzerate, avendo respinto gli emendamenti che avevo presentato alla manovra 2019. E che dire anche della insoddisfacente soluzione trovata dal governo per il fondo a favore degli aiuti alimentari agli indigenti”.

“Il governo ne ha talmente riconosciuta l’importanza che, nonostante il mio emendamento alla Camera e a quello di Matteo Renzi al Senato presentati per rifinanziare il fondo ai livelli della legislatura precedente, dei 5 milioni proposti ne è stato aggiunto uno solo”, conclude.

27/12/2018 - 17:55

“L’ufficio parlamentare di bilancio ha confermato che nel 2019 la pressione fiscale aumenta al 42,4%, dopo 5 anni di diminuzione. Eccolo il governo del cambiamento: cambia il segno all’andamento della pressione fiscale. Prima diminuiva, ora aumenta”.

Così il capogruppo Pd in commissione Bilancio Luigi Marattin.

27/12/2018 - 16:41

“Questa legge di bilancio è totalmente sbagliata per moltissime ragioni: perché non investe in infrastrutture e messa in sicurezza del territorio, mentre invece cancella trasparenza e legalità negli appalti pubblici alzando a 150.000 euro la soglia entro cui si potranno affidare direttamente incarichi e lavori; perché tradisce tutte le promesse su ambiente ed economia circolare; perché non investe in nessun modo sulla conversione ecologica della nostra economia e non dà risposte concreta alle richieste delle popolazioni ferite dal terremoto del centro Italia e dalle altre calamità che hanno colpito il Paese”.

Così Chiara Braga, capogruppo Pd in commissione Ambiente.

“Per il prossimo anno – prosegue l’esponente dem – vengono tagliate risorse per gli investimenti per oltre 1 miliardo di euro e si sprecano soldi per costruire scatole inutili e assumere personale senza procedure selettive, che non avranno nessun impatto positivo sul rilancio degli interventi e delle opere utili al Paese. Abbiamo chiesto alla maggioranza e al governo risposte su alcune norme approvate al buio dal Senato: non abbiamo ricevuto né dal relatore né dal governo alcuna risposta. Solo un silenzio imbarazzato e assordante da parte dei deputati della Lega e del Movimento 5Stelle, incapaci di spendere anche una sola parola su una legge che approveranno tra qualche ora con l’ennesimo voto di fiducia, senza evidentemente conoscerne i contenuti”.

“Non ho mai assistito – conclude Braga - a una scena così mortificante per il Parlamento e per gli stessi deputati di maggioranza che dovrebbero ricordarsi di rappresentare in queste aule i cittadini italiani. Il governo del cambiamento va fermato: sta producendo danni enormi al Paese e alla dignità delle nostre istituzioni”.

27/12/2018 - 15:10

"La scelta del governo di eliminare lo sgravio Ires per tutti gli enti e operatori che agiscono nel mondo del no-profit è una mazzata che ricadrà anche sul nostro territorio: vengono colpite quelle realtà che quotidianamente si occupano di assistenza sociale, sanità, beneficenza, istruzione, alloggio sociale, terzo settore". Lo dichiara il deputato Marco Di Maio, segretario della Commissione Affari costituzionali della Camera, a proposito della scelta compiuta dal governo con la manovra in discussione a Montecitorio di portare l'aliquota Ires per i soggetti del no-profit dal 12 al 24%.

"Il danno – continua - non risiede solo nei 120 milioni di euro di tasse in più che il governo vuole incassare da soggetti impegnati a svolgere servizi che spesso lo Stato da solo non riesce a garantire, ma anche nel fatto che con quelle risorse si fornirà minor assistenza alle fasce più fragili della società. A quella povertà che il governo a settembre, affacciandosi dal terrazzo di Palazzo Chigi, aveva annunciato di aver abolito. Una vera vergogna. A nulla servono le visite alle associazioni o le dichiarazioni di compiacimento se poi gli atti che si compiono vanno nella direzione esattamente opposta a quella che il terzo settore si aspetta”.

“In questo modo si mortifica il protagonismo della società, si mina alla base il concetto di sussidiarietà, si crea una società meno inclusiva e meno disponibile ad aiutare i più bisognosi. Ci opporremo in ogni modo, in parlamento e nella società”, conclude.

27/12/2018 - 15:09

“Il ministro mantenga gli impegni o si assumerà tutta intera la responsabilità degli aumenti. Dal 1 gennaio sulla Strada dei Parchi ci sarà un rincaro delle tariffe di oltre il 18 % e a pagare le conseguenze del lassismo del ministro Toninelli saranno i cittadini”. Lo dichiara la deputata Abruzzese Stefania Pezzopane, componente della presidenza del Gruppo del Partito Democratico.

“Tre mesi fa ministro Toninelli si era impegnato a risolvere il problema dell’aumento tariffario dei pedaggi, ma ad oggi nulla di quanto promesso è stato fatto. Le soluzioni proposte dal ministro delle infrastrutture per evitare l’aumento delle tariffe – spiega la deputata Dem - erano l’approvazione del PEF, che ne avrebbe determinato il blocco, o un’intervento da inserire in legge di bilancio da parte dello Stato per calmierarle. Ora, a meno di una settimana dalla fine dell’anno, nessuna strada è stata intrapresa e non c’è ne’ un euro ne’ una norma così come promesso, nella Legge di Bilancio”.

“Toninelli da settembre ad oggi ha speso solo parole, ma niente fatti per i pendolari abruzzesi che percorrono le autostrade A24 e A25 che collegano l’Abruzzo con il Lazio. Il ministro non ha neppure voluto aprire un tavolo con i sindaci, nonostante mesi di mobilitazione contro il caro pedaggi, né con i sindacati, che avevano fatto proposte concrete. In particolare perché non entrare nel merito della proposta fatta dalla cgil? Perché non intervenire sulla quota attribuita ad Anas? Le soluzioni ci sono ma ci vuole l’umiltà di costruire un confronto serio con tutte le parti in causa. Voglio ricordare che per ben tre anni il governo di centrosinistra è riuscito a bloccare i rincari. Il TAR ha poi con una sentenza cambiato le carte in tavola. Il concessionario ha sospeso per tre mesi i rincari in attesa dei provvedimenti annunciati da Toninelli. Ma le promesse non sono state mantenute. Bisogna tentare ogni strada per bloccare questi nuovi spropositati aumenti. Il #governodelcambiamentoinpeggio da un colpo ferale all’Abruzzo. Io non ci sto! Userò ogni strumento possibile per impedire questa mannaia” conclude Pezzopane.

27/12/2018 - 15:00

"Raddoppiare le tasse alle associazioni non profit e di volontariato è azione insensata e profondamente ingiusta. Fare cassa sulle spalle di chi si dedica alla lotta alla povertà, all’assistenza degli indigenti, alla tutela dell’ambiente, alla costruzione di opportunità di lavoro per i più svantaggiati tradisce lo spirito più profondo del sentimento nazionale in nome di un’ideologia che vede nell’”altro” un nemico, qualcuno da sbattere per strada, un invisibile. Contro questa norma e questa ideologia lotteremo dentro e fuori del Parlamento".

Lo ha dichiarato il presidente dei deputati Pd Graziano Delrio.

27/12/2018 - 13:33

“Niente diretta web dei lavori sulla #manovra della Commissione Bilancio, i pentastellati non vogliono! Quando era all'opposizione il #M5S invocava lo streaming, ora che è al #governo nega ogni forma di trasparenza. Come si cambia per...una poltrona”

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

27/12/2018 - 13:32

“Le opposizioni hanno chiesto la diretta web della Commissione. Secondo il regolamento, se un solo componente vota contro, la diretta non si può fare. Hanno votato contro tutti i membri del M5S. A cui evidentemente la trasparenza web fa comodo solo quando gli conviene”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Bilancio Luigi Marattin.

27/12/2018 - 13:31

“Confondere beneficenza e funzioni delle organizzazioni non-profit è l'ennesimo segno della confusione, se non della malafede, di chi ha pensato questa misura”. Lo dichiara Elena Carnevali, componente della presidenza del Gruppo del Partito Democratico e della Commissioni Affari Sociali della Camera dei Deputati.

“Le organizzazioni non-profit, infatti, in grandissima parte erogano servizi, organizzano attività, promuovono interventi che hanno sempre più rilevanza economica e richiedono capacità organizzativa e di investimento, tali attività possono generare avanzi di gestione (utili) che poi vanno reinvestiti nelle attività statutarie destinate alla funzione sociale. Pensare che non-profit sia equivalente alla beneficenza –sottolinea la deputata Dem - è specchio di una mentalità ferma al 1800, ad una visione di assistenzialismo paternalistico lontano dalla funzione di emancipazione e promozione sociale che hanno assunto gli enti non-profit in Italia e in Europa”.

“Una viceministra dell’Economia che confonde lucro con utili di gestione evidenzia, ancora una volta, l'incompetenza strutturale di chi parla o la pelosa malafede. Perché raddoppiare una tassa su chi secondo la Castelli non fa utili?  È fumo negli occhi della commissione Europea o un diversivo per parlare del nulla e non ricavare gettito? Purtroppo – conclude Carnevali - è l'ennesima conferma di una sotto-cultura punitiva e arrogante che traduce, sul piano fiscale, I furibondi attacchi alle ONG della scorsa estate. Per questo Governo solo l’esecutivo e la politica posso detenere il monopolio dell'assistenza, usata come strumento di controllo sociale e propaganda. Evidentemente nulla è più pericoloso per questi politici all'arrembaggio, quanto le organizzazioni autonome, libere, partecipate e pensanti”.

27/12/2018 - 13:30

“Laura Castelli ancora una volta dimostra di non saper di cosa parla”.

- lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando le parole della viceministra all’Economia –

“Per colpa di una Legge di Bilancio recapitata in busta chiusa, fatta di tasse, tagli all’essenziale e marchette, dal prossimo anno – sottolinea la deputata Dem - ci saranno meno pasti caldi, meno posti letto, meno servizi per anziani e disabili, meno assistenza, meno iniziative culturali, meno posti di lavoro”. 

“Come si può definire “del popolo” una manovra che fa cassa sui disperati? È una truffa che solo il marketing di governo può nascondere. La vice ministra all’Economia dovrebbe parlare per chiedere scusa o – conclude Rotta - tacere per decenza".

27/12/2018 - 13:29

In commissione bilancio alla Camera, sulla #manovra.
L’hanno scritta per la prima volta senza il Parlamento, ma soprattutto l’hanno scritta contro gli italiani.
Non ci credete? Lo vedrete mese dopo mese, con aumento delle tasse, calo investimenti pubblici, promesse non mantenute.

Lo ha scritto su Twitter il Vice Presidente Ettore Rosato.

23/12/2018 - 13:46
Più tasse e meno investimenti, incombono giorni bui
 
"La martellante propaganda anche di queste ore del governo non riesce a nascondere la realtà dei fatti: la manovra assesta un durissimo colpo alle speranze di ripresa dell'economia e dell'occupazione dopo i chiari segnali di difficoltà registrati negli ultimi mesi. Cresce la pressione fiscale e le imprese, in particolare, subiranno un aggravio superiore ai 6 miliardi e diminuiscono le già scarse risorse destinate agli investimenti mentre pesa su tutti gli italiani un maxi aumento dell'Iva che avrebbe effetti devastanti sui redditi e i consumi".
 
Lo ha dichiarato il presidente dei deputati PD Graziano Delrio secondo il quale "davvero non si capisce cosa abbiano da festeggiare i leader delle forze di maggioranza. La fase economica negativa a livello internazionale e la recessione che minaccia l'Italia avrebbero richiesto ben altre misure che l'aumento delle tasse, il taglio degli investimenti e l'ampliamento della spesa corrente: come Democratici avevamo presentato proposte per la crescita e offerto disponibilità perché siamo interessati unicamente al bene dell'Italia ma abbiamo trovato solo muri e fuga dal confronto. La responsabilità dei giorni bui che incombono è tutta del governo e della sua maggioranza"
22/12/2018 - 19:06

“Salvini mente sapendo di mentire: i porti italiani non sono chiusi. Non c’è alcun atto formale di chiusura. La totale mancanza di umanità e rispetto della sofferenza delle persone soccorse e’ l unica verità in campo. Le dichiarazioni del ministro dell’Interno purtroppo hanno tutto il sapore di pressioni e ingerenze nei confronti dei pubblici ufficiali che dovrebbero invece, secondo le regole internazionali, offrire un approdo sicuro avviare la macchina di sostegno ai soccorritori”.

Così in una nota il capogruppo del Pd della Camera, Graziano Delrio.

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