“49 persone, tra cui tre bambini di uno, sei e sette anni, sono in balìa del mare in tempesta, ormai da oltre 12 giorni. Onde alte tre metri, maestrale a venti nodi, temperatura che di notte arriva a 2-3 gradi, condizioni meteo in ulteriore peggioramento per i prossimi due giorni. I medici della Sea Watch e della Sea eye, ancora in attesa che qualcuno si decida a concedere l'autorizzazione ad entrare in un porto del Mediterraneo per sbarcare i migranti soccorsi, sono sempre più preoccupati.
Il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, si dichiara pronto ad aprire il porto per accogliere i profughi. Il ministro dell’Interno dichiara: "I porti italiani sono chiusi, abbiamo accolto già troppi finti profughi, abbiamo arricchito già troppi scafisti! I sindaci di sinistra pensino ai loro cittadini in difficoltà, non ai clandestini".
Ma qui si tratta di salvare 49 persone e 3 bambini. Salviamoli accogliendoli in un porto italiano e poi si decida dove trovare una sistemazione o se rimandarli indietro. Ci appelliamo agli altri Ministri, ai sottosegretari , a chiunque possa far un gesto di umanità. Salviamo queste 49 persone”.
Così i deputati dem Paolo Siani e Gennaro Migliore in un post FB
"Spero che anche altre città seguano le azioni che stanno coraggiosamente portando avanti alcuni sindaci italiani". Lo dichiara Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito dei sindaci che si sono rifiutati di applicare il decreto sicurezza.
“Non si tratta - spiega - di 'disobbedienza', ma di legittima opposizione a norme del decreto sicurezza che già in Parlamento abbiamo denunciato essere in alcune parti contrarie al diritto europeo e alla Costituzione. Il decreto prevede che vengano messi in strada migliaia di individui che in questo modo diventeranno invisibili per lo Stato, ma presenti nelle nostre comunità. Persone che non vengono rimpatriate, non vengono assistite, non vengono integrate in alcun modo a danno di tutta la comunità che sarà così meno sicura".
"Maggiore sicurezza si ha solo con una maggiore integrazione basata su un corretto equilibrio tra diritti e doveri, non con l’esclusione e l’emarginazione: quella serve solo ad alimentare una propaganda che giova solo a chi cerca consensi soffiando sulle preoccupazioni dei cittadini e illudendoli che esistano soluzioni facili a problemi così complessi", conclude.
"Toninelli colpisce ancora ed ancora una volta uno dei territori maggiormente penalizzati è il Piemonte. Nonostante l'esponente del governo abbia annunciato lo stop dei rincari delle tariffe autostradali il tratto della A 32 che collega Torino ha subito un aumento di quasi il 7 per cento mentre nella Torino - Savona i pedaggi crescono del 2,2 per cento. Si tratta, va specificato, di aumenti concordati direttamente con il Ministero. Dopo i pasticci e le gaffe su ponte di Genova, la Tap, la Tav, il tunnel del Brennero, l'inutile commissione costi benefici sulle grandi opere, a questo punto ci viene il sospetto che Danilo Toninelli titolare del dicastero infrastrutture sia in realtà una fake news": è quanto riporta un post su Facebook di Silvia Fregolent, deputata Pd.
“Abbiamo richiesto al Presidente della commissione Finanze una audizione urgente del Ministro dell’Economia e Finanza sulla situazione della Banca Carige”.
Lo dichiarano Silvia Fregolent e Claudio Mancini rispettivamente Capogruppo Pd e Segretario della commissione Finanza della Camera.
“Nonostante le promesse e 3 mesi di tempo utile per trovare una soluzione, Toninelli non ha fatto nulla. Ora non gli rimane che una possibilità per scongiurare l’aumento dei pedaggi stradali sulla strada dei Parchi: imporre ad Anas la sterilizzazione senza oneri”. Lo dichiara Stefania Pezzopane, deputata del Partito democratico, a proposito degli aumenti delle tariffe sulla rete autostradale.
“A settembre il ministro Toninelli – spiega – assunse l’impegno davanti ai sindaci abruzzesi di scongiurare gli aumenti tariffari. Disse che avrebbe approvato il Pef o, in alternativa, inserito nella legge di Bilancio una norma che evitasse gli aumenti. Da allora non ha fatto né l’una né l’altra cosa pur avendo goduto di una sospensione degli aumenti da parte del gestore Strada dei Parchi che a gennaio, dopo un pronunciamento del Tar, aveva aumentato le tariffe bloccate per 3 anni dal precedente governo. L’unica scelta ragionevole che ora gli resta è una partita di giro che sposti da Anas al ministero le risorse inopportunamente affidate ad Anas. E che per almeno 12 mesi si sterilizzino le tariffe e che l’Anas rinunci con una sorta di anticipazione dei canoni riscossi. Tra l’altro, i vertici della società sono stati appena rinnovati dal governo. E’ dunque difficile che Toninelli incontri resistenze da parte di manager da lui stesso nominati, nell’evitare non solo maggiore spese per gli utenti ma anche un’ingiustificata operazione di anatocismo a vantaggio dell’Anas”.
“Toninelli la smetta di accampare scuse e faccia nei giorni che rimangono da qui al I gennaio quello che non ha fatto in questi tre mesi. Firmi dunque il decreto per la sterilizzazione. In caso contrario, non avrà dimostrato la sua ormai proverbiale strafottenza: dovrà anche assumersi la responsabilità degli aumenti che gli abruzzesi dovranno subire”, conclude.
“Questa manovra di Bilancio è piena di cose sbagliate, di tagli, di tasse, manca di visione, fa solo danni. Al Senato hanno tagliato i fondi col maxi emendamento del governo. E qui alla Camera non possiamo nemmeno provare ad emendare perché è tutto blindato. Uno schifo. Abbiamo presentato un ordine del giorno col collega D’Alessandro per sollecitare il ripristino dei fondi. Ma dove sta il sottosegretario Vacca? Il taglio è all’interno del suo dicastero. Il MAXXI è stata una grande operazione, nella passata legislatura i miei emendamenti col supporto del governo furono tutti approvati per creare cose nuove a L’Aquila ed in Abruzzo. Con il #governodelcambiamentoinpeggio invece di emenda per togliere. E così si mette a rischio anche la sede distaccata del MAXXI a l’Aquila. È una vera vergogna”. Lo dichiara la deputata Abruzzese Stefania Pezzopane, componente della presidenza del Gruppo del Partito Democratico.
“Nella legge di Bilancio – prosegue l’esponente dem - si prevede un taglio di 3 dei 4 milioni di euro destinati al Fondo del Piano per l’arte contemporaneo. Questo vuol dire di fatto azzerare qualsiasi possibilità per il MAXXI di portare avanti progetti e attività già programmate. Vuol dire chiudere la sede distaccata a l’Aquila, colpendo duramente una città che in questi anni sta provando faticosamente a rialzarsi”.
“Com’è possibile essere così miopi? Non si capisce che questi tagli sono disastrosi? E per cosa poi? Per le mancette di Di Maio e Salvini? Per far contenti gli evasori con i condoni fiscali? Questa non è una legge di Bilancio – conclude Pezzopane - ma una vera porcheria. E sul Maxxi è partita una vera e propria operazione anti aquilana. Il peggior modo per preparare le celebrazioni del decennale.”
“Guardando le tabelle allegate alle due ultime leggi di bilancio che contengono le risorse stanziate per “azioni politiche” si scopre una triste verità. Infatti, in una manovra che non contiene alcuna misura strutturale in favore delle persone con disabilità, il governo taglia sul sostegno agli alunni con disabilità del primo ciclo, bambini e ragazzi che frequentano le scuole elementari e medie, ben 74 milioni di euro nel corso di quest’anno e 230 milioni nel successivo. È molto grave che si riducano risorse laddove andrebbero incrementate”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Lisa Noja
“Appare sempre più evidente che la cifra di questo governo è quella di tagliare gli investimenti per le persone più fragili e bisognose, a partire dalla tassa sulla solidarietà prevista per il volontariato. Altro che manovra del popolo - conclude Noja - Questa è una manovra contro il popolo!”
“Continua il balletto gialloverde sulla Torino - Lione. Il premier Conte ha dichiarato che andrà in visita al cantiere Tav, la sindaca Appendino sembra plaudere, ma sono solo annunci di fine anno”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Raffaella Paita, segretaria della Commissione Trasporti della Camera
“Noi deputati del Pd in Commissione Trasporti abbiamo chiesto di effettuare, con tutta la Commissione, un sopralluogo al cantiere Tav - spiega la deputata Dem- per mostrare anche ai più dubbiosi di cosa si sta parlando e soprattutto la su utilità. Molti, infatti, parlano a sproposito perché non conoscono la situazione né la vera portata dell’opera. Ma il presidente della Commissione, il leghista Morelli, si sta opponendo in tutti i modi e da sei mesi fa finta di nulla, mostrando la subalternità agli alleati pentastellati”.
“È arrivato il momento che la smettano con questo gioco delle parti - conclude Paita - perché a pagare i loro scambi di favori, solo per tenere ben strette le poltrone, sono gli italiani e il Paese”.
“L’autonomia regionale sta diventando come l’isola che non c’è. Prima l’avevano annunciata per ottobre, poi novembre, ora febbraio. C’è solo da capire chi sta prendendo per i fondelli i Veneti: il governo Salvini o il suo amico Luca Zaia”.
Lo dichiara la deputata Veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico
“Giorgetti minaccia la caduta del governo, ma dal Movimento 5 Stelle fanno sapere che se passa la riforma delle autonomie cade l’Italia. Insomma – sottolinea la deputata Dem – un balletto insopportabile.
“Ma è Zaia a rendere tutto ancor più paradossale. Basti pensare che delle promesse su cui ha vinto il referendum, ad esempio i 9/10 del gettito fiscale, sono spariti dal suo lessico così come tutte le 23 materie previste dalla Costituzione su cui ottenere l’autonomia. Le dichiarazioni del governatore veneto sono di un uomo imbarazzato che, pur comprendendo che nulla è stato fatto, deve tenere alta una bandiera. Prima la bandiera, dopo i cittadini”.
Nuove tasse e niente infrastrutture, pensioni e reddito chissà quando e quanto.
Una #manovra che racconta tutte le menzogne di Salvini e Di Maio. In tanti a #Montecitorio per dirlo con forza, perché c’è chi la testa non la china all’arroganza di chi oggi governa.
Lo ha scritto su Twitter il Vice Presidente Ettore Rosato
E Durigon sbugiarda Conte su raddoppio Ires
“È grave che il governo per voce del sottosegretario Durigon con Delega del Terzo Settore non sappia ancora in quale provvedimento e quando verrà cancellato il raddoppio dell’Ires. Il 2019 sarà ricordato come un anno da incubo per il terzo settore”. Così la democratica Elena Carnevali che sottolinea: “Serve sterilizzare il prima possibile il raddoppio delle tasse che diventerà legge tra poche ore, in caso contrario sara’ comunque incertezza per più di 340 organizzazioni, 800 mila lavoratori e l’aumento dei costi dei servizi. E a nulla servono le dichiarazioni del sottosegretario Durigon che, non conoscendo la materia, annuncia di aver fatto leggi quadro e riforme che nessuno ha visto mentre il suo ministero è in forte ritardo con i decreti attuativi - come quello fiscale - perché la riforma del terzo settore fatta dal centro sinistra sia pienamente in vigore. Durigon una cosa giusta però la dice: la manovra è stata scritta a Bruxelles con buona pace del presidente Conte che ancora oggi in conferenza stampa ha cercato di negarlo , mentre non è certo per volontà di Bruxelles che si è deciso di aumentare l’IRES sugli Enti di terzo settore, ma una follia di questo governo”.
“Cosa c’entra l’Ipa? La Rai deve chiedere un’inchiesta interna per caprie chi ha autorizzato lo spot che spinge a rompere il patto tra paziente e medico. L’Ipa si occupa della correttezza della pubblicità. Non dei compiti del servizio pubblico”. Lo scrive su Twitter Michele Anzaldi, segretario della Commissione Vigilanza Rai, a proposito dello spot 'Obiettivo risarcimento' contro cui ha protestato la Federazione degli Ordini dei medici.
“L’incidente è talmente grave che fa sospettare non si tratti di una distrazione. Se la Rai non sgombrerà il campo da dubbi, chiederemo chiarimenti in Commissione Vigilanza Rai”, conclude.
Il sottosegretario Garavaglia a volte è davvero incredibile
"Comincia a elencare tutte le cose che questo governo ha fatto per sbloccare gli investimenti. Ma non risponde alla fatidica domanda: “ma se avete fatto tutte queste cose, come mai nel 2019 prevedete una spesa effettiva di un miliardo più bassa rispetto al 2018?
E parla pure un sacco di tasse. Ma non risponde alla seconda fatidica domanda: “se è vero che avete fatto tutti questi sforzi per abbassarla, come mai nel 2019 per la prima volta dopo 5 anni la pressione fiscale risale? (Dal 42% al 42,4%)”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio Luigi Marattin in post FB.
“Il governo gialloverde sarà ricordato dalle cittadine e dai cittadini liguri per le promesse non mantenute”. Lo dichiara Raffaella Paita, deputata ligure del Partito Democratico.
“Hanno messo solo 8 milioni di euro i per danni del mal tempo, una cifra – spiega - che non basta neppure per la metà dei comuni colpiti. Lo avevano promesso durante il decreto Genova, ma continuano a non esserci risorse per la popolazione e le imprese della zona limitrofa al crollo del ponte, non ci sono risorse per estendere la cassa integrazione per i lavoratori in difficoltà e nessuna risorsa per la sanità della Valpolcevera.”
“Evidentemente quando Salvini diceva “prima gli italiani” – conclude Paita - si riferiva al fatto che sarebbero stati proprio i cittadini a pagare l’incompetenza e l’arroganza degli esponenti di questo governo”.
"Dentro una manovra che colpisce l'Italia e gli italiani, ci sono norme pericolose che indeboliscono la lotta per la legalità e l'impegno per la trasparenza”. Lo dichiara Walter Verini, componente Pd nelle Commissioni Giustizia e Antimafia della Camera, a proposito della legge di Bilancio.
“Ci riferiamo alla possibilità di evitare l'obbligo di gara e di procedure di pubblica evidenza per opere inferiori ai 150.000 euro, ricorrendo agli affidamenti diretti. Si tratta di una norma pericolosa e i motivi li ha ricordati al Governo anche stamattina il Presidente dell'ANAC Cantone, dopo che in questi giorni avevano dato l'allarme associazioni e personalità che si battono contro le mafie e per il rispetto delle regole. Non si velocizzerà niente ma, al contrario, si darà spazio a discrezionalità e opacità, dietro le quali - spesso - si nascondono comportamenti illegali”.
“Come volevasi dimostrare: invece dei corrotti, il Governo spazza la legalità", conclude.