18/07/2018 - 13:37

"I lavoratori non possono aspettare che Lei impari a fare il ministro, ma attendono risposte concrete. Lei ha ereditato al suo insediamento 74 tavoli di crisi in corso, che non sono solo tabelle, ma sono 85 mila lavoratori che con le loro famiglie attendono di conoscere il futuro che gli spetta. Sono 74 casi diversi che non rappresentano una statistica ma volti, vite, esperienze, progetti e speranze. Dal 2015 al 2018 il Mise ha gestito 469 tavoli di crisi, a cui andrebbero aggiunti quelli del ministero del Lavoro per un totale di oltre 1250 situazioni affrontate in un trend di conclusioni positive in crescita. Chiediamo al ministro Di Maio di non rovinare quanto è stato fatto finora dai governi Pd, di garantire sempre la presenza del governo e che questi tavoli siano messi nelle condizioni di lavorare". Lo dice la capogruppo Pd in commissione Attività produttive, Sara Moretto, rivolgendosi in Aula al ministro per lo Sviluppo economico e Lavoro, Luigi Di Maio.

"Ieri alle 23.55 il suo ministero ha spostato il tavolo della Blutech, che doveva tenersi oggi a Termini Imerese, a Roma. Fatico a pensare che sindacati e imprese riescano a spostarsi in cosi poco tempo. Apra ministro il tavolo sul futuro delle Acciaierie di Terni, come richiesto dalla presidenza della Regione. Sotto la guida del ministro Calenda l'unità di gestione delle crisi ha portato avanti un modello che si basa su prevenzione, reindustrializzazione e ricollocamento della forza lavoro in un dialogo tra pubblico e privato che ha prodotto buoni risultati: Idealstandard, Embraco, Electrolux, quest'ultima senza alcuna legge contro le delocalizzazioni è stata trattenuta in Italia, mentre aveva in progetto di spostarsi in Polonia, dunque possibile anche senza le sanzioni; Whirlpool, Natuzzi ed altri", aggiunge Moretto.

"Il suo decreto ci ha dato un assaggio della visione delle imprese e del lavoro del governo: con una mano deprime gli investimenti e con l'altra offre la sponda per il ricorso ad un lavoro irregolare, che è la vera piaga ancora da combattere nel nostro Paese. E' questa la direzione sulla quale intende portare avanti il suo lavoro? Non ci racconti che la delocalizzazione è il vero problema delle crisi. Le crisi non riguardano solo le imprese che hanno soldi pubblici. La smetta con la propaganda e ci dica cosa intende confermare di Industria 4.0, dei fondi per la reindustrializzazione, dei fondi per il Made in Italy. Si occupi dei lavoratori e non dei voti", conclude la deputata democratica.

18/07/2018 - 13:09

“Gli strumenti previsti dal Decreto Di Maio per creare e difendere posti di lavoro sono completamente sbagliati. Il testo all’esame delle commissioni contiene, tra l’altro, una norma incomprensibile con la quale non si tutela minimamente l’occupazione, ma si penalizzano solo le imprese presenti in Italia che intendono internazionalizzare. La previsione dell’art. 5, infatti, introduce sanzioni punitive sproporzionate, peraltro poco chiare, per le aziende che con grandi sacrifici decidono di ampliare le proprie attività imprenditoriali all’estero, e questo anche se mantengono invariati o addirittura aumentano i livelli occupazionali negli stabilimenti italiani che abbiano beneficiato di incentivi. Si tratta di una norma dannosa, contraria ai principi europei sulla libertà di impresa, che rischia di bloccare la crescita e gli investimenti nel nostro Paese, riducendo irreparabilmente l’occupazione. Altro che tutela del lavoro!”.

 

Così il capogruppo Pd in commissione Politiche europee, Piero De Luca, a margine dell’analisi del provvedimento in commissione e dopo le dichiarazioni del ministro Di Maio in aula alla Camera.

18/07/2018 - 12:25

“Evitare il concreto rischio che la modifica della legittima difesa possa tradursi in un via libera al diffondersi indiscriminato delle armi nel nostro Paese”. È questo il tema del question time dei deputati Pd di oggi alla Camera al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

18/07/2018 - 11:47

“Vanno penalizzate anche le imprese, che dopo aver ottenuto aiuti di stato, hanno trasferito all’estero le commesse destinate alle aziende dell’indotto”: è quanto chiede la deputata del Pd, Lucia Ciampi in un emendamento presentato al Decreto Legge “Dignità”.

“Molto spesso centri produttivi storici sono andati in crisi perché grossi gruppi industriali hanno preferito delocalizzare gli ordinativi. Per questo motivo ho presentato una modifica al decreto legge chiedendo che vengano salvaguardati anche i lavoratori e la continuità produttiva delle imprese contoterziste monocommittenti delle aziende beneficiarie di fondi pubblici. Mi auguro che il governo, e la maggioranza che lo sostiene, accolgano questa integrazione”: conclude Lucia Ciampi.

18/07/2018 - 11:30

“Anche sul tema dei giochi, Il decreto Di Maio rischia di essere totalmente  inefficace e di non affrontare concretamente il problema della ludopatia. Infatti non interviene in nessun modo né sulla diminuzione delle slot né su come premiare le regioni e i comuni che hanno fatto norme contro le slot. Aumenta il costo delle giocate (si fa fa cassa sui giocatori) e, come è scritto nero su bianco nella relazione tecnica al decreto, si rischia di far aumentare il gioco illegale. Gli annunci e la propaganda strombazzata non sono seguiti, ancora una volta, da norme in grado di fare concretamente i conti con la realtà”. Lo dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Pd in commissione Finanze.

18/07/2018 - 11:27

“Notiamo che questa mattina giornali autorevoli e qualificati come il Corriere e Il Sole24Ore rilanciano i finti incentivi del ministro Di Maio sui contratti a tempo indeterminato. Consigliamo a loro e al ministro, che con i dossier sembra avere poca dimestichezza, di leggere quello del Servizio Studi Camera che a pagina 19 evidenzia come lo 0,5% di contributi addizionali torni già al datore a legislazione invariata, senza bisogno di modifiche o emendamenti al decreto, e si tratta solo dell’ennesima partita di giro fra Stato e imprese. Se si vuole parlare di incentivi al lavoro stabile, l’unica proposta in campo è quella del Partito democratico che chiede una vera decontribuzione sul costo dei contratti a tempo indeterminato, unica vera strada per combattere la precarietà.Su tutti gli altri temi, come emerso dalle frettolose audizioni alle quali ci ha costretto il ritardo nella pubblicazione del decreto, appare chiaro che sarebbe stato meglio impiegare il primo mese di governo per ascoltare le parti sociali, anziché lanciare continuamente slogan da campagna elettorale. Forse si sarebbe scritto un testo più ragionevole di questo, che rischia invece di danneggiare pesantemente proprio quei lavoratori che si volevano tutelare.”

Lo dichiara Chiara Gribaudo, della Segreteria nazionale del Partito Democratico. 

18/07/2018 - 11:22

Oggi - mercoledì 18 luglio - ore 14.30

Sala Stampa Montecitorio

Si terrà oggi, mercoledì 18, alle ore 14.30, presso la Sala Stampa della Camera, una conferenza stampa sul tema dei vaccini e della circolare sull’autocertificazione del ministero della Salute.

Partecipano: Elena Carnevali e Antonio Viscomi (presidenza Gruppo Pd), Vito De Filippo e Paolo Siani rispettivamente capogruppo e componente della commissione Affari sociali.

18/07/2018 - 10:38

“Dalle prime audizioni nelle commissioni Finanze e Lavoro sul decreto Di Maio emerge in modo evidente una certa frettolosità nell’aver redatto un  provvedimento che non solo ha avuto  problemi di copertura finanziaria ma contiene vere e proprie criticità che ne minano  l’efficacia”. Lo dichiara la capogruppo Pd in commissione Lavoro Debora Serracchiani.

“Se è vero che per decreto  non si crea lavoro – aggiunge la deputata dem -, però si può complicare o addirittura impedire la creazione di nuovi posti, provocando sacche di irregolarità. Tutti i soggetti auditi sono stati concordi nel ritenere che  il punto non è aumentare il costo del contratto a termine, perché per  creare lavoro si deve ridurre il costo del tempo indeterminato in modo strutturale. La strada giusta in questo senso è la riduzione del cuneo fiscale come si sta impegnando a fare il Pd emendando il decreto”.

“ I vincoli sul tempo determinato non servono a nulla  - prosegue Serracchiani - e la tutela al lavoratore la dà il lavoro non il contenzioso sul suo contratto. Va inoltre sostenuta l’economia e creato un ambiente che agevoli l’attrazione di investimenti. Le norme sulle delocalizzazioni, che in linea di principio hanno un fondamento, rischiano di non colpire le frodi e l’uso disinvolto dei fondi, quanto il sistema produttivo italiano che è fatto anche di imprese che sono già fortemente internazionalizzate e che investono all’estero anche per  rafforzare la presenza in Italia. Così – conclude - si rischia inoltre di frenare investimenti stranieri nel nostro Paese per l’indeterminatezza delle norme”.

18/07/2018 - 10:30

“In Commissione Lavoro abbiamo ascoltato tra ieri sera e questa mattina sindacati e imprese sul decreto assunto da Di Maio a stregua di una bandiera da campagna elettorale permanente. In realtà abbiamo ascoltato una sequela di critiche su norme pensate male sul piano politico generale, e su quello delle politiche del lavoro in particolare, e costruite peggio sul piano tecnico. Non contrastano il precariato ed anzi rischiano di incentivare il sommerso o il ricorso strumentale a tipologie contrattuali meno tutelate del contratto a termine. Non incentivano il ricorso al contratto al tempo indeterminato, penalizzato dell’incremento dei costi di licenziamento. Non sostengono i processi di internazionalizzazione positivi per il sistema imprenditoriale. Insomma il decreto Di Maio è tanto ottimista nelle intenzioni quanto catastrofico nella realtà: avrebbe fatto meglio ad ascoltare prima le parti sociali, tutte le parti sociali. Per il Partito Democratico sostenere l’occupazione, i lavoratori e il sistema imprese significa, in primo luogo, ridurre in modo stabile il costo del lavoro. Questa sarà la nostra richiesta in Commissione.”

Lo dichiara il deputato dem Antonio Viscomi della presidenza del Gruppo Pd Camera.

17/07/2018 - 20:29

Domani - mercoledì 18 luglio - ore 14.30

Sala Stampa Montecitorio

Si terrà domani, mercoledì 18, alle ore 14.30, presso la Sala Stampa della Camera, una conferenza stampa sul tema dei vaccini e della circolare sull’autocertificazione del ministero della Salute.

Partecipano: Elena Carnevali e Antonio Viscomi (presidenza Gruppo Pd), Vito De Filippo e Paolo Siani rispettivamente capogruppo e componente della commissione Affari sociali.

17/07/2018 - 20:28

“Per superare la precarietà c’è un solo modo: sostenere e promuovere l’occupazione a tempo indeterminato con una riduzione stabile e progressiva del relativo costo. È questa la proposta del Partito Democratico che porteremo in Commissione Lavoro. Il decreto pensato da Di Maio è la risposta sbagliata ad un problema reale. La risposta giusta è una sola: ridurre stabilmente il costo di un contratto a tempo indeterminato”.

Lo dichiara il deputato dem Antonio Viscomi, della presidenza del Gruppo Pd.

17/07/2018 - 19:47

“Il Decreto Dignità non può mettere nelle condizioni di perdere il lavoro migliaia di lavoratori e lavoratrici. E non può diventare l’alibi per le imprese di non assumere”. Lo dichiara Carla Cantone, deputata del Partito democratico, a proposito del Decreto Dignità.

“Il costo del lavoro va diminuito a fronte di assunzione a tempo indeterminato. Questo è il decreto disoccupazione altro che dignità”, conclude.

17/07/2018 - 19:39

“Per superare la precarietà c’è un solo modo: sostenere e promuovere l’occupazione a tempo indeterminato con una riduzione stabile e progressiva del relativo costo. È questa la proposta del Partito Democratico che porteremo in Commissione Lavoro. Il decreto pensato da Di Maio è la risposta sbagliata ad un problema reale. La risposta giusta è una sola: ridurre stabilmente il costo di un contratto a tempo indeterminato”.

Lo dichiara il deputato dem Antonio Viscomi, della presidenza del Gruppo Pd.

17/07/2018 - 19:36

“Noi crediamo che per crescere il Paese deve creare posti di lavoro, che non si creano aumentando il costo dei contratti a termine senza diminuire quello dei contratti a tempo indeterminato”. Lo afferma la capogruppo Pd in commissione Lavoro Debora Serracchiani.

“Diminuire il costo dei contratti a tempo indeterminato è infatti la vera chiave di volta  per contrastare il precariato. Per questo motivo- spiega Serracchiani -, e come già avevamo proposto nel nostro programma, stiamo lavorando a una proposta per la riduzione del costo del lavoro tagliando il cuneo fiscale e incentivando le assunzioni a tempo indeterminato”.

“La stabilizzazione dei posti di lavoro – conclude - non avviene infatti per decreto ma solo se si forniscono gli strumenti per consentire alla imprese e ai lavoratori di operare in un sistema stabile nel quale il contratto a tempo indeterminato sia lo strumento ordinario del rapporto di lavoro”.

17/07/2018 - 19:09

“Abbiamo votato l'istituzione della Commissione d'inchiesta parlamentare sul fenomeno mafioso come gesto di responsabilità nei confronti di chi lotta quotidianamente contro un fenomeno la cui portata non è solo legata all'impatto criminale e penale ma anche ai risvolti politici e sociali, verso gli operatori della giustizia e delle forze dell'ordine, e verso quei cittadini che prestano il loro lavoro, la loro competenza e la loro generosità nel diffondere la cultura e la pratica dei valori dell'antimafia e che costituiscono un presidio indispensabile per il rafforzamento della cultura democratica  nel nostro Paese”.

- lo dichiara Gennaro Migliore, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Costituzionali -

“La commissione da sola non basta. Abbiamo bisogno di testimoni e i tanti giornalisti minacciati sono testimoni indispensabili, come Federica Angeli il cui lavoro di inchiesta è stato fondamentale per inquadrare il contesto mafioso nel litorale di Ostia, o Roberto Saviano, verso cui il ministro Salvini, nel minacciare di togliere la scorta, ha compiuto un gesto inqualificabile e di parte politica. Per affrontare la mafia – sottolinea il deputato Dem - si può stare da una sola parte: quella di chi racconta, denuncia, testimonia e si batte per la lotta alla mafia”.

“La Commissione antimafia in questi anni ha dato impulso a interventi attesi per troppo tempo, come quelli a protezione dei testimoni di giustizia, o dei giornalisti minacciati. Il lavoro svolto nella precedente legislatura – spiega - ha scandagliando l'intreccio tra i fenomeni mafiosi corruttivi e di mala politica. Abbiamo iniziato con un braccialetto bianco che chiedeva la riforma del 416-ter sul voto di scambio politico-mafioso e abbiamo continuato applicando una legge di contrasto al caporalato, che ci auguriamo non venga cambiata da questo governo, abbiamo introdotto nuove tipologie di reati contro l'ambiente e contro il depistaggio, reintrodotto il falso in bilancio e l'autoriciclaggio, che sono due reati spia tipici della connivenza tra corruzione e mafia e, infine, abbiamo istituito l'Autorità nazionale anticorruzione e il nuovo codice antimafia”.

“La politica deve guardare fino in fondo la realtà. E non si può, magari per consenso come nel caso del Partito del ministro dell’Interno, affidarsi a rapporti con condannati o con persone che affidano a condannati la gestione della campagna elettorale. Non c'è nessuna distrazione di massa che tenga, nessun apparentamento con fenomeni complessi, ma imparagonabili, come quello della gestione dei flussi migratori. La mafia – conclude Migliore - va sconfitta, unitariamente. Va sconfitta con lo strumento della verità”

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