NO AL DECRETO SALVINI: MENO DIRITTI, PIU' INSICUREZZA
Crea un esercito di invisibili
Il decreto Salvini, decreto (in)sicurezza, è profondamente sbagliato per molte ragioni. Perché sovrappone in modo automatico il tema della sicurezza e quello dell’immigrazione, affrontando quest’ultimo in termini solo “securitari” e al tempo stesso in modo propagandistico, soffiando sul fuoco delle paure delle persone. Le misure adottate sono inefficaci e addirittura controproducenti, con un vero e proprio “effetto boomerang” dal punto di vista della sicurezza. Viene infatti abolito l’istituto della protezione umanitaria; questo tipo di permesso di soggiorno non potrà più essere concesso dalle questure e dalle commissioni territoriali. Sarà introdotto, invece, un permesso di soggiorno per alcuni “casi speciali”. La restrizione dei presupposti per il rilascio dei permessi non solo renderà molto più precaria la condizione giuridica e umana di tanti stranieri ma creerà un numero più elevato di stranieri in situazione di soggiorno irregolare. È un paradosso: un decreto presentato come strumento per combattere l’illegalità, produrrà illegalità. Altro sbaglio enorme, si è deciso di smantellare il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), ossia il circuito di accoglienza gestito dai Comuni italiani, che è un modello di accoglienza virtuoso – i centri sono più piccoli della media e chi se ne occupa ha diversi doveri nei confronti degli ospiti – un modello sostenuto dai governi a guida PD. Con questo provvedimento si rafforzano invece i Centri di accoglienza straordinaria (Cas), strutture gestite dai prefetti e non dalle amministrazioni locali, che seguono dei protocolli di emergenza e hanno standard di accoglienza più bassi e nessun obbligo di rendicontazione.
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