CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Fondamentali emancipazione economica, lavoro, educazione
Nonostante i molti sforzi messi in atto, i casi di violenza sulle donne non si riducono. Alla base, come ci dimostra la cronaca quotidiana, c’è il permanere di un fondamento culturale che vede l’uomo in posizione dominante. Dal 1° gennaio al 20 novembre di quest’anno sono state 104 le donne uccise, di cui 88 in ambito familiare o affettivo, e 52 sono state uccise dal partner o dall'ex. La metà delle donne uccise quest’anno sono state uccise con un’arma letale: il presupposto malato di un diritto al possesso del corpo della donna. Non, come spesso leggiamo in un’inaccettabile narrazione mediatica che assume il punto di vista del carnefice, da un raptus, non da folle gelosia o amore disperato, no: dal patriarcato.
È un dato incontrovertibile: la violenza sulle donne nella società patriarcale non è episodica, è strutturale. Per contrastarla è necessario agire in modo sistemico su più fronti, quello normativo, preventivo, culturale, economico, a partire dal sostegno ai centri antiviolenza e le case rifugio, e da un impegno che inizi prima che sia troppo tardi per sradicare il pregiudizio sessista: già sui banchi di scuola, con un grande investimento sull’educazione alle differenze.
Mentre celebriamo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il nostro pensiero va alle donne iraniane che con coraggio stanno rischiando la vita e ci ricordano che la lotta per i diritti delle donne corrisponde alla lotta per la libertà di tutti gli esseri umani.
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