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ESPLOSIONE CALENZANO: DOLORE E CORDOGLIO, SI FERMI LA STRAGE SUL LAVORO
Reagire subito, aumentare la sicurezza e i controlli
Abbiamo espresso il più sentito e commosso cordoglio per le famiglie di chi è rimasto vittima e la massima vicinanza per i feriti a Calenzano. Ringraziamo gli operatori della sanità e i vigili del fuoco.
Purtroppo, però, dobbiamo anche dire che si tratta ancora una volta di una tragedia annunciata. Ignorati gli appelli e gli allarmi, esponendo così lavoratori e lavoratrici a rischi altissimi. Rischi che poi, puntualmente, si sono verificati. È ancora più grave considerato che il tutto avviene in uno stabilimento di una delle più importanti aziende di Stato, che dovrebbe essere polo di eccellenza e riferimento anche per quel che riguarda la sicurezza e la prevenzione.
Abbiamo il dovere di interrogarci sui meccanismi di funzionamento delle nostre grandi aziende partecipate. Nell’ultimo anno e mezzo tre grandi incidenti - Brandizzo, Suviana, Casteldaccia - hanno investito aziende come Rfi, Enel, Amap. Oggi tocca a Eni. Vedremo gli sviluppi delle indagini, ma le garanzie di sicurezza e salute sul lavoro dovrebbero essere scontate in settori dove la presenza dello Stato o degli enti locali è preponderante o decisiva. E invece ancora morti sul lavoro. Il drammatico bollettino dice tre vittime al giorno nel 2024.
C’è legge di Bilancio in discussione: il governo dia un messaggio di unità delle istituzioni, lavori per rafforzare gli strumenti di ispezione e di controllo, anche nel settore delle aziende partecipate. Abbiamo presentato un emendamento che prevede l’assunzione immediata di 1000 ispettori ulteriori per il 2025. La maggioranza lo approvi, sarebbe un segnale potente di collaborazione di fronte a quella che ormai è una vera e propria mattanza.
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DECRETO AMBIENTE DEBOLE E INCOERENTE
Sventato attacco all’acqua pubblica
Il cosiddetto decreto Ambiente è legge. Dopo essere stato approvato dal Senato il 5 dicembre, anche la Camera ha dato il via libera con 141 voti favorevoli, 81 contrari e 3 astenuti. Il Pd ha votato contro.
Se la questione ambientale è una delle grandi sfide del nostro tempo, il governo manca ancora una volta il bersaglio. In questo decreto, infatti, a parte il titolo, non c’è nulla che possa definirsi neanche lontanamente strategico, non c’è una visione d’insieme e manca della stessa volontà politica di portare l’Italia, attraverso una transizione ecologica ordinata e virtuosa, a liberarsi delle fonti fossili, al fine di proteggere l'ambiente e raggiungere la neutralità climatica.
Approvato in fretta e furia, umiliando ancora una volta le prerogative del Parlamento, è l’ennesimo decreto-legge improntato alla logica dell'emergenza, dei commissariamenti, degli interventi sui sintomi dei problemi e mai sulle cause profonde, mai sulla prevenzione, mai sulla pianificazione.
Solo grazie alla battaglia del Pd, e delle altre opposizioni, è stato sventato al Senato un vero e proprio colpo di mano contro l’acqua pubblica. Un emendamento di Forza Italia, infatti, prevedeva l'affidamento diretto del servizio idrico a società in house ma con la partecipazione obbligatoria di capitali privati, calpestando così la volontà che gli italiani hanno espresso con grande chiarezza nel 2011, in occasione del referendum sull'acqua, che deve restare pubblica.
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DL LAVORO, UNIVERSITÀ, SCUOLA, PNRR: SOLO MISURE MARGINALI
Mancano risorse e una visione strutturale
Sulla scia di moltissimi provvedimenti del governo che l’hanno preceduto, a caratterizzare il decreto-legge n. 160 del 2024 è una evidente eterogeneità dei contenuti e una sostanziale marginalità delle misure previste. Tanto da apparire più che altro una serie di misure residuali che non sono riuscite a entrare in precedenti provvedimenti incentrati sulle stesse materie.
Un provvedimento patchwork che mescola al suo interno alcune disposizioni relative al lavoro, alcune relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolar modo alle residenze universitarie, e altre disposizioni relative alla scuola. Un provvedimento disorganico.
L’unica misura che se non altro appare cogliere l’esigenza di una risposta tempestiva rispetto alla crisi di un importante settore, per quanto parziale nel tempo e per le tipologie di imprese considerate, è quella che prevede misure di sostegno del reddito dei lavoratori del comparto moda (circa 9 miliardi di euro di fatturato annuo e solo in Toscana 130 mila addetti impiegati). Anche grazie alle proposte emendative del Gruppo del PD-IDP, parzialmente accolte, si è riusciti a rafforzare tali misure, estendendone l’applicazione rispetto all’originario nucleo di imprese interessate.
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UNA MANOVRA CHE FA MALE AL PAESE
Caos nella maggioranza
Questa destra è davvero incredibile, prima disfa la manovra e poi fa, rivendendo come obiettivi raggiunti, quello che loro non avevano fatto. Partiamo dagli enti locali, avevano messo il turnover al 75 per cento, che avrebbe messo in ginocchio i servizi dei nostri Comuni. Sono tornati indietro dopo che sia noi, Anci, tutti, avevano detto che era incredibile e assurdo.
Avevano deciso di estendere la ‘web tax’ anche alle piccole e medie imprese e alle start-up digitali: sollevazione popolare nostra e ovviamente delle imprese, che peraltro affrontano una crescita del Paese assolutamente stagnante, l’Istat ha detto 0,5 per cento. Sono tornati indietro anche su questo.
Hanno deciso di promuovere l'IRES premiale, molto richiesta dalle imprese, a fronte del fatto però della cancellazione dell’ACE. Ora abbiamo un ultimo punto, su cui forse anche qui vogliono tornare indietro: con la prima Manovra, il governo Meloni ha azzerato il fondo sostegno affitti e morosità incolpevole. Sappiamo benissimo che il tema casa è prioritario per tantissime persone, lo diciamo da almeno tre anni. Forse torneranno indietro, ci auguriamo che non siano solo briciole e in secondo luogo, che magari riconoscano tutti gli errori che con questa Manovra hanno fatto, una manovra contro l'Italia e contro le persone.
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GRAZIE AL PD PROROGATA CIG MODA DI 4 SETTIMANE
Ma serve fare di più
La Cassa integrazione straordinaria per il settore della moda sarà estesa anche per il tutto il mese di gennaio 2025. Questo risultato è stato ottenuto grazie al lavoro delle opposizioni e del Partito Democratico. Il governo infatti, nonostante gli accordi presi in sede di discussione in commissione, voleva approvare il decreto senza alcuna proroga.
Il governo è stato battuto sull’ordine del giorno Pd, a firma della deputata Simona Bonafè, che impegna il governo a introdurre nel primo provvedimento utile le opportune disposizioni in favore del comparto moda, finalizzate a riconoscere la cassa integrazione straordinaria per le imprese fino a 15 lavoratori anche per l'anno 2025, nonché ampliare la platea dei lavoratori cui riconoscere l'estensione della cassa integrazione straordinaria anche per i lavoratori delle imprese facenti parte degli altri Codici Ateco strettamente correlati con i settori già indicati.
La crisi della moda è sotto gli occhi di tutti, solo il governo faceva finta di non vederla. Siamo perfettamente consapevoli che l’estensione a questo periodo è ancora insufficiente per un comparto in gravissima crisi. Il nostro obiettivo sarà adesso quello di ottenere un ulteriore rinnovo degli ammortizzatori sociali, almeno per tutto il nuovo anno con la Legge di Bilancio e il Decreto Milleproroghe.
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LA CASA È UN’EMERGENZA NAZIONALE
La maggioranza taglia il Fondo affitti poi finge di volerlo rimettere
I sindaci hanno lanciato un allarme importante: la casa è un'emergenza nazionale. Bisogna intervenire perché sono tantissime le famiglie che non riescono a prendere in affitto una casa.
La maggioranza però sembra solo fingere di interessarsi al problema. Prima, infatti, cancellano il fondo affitti e il fondo contro la morosità incolpevole, passando sopra la vita di migliaia di persone che, a causa del carovita o della perdita del posto di lavoro, non possono più pagare un affitto.
Sono 600 mila le famiglie - donne, bambini e anziani - che ogni giorno rischiano di finire a vivere in strada grazie a Meloni. Poi, dopo questa ferocia sociale, arriva l'onorevole Montaruli a spiegarci l'importanza delle politiche abitative, e ci comunica del suo emendamento sul ripristino del fondo contro la morosità incolpevole. Sono senza vergogna. In questo Paese esiste un’emergenza ed è l’emergenza casa. Una questione che andrebbe affrontata con la massima urgenza ma che in questi anni il governo Meloni non ha fatto altro che peggiorare partendo dal fatto che il fondo affitti sono stati loro a cancellarlo.
Hanno colpito i più poveri e più fragili in ogni contesto dall’abolizione del reddito di cittadinanza fino allo smantellamento delle politiche sociali.
E anche i sindaci segnalano un'esigenza fondamentale: quella di dare una risposta, con politiche organiche, per l'emergenza nazionale degli alloggi.
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LA GIUSTIZIA NON FUNZIONA MA IL GOVERNO PENSA SOLO A PIANTARE BANDIERINE
Giudici di pace rinviano processi al 2030 e le app del processo telematico non funzionano
Abbiamo indetto una conferenza stampa per denunciare lo stato in cui si trova la giustizia italiana. Una giustizia che purtroppo non funziona. In questo momento è operativo in Italia soltanto il 37% dei giudici di pace necessari per lo svolgimento dei processi a loro affidati. Questo porta ad avere udienze che sono state già rinviate al 2028 o addirittura al 2030. Cose che succedono quotidianamente. Anche il processo telematico non funziona, le app non funzionano e spesso i giudici e i cittadini non riescono ad accedervi.
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CONTINUA LA MOBILITAZIONE DEM CONTRO LA LEGGE SU AUTONOMIA
Una legge secessionista, già in parte demolita dalla Consulta
Piove sul bagnato per il Ministro Calderoli. Dopo la devastante sentenza della Corte Costituzionale con cui sono state abbattute le colonne portanti della legge, la Cassazione dà il via libera al referendum abrogativo sull’intero provvedimento.
La legge sull’autonomia, come abbiamo sempre detto, è un esempio di iniquità ed egoismo secessionista, che non punta nemmeno a cristallizzare gli enormi divari esistenti nel Paese ma addirittura ad allargarli, in spregio all’unità della Repubblica e alla solidarietà tra territori. Calderoli e il governo farebbero bene a ripensarci una volta per tutte, abrogando la legge e impegnandosi finalmente ad attuare la nostra Carta costituzionale.
Il governo si fermi e blocchi le intese con le regioni. Il partito democratico continuerà la propria mobilitazione referendaria nel paese e la battaglia in parlamento per cancellare definitivamente quel che resta della riforma ‘Spacca Italia’. Diciamo No alla secessione, non possiamo consentire che a cittadini di serie A e di serie B.
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CONDONO PER I NO VAX E ZERO EURO PER LA SANITÀ
Misura diseducativa, offensiva e pericolosa
La destra fa nuovo condono: sospese le multe ai no vax, quelli che mettevano in pericolo la propria vita e quella degli altri, anziani, malati, persone fragili. Intanto non c’è un euro in più per la sanità. Non sarà assunto un medico o un infermiere. Un governo di cinici e irresponsabili.
La decisione del governo di cancellare le multe ai no vax è un atto molto grave. Una misura diseducativa, pericolosa e offensiva. Diseducativa e pericolosa perché si fa passare il messaggio che in futuro si potranno non seguire le norme in materia sanitaria. È un'offesa ai milioni di italiani corretti e rigorosi che hanno rispettato le regole in una fase drammatica e difficile a tutela della salute pubblica di tutti. È un'offesa ai medici e a tutti i sanitari che hanno difeso con coraggio e sacrificio le vite di tutti noi durante la pandemia. È un'offesa a chi ha perso la vita per il Covid. È un'offesa all'Italia intera. Il governo taglia le risorse sulla sanità pubblica ma decide di premiare i furbi e quanti hanno messo in pericolo la vita degli altri
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ACCADE ALLA CAMERA
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico
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NORDIO RITIRI LE DELEGHE A DELMASTRO
Abbiamo chiesto al ministro Nordio di ritirare immediatamente il calendario della Polizia penitenziaria 2025 e di ritirare le deleghe al sottosegretario Delmastro Delle Vedove chiaramente inadeguato a svolgere quel ruolo.
È chiaro qual è lo sceneggiatore che sta dando questa immagine della polizia penitenziaria che non corrisponde al vero. L’immagine violenta che la destra vuole descrivere non è nelle corde di questi agenti, che invece si prendono cura dei detenuti. Il governo sta dando questa immagine distorta anche non mettendo risorse adeguate per assumere il personale che serve all’interno degli istituti di pena, mortificando ogni giorno quel corpo, e respingendo ogni tentativo del Partito Democratico per maggiori risorse finanziarie e umane. Anche perché all’interno delle carceri italiane si continua a morire, il dato dei suicidi è ogni giorno più allarmante.
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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA
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Legge di bilancio Da lunedì esame del disegno di legge sul Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 ed eventuale Nota di variazioni.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri Martedì 17 alle ore 10 comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre 2024.
Ordinamento giurisdizionale Da giovedì, esame delle linee generali del disegno di legge costituzionale in merito alle norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare.
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