Sanità: Stumpo, ancora aggressioni a medici, governo intervenga
Solidarietà a medico aggredito a Lamezia Terme
Solidarietà a medico aggredito a Lamezia Terme
“In un paese civile chi governa ha il dovere di garantire la sicurezza sul lavoro, stipendi dignitosi, diritti e contrasto efficace allo sfruttamento. Questa destra in due anni ha perseguito politiche opposte promuovendo il precariato, affossando ogni tentativo di fissare per legge il salario minimo e depotenziando gli ispettorati del lavoro e quindi i controlli nelle aziende.
“Una pagina buia nella storia del Parlamento italiano: aggrediti ed aggressori messi sullo stesso piano da una palese ingiustizia votata a maggioranza dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. Grazie ad Anna Ascani e a Stefano Vaccari per aver votato contro una scelta sbagliata che colpisce anche i Parlamentari democratici che non hanno commesso alcuna violenza e tutta la mia solidarietà ai colleghi Stumpo, Amendola, Scotto, Stefanazzi.
“Quella emessa dall’Ufficio di Presidenza è una decisione di parte e priva di ogni aderenza con la realtà dei fatti. Oggi sono stato convocato in uffi di presidenza e ascoltato per poco piu di un minuto. Alla mia richiesta di spiegazioni sul motivo della convocazione ho ricevuto una risposta generica. Come nessuno, men che meno il Presidente Fontana che oggi mi sospende, ha saputo dirmi nel dettaglio quali infrazioni mi venivano contestate. Se i fatti di ieri passeranno alla storia per l’inaudita violenza in un’aula parlamentare, ciò che è successo oggi è un precedente gravissimo.
Un inaccettabile squilibrio che mette sullo stesso piano chi ha aggredito e chi ha reagito a provocazione. La decisione a maggioranza dell’Udp della Camera sulle sanzioni per i deputati coinvolti nei fatti di ieri ci trova in assoluto disaccordo perché da parte degli esponenti del Pd non si è consumato alcun gesto di violenza contro colleghi o assistenti parlamentari. Da parte di esponenti della Lega e di FdI invece abbiamo assistito a esibizioni muscolari nel senso letterale, e a gesti che richiamavano palesemente al fascismo.
“Ieri ero nello spezzone del corteo del 25 aprile che è stato assaltato. Reggevamo uno striscione che diceva ‘Due popoli due Stati’ che è stato tagliato in più punti. Sinistra per Israele ha sempre partecipato al corteo del 25 aprile, accompagnando la Brigata ebraica. Quest’anno, oltre a scortare la Brigata, abbiamo deciso di portare con noi anche la richiesta di un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi e la soluzione dei due popoli due Stati”. Lo scrive sui social la deputata dem Lia Quartapelle, vicepresidente della commissione Esteri.
“Chiediamo quali iniziative intendano assumere i ministri Calderone, Piantedosi e Salvini per affrontare il fenomeno delle aggressioni al personale dei mezzi del trasporto pubblico locale che è sempre più preoccupante e che non può rimanere ignorato”. È la richiesta dell’interrogazione presentata dal deputato del Pd Andrea Casu ai Ministri dell’Interno, dei Trasporti, del Lavoro e delle politiche sociali.
"Le continue aggressioni ai medici ed agli infermieri impegnati nel loro lavoro rappresentano un fatto gravissimo che rischia di mettere a rischio, oltre l'incolumità del personale, anche la tenuta stessa del sistema sanitario nazionale": è quanto dichiara Marco Simiani, deputato Pd, sul ferimento di una dottoressa e due infermiere del punto di primo soccorso di Follonica, in provincia di Grosseto.
Ci sono denunce di aggressioni e danni a banchetti di Lega e Fratelli d’Italia. Come molte altre volte è successo contro sedi nostre.
Noi, la violenza in politica la condanniamo sempre, la violenza la nemica della democrazia. Solidarietà a chi subisce aggressioni e violenze.
Così su Twitter il deputato democratico Emanuele Fiano
“Ho chiesto ancora una volta in commissione Cultura alla Camera un'audizione al sottosegretario all'editoria, Giuseppe Moles, perché riferisca con urgenza su quanto sta avvenendo nel settore della stampa tra aggressioni ai cronisti e crisi editoriali che producono ulteriore precariato e sulla volontà del governo di affrontare il nodo dell’informazione. C’è infatti una questione urgente che riguarda le condizioni in cui si svolge il lavoro giornalistico in questo Paese e quindi, in definitiva, che riguarda la tutela della democrazia.