Immobili: Pd, No condoni, Salvini usi fondi Repower Eu per Edilizia residenziale pubblica
Componenti comm.Ambiente presentano interrogazione
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“Non si fa cassa con i condoni. Non c’è abuso su cui si possa chiudere un occhio. Perché ogni illecito è offesa al territorio, oltraggio al bene comune e danno alla comunità intera. Il governo non ha risorse economiche per mantenere le promesse elettorali su pensioni e accise. Ma la Lega non si lascia sfuggire la promessa facile quanto dannosa: più condoni per tutti. È la solita ricetta della destra, ci opporremo con forza in tutte le sedi”.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Una delega fiscale che è lo specchio della destra al Governo: aumenta le iniquità e riduce la progressività, promette nuovi condoni e sottrae risorse per welfare, sanità pubblica e servizi essenziali ai cittadini. @Deputatipd
Così su Twitter la capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga.
“La delega fiscale approvata oggi in via definitiva alla Camera rappresenta il modo peggiore di chiudere i lavori parlamentari prima della pausa estiva. Una legge che contiene modifiche e correttivi senza una visione ai problemi del Paese. Sarebbe servita una riforma di sistema, che mettesse al centro equità e lotta all'evasione, invece ne esce fuori una delega che guarda a principi in contraddizione con la progressività fiscale, di cui beneficeranno solo i redditi più elevati.
"Solo la destra italiana è contraria al salario minimo e per motivi puramente ideologici. È contraria nel merito ed anche nel metodo, evitando ogni confronto parlamentare ed imponendo la soppressione della norma": è quanto dichiara il deputato Pd in Commissione Lavoro Emiliano Fossi sulla discussione della proposta di legge a Montecitorio.
Dichiarazione di Virginio Merola, capogruppo Pd Commissione Finanze della Camera
Mentre la corte dei conti certifica il fallimento della politica dei condoni e il mancato introito per lo Stato e mentre si assiste da inizio anno a una caduta delle entrate fiscali, Salvini rilancia i condoni e li chiama pace fiscale: le entrate non coperte dai condoni o le pagano i contribuenti in regola o si mettono sul debito pubblico, cioè sulle spalle dei giovani. Fanno un deserto del futuro del Paese e lo chiamano pace.
“Mentre la Corte dei conti certifica il fallimento della politica dei condoni e il mancato introito per lo Stato e si assiste da inizio anno a una caduta delle entrate fiscali, oggi è terminato l’esame della Legge delega fiscale in commissione Finanze. Si rende istituzionale il sistema corporativo della destra, con imposte diverse per ogni categoria di contribuente e senza alcuna seria misura di contrasto all’evasione fiscale diffusa e al mercato nero.
“I dodici condoni della legge di Bilancio non sono bastati. Il decreto legge approvato ieri porta con sé altri regali a chi non paga le tasse, totalmente slegati da qualsiasi verifica della sussistenza di una difficoltà economica. Non solo si allunga il termine per accedere ai condoni già previsti, ma se ne estende anche il campo di applicazione, sia per gli atti di accertamento, sia per la conciliazione agevolata delle controversie pendenti.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato del Pd
Sotto gli occhi di tutti si scaricano tensioni di maggioranza sui lavori della Camera, emendamenti del governo riscrivono la manovra quasi completamente, cosa mai successa. Non hanno un accordo politico sui temi di fondo e colpiscono il ruolo delle opposizioni senza rispetto. Siamo di nuovo al punto di partenza, dopo giorni. Nella sostanza la manovra è piena di tagli su sanità, scuola, pensioni e si aggiunge l’ipotesi di estinzione del reato di evasione pagando, uno scudo penale fiscale. Alla faccia della giustizia civile e sociale!