Cogne: Pd, da Santanchè proposta grottesca, insulto a chi sta lottando per salvare stagione
“La situazione a Cogne, a Cervinia, nel Canavese è molto grave e dovrebbe essere affrontata con rispetto e serietà, non certo con proposte grottesche.
“La situazione a Cogne, a Cervinia, nel Canavese è molto grave e dovrebbe essere affrontata con rispetto e serietà, non certo con proposte grottesche.
“L’unica che non ne azzecca una è la Santanchè: in un Paese normale ci si dimetterebbe dopo un minuto. Lei invece resta ancora lì, protetta dalla destra che se ne frega dei diritti di chi lavora”.
La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra Santanchè sulla truffa ai danni dell'Inps. L'accusa è gravissima: secondo la Procura intascava i fondi della cassa Covid costringendo i dipendenti a lavorare.
"Un ministro che giura sulla Costituzione dopo aver truffato l'Inps, quindi lo Stato, i cittadini e gli stessi elettori è il simbolo di questo governo di destra. Un governo che dopo le urne si è subito rimangiato le promesse fatte ed ha pensato di poter sopravvivere solo per occupare tutti i posti di potere, pensando di mantenere consenso con mancette, demagogia e condoni.
“La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra Santanchè sulla truffa ai danni dell’Inps. Prendeva soldi pubblici con la Cassa Covid, ma imponeva ai suoi dipendenti di lavorare. Le dimissioni dovrebbero essere istantanee. La Meloni invece tace e protegge”.
Lo scrive sui social il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Ancora discredito e disonore sulle istituzioni. Cosa aspetta la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, a pretendere le dimissioni della ministra Santanchè? Il nostro paese non merita di essere rappresentato in Italia e all’estero da una persona su cui si annida il sospetto di aver commesso gravi reati”. Così il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.
"Cara Presidente Giorgia Meloni, la sa qual è la differenza tra un sindaco che si fa una foto con due sconosciute incensurate e far lavorare le persone mentre sono in cassa integrazione da Covid?
Che la prima rimane una foto con due sconosciute, la seconda è un reato da perseguire e che porta alle dimissioni immediate perché ci rende ridicoli di fronte al mondo.
“A che ora si dimette la ministra Santanchè?” Lo ha chiesto il deputato democratico dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd, Andrea Casu, intervenendo in aula alla Camera nell’ambito della discussione generale sulla proposta di legge sul conflitto d’interesse. “Non abbiamo sentito ancora nessuna parola da parte della presidente del consiglio Meloni sulle inquietanti notizie che riguardano la ministra. E dopo il danno, la beffa: a scrivere la nuova legge sul conflitto d’interesse dovrebbe essere proprio la Santanchè insieme agli altri ministri del Governo.
"Truffa ai danni dell'INPS per presunte irregolarità sulla fruizione della cassa Covid per 13 dipendenti" Queste le accuse gravissime per Santanché che ora ha una sola strada: dimettersi. È già tardi, ma lo faccia per dignità istituzionale, per un minimo di amor di patria” così la vicepresidente della commissione lavoro della camera e del Pd, Chiara Gribaudo.
Anche destra approvò odg su sanzioni illecito uso Cassa Covid
“Il 28 giugno del 2023 la Camera dei Deputati approvò l’odg del Pd che impegnava il Governo a sanzionare gli operatori che avevano usufruito illecitamente della Cassa Covid. Lo votó anche la destra. Una sfiducia tecnica della ministra del Turismo. Santanchè ne avrebbe dovuto trarre le conseguenze già allora. Mi aspetto adesso che sia Fdi a chiederne direttamente le dimissioni. Sarebbe un atto di coerenza”.
Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Ha mentito al Senato. Due volte. E due sono le ragioni per cui la Ministra Santanchè deve dimettersi: la mancanza di rispetto verso le istituzioni che è alla base di ogni incarico pubblico. E l’inganno dei lavoratori, l’offesa più grande.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.