Ex Ilva: Pagano, situazione drammatica, governo traccheggia
Nazionalizzazione dell'acciaio unica soluzione
Nazionalizzazione dell'acciaio unica soluzione
"Sul futuro dell’ex Ilva non c’è più tempo da perdere. Taranto non può vivere di annunci e rinvii, ma ha bisogno di un piano industriale certo e di investimenti adeguati, stimabili tra gli 8 e i 9 miliardi. Solo così si potrà garantire la completa decarbonizzazione dello stabilimento e la salvaguardia dei posti di lavoro in un contesto di continuità produttiva. Qualsiasi diversa alternativa è fumo negli occhi e ritorno al passato".
“Quello sottoscritto ieri non è un accordo perfetto ma certamente consente a Taranto di poter guardare al futuro con ottimismo.” Così Ubaldo Pagano, Marco Lacarra e Claudio Stefanazzi, deputati pugliesi del Partito Democratico, commentano il documento siglato dagli enti territoriali e il Mimit sull’ex Ilva.
“Rammarica davvero il duro attacco che Europa Verde e Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) hanno lanciato al presidente Emiliano. Proprio perché il Presidente, così come tutto il Partito Democratico, ha a cuore il futuro di Taranto, tutto il centrosinistra dovrebbe stringersi attorno a chi in prima persona, ma sempre a nome di un’intera comunità, è impegnato nella risoluzione di una questione dolorosissima sotto ogni punto di vista.
“Non c’è nulla di più paradossale, per questo Governo, che venire oggi qui a chiedere la fiducia su un provvedimento come questo dopo tre anni di poche idee, ben confuse. Questo decreto non cambia assolutamente nulla in questo quadro drammatico. È una scatola vuota: zero per i lavoratori, zero per le bonifiche e la tutela della salute, zero per la sicurezza e la manutenzione, zero per la diversificazione dell’economia del territorio. Come a dire: ‘c’è l’acciaio e tanto basta. Transizione o no, di questo dovete vivere o, ahi noi, morire’.
“Il ritiro dell’emendamento Pogliese è una vittoria delle opposizioni. Volevano con una furbizia travolgere il diritto del lavoro e imbracare la magistratura sulle sentenze che restituivano il giusto salario ai lavoratori. Hanno dovuto fare un passo indietro, nonostante sostengano che lo presenteranno in un altro provvedimento. Troveranno un muro da parte nostra: l’articolo 36 della Costituzione non può essere aggirato”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
"Con l’emendamento Pogliese al Decreto Ilva in Senato sta andando in scena uno degli atti piu cinico della destra dall’inizio della legislatura. Una vendetta nei confronti dei lavoratori ed un avviso di sfratto alla magistratura attraverso un sotterfugio parlamentare. Se tu vuoi ricorrere contro gravi violazioni contrattuali lo puoi fare se in costanza di rapporto di lavoro: in sostanza si chiede agli operai mobbizzati o sottopagati di fare gli eroi, togliendogli qualsiasi forma di garanzia ed eliminando qualsiasi responsabilità in capo ai datori di lavoro.
“E’ chiarissimo il motivo per cui hanno bocciato la nostra mozione sul lavoro povero due giorni fa alla Camera. Perché stavano preparando il colpo di spugna sui salari attraverso l’emendamento al decreto Ilva che metterà la museruola alla magistratura in caso di gravi violazioni degli obblighi contrattuali. La loro idea è sempre la stessa: pensano di competere su salari bassi e compressione dei diritti. Chiediamo al governo di far ritirare l’emendamento Pogliese.
“Il Ministro Urso freni gli entusiasmi che, rispetto alla situazione generale che circonda il dossier ex Ilva, risultano inopportuni, se non completamente fuori luogo. A partire dal fatto che si tratta di un atto che, ricordiamolo, autorizza la produzione di 6 milioni di tonnellate annue con il ciclo integrale per i prossimi 12 anni.”
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese e Capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“L’emendamento presentato dal senatore Pogliese, di Fratelli d’Italia, relatore del decreto Ex Ilva, è una pugnalata, l’ennesima, ai diritti dei lavoratori, a Taranto e in tutto il Paese. È assolutamente inaccettabile e va immediatamente ritirato.» Così l’On. Ubaldo Pagano, deputato del Partito Democratico e Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.