Violenza donne: Vaccari, è il patriarcato ad uccidere.
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"Il rinvio della discussione delle mozioni contro la violenza sulle donne a dopo il 25 novembre rappresenta un grave precedente che segnala l'assenza di volontà, da parte della maggioranza, di portare avanti in Parlamento soluzioni concrete per contrastare violenza e femminicidi e di considerare questa una priorita’ Questo atteggiamento indegno dimostra l’incapacità di riconoscere la responsabilità della cultura patriarcale che, evidentemente, continua ad albergare tra le fila della maggioranza e nel governo che ha dato prova di grave incompetenza nelle dichiarazioni di ieri di Valditara e
“Gravissimo che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per cercare di salvare la faccia al Ministro Valditara continui a fornire ragioni senza fondamento sui numeri drammatici della violenza contro le donne. E’ fuori dalla realtà dare la colpa all’immigrazione illegale. Le origini della violenza – ce lo dicono i numeri in maniera chiara –sono per la maggior parte dei casi da ritrovare dentro l’ambiente domestico. Il maggior numero di femminicidi vengono commessi in ambito famigliare o da ex partner.
“Ricordo sommessamente alla presidente Meloni che l’80% dei femminicidi è commesso da italiani. Come la mettiamo con “l’immigrazione illegale di massa?”. Ma smetterla di fare propaganda sulla pelle delle donne no?” cosí la responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani commenta “l’imbarazzante difesa d’ufficio della presidente del consiglio delle parole inaccettabili del ministro Valditara”.
La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale, una ferita aperta nel tessuto della nostra società perché ogni volta che una donna subisce violenza, è la nostra collettività a perdere. Eppure, non possiamo ignorare quanto sia ancora fragile la coerenza istituzionale: è inaccettabile che si verifichino atteggiamenti e dichiarazioni, come quelle di Valditara, che sembrano voler spostare il focus del dibattito o di cercare nemici su cui riversare la colpa”.
“Immagina di essere il ministro dell'Istruzione. Immagina di essere il ministro dell'Istruzione e dire che la lotta al patriarcato è ideologia. Immagina di essere il ministro dell'Istruzione, di dire che la lotta al patriarcato è ideologia e di affermare che la colpa delle violenze contro le donne è dei migranti e non semplicemente degli uomini.
"Un anno fa Giulia Cecchettin veniva uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta. L'ha uccisa perché Giulia era una giovane donna libera che aveva deciso per sé come voleva condurre la sua vita. Da quel giorno sono state uccise almeno altre 90 donne da altrettanti uomini che hanno pensato di avere il diritto di farlo perché quelle donne erano "cosa loro". Uomini di tutte le età, perfino giovanissimi, di tutte le classi sociali, di tutte le etnie. E' il patriarcato che uccide le donne perché non ne tollera la forza, la libertà, l'indipendenza, il successo.
“Grazie all'Unione degli universitari per l'indagine ‘La tua voce conta’ sulle molestie e violenze di genere negli atenei appena presentata alla Camera. La denuncia delle dinamiche patriarcali ancora oggi è osteggiata con troppi silenzi e omissioni. Non si può mai abbassare la guardia, non solo sulla violenza che emerge dai fatti di cronaca, ma sulla quotidianità. È fondamentale accendere un faro a partire dai luoghi di studio e da ricerche come quella dell'Unione degli Universitari sulla violenza di genere negli atenei.
"Chiedo al Partito Democratico di fare da apripista e da esempio: inizi un percorso di formazione nei territori, nei circoli, nelle assemblee, tra i dirigenti e le dirigenti. Coinvolga esperte ed esperti qualificati per contribuire a sconfiggere la mentalità patriarcale e violenta. "Mi riguarda", ci riguarda, come recita il titolo scelto dalle Democratiche toscane per l'evento contro la violenza maschile sulle donne di oggi a Castelfiorentino. Tania Cintelli, la portavoce, ha scelto questa città perché qui, il 28 settembre scorso, Alfred Vefa ha ucciso la moglie Klodiana Vefa, 35 anni.