Cultura: Pd a Giuli, serve discontinuità, ministro lotti per avere più fondi in manovra
Orfini: per ora solo annunci e norme pasticciate che affossano industria audiovisiva e abbandonando lavoratori della cultura
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“È una manovra punitiva verso tutto il settore dell’istruzione e della cultura. Tagli inaccettabili agli organici della scuola, oltre 7 mila posti tra docenti e personale tecnico amministrativo, che andranno a creare problemi al funzionamento dell’assetto scolastico. Tagli ai fondi per affrontare la dispersione scolastica e stretta sul turn over anche per quel che riguarda le Università, che si aggiunge alle pesanti misure che hanno riguardato il Fondo di finanziamento ordinario alle Università.
*Da Manovra tagli feroci alla cultura, ministro spieghi*
“Da Mollicone a Fazzolari, Fratelli d’Italia tenta di nascondere la verità, ma i fatti parlano chiaro: il neo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è stato commissariato dal partito” così in una nota la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi. “Stiamo assistendo a goffi tentativi di dipingere la situazione come un normale passaggio politico – aggiunge Manzi – ma è evidente la mancanza di fiducia e la volontà di scaricare il ministro.
“Chiediamo al ministro Giuli di spiegare pubblicamente come intende attuare il diktat di Giorgetti, che impone un taglio lineare del 5% a tutti i ministeri, compreso il Ministero della Cultura. Quanto vale esattamente questo taglio per il Mic e, soprattutto, quali settori colpirà?”
“Mentre Giuli taglia nastri, il ministero della Cultura subisce un ennesimo feroce taglio al bilancio che avrà effetti profondi su settori già fortemente colpiti dalle scorse manovre del governo Meloni” così in una nota la capogruppo democratica nella commissione e Cultura della Camera, Irene Manzi, commenta l’approvazione della manovra di bilancio da parte del Cdm. “I margini di azione politica sono irrisori, Giuli è già stato commissariato di fatto”.
“Il collega Amorese che cerca di difendere l’assenza di Giuli al Cdm di questa sera conferma, indirettamente, la sforbiciata in arrivo per i settori culturali. La chiamano ‘riduzione delle inefficienze’ ma sono tagli belli e buoni che tutti i settori culturali stanno denunciando e su cui gli stessi uffici del Mic, senza guida, sono in imbarazzo. A partire proprio dall’editoria Italiana, che ha più volte richiamato pubblicamente il governo Meloni a rivedere le scelte portate avanti finora.
“Le recenti dichiarazioni del ministro Giorgetti, che annuncia una manovra di “lacrime e sangue”, e l’esortazione della presidente Meloni al ministro Giuli di intensificare i tagli al Ministero della Cultura, rappresentano un attacco inaccettabile a uno dei settori più vitali e strategici del nostro Paese.
Manzi: Giuli venga in parlamento a presentare priorità manovra