Violenza donne: Fregolent, Spadafora cerca visibilità sulla pelle delle vittime
Dichiarazione on. Silvia Fregolent, deputata Pd
Dichiarazione on. Silvia Fregolent, deputata Pd
"Ancora un volta vediamo un governo allo sbando, dove le due forze politiche Lega e M5S litigano a colpi di dichiarazioni a mezzo stampa ed interviste sulla pelle degli italiani, e in questo caso soprattutto delle italiane, strumentalizzando problemi gravi radicati nel tessuto sociale: oggi è il caso della violenza contro le donne.
Servono risposte non propaganda
“Un governo assente, opaco e colpevolmente in ritardo sul contrasto alla violenza contro le donne. È questa la triste fotografia di una maggioranza inadeguata di fronte a un’emergenza che vede negli ultimi mesi aumentare le violenze sessuali e le percosse e che sta coinvolgendo drammaticamente le donne, e troppi uomini violenti, nel nostro Paese”.
Lo dichiarano Lucia Annibali e Maria Elena Boschi, deputate del Partito Democratico
“Non accettiamo dal M5S e dal governo nessuna lezione sui diritti delle donne. Nel famoso contratto di governo che sta alla base dell’attuale esecutivo sono stati cancellati anni di conquiste e le donne sono state rilegate fra i capitoli dedicati gli anziani ed alle periferie. Non deve quindi sorprendere che su temi delicati come la prevenzione contro il femminicidio in un anno non sia stato fatto praticamente nulla, a partire dal mancato trasferimento dei fondi del 2018 e 2019 alle Regioni da destinare ai centri antiviolenza e alle case rifugio.
Al Senato su codice rosso auspico più apertura
“Stupisce la polemica dei componenti pentastellati della delegazione italiana al Consiglio d'Europa. I fondi 2018/2019 destinati alle Regioni per finanziare i centri antiviolenza e le case rifugio sono stati stanziati, è bene ricordarlo, dal Governo Gentiloni e la collega Boschi ha semplicemente certificato lo stato delle cose”.
“Negli ultimi giorni sono accaduti fatti davvero terribili che hanno al centro minori e donne vittime di violenza maschile. A Cremona, una bambina di due anni è stata uccisa dal padre, denunciato dalla moglie a seguito di una aggressione. A Padova invece dei minori sono stati affidati dal tribunale civile ad un padre già condannato in due gradi di giudizio per maltrattamenti in famiglia e violenza assistita. Come è possibile tutto ciò?”
Lo denuncia di Lucia Annibali, deputata del Partito Democratico.
Il parere del Csm sulle norme del cosiddetto Codice rosso confermano le preoccupazioni e le criticità evidenziate dal Partito democratico durante la discussione in Aula.
“Finalmente anche le donne che subiscono violenza vengono considerate come persone aventi diritto a un risarcimento sociale per il terribile danno subito. Con l’approvazione del nostro ordine del giorno, infatti, l’Aula della Camera impegna il governo ad attribuire alle donne vittime di soprusi e maltrattamenti fisici o sessuali una quota di riserva sul numero di dipendenti dei datori di lavoro pubblici e privati, così come già avviene per gli orfani di femminicidio, per i figli dei morti sul lavoro, o per quelli delle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo.
"Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione del mio emendamento al disegno di legge sul codice rosso che elimina la possibilità di far prevalere le circostanze attenuanti sulle aggravanti nei procedimenti che hanno ad oggetto reati di violenza sulle donne particolarmente efferati”. Lo dichiara Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito del Codice rosso.
Governo dannoso
“Matteo Salvini non finirà mai di stupirci per la faccia tosta con cui riesce a fare campagna elettorale sulla pelle delle donne. Questa volta è toccato alle vittime di violenza, a cui promette la creazione di un “Telefono rosso”, spacciando per nuovo un servizio in vigore da anni”.
Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico