Abbiamo chiesto alla Premier di venire in Aula a spiegare qual è la posizione dell’Italia perché oggi il voto in Europa fotografa una situazione inaccettabile. Mentre il ministro degli esteri Tajani sosteneva la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, la premier Meloni dava indicazione ai suoi di votare contro. Una scelta incomprensibile e inopportuna che isola l‘Italia paese fondatore e lo destina all’irrilevanza. Meloni ha scelto il richiamo della foresta, la destra sovranista e antieuropeista, dimostrando ancora una volta di guardare più agli interessi del suo partito che a quelli del paese. Per questo deve venire in Parlamento e assumersi le sue responsabilità.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
I verdi dentro, i conservatori fuori o nascosti. L’ondata nera e sovranista si ferma con Green deal per famiglie e imprese, con un’Europa solidale che pone al centro la questione sociale. Dire da che parte stare è compito della politica ma oggi in Europa Meloni è debole e emarginata.
Lo ha critto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Una premier che chiede all’Europa di indietreggiare su green deal e balneari non difende il Paese, non difende i cittadini, cerca solo un posto al sole per i suoi. Ma l’Europa non è andata a destra, i sovranisti non hanno vinto. Nè in Italia, nè in Francia, nè a Bruxelles.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Siamo di fronte ad una deregulation totale. Deroghe alle dimensioni minime degli alloggi, alle altezze per i locali abitabili; ad oggi la dimensione minima è 2,70 m, con il “salva casa” viene ridotta a 2,40. I monolocali vengono ridotti a 20 m quadri per l’abitabilità di una persona e a 28 m quadri per quella di due, quindi secondo Salvini evidentemente 20 × 2 fa 28.
Deroghe alle distanze dai confini, mancanza di rispetto della dotazione di standard e infine l’eliminazione della doppia conformità, una delle norme più gravi che hanno appena approvato consentendo di fatto costruzioni di volumi nuovi in aggiunta, di edifici totalmente diversi e collocati in modo diverso, di edifici che violano le norme vigenti in materia antisismica. Tutti interventi per i quali sarebbe previsto un nuovo permesso per costruire.
Una deregulation totale, un favore alla rendita immobiliare e nessuna risposta ai problemi veri quelli della casa, degli affitti brevi, degli alloggi per gli studenti. La destra ha mostrato il suo vero volto addirittura peggio dei condoni di berlusconiana memoria”.
Lo ha detto la capogruppo PD Chiara Braga intervistata da Radio radicale a margine della commissione Ambiente di Montecitorio.
Nessun governo si era spinto tanto avanti con condoni e sanatorie. A ogni seduta della commissione Ambiente sul “decreto casa”, la maggioranza mostra il suo vero volto. Il timbro di questo provvedimento tanto voluto da Salvini è l’emendamento approvato sulla
doppia conformità. Attualmente per ottenere una sanatoria edilizia, l’opera deve essere conforme sia alla normativa vigente al momento della sua realizzazione che a quella vigente al momento della presentazione della domanda. D’ora in poi non sarà necessaria questa verifica non solo per le parziali difformità ma nemmeno per le variazioni essenziali, cioè quelle che stravolgono completamente il progetto iniziale approvato e per il quale sarebbe necessario un nuovo titolo abilitativo. Vengono sanate anche opere che prevedono aumenti consistenti di cubature e opere difformi realizzate in aree a rischio sismico.
Un provvedimento di portata devastante. Non è solo un problema di rispetto delle regole, ma anche una questione di sicurezza, di rispetto dell’ambiente, degli standard urbanistici e architettonici. Una vergogna che porta la firma del Governo Meloni.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Salvini sdogana la “casetta dei setti nani” e decide di ridurre le dimensioni minime per l’abitabilità dei monolocali a 20 metri quadri. E intanto riduce anche l’altezza minima dei locali abitabili.
Una scelta scellerata che aprirà la strada ad alloggi sempre meno vivibili e sempre più costosi. Un Governo che è pronto a fare favori alla rendita immobiliare ma non fa nulla per sostenere gli affitti, non vede l’emergenza abitativa, né la carenza di case per studenti che saranno i più penalizzati da questa pessima norma.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati.
Ferma condanna per l’attentato subito negli USA da Donald Trump.
La violenza, anche nel più aspro scontro politico, va contrastata. Sempre.
La democrazia non trova mai ragione nell’uso della forza e nella sopraffazione delle ragioni dell’altro. Mai.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo PD alla Camera dei deputati
Ancora una volta eventi climatici estremi provocano danni e disagi gravi a Como e a tutto il territorio pedemontano. E c’è ancora chi si permette di fare facili ironie, schierandosi con chi continua a negare l’esistenza stessa della crisi climatica. Grazie a Protezione civile, amministratori locali e volontari che stanno aiutando a riportare a normalità la situazione ma servono azioni immediate di adattamento e prevenzione del dissesto idrogeologico, politiche di cura del territorio e sostegno ai Comuni per riparare i danni subiti.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Le Regioni bocciano il decreto liste di attesa. Il bluff di un provvedimento che non mette un euro per garantire prestazioni sanitarie adeguate e per assumere personale, non regge. Chi amministra - anche a destra - sa che non bastano gli annunci per salvare il servizio sanitario.
Lo scrive su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Litigano da mesi sui nomi, ma su una cosa sono tutti d’accordo: meno donne nel cda di Cassa Depositi e Prestiti. Questo è il Governo con la prima donna premier, il Governo che non fa mai niente per riconoscere il valore delle altre donne.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati commentando la notizia secondo la quale la società pubblica sarebbe pronta rivedere le quote rosa nel suo cda.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Quando spacchi il paese, deleghi a 20 statarelli di occuparsi di temi fondamentali per le imprese, cristallizzi disuguaglianze inaccettabili su servizi e diritti, metti in pericolo la democrazia. Per questo abbiamo depositato stamattina il referendum contro l’autonomia differenziata. Oggi la battaglia esce dalle aule parlamentari e tra poco partirà la raccolta di firme. Insieme ai cittadini non consentiremo alla destra di stravolgere la Costituzione e abbandonare a se stesse le aree più disagiate del paese.
Così sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Ha ragione Elly Schlein, non fermiamoci agli ottimi risultati di queste elezioni. C’è bisogno di una forte mobilitazione per raggiungere i luoghi del non voto, per la sanità pubblica e il lavoro dignitoso, per difendere il Paese dai progetti distruttivi della destra.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati commentando i lavori della Direzione del Partito Democratico
Abbiamo chiesto al governo di riconoscere lo stato di Palestina secondo la dottrina dei “due popoli due stati” e seguendo i numerosi pronunciamenti delle Nazioni Unite e le scelte di alcuni importanti stati europei come Spagna e Norvegia. Il governo invece ha scelto ancora una volta una preoccupante inerzia: l’Italia è ormai fuori dalla tradizione diplomatica che ne avevano fatto una protagonista della politica di pace e convivenza del Mediterraneo per collocarsi in un limbo pericoloso. Nessun impegno per il cessate il fuoco, nessuna condanna per la violazione del diritto internazionale da parte di Israele e nessuna iniziativa per evitare l’estensione della guerra verso il Libano dove c’è un’importante missione di pace italiana.
Non ci fermiamo qui: nel 2015 il Parlamento impegnò il Governo al riconoscimento della Palestina. Lavoreremo per raggiungere questo obiettivo convinti che sia un passo fondamentale e non più rinviabile per la costruzione della pace in Medio Oriente.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Un reddito per chi decide di non abortire non è un modo di applicare la 194, ma una misura demagogica che non rispetta la scelta della donna. La proposta del senatore Gasparri non sostiene la maternità ma mette ancora una volta in discussione l’autodeterminazione con un ricatto.
Invece di proposte senza senso - per cui una donna in stato di bisogno che sceglie di evitare di abortire avrebbe diritto al reddito di maternità, mentre una donna in difficoltà che decide di fare un figlio, no - dia piuttosto consigli alla Premier Meloni, perché sostenga il contributo per le spese di babysitting e il congedo paritario obbligatorio proposte dal Pd.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.