“L’assemblea congiunta dei Gruppi parlamentari del Pd di Camera e Senato, si terrà domani – martedì 11 giugno, ore 12.00 – presso l’Auletta dei Gruppi parlamentari di Montecitorio (via di Campo Marzio, n. 78). All’ordine del giorno: l’analisi del voto delle elezioni europee e amministrative e i principali dossier al vaglio del parlamento, dall’autonomia differenziata al premierato. L’assemblea è aperta alla stampa, i giornalisti, i fotografi e i cineoperatori che vorranno partecipare dovranno inviare una richiesta d’accredito all’indirizzo mail pd.ufficiostampa@camera.it, entro le ore 10 di domani mattina.
Nell’attesa dell’esame di giugno, il governo rinvia tutto a settembre: dai centri immigrati in Albania – promessi per maggio e ancora in cantiere – alla social card per i redditi più bassi, tutto in funzione dell’appuntamento elettorale. Un contributo minimo e per una platea molto ridotta viene anche posticipato. Si regala un caffè al giorno e tornano in mente altri regali elettorali, dalla scarpa al pacco di pasta. Erano gesti indegni allora e lo rimangono ancora oggi.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
La spesa per la sanità pubblica diminuisce, i guadagni per quella privata aumentano (70 mld di €), crescono le assicurazioni sanitarie private. Lo dice Mediobanca. Siamo dietro ai grandi paesi europei. Il decreto fuffa di Meloni non cambia nulla, è solo un vuoto spot elettorale.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Una farsa ben orchestrata ha portato oggi la premier Meloni in Albania. Un camouflage dei cantieri in alto mare, come aveva testimoniato la delegazione del Pd che nei giorni scorsi aveva fatto visita ai luoghi dove dovrebbero sorgere i centri di accoglienza. La scenografia per fare uno spot per tutti i tg su uno dei cavalli di battaglia della destra disperata: l’immigrazione. Non ha funzionato la lotta sull’orbe terracqueo, si procede a rilento per la vergognosa soluzione albanese e mentre i costi lievitano – la nave per trasportarli costerebbe 13,5 milioni di euro – nemmeno un euro per la sanità. Ieri un "decreto fuffa" che aggiorna le modalità di prenotazione senza garantire le visite necessarie a chi attende da mesi. Il governo Meloni spreca soldi e dimentica i problemi veri dei cittadini.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
A Mariano Comense un neonazista già condannato in primo grado per odio razziale si candida nelle liste di Forza Italia. Che dice Tajani tanto impegnato a fare il moderato tra gli estremisti? È questa la destra liberale e moderna di Berlusconi? Che aspettano ad allontanarlo?
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camra dei deputati.
Cara Giorgia,. ma queste cose pensate di farle senza metterci nemmeno un euro?! Nessuna risorsa, nessuna assunzione, regali ai privati. È così che pensate di aiutare chi ha bisogno di accertamenti e cure? A 3 giorni dal voto potevate fare di meglio che prendere in giro i cittadini!
Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla camera dei Deputati, ha replicato su X alla premier Meloni che illustrava in un video il decreto sanità.
Meloni fa un DL per il monitoraggio delle liste d’attesa: bastava chiedere a chi ha bisogno di una gastroscopia e non può pagarsela. Il taglio delle liste è rinviato, perché costa. Come le nuove assunzioni. Solo un altro favore ai privati. Basta giocare con la salute delle persone.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Sulla sanità il comportamento del Governo è inaccettabile: solo annunci vuoti, scelte senza confronto e non condivise con le Regioni. Non si può giocare con il diritto alla salute: votino con noi la legge Schlein e smettano di fare campagna elettorale sulla pelle delle persone.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"Le parole di del senatore della Lega Claudio Borghi chiudono il cerchio di un attacco alla figura del Presidente della Repubblica che ha inizio con la legislatura a maggioranza di destra. Non basta il progetto del Premierato, ora l’attacco esplicito passa per la richiesta di dimissioni della persona più rappresentativa dell’unità nazionale e dello spirito di coesione. Un segnale gravissimo nella giornata della Repubblica. Salvini, leader dello stesso partito, e vicepremier anziché coprire le parole Borghi, dovrebbe condannarle senza ambiguità".
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"A Como per la Festa della Repubblica. Una e indivisibile, solidale e inclusiva, che si sforza di non lasciare indietro nessuno, che valorizza talenti e capacità. Viva la Repubblica libera e antifascista, sempre".
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati.
"La sanità trattata come pensioni, accise, immigrazione: tutte promesse non mantenute. Anche oggi le liste d’attesa Meloni le abbatte domani. Ma qui si gioca con la vita delle persone, con il diritto di tutti di essere curati. Basta giochetti, votino con noi la legge Schlein”. Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
In un anno e mezzo di governo Meloni sulla sanità pubblica si è solo perso tempo e tutte le scelte fatte dalla destra hanno contributo a aggravare la situazione di milioni di cittadini che non riescono più a avere una risposta dal SSN. Noi abbiamo chiesto a tutte le forze politiche di confrontarsi in Parlamento sulla nostra proposta di legge che prevede di aumentare i finanziamenti al 7.5% del Pil, rimuovere il tetto di assunzioni del personale e abbattere le liste di attesa. Le ragioni di un intervento strutturale e organico le hanno spiegate le tanti voci che abbiamo sentito in audizione alla Camera e sono le stesse che ci ripetono ogni giorno i cittadini che incontriamo nelle piazze, nei mercati, negli ospedali e che ci chiedono risposte urgenti, ma anche gli operatori del sanità pubblica. La Meloni smetta di fare propaganda sulla sanità con l’ennesimo decreto elettorale che non risolverà niente e voti insieme a noi la legge Schlein. Lo faccia per rispetto di chi oggi aspetta mesi per una mammografia o un esame qualsiasi, è costretto a indebitarsi per cercare risposte nella sanità privata o più drammaticamente rinuncia a curarsi. Noi ci batteremo con ogni forza per difendere il diritto universale di avere una sanità pubblica efficiente e di qualità per ognuno, come prevede la nostra Costituzione.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Cento anni fa il discorso in Parlamento di Matteotti di denuncia delle violenze e dei brogli fascisti. Per la fermezza della sua opposizione fu assassinato dagli squadristi di Mussolini. Da oggi un seggio in Aula a perenne memoria del suo sacrificio e del suo esempio.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"Come è evidente il ministro Piantedosi non dà risposte e rinvia la decisione del governo di tagliare le risorse agli enti locali che più stanno investendo con il Pnrr a dopo le elezioni europee. Quei tagli sono scritti nella legge di bilancio e sono l'unico modo che il governo conosce per coprire gli affanni di una manovra ingiusta sempre alla ricerca del consenso. Tagliate a chi ha più bisogno per finanziare flat-tax e regali a chi fa extra profitti. Nessuna lotta all'evasione fiscale, 19 condoni in 19 mesi e ora arriva la scure sui comuni". Così la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, intervenendo nella replica del question time al ministro Piantedosi sui tagli di spesa corrente ai comuni.
"La spesa sociale non verrà toccata? E' falso perché le spese che il governo dice di escludere sono riferite solo al criterio di computo e invece l'esecutivo penalizza i comuni che stanno facendo investimenti in servizi sociali. Un'operazione vigliacca che scarica sui sindaci la responsabilità dei tagli. Ora provate a fare marcia indietro perchè avete paura del giudizio degli elettori e del malumore dei vostri stessi sindaci. Prendete tempo, ma il Pd non vi permetterà di fare dei comuni e del Pnrr il bancomat delle vostre incapacità e bugie".
Nel presentare l’interrogazione, Braga ha chiesto a Piantedosi "quali fossero le misure del governo dopo gli allarmi degli enti locali sui maggiori tagli di spesa corrente - 250 milioni all'anno per 5 anni - per i comuni che stanno investendo più risorse del Pnrr. Una decisione totalmente sbagliata, che mette a rischio i servizi primari e la piena riuscita del piano di competenza territoriale".
“La E45 è la superstrada più lunga d'Italia dato che il suo tracciato si estende per più di 250 km. Nel tratto umbro, essendo l’unica strada a scorrimento veloce che attraversa la regione da nord a sud, il traffico veicolare e di mezzi commerciali è particolarmente intenso e spesso causa di congestionamento; inoltre, proprio per l’elevato di autotreni e altri mezzi pesanti che vi transitano il fondo stradale di questa arteria è spesso dissestato e necessita di continui lavori di manutenzione con ricorrente chiusura di parti di carreggiata. Per questo, insieme alla Vicepresidente Ascani e alla collega Piccolotti, ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro delle Infrastrutture Salvini affinché si attivi con ANAS e Regione Umbria per dare seguito alla richiesta di raddoppio dello svincolo di Marsciano: una nuova opera utile ad assorbire il prevedibile aumento di mezzi pesanti, previsti in oltre 250 unità al giorno, in vista della costruzione della nuova piattaforma logistica a ridosso della località Cerro, lungo la strada che collega il capoluogo con la E45. Esiste un diritto dei comuni della Valle Media del Tevere a potersi muovere in tempi adeguati tra Terni e Perugia“.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo PD alla Camera dei Deputati