Il copione è sempre lo stesso, il paese da una parte il governo dall’altra. Servirebbero investimenti e risorse e invece dal governo arrivano tagli e coperture irrisorie. Dopo le parole del ministro Schillaci ci saremmo aspettati un impegno concreto e invece arrivano briciole e l’ennesima menzogna. La spesa sanitaria in rapporto al Pil scende al 6,6% nel 2023 e continuerà a calare negli anni successivi, sino a raggiungere il 6,1% nel 2026, la media europea è ormai un miraggio e siamo scesi addirittura sotto al livello pre-pandemico che era del 6,4%. Un disastro. Secondo la fondazione Gimbe le stime Nadef 2023 spingono la sanità pubblica sull’orlo del baratro. Come partito democratico non solo siamo contrari a questa nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza ma siamo preoccupati per la pericolosità che rappresenta. L’importanza del SSN abbiamo avuto modo di vederla durante la pandemia e non permetteremo al governo Meloni di smantellarlo scaricando gli effetti sul personale sanitario, sui cittadini e sul diritto all'universalità dell'assistenza sanitaria.
Così in una nota Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari Sociali e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico
"La maggioranza è in confusione totale. Hanno passato settimane ad insultare Gentiloni che è quello che ha portato a casa il PNRR e la revisione del patto di stabilità per poi accorgersi che in casa, tra di loro, hanno una distanza siderale sulla stessa idea di Europa. Invocano l'Europa e poi l'ospite d'onore del Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini è un'antieuropeista e dalla parte opposta degli interessi dell'Italia come Marine Le Pen. Infine, Tajani, omologo di Matteo Salvini, governa con i leghisti - gli amici stretti di Le Pen - però ci racconta che non sarà mai una sua alleata. Una barzelletta che rende debole l'Italia in Europa, che mostra un governo diviso e che pensa solo ai propri interessi particolari. Sono sempre dalla parte opposta rispetto agli interessi dell'Italia, ipocriti che giocano con la parola Patria per poi tradirla tutti i giorni". Così Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico, ospite di Tagadà su La7.
"Un gesto vile e inquietante. Numerose scritte offensive sono comparse in prossimità dell'abitazione e addirittura all'ingresso dell'asilo nido frequentato dal bimbo di Erasmo Palazzotto, componente della direzione nazionale del Partito Democratico. Una scritta con infamanti di collusione. Un messaggio diretto e spaventoso perché colpisce, minacciando, quanto di più prezioso possa esistere nella vita di un padre. Posso solo immaginare la tensione e la paura che sta attraversando. A Erasmo e alla sua famiglia va la mia vicinanza e la mia solidarietà. Erasmo è una persona straordinaria, è uno di quelli che ci ha messo sempre faccia e corpo a difesa dei suoi ideali, per quel mondo più giusto e solidale che testardamente proviamo da anni a costruire. Non sei solo Erasmo. Non siete soli. Siamo più di loro e non basterà la loro vigliaccheria per farci smettere di lottare e di sorridere. Ci troveranno sempre dove non vorrebbero. Dove è giusto stare. Insieme. Forza Erasmo". Così Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico sulle minacce a Erasmo Palazzotto.
“La violenza genera violenza. Sempre. Tanto più se è usata sui bambini. E se un bambino cresce con metodi violenti, imparerà sulla propria pelle che quello è un metodo consentito per risolvere conflitti, educare, mettere a tacere, insegnare. Per questo, con un ordine del giorno, ho proposto al governo - tanto più alla luce dei fatti di questi giorni - di fare una campagna contro l'uso della violenza sui minori, come modello educativo insito in tante famiglie, al fine di crescere adulti sereni, in cui empatia, rispetto e ascolto siano elementi fondamentali. E in cui la violenza sia bandita. Risultato: bocciato dalla destra di governo, con incredulità di tutta l'opposizione. Non so cosa abbiano fatto i bambini di questo Paese a Meloni, Salvini e ai partiti di destra, ma suona di ipocrisia parlare di cellulari, siti porno e giovani scapestrati per poi negare persino una campagna contro la violenza sui bambini”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Affari sociali alla Camera e componente della segreteria nazionale, Marco Furfaro, sul social X, dopo che il governo e la maggioranza hanno bocciato un ordine del giorno del Partito Democratico che chiedeva una campagna contro la violenza sui bambini, in particolare nelle famiglie.
“Dalla ministra Calderone abbiamo sentito solo un panegirico di parole, ma nessuna risposta alle nostre domande sul perché il governo cancellando l’Rdc abbia gettato centinaia di migliaia di persone nella disperazione, senza riflettere prima sulle modalità della gestione di questa emergenza. Abbiamo chiesto al governo di intervenire subito con un decreto, per dare a regioni e comuni il modo di organizzarsi e ridurre l'impatto di questa scelta. La risposta è sempre la solita: l'indifferenza, oramai è un governo guidato dall'algoritmo dell'indifferenza. La cosa più grave è che i nuovi aiuti, anche per coloro che forse ci rientreranno, scatteranno solo da settembre. Questo significa che ad agosto, mentre il governo, Giorgia Meloni e compagnia cantante, saranno al Twiga a spalmarsi creme solari su lettini da centinaia di euro al giorno da una ministra che non paga i dipendenti, i poveri schiumeranno al chiodo, senza un euro da spendere nemmeno per mettere un piatto a tavola. La responsabilità di chi governa un Paese all’altezza delle parole ‘patria’ o ‘nazione’ sarebbe invece quella di non lasciare dietro nessuno”.
Così Marco Furfaro, della direzione Pd e capogruppo dem in commissione Affari sociali, replicando alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, nel corso del Question time alla Camera. Nell’illustrazione la deputata Maria Guerra, responsabile Lavoro del Pd, aveva denunciato ritardi e impreparazione del governo e chiesto l’approvazione di un decreto ad hoc.
“Quali iniziative intende intraprendere il Governo per rafforzare il contrasto al fenomeno del caporalato, allo sfruttamento e alle molestie che le donne subiscono durante i turni di lavoro massacranti e come vuole agire per estendere ovunque in Toscana le sezioni territoriali della Rete per il lavoro agricolo di qualità”: è quanto chiedono i deputati Pd della Toscana, Laura Boldrini, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi e Arturo Scotto, in una interrogazione parlamentare già presentata alla Camera. Lo stesso atto verrà presentato anche al Senato dai senatori Pd, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.
"L'inchiesta della Ong WeWorld in collaborazione con l’associazione Tempi Moderni ha portato alla luce una situazione di grave sfruttamento di donne straniere nelle attività agricole della Toscana, settore in cui il caporalato risulta essere una delle piaghe più gravi. Nonostante le importanti modifiche penali introdotte con la legge del 2016, gli strumenti di controllo e prevenzione appaiono ancora da rafforzare, così come risultano non insediate e attive in tutte le province toscane le sezioni della Rete per il lavoro agricolo di qualità, nate per arginare il fenomeno del caporalato attraverso la certificazione etica delle aziende che rispettano le regole”: conclude la nota.
“La condizione delle donne, quasi sempre migranti, che lavorano in agricoltura anche in Toscana spesso è basata sullo sfruttamento ed è indegna di un paese civile. Bisogna fare di più e rafforzare ovunque l’azione di prevenzione e di contrasto al caporalato, alle molestie e alle violenze. Questo non è lavoro, è schiavitù”: commenta la deputata Laura Boldrini.
"È una situazione inaccettabile. Una vera e propria violazione dei diritti, dei principi di sicurezza e della dignità umana. È necessario rafforzare i controlli e sostenere chi si trova in condizioni di vulnerabilità, perché è proprio in questo terreno che si muovono i reclutatori. Le vittime sono soprattutto persone migranti, trascinate in questo mondo di illegalità e sfruttamento perché non accompagnate nei percorsi di integrazione. Scegliere di scardinare i Sai porta anche a questo": aggiunge il deputato e segretario del Pd Toscana, Emiliano Fossi.
"Oggi dalla Camera dei deputati è arrivato un segnale molto importante. L’assemblea ha approvato quasi all’unanimità un ordine del giorno del Partito Democratico che impegna il governo ad ottimizzare le informazioni fra Aziende sanitarie locali e la banca dati del Ministero dell'interno per limitare, con ogni mezzo, usi distorti delle licenze di porto delle armi da parte di soggetti affetti da malattie mentali o da disturbi psichici. Nel nostro Paese le armi da fuoco legali continuano ad uccidere e per questo la battaglia per chiedere la revisione della legge sulla detenzione, che porta avanti da anni l’associazione Ognivolta Onlus, è fondamentale e va sostenuta in maniera larga e decisa. Spesso le armi finiscono in mano a persone che non dovrebbero averle perché instabili o malate, generando tragedie evitabili. Oggi abbiamo prodotto un piccolo passo avanti per assicurare che persone affetti di disturbi psichici non detengano armi, un piccolo segnale alle famiglie di tutte le persone vittime di armi legali arrivate nelle mani di soggetti instabili. Il governo ora faccia al più presto i decreti attuativi". Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, e la sua leader Giorgia Meloni avevano promesso di risolvere il problema degli sbarchi, degli irregolari, dell’insicurezza delle nostre comunità. Oggi Tomasi dichiara che gli sbarchi sono fuori controllo e non riescono a gestire un bel nulla. Poi, come usano fare da quando sono al governo quelli di FDI, prova a scaricare sulla Regione chiedendo di aderire allo Stato di emergenza. Come Tomasi sa, la Regione Toscana ha più volte dichiarato la disponibilità al confronto ed a discutere di un'intesa che rafforzi il sistema di accoglienza di cui ha beneficiato pure lui. Ma quello che non si può fare, è prendere in giro i cittadini. Chiedo a Tomasi, fuori da ogni ideologia: togliere la protezione speciale e rendere ancora più complesso e parcellizzato il sistema SAI, ha migliorato la gestione dell’immigrazione sul territorio? Mettere risorse irrisorie e dichiarare lo stato d’emergenza per costruire grandi centri in cui buttare la gente, bypassare il codice appalti per assegnare grandi affari agli amici degli amici ha generato più sicurezza nelle nostre città? Basta prendere in giro le persone. E sull’uso delle istituzioni, ricordo a Tomasi che c’è una differenza netta tra il governo Meloni e la Regione Toscana e di ricordarsela bene: al governo ci sono quelli che hanno lasciato senza motivo bambini appena nati e donne incinta in mare per quattro inutili giorni. Quei giorni di tortura sono costati un aborto per una giovane donna. Non ricordo parole di cordoglio, di sdegno verso il governo. Però ricordo bene dove stava la Regione, le assessore Monni e Spinelli, il personale della protezione civile, i volontari: erano ad accogliere le persone per non far ricadere i disagi causati dal governo ai migranti e ai toscani. L’ipocrisia a volte funziona, ma non sempre. Caro Sindaco, chiami la Presidente del Consiglio nonché sua compagna di partito Meloni e si rivolga a lei per il fallimento delle vostre politiche, che i cittadini sono stanchi di essere presi in giro”. Così Marco Furfaro, deputato pistoiese del PD e componente della segreteria nazionale.
"Dopo l'accanimento, la presa in giro. Questo sta accadendo alle famiglie italiane più povere. Oggi, con un messaggio è stato comunicato a 169 mila famiglie italiane che non c'è più nessun aiuto per loro. L'emblema di questo governo: chi non paga i lavoratori viene fatto ministro, chi vive in povertà lasciato su una strada. Deboli con i forti, forti con i deboli. La solita ipocrisia della destra italiana". Così in una nota Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale.
“Dall’inizio dell’anno, è ancora troppo poco raccontato il dramma di 630mila famiglie italiane che rischiano di finire per strada. E non per colpa loro, ma per morosità incolpevole e per un governo che si accanisce sugli italiani. I “morosi incolpevoli” sono infatti famiglie che non riescono più a pagare l’affitto perché perdono il lavoro, perché a causa del caro energia, dell’inflazione, la loro pensione, il loro stipendio, non basta più. Perché magari un coniuge muore e c’è un’entrata in meno. E i comuni italiani, per aiutare le persone a non finire in strada, avevano la possibilità di attingere al fondo nazionale contro la morosità incolpevole. Solo che il fondo non esiste più, il governo Meloni con la legge di bilancio ha deciso di cancellarlo. Così da mesi decine di migliaia di famiglie subiscono sfratti e si rivolgono ai comuni senza possibilità di essere aiutati. Oggi, il pioniere del "prima gli italiani", il ministro dell'ipocrisia Matteo Salvini, intervenendo al question time alla Camera ha confermato che il fondo non sarà rifinanziato per il 2023. Per una volta, almeno dicendo la verità e mostrandosi per quello che sono: ipocriti che governano accanendosi sui più fragili". Così in una nota Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.
"Un giornalista sotto scorta per le minacce della mafia sarebbe "incompatibile con il servizio pubblico". Mentre è evidentemente compatibile celebrare il lutto nazionale per un esponente politico che ha pagato Cosa Nostra, attaccare chi come Don Ciotti è in prima linea contro le mafie e affidare la vicepresidenza della Commissione Vigilanza Rai a una deputata condannata in via definitiva per peculato. La destra ha una strana concezione della legalità. Solidarietà a Roberto Saviano". Così Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico, in un tweet.
"Una Regione avvolta dalle fiamme e in cui purtroppo si contano delle vittime. Un aeroporto, quello di Catania, totalmente o in parte fermo da dieci giorni. Una città, Catania, amministrata dalla destra, senza acqua ed elettricità da giorni mentre le temperature toccano i 45°. Un intero comune, Olivieri, evacuato. Un capoluogo, Palermo, nella morsa del fuoco. E mentre tutto questo avviene, mentre le città bruciano e vengono evacuati ospedali, fermati i treni e cancellati i voli, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti passa il suo tempo a parlare del Ponte sullo Stretto. In una Regione in cui, tra l'altro, ci vogliono dalle 10 alle 13 ore di treno per spostarsi da Siracusa a Trapani. Ci sarebbe da ridere, se di mezzo non ci fosse la vita dei siciliani." Così Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico, in un tweet.
"Per mesi e settimane, in commissione abbiamo provato a dialogare con la maggioranza di governo perché pensavamo l'obiettivo fosse nobile e comune. Perché per noi era benvenuto qualsiasi tentativo di ricostruire anni complicatissimi per prevenire errori futuri. Mesi di tentativi di costruire una collaborazione andati nel vuoto: la maggioranza è stata sorda alle nostre richieste perché si litigavano tra loro se inserire o meno le regioni, se ammiccare o meno ai novax, se usare politicamente o meno un'istituzione contro l'opposizione. Poi hanno trovato una quadra ed il risultato è disarmante. Mentre il 60% delle famiglie italiane non arriva a fine mese, noi oggi abbiamo impegnato il Parlamento per approvare una commissione di inchiesta che mette in discussione l'efficacia dei vaccini e delle misure di contenimento, che guarda alla stregoneria e nega la scienza, con la ciliegina sulla torta che si indaga sulla risposta delle istituzioni a una pandemia sanitaria escludendo dall'inchiesta le regioni che sono l'organo principale del nostro sistema sanitario. Un insulto a tutti gli operatori sanitari che hanno lottato a mani nude, sopratutto quando i vaccini non erano disponibili". Lo afferma in una nota Marco Furfaro, capogruppo PD in commissione Affari Sociali e componente della segreteria nazionale.
"Secondo l’AXA Mind Health Report 2023, l’Italia ha la più bassa percentuale di persone che avvertono uno stato di pieno benessere mentale. Siamo a percentuali inferiori al 20%. I disturbi psicologici, specie nei ragazzi, sono sempre più frequenti e sempre più difficili da affrontare. La presenza di questo tipo di disturbi, in tutte le fasce d’età, dopo la pandemia ha raggiunto livelli mai visti prima e l’incidenza nelle fasce di reddito medio-basse, nei giovani e nelle donne è sempre maggiore. Pesano l’incertezza sul futuro, il gender gap, i cambiamenti climatici e la solitudine. Abbiamo, per questi motivi, l’urgenza di istituire la figura dello psicologo di base. Lo dobbiamo fare per assicurare a tantissime persone una figura di riferimento, di prevenzione, di promozione, di ascolto e sostegno psicologico. Bisogna fare presto perché è una questione non più rinviabile. Siamo agli ultimi posti in Europa per investimenti pubblici in questo campo e bisogna invertire il trend in fretta senza perdere tempo in divisioni e distinguo. In questi giorni insisteremo affinché la Camera porti a compimento l’iter parlamentare. Lo faremo perché la salute mentale è in primis un diritto e una conquista di civiltà su cui non accettiamo più tentennamenti". Così Marco Furfaro, responsabile welfare e capogruppo in commissione Affari sociali del Partito Democratico, intervenendo a Lecce alla presentazione della legge a prima firma Loredana Capone sullo psicologo di base approvata all'unanimità dal consiglio regionale della regione Puglia.