Interrogazione dei due deputati del Partito democratico ai ministri di Difesa e Salute:“La cannabis terapeutica è fondamentale per la terapia contro il dolore, ma lo stabilimento non è in grado di garantire un approvvigionamento sufficiente a soddisfare la domanda nazionale”
“Perché il Governo rimane silente sulla produzione di cannabis dello Stabilimento farmaceutico militare di Firenze?”.
A chiederlo, con un’interrogazione al ministro della Difesa e della Salute, sono i deputati del Partito Democratico Emiliano Fossi e Marco Furfaro.
“La cannabis terapeutica è fondamentale per la terapia contro il dolore ed in Italia l’unico soggetto autorizzato alla produzione nazionale è proprio lo storico stabilimento fiorentino - sottolineano Fossi e Furfaro -. Il Farmaceutico di Firenze non è, comunque, in grado di garantire un approvvigionamento sufficiente a soddisfare la domanda di cannabis terapeutica, che risulta in continua crescita, e costringe il nostro Paese ad importarla dall’estero ed in particolare dall’Olanda. L’Agenzia Industria e Difesa aveva previsto per il 2023 un aumento della produzione fino a 500 chilogrammi a fronte di un fabbisogno stimato in 1.400 chilogrammi annui”.
“Nello stabilimento di Firenze, anche se il 90% della produzione riguarda la cannabis, vengono fabbricati ulteriori medicinali necessari, ma economicamente non vantaggiosi e quindi non reperibili sul libero mercato, destinati a pazienti affetti da malattie rare - ricordano i due deputati del Pd- Da tempo i sindacati denunciano una preoccupante carenza di personale, lo stabilimento necessiterebbe almeno del doppio del personale attualmente impiegato. In particolare mancano diverse figure chiave, come segnalato anche dall’Aifa, necessarie per gestire un’officina farmaceutica. Criticità che hanno portato a sospendere la produzione di cannabis dallo scorso 5 aprile sino a metà giugno. Una situazione di incertezza che appare incomprensibile, proprio in virtù dell’importanza dei farmaci prodotti e della loro certificata carenza nel panorama nazionale. Quindi, cosa pensa di fare il Governo per garantire la produzione del Farmaceutico di Firenze salvaguardando i livelli occupazionali?”.
"Siamo in piazza contro l’assurda guerra alle persone più fragili e ai giovani messa in campo dal governo Meloni ed esasperata con il decreto precarietà. Una manifestazione larga ed eterogenea, migliaia di donne e uomini esclusi da ogni misura di contrasto alla povertà che hanno reclamato l’urgenza di una forma di reddito minimo e di un mercato del lavoro dignitoso. Salario minimo, lotta al lavoro povero, lotta alla violenza di genere, lotta per il diritto all’abitare. Lo reclama l'Italia, il governo fa il contrario. Con la restrizione del reddito, la liberalizzazione dei contratti a termine e il potenziamento dei voucher aumenteranno solo le diseguaglianze e lo sfruttamento. Vogliono far passare il messaggio che è colpa delle persone se sono povere, se sono disoccupate, se sono precarie e non del sistema diseguale e della mancanza di diritti e opportunità per tutte e tutti. E’ vergognoso. Da oggi parte un percorso per fermarli e con il Partito Democratico, in piazza e in Parlamento, daremo il nostro contributo. Vogliamo un Paese civile e avere come nel resto d'Europa un reddito minimo garantito, cioè uno strumento universale contro la povertà". Così Marco Furfaro deputato e componente della segreteria nazionale del Partito democratico a margine del corteo a Roma organizzato da movimenti e associazioni dal titolo "Ci vuole un reddito".
"Prendersi cura. Degli altri, dei più fragili, di chi parte più indietro, di chi nasce in una famiglia meno fortunata delle altre. Per non lasciare indietro nessuno e avanzare tutti insieme. La lotta alle diseguaglianze come faro, la scuola come mezzo di emancipazione. Anche e sopratutto più i più poveri. La visione di Don Milani, l'idea di società per la quale ha lottato è oggi più che mai attuale. 'I Care', il suo motto, sia oggi il motto di tutti noi e di chi crede in una società in cui nessuno debba rimanere indietro". Così Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale Dem, a Vicchio a margine della commemorazione di Don Milani.
“Una buona notizia: è stato approvato un ordine del giorno del PD e a mia prima firma che impegna il governo a stabilizzare centinaia di lavoratori e lavoratrici precari impegnati presso gli IRCCS e IZS nei primi provvedimenti utili. Dopo che era stato prima approvato all’unanimità in commissione e poi soppresso dalla maggioranza un emendamento che stabilizzava il personale, l’ordine del giorno va a sanare un'ingiustizia e impegna il governo a una misura giusta e urgente, che porrebbe fine alla precarizzazione sistematica adottata per decenni nei confronti di questa particolare categoria di lavoratori della sanità pubblica. Parliamo di biologi, chimici, fisici, farmacisti, statistici, ingegneri, data manager, grant officer, infermieri, tecnici e tanti altri lavoratori della ricerca sanitaria pubblica precari, con una anzianità media di contratti atipici di 12 anni e con picchi di oltre 30 anni. Si tratta di numeri altissimi di persone che si sono viste negare fino ad ora contributi pensionistici, ferie, congedi parentali, maternità, TFR, e che si scontrano col paradosso di quanto sia indispensabile il loro lavoro per diagnosi e terapie innovative di malattie gravi e invalidanti, di speranza di cure future per malattie oggi ancora incurabili. Ci aspettiamo che il governo adotti la misura nelle prossime settimane”. Così Marco Furfaro, deputato pd e prima firma dell’odg approvato e firmato anche dai colleghi Dem Malavasi, Ciani, Stumpo, Girelli, Casu.
“In commissione congiunta Affari sociali e Finanze era stata votata all'unanimità la stabilizzazione dei lavoratori precari Irccs. Una misura giusta e doverosa. In queste ore il governo ha cambiato idea e chiesto alla maggioranza di sopprimere l’emendamento, assumendosi una responsabilità gravissima. La destra ha così bocciato, in una commissione riconvocata ad hoc, la stabilizzazione del personale. La motivazione è che non ci sono risorse idonee ad assumere a tempo indeterminato il nuovo personale di ricerca sanitaria. Copertura che secondo noi c'era già e che comunque riguardava pochi milioni di euro. E’ una cosa imbarazzante e vergognosa, siamo di fronte ad un governo, ancora una volta, in totale confusione e che non fa mai l'interesse dei lavoratori e della sanità pubblica”.
Così Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera, e i componenti dem Ilenia Malavasi, Paolo Ciani, Gianni Girelli, Nico Stumpo.
Gravissimo
Dichiarazione di Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari Sociali e componente della segreteria del Partito Democratico.
"In Italia l’inclusione scolastica per tutti è ancora un miraggio. Siamo ancora costretti a fare i conti con moltissimi casi di discriminazione e purtroppo quello che sta succedendo a Roma ad alcune famiglie è davvero insopportabile. Quattro ragazzi con disabilità grave sono stati di fatto esclusi dalla scuola pubblica. I genitori si sono visti rifiutare l’iscrizione al primo anno, per l’anno scolastico 2023/24 della scuola secondaria di secondo grado, per mancanza di posti. Una motivazione inaccettabile. Parliamo di quattro ragazzi con disabilità, certificata ai sensi della L. 104/92 art. 3 comma 3. Le famiglie hanno iscritto i ragazzi rispettando i termini imposti dalla circolare ministeriale, scegliendo per i loro figli le scuole secondarie di secondo grado più adeguate alle loro difficoltà ma anche alle loro attitudini, per assicurargli il diritto allo studio e per garantirgli apprendimenti utili per il loro futuro. Una circostanza gravissima per un Paese in cui la scuola dovrebbe rappresentare il vero punto di riferimento e sostegno per i ragazzi e per le loro famiglie. Per questo ho presentato immediatamente un’interrogazione al ministro Valditara per chiedergli se è a conoscenza di questa vicenda e cosa intenda fare per porre rimedio e dare risposte rapide alle richieste delle famiglie".
Così Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari Sociali e componente della segreteria del Partito Democratico.
“Solidarietà e vicinanza a Giuseppe Conte. La violenza non è mai giustificabile. L’aggressione subita dal presidente dell’M5s da un esaltato No Vax ci dice del clima che stiamo vivendo nel nostro Paese e di come le fake news sulla pandemia diffuse a piene mani da certi media e da alcune forze politiche abbiano fatto breccia. Se abbiamo sconfitto il Covid, è perché abbiamo avuto il coraggio e la risolutezza di applicare le misure che ci suggeriva la scienza”.
Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari sociali alla Camera e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.
I deputati del Pd Nico Stumpo, Marco Furfaro e Gian Antonio Girelli hanno presentato una interrogazione urgente al ministro della Salute
“Il governo prenda misure urgenti per reperire l’amoxicillina che manca da mesi nelle farmacie, poiché si tratta di un farmaco essenziale per la cura delle principali patologie pediatriche. Se la mancanza si dovesse protrarre ancora a lungo, corriamo il serio pericolo di evidenti danni per la salute delle nostre bambine e dei nostri bambini.” Lo scrivono, in una interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci, i deputati del Partito Democratico Nico Stumpo, Marco Furfaro e Gian Antonio Girelli. “Si era pensato che si trattasse di un problema temporaneo – osservano i parlamentari del Pd- e invece l’EMA fa sapere che ci sono “ritardi di fabbricazione e i problemi di capacità produttiva hanno generato difficoltà di approvvigionamento che interessano la maggior parte degli Stati membri, ma anche Paesi al di fuori dell’Unione europea”. L’amoxicillina – sottolineano- resta il farmaco più utilizzato per la cura dei bambini indicato da tutte le linee guida (LG), nazionali e internazionali, e dalla lista dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per i farmaci essenziali, come l’antibiotico di scelta in prima istanza per il trattamento di tutte le infezioni respiratorie.” Per i parlamentari Dem, “la carenza dell’amoxicillina non risiede in un suo uso eccessivo. Il problema, come riportato in un documento della European paediatric association – scrivono nella loro interrogazione- nasce molto prima e per ragioni semmai opposte: durante la pandemia da Covid-19, la domanda di amoxicillina è diminuita drasticamente, comportando una riduzione o addirittura un arresto di determinate linee di produzione, che non sono tornate allo stato pre pandemia”. “La situazione è seria e grave, concludono, e non è tollerabile che l'attività delle cure debba dipendere da logiche di mercato. La disponibilità di farmaci dichiarati dall’Oms come essenziali dovrebbe essere garantita non solo nella produzione ma anche nella equa distribuzione. E questo principio deve essere assicurato dalle agenzie regolatorie, nazionali e sovranazionali”. Da qui l’invito al governo di agire con la massima celerità per superare l’attuale situazione.
“L'ultimo report della fondazione Gimbe ci consegna una situazione a dir poco allarmante e preoccupante. L’andamento del finanziamento della sanità pubblica italiana e il costo delle prestazioni, a confronto con i dati europei, ci dicono che nel 2022 l’Italia ha una spesa sanitaria inferiore dello 0.3% rispetto alla media Ue e Ocse e tra i Paesi del G7, di cui nel 2024 avremo la presidenza, siamo ovviamente agli ultimi posti. Nonostante il tentativo di inversione di tendenza fatto dai governi Conte 2 e Draghi la situazione di difficoltà è rimasta inalterata. Difficoltà che ovviamente ricadono sulle persone che troppo spesso sono costrette a rivolgersi ai privati o a volte anche a rinunciare alle cure. Come Partito Democratico da tempo stiamo provando ad alzare l’attenzione sulla questione per scongiurare quella che può diventare una calamità sociale, un vero e proprio collasso del sistema sanitario pubblico. Noi non ci stancheremo mai di ripeterlo, l’importanza del nostro servizio sanitario l’abbiamo toccata con mano durante la pandemia e questo, purtroppo, il governo Meloni sembra averlo dimenticato troppo presto. Il Pd farà la sua parte, in parlamento e nel paese, per chiedere un aumento pluriennale del fondo sanitario nazionale fino almeno al 7,5% del Pil, la riduzione delle liste d'attesa e l'assunzione del personale necessario. Per noi la salute deve tornare ad essere centrale per la politica perché è un diritto che la nostra costituzione garantisce ad ogni singolo cittadino”.
Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e componente della segreteria nazionale.
"Suicidi tra i ragazzi gay? Spingiamoli all'eterosessualità". "Le droghe leggere? Non esistono". "L'omosessualità? Una malattia". In un Paese normale, l'autore di queste frasi verrebbe gentilmente accompagnato alla porta. In Italia, invece, la Presidente del Consiglio ha pensato di premiarlo nominandolo consulente del Governo per le politiche antidroga. Mentre diversi Paesi occidentali - l'ultima è stata la Germania - avanzano verso la legalizzazione della #cannabis, qui si torna indietro al peggiore oscurantismo. L'ennesimo schiaffo in faccia alla scienza e alla realtà. #Gandolfini" Così Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione affari sociali e componente della segreteria Pd, in un tweet commenta la nomina di Massimo Gandolfini a nuovo consulente del Dipartimento antidroghe.
"Sullo scostamento di bilancio una figuraccia senza precedenti. Irridono i percettori del reddito di cittadinanza, dicono che le persone disoccupate preferiscono il divano e 500 euro di “mancia”, ma poi a non presentarsi a lavoro e al voto su un documento decisivo per l’economia italiana sono i deputati della destra. Pronti… a collezionare l’ennesima figuraccia". Lo scrive su twitter Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
"Il 25 Aprile è la festa dell'Italia libera e antifascista. Dell'Italia nata dalla resistenza, nata dal sacrificio di migliaia di giovani che hanno dato la loro vita per la nostra libertà. I vili tentativi di riscrivere la storia e sporcare la memoria dei partigiani come quello fatto su facebook da Violetta Maestripieri, candidata al consiglio comunale e esponente di spicco di Fratelli d'Italia di Pistoia, nota per la sua vicinanza al sindaco Tomasi e al sottosegretario La Pietra, sono vergognosi e intollerabili. La presidente Meloni, il sindaco Tomasi e tutto il partito di Fratelli d'Italia prendano le distanze da questi inquietanti personaggi che infangano la storia d'Italia". Così Marco Furfaro, deputato pistoiese del Partito Democratico.
"Aver approvato la gratuità della profilassi pre-esposizione contro il virus dell'Hiv, la cosiddetta Prep, e della contraccezione orale per le donne di tutte le fasce d'età, come già accade per le giovani sotto i 25 anni in alcune Regioni italiane, è una notizia di civiltà. Perché tutela il diritto alla salute delle persone, questo fa un Paese che vuole prendersi cura dei propri cittadini. La politica una volta tanto esulti compatta ed eviti polemiche strumentali sulla pelle delle persone. La salute è un diritto universale che va reso accessibile e ovviamente gratuito, non dimentichiamolo mai. Le decisioni dell'Aifa vanno in questa direzione". Così Marco Furfaro, capogruppo del Partito Democratico con commissione Affari Sociali, in una nota.
“Il primo Documento di economia e finanze del governo Meloni si caratterizza per una preoccupante assenza di visione, strategie e risorse. A fronte di un aumento delle entrate determinato dall’inflazione si registra una sostanziale stabilità della spesa nominale e, pertanto, una riduzione in termini reali del livello di finanziamento dei servizi pubblici. Non vengono previste risorse per voci fondamentali come pensioni, riforma del sistema pensionistico e Opzione donna, istruzione, attuazione della delega fiscale, progressivo invecchiamento della popolazione. La sanità, in particolare, non rientra tra le priorità, visto che il rapporto spesa sanitaria/Pil scende dal 6,9% del 2022 al 6,2% nel 2026, un valore addirittura inferiore a quello prepandemico del 2019 pari al 6,4%, come se la pandemia non ci avesse insegnato che un sistema sanitario efficiente e universalistico è il primo baluardo a difesa della salute del singolo e della collettività”.
Lo dichiarano i deputati dem della commissione Affari sociali della Camera, Marco Furfaro (capogruppo), Paolo Ciani, Gian Antonio Girelli, Ilenia Malavasi e Nicola Stumpo.
“Inoltre - aggiungono i parlamentari dem - mentre l’Istat certifica che oltre un quarto della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale, dal prossimo mese di agosto a più di 600mila persone verrà sospeso il reddito di cittadinanza, poi abolito dal primo gennaio a favore di misure poco chiare (Gil, Pal, Gal) e con meno risorse disponibili. Infine, il Def non stanzia nessuna risorsa aggiuntiva per disabili, anziani e fasce più deboli della società, perché si considerano le politiche di welfare come politiche di mero costo e non di investimento. Per tutte queste ragioni - concludono - il Partito Democratico ha espresso il parere negativo al documento proposto dal governo Meloni e dalle forze della destra”.
“Sono molto contento per la scelta fatta dalla regione Liguria di approvare una legge di civiltà come quella che garantisce il medico di base alle persone senza dimora. Ringrazio il consigliere Ferruccio Sansa, la lista Sansa e Linea Condivisa che si sono fatti promotori della legge, sottoscritta da Pd e M5s, e condivisa dall'intero centrodestra. L’unanimità di tutto il consiglio regionale significa buon senso e compattezza su un tema così rilevante”. Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e primo firmatario della Pdl per il medico di base per i senza dimora, commenta l’approvazione della legge regionale ligure.
“Sono 100mila - spiega l’esponente della segreteria nazionale mem - i senza dimora privi del medico di base. Molte di queste persone finiscono in strada perché non riescono a pagare l'affitto, perdendo la residenza e quindi il diritto al medico di base. Bene hanno fatto le regioni a intervenire, ma ora manca l’ultimo passo. Cioè quello di approvare la norma organica a livello nazionale per garantire a decine di migliaia di persone il diritto alle cure, con meno oneri per lo Stato, meno ingiustizia e meno marginalità”.