Nel corso dell’audizione del Commissario Falco in Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia di questa mattina la Presidente Chiara Gribaudo ha dichiarato: “Continuo a leggere le ricostruzioni dei giornali di queste ore. È doloroso, perché ancora una volta sembra si tratti di una tragedia annunciata. Sarebbero stati ignorati gli appelli e gli allarmi, esponendo così lavoratori e lavoratrici a rischi altissimi. Rischi che poi, puntualmente, si sono verificati.”
Continua Gribaudo: “È ancora più grave considerato che il tutto avviene in uno stabilimento di una delle più importanti aziende di Stato, che dovrebbe essere polo di eccellenza e riferimento anche per quel che riguarda la sicurezza e la prevenzione.”
”Alle famiglie delle vittime va il mio più sentito cordoglio. Vogliamo verità e giustizia e che paghi chi ha sbagliato, in questo abbiamo piena fiducia nella Magistratura e nelle forze inquirenti e come Commissione d'inchiesta faremo la nostra parte” conclude la parlamentare dem.
“A poche ore dal voto in Commissione Bilancio degli emendamenti è necessario un cambio di passo da parte del governo sulla manovra economica. Alle promesse elettorali devono seguire fatti concreti e soprattutto, l'esecutivo deve garantire efficienza e sicurezza nel settore dei trasporti, garantendo le giuste risorse per evitare la crisi di un comparto già in grande difficoltà. Mi riferisco in particolare al caro voli e alla continuità territoriale dove non è stato investito neanche un euro a fronte del costo fino a 800€ per il volo Milano-Catania. Per non parlare poi del trasporto su rotaia dove da questa estate ogni giorno è nero: i treni arrivano e partono con ore di ritardo se non vengono cancellati all'improvviso. Ma a calmierare i prezzi ecco che arrivano i due treni 'Sicilia Express' per le vacanze: peccato che per arrivare da Torino a Messina servano 'solo' 16 ore e 40 minuti. Insomma, una manovra invisibile”. Così il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera e segretario regionale siciliano.
Bocciato emendamento Pd alla Manovra
“Il governo continua con scelte discriminatorie che fanno cassa sui diritti dei lavoratori stranieri. È stato ingiustamente bocciato il nostro emendamento che avrebbe eliminato una norma discriminatoria nei confronti dei contribuenti extracomunitari”. Così la deputata democratica Matia Cecilia Guerra commenta la bocciatura del suo emendamento alla manovra da parte della Commissione Bilancio della Camera.
“La disposizione proposta dal Governo esclude ingiustamente dalle detrazioni per familiari a carico i lavoratori stranieri i cui familiari risiedono all’estero, una misura che appare in contrasto con il diritto dell’Unione Europea. Ricordiamo che i titolari di permesso di lungo periodo e di permesso unico lavoro hanno diritto a un trattamento paritario rispetto ai cittadini italiani per quanto riguarda le agevolazioni fiscali.
Una simile esclusione genera disuguaglianze in palese contrasto con i principi di equità e giustizia sanciti dal quadro normativo europeo e nazionale”.
“Di fronte alle drammatiche immagini di Calenzano abbiamo il dovere di interrogarci sui meccanismi di funzionamento delle nostre grandi aziende partecipate. Nell’ultimo anno e mezzo tre grandi incidenti - Brandizzo, Suviana, Casteldaccia - hanno investito aziende come Rfi, Enel, Amap. Oggi tocca a Eni. Vedremo gli sviluppi delle indagini, ma le garanzie di sicurezza e salute sul lavoro dovrebbero essere scontate in settori dove la presenza dello Stato o degli enti locali è preponderante o decisiva. Forse sarebbe ora di aprire un dibattito vero su questo, sul ricorso alla compressione dei costi e delle tutele anche nel settore pubblico”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto
“Pare che anche la maggioranza stia ripensando a tornare indietro su alcune delle misure sbagliate della sua legge di bilancio, cosi come da subito abbiamo chiesto con gli emendamenti del Partito Democratico. Penso all'abolizione del blocco parziale del turn over per gli enti locali, al rifinanziamento del fondo affitti azzerato dalle due precedenti manovre, allo stop a un ampliamento ingiustificato della web tax a piccoli operatori che gia pagano l'imposta sui redditi. Bene, ma ci sarebbe piaciuto discuterne insieme gia oggi in commissione.
Niente invece ancora sulle proposte finalizzate a fronteggiare le gravi crisi industriali che attanagliano il paese o a stabilire infine un salario minimo legale che metta uno stop alla corsa al ribasso dei salari.
Temi che non sembrano appassionare questa maggioranza quanto la battaglia per intestarsi questa o quella riduzione, temporanea, di imposta per questa o quella categoria di fortunati contribuenti. Questione di priorità”. Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, deputata Pd e responsabile nazionale Lavoro.
La giustizia non giusta: giudici di pace e processo telematico. Criticità
Domani, mercoledì 11 dicembre alle ore 11:30 si terrà la conferenza stampa in sala Berlinguer della Camera (ingresso via degli uffici del vicario, 21) “La Giustizia non giusta: giudici di pace e processo telematico”.
Parteciperanno la responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, i capigruppo in commissione Giustizia di Camera e Senato, rispettivamente Federico Gianassi e Alfredo Bazoli, e il capogruppo Pd in commissione Antimafia, Walter Verini.
Per accrediti ospiti e giornalisti pd.ufficiostampa@camera.it.
Conferenza stampa giovedì 12 dicembre, ore 10, Sala Stampa della Camera dei Deputati - via della Missione 4
Con la partecipazione di Emergency, Fermatevi!, Medici Senza Frontiere, Oxfam Italia e i promotori dell’appello “#StopCrimesinPalestine”
9 dicembre 2024 - Giovedì 12 dicembre, alle ore 10.00, a Roma, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati in via della Missione 4, si terrà la conferenza stampa “Gaza: Per un cessate il fuoco immediato. Mezzo milione di firme alla Presidente Meloni”.
Le organizzazioni umanitarie impegnate a Gaza – Emergency, Medici Senza Frontiere (MSF), Oxfam - l’associazione Fermatevi! e i promotori dell’appello “#StopCrimesinPalestine” hanno raccolto mezzo milione di firme per denunciare il disastro umanitario e i crimini che si stanno consumando a Gaza e per chiedere, ancora una volta, al governo italiano di lavorare per un cessate il fuoco immediato.
Sentiremo le testimonianze dirette delle operatrici e degli operatori che lavorano a Gaza e affrontano ogni giorno la catastrofe umanitaria in corso.
Saluti istituzionali: On. Sara Ferrari
Durante la conferenza stampa, interverranno:
- Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia
- Rossella Miccio, presidente EMERGENCY
- Monica Minardi, presidente Medici Senza Frontiere
- Pasquale de Sena, professore di diritto internazionale UniPa, associazione “Fermatevi!”
- Massimo Amato, storico ed economista - promotore #StopCrimesInPalestine
Per giornalisti, fotografi e operatori televisivi è obbligatorio l’accredito entro le ore 12 di mercoledì 11 dicembre, inviando una mail a stampa.boldrini@yahoo.com e specificando eventuale attrezzatura fotografica e da ripresa.
Si ricorda che per gli uomini è necessaria la giacca.
“Un’alluvione ti porta via la casa o l’azienda su cui hai investito tutta la vita? Il Governo non ti dà un euro. Non paghi le tasse o non rispetti la legge, per di più mettendo in pericolo la salute del prossimo? Il Governo ti premia. La decisione di cancellare le multe ai No-Vax è l’ennesima pagina di vergogna scritta da Giorgia Meloni. Spiegate ai medici e agli infermieri questa indegna cambiale elettorale sulla loro pelle. Spiegate a chi la legge l’ha rispettata che è un fesso. Spiegate a chi, a causa del Covid, ha perso un proprio padre, madre, figlio, amico, parente che è stato tutto uno scherzo.
Avete creato un precedente devastante per la credibilità dello Stato. E se dovesse riaccadere, perché può riaccadere, tra negazionisti e regali ai No-Vax quale risposta dovremmo aspettarci per contenere un virus? Aprire nuovi cimiteri?
Vergognatevi” così sui social il responsabile nazionale welfare del Pd, il deputato democratico, Marco Furfaro.
“Alleluia, il governo e la maggioranza di destra riconoscono l’errore commesso e annunciano, come dal Pd chiesto da tempo, il rifinanziamento della Zes unica Sud e della Zes agricola. Ora li aspetteremo al varco”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, dopo la notizia diffusa da Fratelli d’Italia sull’accordo raggiunto con il governo sulle integrazioni alla manovra finanziaria sulla Zes unica e sulla parte agricola ivi ricompresa.
“Da tempo - aggiunge - ci eravamo fatti interpreti di questa esigenza tanto che sul tema abbiamo attivato specifiche iniziative parlamentari, dal sindacato ispettivo alle proposte emendative. L’ultima è sulla manovra finanziaria, attualmente in discussione, con un emendamento che non solo interviene sul 2024, per riparare al pasticcio commesso dal ministro Lollobrigida sui tempi di attuazione della misura prevista lo scorso anno, ma che prevede anche per il 2025 le agevolazioni economiche con un importo superiore al precedente. Ora vedremo come la maggioranza vorrà procedere in Parlamento. Basterebbe votare l’emendamento del Gruppo Pd che peraltro abbiamo inserito tra gli emendamenti segnalati. Sarebbe grave - conclude - che agli annunci fatti non seguano gli atti conseguenti”.
“In piazza Capranica al fianco delle donne e degli uomini di ACI Informatica che oggi stanno scioperando per chiedere la soppressione dell’Art.116 della manovra finanziaria del Governo Meloni che con un prelievo di 50 milioni di euro annui dal 2025 mette a rischio la continuità di servizi pubblici e di innovazione tecnologica indispensabili per i cittadini e il destino di 500 famiglie. Insieme ai deputati della Commissione Bilancio Silvia Roggiani, Ubaldo Pagano e Claudio Mancini continueremo a batterci in Parlamento e in Aula per cancellare al più presto questo ennesimo scempio della destra sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori”. Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera.
Un nuovo condono: sospese le multe ai no vax, quelli che mettevano in pericolo la propria vita e quella degli altri, anziani, malati, persone fragili. Intanto non c’è un euro in più per la sanità. Non sarà assunto un medico o un infermiere. Un governo di cinici e irresponsabili.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Il Partito Democratico ha illustrato oggi in aula alla camera una mozione per rispondere alla mancanza di una visione strategica nelle politiche industriali del governo, proponendo un piano concreto per il rilancio dell’industria italiana. “In un contesto globale segnato dalle transizioni ecologica e digitale - ha detto il democratico Christian Di Sanzo - è essenziale promuovere innovazione, competitività e la creazione di lavoro stabile e qualificato. La mozione del Pd - ha continuato Di Sanzo - si articola su quattro priorità: una governance moderna, incentivi selettivi e condizionati a obiettivi sociali e ambientali, una rinnovata sinergia tra pubblico e privato e risorse mirate per sostenere la doppia transizione e valorizzare il Sud. L’Italia, seconda potenza manifatturiera in Europa, deve recuperare competitività per affrontare le sfide globali. Con questo impegno - ha concluso Di Sanzo - il Partito Democratico intende sfidare il governo e chiede di mettere in campo misure concrete, già nell’ambito della manovra di bilancio, per preservare il ruolo centrale del nostro sistema industriale, garantendo sviluppo sostenibile, coesione sociale e prospettive di crescita per le nuove generazioni”.
Governo dia messaggio unita’ istituzioni
“Purtroppo la tragedia d Calenzano ci riporta di nuovo nell’incubo delle morti sul lavoro. Che non si è mai interrotto visto il bollettino drammatico che ci parla di tre vittime al giorno nel 2024. Questa strage impone immediatamente un segnale corale da parte del Parlamento. Abbiamo una legge di bilancio in discussione in queste ore: il Governo dia un messaggio di unità delle istituzioni. Lavori per rafforzare gli strumenti di ispezione e di controllo, anche nel settore delle aziende partecipate. Abbiamo un emendamento che prevede l’assunzione immediata di 1000 ispettori ulteriori per il 2025. Lo approvi, sarebbe un segnale potente di collaborazione di fronte a quella che ormai è una vera e propria mattanza”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
“Con il conseguimento dei due obiettivi previsti nel semestre in corso, lo stato di avanzamento dei 13 investimenti ferroviari previsti dal Pnrr raggiungerà la soglia del 39% di realizzazione. Il dato è allarmante: la stessa Corte dei Conti, infatti, ci conferma che il 20% dei progetti è in ritardo. Ma ciò che ci rende maggiormente preoccupati è che la Corte conferma come la maggior parte delle risorse degli investimenti ferroviari – circa metà delle dimensioni finanziarie totali – sarà per progetti al Nord nonostante il 48,2% delle opere dovranno essere fatte al Sud e nelle isole. Non è così che si risolve il gap delle infrastrutture, anzi lo si acuisce. Del resto il governo si ricorda del meridione solo in campagna elettorale e poi, tra autonomia differenziata e mancanza di risorse, se ne dimentica”. Così il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti e segretario regionale siciliano commenta i dati della Corte dei Conti sugli investimenti ferroviari Pnrr.
“Il caso della diffida al caseificio vegano a S. Giovanni Persiceto (BO) è solo l’ultimo di una serie di attacchi e restrizioni che vanno a penalizzare il settore dei prodotti a base vegetale. Se è vero che le parole 'latte', 'formaggio', 'burro' devono essere usate, in base alle regole europee, solo per alimenti di origine animale, è altrettanto vero che le cose stanno cambiando e opporsi con questo accanimento al cambiamento è illogico. La recente sentenza della Corte di giustizia europea ha sancito che non si può vietare di chiamare burger o polpetta un prodotto di origine vegetale, non si capisce perché debba rimanere in vita un divieto asimmetrico per le parole latte, burro, formaggio. Le ultime indicazioni europee, contenute nel rapporto sul Dialogo Strategico sul futuro dell’agricoltura in UE parlano proprio di sostegno alla transizione verso prodotti plant based e di una possibile revisione delle regole sull’etichettatura degli alimenti. Chi sceglie oggi di consumare e di produrre alternative vegetali ha motivazioni etiche, climatiche, ambientali, salutiste, e non può essere costantemente penalizzato. Dobbiamo fare l’opposto. Sostenerle!” Così si legge nell'interrogazione della deputata dem Eleonora Evi al ministro dell'Agricoltura Lollobrigida sull'eliminazione qualsiasi restrizione oggi presente sull'etichettatura per i prodotti a base vegetale.