"Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, proprio durante la Giornata internazionale anticorruzione ci spiega che la corruzione, soprattutto quella transnazionale è un reato sempre più difficile da perseguire e che 'dobbiamo attrezzarci per rispondere in modo adeguato'. Queste dichiarazioni lasciano abbastanza sconcertati considerando che proprio le modifiche introdotte dal Guardasigilli, come la parziale abrogazione del reato di traffico illecito di influenze e la cancellazione del reato dell'abuso d'ufficio vanno proprio nella direzione opposta a quello che servirebbe per contrastare in modo più efficace la corruzione, oltre ad esporci con l'UE correndo il rischio di fare dell'Italia un unicum nel contesto dei grandi Paesi europei". Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.
"Per completezza - ha concluso Merola - occorre purtroppo menzionare anche il tentativo di depotenziare gli sforzi della magistratura inquirente con le limitazioni imposte dalla modifica al codice degli appalti e all'uso delle intercettazioni. La Banca Mondiale evidenzia come la percezione da parte dei cittadini di un sistema corrotto riduca le entrate fiscali. La lotta alla corruzione va di pari passo con la lotta all'evasione fiscale, imponendo sanzioni importanti per chi evade il fisco. Ministro Nordio si rende conto che in tema di corruzione e lotta all'evasione fiscale il governo di cui fa parte è all'eterogenesi dei fini?".
Le nostre preoccupazioni e denunce continuano purtroppo ad essere confermate. Dopo il report della Banca centrale europea, anche la Corte dei conti certifica i ritardi sulla spesa delle risorse del Pnrr, ferma ancora al 30% di quelle totali. Il governo intende occuparsene? E il ministro Foti cosa fa? Ci auguriamo che esca subito dal mondo dei sogni e provveda a risolvere i colli di bottiglia che hanno determinato questa situazione così problematica. È necessario un bagno di realtà e cominciare a correre per la messa a terra degli investimenti del Pnrr. A un anno e mezzo della deadline, la percentuale dei progetti completati è di appena il 18%. Il Governo Meloni è responsabile di questo impasse. O cambia passo ora, o si andrà incontro ad un drammatico fallimento che l'Italia pagherà a caro prezzo.
Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche europee della Camera.
Ancora morti sul lavoro. Oggi 2 operai in un deposito Eni a Calenzano. Vicinanza alle famiglie e agli operatori impegnati nei soccorsi. Chiediamo che sia fatta chiarezza sulle responsabilità e si ponga fine alle stragi quotidiane. La sicurezza sul lavoro è sempre più emergenza.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla camera dei Deputati.
“Nella Repubblica Democratica del Congo, una malattia che l’OMS definisce 'non diagnosticata' ma simile all'influenza sta causando un numero imprecisato di vittime. È una malattia che colpisce l'apparato respiratorio e il patogeno colpisce soprattutto i più piccoli, bambini sotto i cinque anni di età. I sintomi della malattia sono simili all’influenza: febbre alta, mal di testa severo, tosse. Alla luce di questo allarme sanitario è necessario che il governo presti la massima attenzione così come è assolutamente indispensabile ed urgente l’emanazione del nuovo Piano pandemico 2024-2028 che, annunciato ad inizio anno, è ancora inspiegabilmente fermo”. Così si legge nell'interrogazione presentata dai deputati democratici al ministro della Salute Schillaci con cui si chiede di adottare misure di tutela sanitaria alla frontiera da coloro che provengono dalle zone colpite da questa influenza al fine di tutelare la salute pubblica nel nostro territorio. L'interrogazione è stata presentata dagli onorevoli Gian Antonio Girelli, Marco Furfaro, Paolo Ciani, Ilenia Malavasi, Sara Ferrari, Antonella Forattini, Valentina Ghio e Nadia Romeo.
"La caduta di Assad, dopo mezzo secolo di regime sanguinario, è di per sé una buona notizia.
Assad è responsabile di crimini atroci nei confronti il suo stesso popolo compreso l'uso di gas letali contro chi non si sottometteva al suo potere e una durissima repressione contro gli oppositori. Di tutto questo dovrà rispondere nelle sedi opportune.
È comprensibile, dunque, la festa che in queste ore abbiamo visto per le strade di Damasco e di tutta la Siria.
È, tuttavia, presto per avere un quadro chiaro di cosa succederà adesso. Se, ad esempio, Muhammad al Jolani, leader jihadista garantirà davvero il rispetto delle minoranze politiche e religiose che ha promesso o se la Siria piomberà nel caos.
La prudenza è d'obbligo perché il rischio di vendette incrociate tra le varie componenti che in questi anni si sono contrapposte in Siria è molto elevato, così come il perdurare dell’influenza di potenze straniere che hanno agito in territorio siriano durante il periodo del conflitto esacerbando le contrapposizioni anziché cercare una via d’uscita". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Un botto enorme come se a esplodere fosse stata una bomba. Così raccontano i cittadini di Calenzano e dei paesi vicini che hanno vissuto l'esplosione del deposito di carburanti dello stabilimento dell'Eni. Un botto enorme che ha causato la morte di 2 persone e il ferimento di altre 9. A nome del Pd esprimo il nostro più sentito e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, augurando una pronta guarigione alle persone ferite, nella speranza che vengono ritrovate presto le persone adesso disperse. È l'ennesima strage sul lavoro in un anno nero e chiediamo al governo di riferire in Aula per accertare le responsabilità di quanto accaduto e soprattutto per fermare questa insopportabile strage che dura da anni. Le persone che la mattina si alzano per andare a lavoro hanno il diritto di tornare a casa dai propri familiari”. Così il deputato toscano Marco Furfaro, capogruppo in Commissione Affari sociali e membro della segreteria nazionale Pd.
“Esprimiamo il più sentito e commosso cordoglio per le famiglie di chi è rimasto vittima e la massima vicinanza per i feriti a Calenzano. Ringraziamo gli operatori della sanità e i vigili del fuoco e tutte le articolazioni dello Stato che in questo momento stanno facendo il massimo per salvare vite umane e mettere in sicurezza l’area colpita. Chiediamo che in tempi rapidi il Governo venga a riferire in Parlamento su questa ennesima tragedia sul lavoro che colpisce la città di Calenzano. Pensiamo sia necessario capire le cause di questo disastro e attivare tutte le misure necessarie per garantire salute e sicurezza ai lavoratori”.
Così i parlamentari democratici eletti in Toscana, Arturo Scotto, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Simona Bonafé, Federico Gianassi, Marco Simiani, Christian Di Sanzo, Laura Boldrini, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.
“Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, in un recente attacco alla magistratura, ha citato sondaggi secondo cui solo il 30% degli italiani avrebbe fiducia nell’operato dei magistrati. Un dato che il ministro ha usato per delegittimare l’intero sistema giudiziario. Tuttavia, risulta che il gradimento dello stesso Nordio, come membro del governo Meloni, si attesta anch’esso al 30%. Delle due, l’una: o il Ministro utilizza dati in modo pretestuoso per screditare una magistratura che non si piega alle derive illiberali del governo, oppure la sua credibilità è così scarsa da confutare le sue stesse affermazioni. Nordio farebbe meglio a concentrarsi sul proprio operato anziché attaccare chi è impegnato nella tutela della giustizia”. Così il capogruppo democratico nella commissione giustizia della Camera, Federico Gianassi, in un passaggio del suo intervento in aula durante l’esame della riforma costituzionale per la separazione delle carriere.
“Le stime dell’Istat sul dimezzamento della crescita del PIL rendono evidente che la Legge di Bilancio è poco solida. I conti non tornano ed è già alto il rischio di una manovra correttiva in primavera: il Governo deve chiarire subito come intende evitarla, invece di ricorrere a soluzioni tardive che porterebbero solo a nuovi tagli ai servizi e aumenti delle tasse. Il vertice di maggioranza di oggi sia chiaro su questi punti. Nel merito della manovra chiediamo un ripensamento radicale delle priorità: servono più risorse per sanità, pensioni, salari e servizi pubblici essenziali, dalla scuola ai trasporti. È tempo di scelte coraggiose e responsabili per garantire stabilità e sostegno ai cittadini”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione bilancio della camera, Ubaldo Pagano alla vigilia del vertice dei leader di maggioranza con Meloni e Giorgetti.
“Quella che chiamate riforma per la separazione delle carriere dei giudici in realtà è la separazione delle magistrature. Questo intervento è mosso da un intento punitivo nei confronti della magistratura che è autonoma e indipendente, ed è ispirato dalla tradizionale ossessione ideologica della destra in materia di giustizia. Il governo insegue scalpi e bandierine nel disinteresse più totale verso l’efficienza del sistema mentre, con la manovra di bilancio, taglierà risorse alla giustizia, 500 milioni dal 2025 al 2027”. Così il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia alla Camera intervenendo sul ddl costituzionale Giustizia.
“È una riforma costituzionale – continua il parlamentare - la cui relazione d'accompagnamento è una mezza paginetta, tutta improntata all’auto-difesa, per giustificare lo stravolgimento delle regole stabilite dai padri costituenti. Si finisce per trasformare il PM da organo di giustizia a accusatore seriale tutto teso e improntato allo scontro forense.” “La separazione delle carriere di fatto già esiste ma il governo vuole solo dividere gli attori della giurisdizione e il Paese perché non accetta che in una democrazia matura la magistratura è autonoma e indipendente e non invece chiamata a sostenere e realizzare il programma di governo” conclude Gianassi.
Ritardi, treni soppressi, ore e ore di attesa, l'odissea vissuta ieri dai viaggiatori che dalla Liguria dovevano raggiungere Milano e la Lombardia sono stati enormi. Ancora una volta, a causa di diversi guasti alla linea, in particolare a Voghera, il traffico ferroviario è andato in tilt, nel silenzio assordante del Ministro Salvini.
I passeggeri sono stati lasciati soli, senza informazioni, senza indicazioni da Trenitalia, senza nessuna certezza e bus sostitutivi arrivati dopo ore di attesa. Un'altra giornata di ordinaria follia nei trasporti ferroviari, in cui per i cittadini il ritorno a casa o nel luogo di studio o di lavoro, si è rivelato un vero incubo.
La gravità della situazione in cui versa il trasporto ferroviario è ormai sotto gli occhi di tutti. Ho presentato questa mattina un'interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti, soprattutto sulle ragioni per cui i passeggeri non hanno avuto servizio sostitutivo dopo un'intera giornata e serata di blocco della linea Genova Milano, con alcuni di loro lasciati in mezzo al nulla.
I disservizi non sono più tollerabili e accettabili. Soprattutto non è più accettabile il silenzio del Ministro dei trasporti e la sua mancanza di azione. Salvini intervenga, i guasti alla linee ferroviarie sono ormai all'ordine del giorno", così la vicepresidente e componente Commissione trasporti Valentina Ghio che ha presentato un'interrogazione al Ministro Salvini, firmata insieme a Barbagallo, Bakkali, Casu e Morassut, e per i guasti che hanno interessato ieri la linea Genova Milano e che hanno causato innumerevoli disagi a viaggiatori, studenti e lavoratori.
“La preoccupazione, Ministro, è di tutti gli italiani. Già la scorsa settimana le avevamo chiesto di riferire in Parlamento, alla Camera aspettiamo risposte alle nostra interrogazione sulla Siria. L’Italia non può restare a guardare inerte un Medio Oriente che si avvita nel caos” così sui social il responsabile nazionale Esteri del Pd, Peppe Provenzano, replica al ministro degli Esteri, Tajani.
“Quali siano le aree pubbliche di proprietà del Demanio, terrene e marittime, interessate dall’accordo tra Jsw e Metinvest per la riqualificazione dell’area siderurgica di Piombino e sia già stato predisposto un piano di risanamento ambientale per quelle zone che verranno riconsegnate agli enti locali”. E' quanto chiede il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani in una interrogazione al governo.
“Ci sono ancora troppe ombre sull'accordo siglato nelle scorse settimane; non possiamo permetterci altri casi Beko con un governo disattento ed ininfluente e tutti i dubbi vanno chiariti. Tra le ombre da sgombrare subito vi sono le concessioni demaniali, scadute dal 2023, il cui rinnovo deve comprendere le giuste garanzie di rilancio sociale ed economico del territorio e la completa bonifica delle aree escluse dall'accordo che andranno riconsegnate in sicurezza alla piena disponibiltà delle comunità locali", conclude Marco Simiani.
“Sono arrivate oggi le lettere di licenziamento per 101 dipendenti della Logitech, azienda in subappalto della Transnova. La motivazione è semplice: la cessazione della commessa di Stellantis non consente di andare avanti e dunque altri posti di lavoro saltano a Pomigliano, Cassino, Melfi e Mirafiori. Siamo a duecento, dopo le procedure di licenziamento avviate ieri con Transnova per 97 operati, e il rischio è che non si fermi qui lo scivolamento verso la dismissione dell’indotto Stellantis. Al tavolo convocato per il 10 dicembre al Mimit chiediamo che sia trattato insieme a Transnova anche il destino di Logitech: nessun posto di lavoro va perso.” Così in una nota congiunta i deputati democratici Arturo Scotto e Marco Sarracino.
“Il M5S ha chiuso un ciclo. Il suo ruolo è quello di una forza civica progressista che può incontrare il Pd per un grande partito movimento unitario”. Lo scrive il parlamentare del Partito Democratico, Roberto Morassut, in un articolo sul Riformista.“È evidente - spiega Morassut - che il profilo di un Movimento indipendente dalla destra e dalla sinistra è davvero finito. L’avvento al governo, per la prima volta, di forze di destra estrema impone una scelta di campo e il congresso l’ha in qualche modo compiuta. È finito il tempo delle ‘scatole di tonno’ e gli attacchi di Grillo non saranno contenuti ondeggiando tra passato e presente”.
“Serve una svolta vera e sincera nella prospettiva del Movimento e io credo che, invece, è il carattere civico e di sinistra che può essere prezioso non perdere e può implementare il profilo di un Pd aperto ma pur sempre forgiato dalla forma partito classica”, continua Morassut che poi aggiunge: “Credo che nei tempi più ravvicinati per passare dai ‘no’ alla costruzione più chiara di una proposta per l’alternativa si debba iniziare a costruire, più che un ‘fronte popolare’, un ‘patto di unità d’azione’ tra le opposizioni che punti a un grande appuntamento, agli Stati Generali del campo delle opposizioni che metta in gioco un ‘programma fondamentale’ per l’Italia, faccia emergere i valori comuni che ci uniscono, esalti i si oltre ai no”.