"Presentano progetti di riqualificazione e recupero dei centri storici, inviano a CasaItalia, dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, migliaia di progetti, 1179 dei quali, a fronte di attente valutazioni, sono considerati ammissibili e finanziabili eppure dal 2 agosto al Ministero dell’Interno si sono dimenticati di loro e le procedure di assegnazione non vanno avanti. Si tratta di migliaia di piccoli comuni che hanno partecipato ad un apposito Bando conseguenza di precise disposizioni normative eppure non stanno arrivando ai Comuni assegnatari dei contributi le comunicazioni ufficiali con le relative indicazioni e tempistiche di erogazione". Così si legge nell'interrogazione dal deputato dem Silvio Lai presentata al ministro dell’Interno per sapere se vi è consapevolezza del ritardo accumulato e se si intenda procedere con assoluta celerità per chiudere i procedimenti avviati. "I piccoli comuni hanno bisogno di avere certezze sulle loro disponibilità finanziare per programmare la loro attività in particolare nel periodo che precede una nuova annualità amministrativa. Sarebbe davvero disdicevole accumulare ulteriore ritardo e il ministro Piantedosi ne dovrà rispondere. Se mancassero le risorse la manovra di bilancio è la sede giusta per dare copertura ai progetti ammissibili, se invece si tratta di un ritardo burocratico, questo non sarebbe una novità in un Governo", conclude Lai.
La maggioranza continua a sabotare la Commissione di Vigilanza Rai, disertando le sedute e bloccando l’iter istituzionale per il completamento della nomina del presidente del CdA. Si tratta di un atto irresponsabile, che dimostra totale disprezzo verso le regole e i cittadini, i quali pagano il canone per un servizio pubblico che dovrebbe essere indipendente e trasparente", dichiarano in una nota i parlamentari democratici della Commissione di Vigilanza Rai.
"Questo atteggiamento irresponsabile – concludono – non solo compromette la trasparenza e l’efficacia del servizio pubblico, i cui dati drammatici sono sotto gli occhi di tutti, ma rappresenta un attacco alle regole democratiche. La maggioranza sta infatti impedendo al Parlamento di completare la votazione sulla Presidenza della Rai, come previsto dalla legge."
“Chiediamo al Governo Meloni di invertire immediatamente la rotta sul trasporto non di linea: il Ministro Salvini con l’obiettivo di colpire una singola categoria di imprese invece di affrontare il grande tema della regolazione e dell’utilizzo delle nuove tecnologie per garantire servizi più efficienti per i cittadini senza precarizzare le condizioni di tutti i lavoratori sta riuscendo in un colpo solo a favorire la disoccupazione, incrementare il vero abusivismo, deprimere il gettito fiscale, ledere il turismo e danneggiare l'intero Paese creando solo ulteriore confusione e potenziale sfruttamento.”
Dichiarano in una nota congiunta il Senatore Antonio Misiani responsabile economia, finanze, imprese e infrastrutture della segreteria nazionale del Partito Democratico e Andrea Casu Deputato Pd e Vice Presidente della Commissione Trasporti
“Come denunciano tutti gli operatori del settore che scenderanno in piazza il prossimo 12 dicembre dal 2 gennaio con l’entrata in vigore del nuovo decreto una vera e propria clava si abbatterà addosso decine di migliaia di imprese e colpirà ulteriormente i cittadini e la già endemica carenza dei servizi di autotrasporto non di linea, che come chiarito la stessa Corte Costituzionale concorrono a dare «effettività» alla libertà di circolazione.”
“Tra gli aspetti più incomprensibili vi è la scelta di far venir meno le prestazioni a tempo che rappresentano la principale specificità del servizio che consente ad ogni utente di poter noleggiare un servizio di NCC proprio per soddisfare le più varie necessità, in questo modo non si colpisce minimamente chi esercita indebitamente la funzione dei Taxi ma proprio chi svolge un servizio diverso. Inoltre l'intermediazione per i contratti di durata viene vietata, è previsto un anacronistico tempo minimo di attesa di venti minuti tra la prenotazione e lo svolgimento del servizio, tanti e tali sono i dati che devono essere preventivamente forniti che chi si rivolgerà a questi servizi avrà la sensazione di essere dossierato e al tempo stesso se gli operatori dovessero commettere anche un semplice errore rischieranno di portare alla chiusura dell’attività per le pesantissime sanzioni e responsabilità anche penali previste.”
La giustizia non giusta: giudici di pace e processo telematico. Criticità
Oggi, mercoledì 11 dicembre alle ore 11:30 si terrà la conferenza stampa in sala Berlinguer della Camera (ingresso via degli uffici del vicario, 21) “La Giustizia non giusta: giudici di pace e processo telematico”.
Parteciperanno la responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, i capigruppo in commissione Giustizia di Camera e Senato, rispettivamente Federico Gianassi e Alfredo Bazoli, e il capogruppo Pd in commissione Antimafia, Walter Verini.
Per accrediti ospiti e giornalisti pd.ufficiostampa@camera.it.
"Quello che arriva oggi in quest’Aula è un provvedimento contenente davvero disposizioni eterogenee e poco organiche tra loro, mescolando tematiche in materia di lavoro, università, istruzione, senza una visione strutturale e di sistema.
In questo decreto per esempio a proposito dei progetti di internazionalizzazione degli Its Academy si fa cassa utilizzando risorse che dovrebbero servire per altro e, in particolare, per una finalità fondamentale come quella della divulgazione della cultura della sicurezza e della salute sul lavoro. Per non parlare dell'ennesimo intervento correttivo d’urgenza per la realizzazione degli obiettivi relativi ai posti letti per gli studenti universitari entro giugno 2026. L’ennesima norma tampone che deve affrontare la grave carenza di posti letto pubblici e di alloggi a prezzi accessibili per studenti universitari. Non sono sufficienti interventi parziali o finanziamenti limitati una tantum, per risolvere la crisi abitativa servono interventi seri e strutturali che aiutino a creare un sistema universitario più equo, accessibile e inclusivo.
Questo purtroppo è l’ennesimo decreto del Governo Meloni temporaneo e senza prospettive". Lo ha detto in Aula Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio, intervenendo in discussione generale sul dl Pnrr lavoro, università, ricerca e istruzione.
“Un decreto che investe davvero poche risorse in istruzione e ricerca, come del resto fa la stessa manovra di bilancio - ha aggiunto Manzi - con i tagli al personale scolastico o al Fondo di finanziamento ordinario delle università.
I prossimi giorni saranno molto importanti per avviare una discussione seria all’interno della Commissione bilancio su questi ed altri temi, ci auguriamo che la maggioranza sia disponibile a farla insieme a noi. Altrimenti non è all’opposizione che avrete fatto un torto, ma al Paese e al suo futuro”.
“Questo provvedimento ha il sintetico titolo spot di ‘decreto ambiente’ ma non affronta le grandi questioni della transizione energetica ecologica, non ha l'organicità e la completezza che occorrerebbero per proteggere l'ambiente, raggiungere la neutralità climatica o semplicemente per raggiungere quegli obiettivi che il governo stesso si è dato nel gennaio dello scorso anno”. Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata democratica Sara Ferrari, componente della commissione Ambiente e della presidenza del Gruppo Pd, annunciando il voto contrario dei dem al decreto ambiente.
“Questo decreto – ha aggiunto l’esponente Pd - si occupa di valutazione ambientali per accelerare i progetti strategici legati al Pnrr e del Piano nazionale integrato per l'energia il clima che sono già due grandi fallimenti del governo e della propria maggioranza. Vi chiediamo ancora una volta di fare pace con voi stessi e di essere chiari con gli italiani sulla direzione che volete far prendere al nostro Paese rispetto alla transizione energetica, che spesso bollate strumentalmente come ideologica, ma è perché non avete coraggio, idee e autonomia e distorcete il dibattito sulla transizione, ostacolando azioni concrete contro la crisi climatica”.
“Noi del Partito Democratico – ha concluso Ferrari - consideriamo il contrasto al cambiamento climatico come la sfida più importante per guardare al futuro, per guardare in faccia le giovani generazioni con una responsabilità morale seria di garantire loro la salvaguardia della diversità e della sostenibilità del pianeta, non possiamo dare parere positivo a questo provvedimento”.
"Nella Giornata mondiale per i diritti umani, istituita nel giorno in cui nel 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ho voluto citare nell'aula di Montecitorio donne e uomini che in ogni parte del mondo si sono strenuamente battuti per l’affermazione dei diritti umani e per la pace, che ai diritti umani è strettamente legata.
Da Rosa Parks a Martin Luther King, da Nelson Mandela a Vaclav Havel, dal Mahatma Gandhi a Emmeline Pankhurst leader nel Regno Unito del movimento per il voto alle donne, fino a due persone che ci tengo a citare in questi giorni nei quali in Medio Oriente scorre copioso il sangue di persone innocenti: i premi Nobel Yasser Arafat e Yztak Rabin, che hanno dimostrato coraggio, perché per fare la pace ci vuole coraggio.
Le guerre che ci circondano comprimono i diritti umani che subiscono restrizioni e violazioni. Ma questo succede anche in paesi dove non c'è la guerra, come dimostra la feroce apartheid di genere che colpisce le donne in Afghanistan. E anche nei paesi del cosiddetto Occidente, dove si diffondono le democrature, sistemi di democrazia zoppa, si infrangono quotidianamente i diritti umani, come succede alle persone LGBTQIA+ perfino in alcuni stati dell’Ue.
Dobbiamo fare di più. A partire dalla creazione di quell'autorità indipendente per la promozione e la tutela dei diritti umani che l'Italia si è impegnata a istituire nel 1993 e che ancora manca.
Come diceva Immanuel Kant, "la violazione del diritto avvenuta in un punto della terra è avvertita in tutti i punti”. Dobbiamo guardare in faccia le ingiustizie e dobbiamo saper dire “mi riguarda, ci riguarda”, senza sconti e senza doppi standard". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"L’incontro di oggi al Mimit ha fornito la drammatica certezza che Beko Europe intende proseguire nel suo progetto di desertificazione produttiva e occupazionale, confermando chiusure e ridimensionamenti per gran parte degli stabilimenti italiani. Respingiamo con forza questo piano spregiudicato che compromette il futuro di duemila lavoratori e lavoratrici, rischiando di innescare una bomba sociale nei territori interessati. Grave ci è apparsa la dichiarazione dell’azienda nel rivendicare il pieno rispetto del golden power. Chiediamo al ministro Urso di fare definitivamente chiarezza sullo strumento, passando senza indugi dalle affermazioni di principio all’immediata esecutività. Continuare a fissare tavoli interlocutori senza fornire una reale prospettiva non rappresenta la soluzione ad una crisi di tale portata".
Lo dichiarano in una nota i parlamentari dem eletti nelle circoscrizioni di Marche, Toscana e Lombardia.
Vigileremo su attuazione di questo fondamentale strumento
“È stato approvato l’ordine del giorno del Pd a prima firma della deputata Eleonora Evi che impegna il Governo a introdurre anche in Italia un sistema di deposito cauzionale per bottiglie monouso di plastica e lattine. Si tratta di una misura fondamentale per raggiungere l’obiettivo europeo di raccolta differenziata del 90% degli imballaggi in plastica. Questo sistema, già adottato con successo in diversi Paesi europei e in fase di introduzione in altri, permette di ridurre i rifiuti dispersi nell’ambiente, garantire un riciclo di qualità, diminuire l’uso di materiali vergini e fornire un contributo concreto alla lotta contro l’inquinamento e le emissioni climalteranti. Siamo soddisfatti che il Governo abbia accolto questa proposta e monitoreremo affinché l’impegno venga rispettato. Grazie al DRS, l’Italia potrà dotarsi di uno strumento più efficace per tutelare l’ambiente e combattere la crisi climatica” conclude la deputata democratica.
I parlamentari democratici della Commissione di Vigilanza Rai chiedono all’amministratore delegato Giampaolo Rossi di riferire e fornire immediati chiarimenti sulle preoccupazioni espresse dall’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti del Giornale Radio. È indispensabile conoscere il progetto aziendale per il futuro della Radio e garantire il mantenimento del perimetro occupazionale.
La Rai è un servizio pubblico fondamentale e, in quanto tale, deve tutelare il lavoro dei professionisti che ne garantiscono qualità e credibilità. Porteremo il caso in Vigilanza”, concludono i democratici, sottolineando che è grave che l’amministratore delegato Rossi non si sia ancora presentato in Commissione dal suo insediamento.
"Accogliamo con grande soddisfazione e un sospiro di sollievo il ritiro dei licenziamenti che avrebbero riguardato le lavoratrici e i lavoratori Trasnova in tutti gli stabilimenti italiani. È chiaramente positivo l'esito della vertenza che, tuttavia, ha un carattere provvisorio e richiede ulteriori iniziative per mettere in sicurezza e rilanciare la produttività degli stabilimenti e l' occupazione. Noi continueremo a monitorare con grande attenzione l'evolversi della vicenda e chiediamo al governo impegni seri a partire dal ripristino dei 4,6 miliardi per l'automotive irresponsabilmente cancellati con una scelta che abbiamo condannato con forza. Occorre che le istituzioni supportino con risorse e azioni adeguate a livello nazionale ed europeo lo sviluppo e anche la riconversione green del settore, difendendo l'occupazione, la produttivita' e la competitivita' di mercato. L'esecutivo deve agire con maggiore forza per tutelare e rilanciare un settore in crisi. Per quanto ci riguarda, continueremo ad essere al fianco dei lavoratori". Lo dice Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione bicamerale questioni regionali.
“L’ex ministro Fitto continua a raccontarsi una verità parallela alla realtà. Dopo mesi, insiste nel dire che l’elevato numero di richieste per il credito di imposta Zes Unica sia un grande successo suo e del governo. Eppure tutti, imprenditori in primis, la vedono all’opposto: la Zes unica è stato un inganno in piena regola che ha comportato soltanto l’abbassamento vertiginoso del credito dal 60% promesso a percentuali irrisorie, inferiori addirittura al 20%. Fitto prima o poi capirà che il successo di una politica pubblica non si misura sulla grandezza di ciò che prometti, ma sull’effettiva capacità di mantenere la promessa che hai fatto. In questo senso, la sua Zes è un fallimento da ogni punto di vista”.
Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera.
“Sulla necessità di interventi strutturali - aggiunge - ci basterebbe sottolineare che sotto la sua gestione è stato definanziato l’80% del fondo infrastrutturale perequativo, è cessata ‘decontribuzione Sud’ e con questa manovra sono stati tolti 5,3 miliardi di euro al Mezzogiorno per il prossimo triennio. Dal 1° gennaio sulle imprese meridionali graveranno tutti i costi derivanti dalla mancata proroga dell’esonero contributivo. Ma noi abbiamo fiducia che dall’alto del suo ruolo europeo si adoperi giorno e notte per uno strumento concreto che blocchi almeno l’aumento del costo del lavoro nel Mezzogiorno a partire dal prossimo anno. Continueremo a vigilare - conclude - sugli impegni che ha preso”.
“Ancora una volta arriva la proroga dello scudo erariale, peraltro solo per alcuni mesi, e quindi con l’ossessione della maggioranza e del governo di approvare in tempi stretti la riforma che stravolge il ruolo e le funzioni della Corte dei Conti. Il governo si fermi e rivaluti le proprie intenzioni. Servono equilibrio e condivisione, sino ad oggi mancati, quando si mettono in campo interventi così importanti che incidono in modo radicale sul funzionamento del nostro sistema e sulla tutela dei cittadini davanti ad azioni della Pubblica Amministrazione contrarie alle leggi.”
Così in una nota la responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e il capogruppo in commissione alla Camera, Federico Gianassi.
Sarracino e Scotto, irresponsabile taglio fondi automotive da parte del Governo
“Stamattina abbiamo accompagnato i lavoratori Trasnova al tavolo istituzionale convocato presso il Mimit. Si trattava dell’ennesima crisi aziendale che colpisce il comparto dell’indotto Stellantis. Dopo una dura lotta dei lavoratori che hanno presidiato gli ingressi di Pomigliano d’arco, la vertenza ha avuto un esito positivo anche se provvisorio, attraverso il rinnovo della commessa per Trasnova per tutto il 2025. Sono salvi, al momento, quasi 400 posti di lavoro in tutta Italia, tra gli stabilimenti di Melfi, Cassino, Pomigliano e Mirafiori. Tuttavia, l’atteggiamento di Stellantis appare ancora poco responsabile nei confronti della prospettiva dell’automotive nel nostro paese. Per questo, in vista del tavolo convocato per il 17 dicembre, da parte di Stellantis servono impegni certi, risorse chiare e un piano industriale che mantenga e rilanci le produzioni nel nostro paese. Il governo, invece, ripristini il fondo di 4,6 miliardi per l’automotive e apra una discussione in Europa per un fondo a sostegno della transizione e della protezione sociale dei lavoratori” così in una nota i deputati democratici Marco Sarracino e Arturo Scotto, rispettivamente responsabile Mezzogiorno del Pd e capogruppo in commissione lavoro alla Camera.
“È stato approvato oggi alla Camera un ordine del giorno a firma Federico Fornaro e Chiara Gribaudo e della capogruppo dem Chiara Braga, con cui il Governo si impegna ad adottare le misure atte a estendere a 60 giorni la data di invio delle osservazioni dei comuni in relazione all’avvio del procedimenti di VIA della proposta di Carta nazionale delle aree idonee (CNAI) a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Grazie a questa nostra iniziativa è stato quindi raddoppiato il tempo a disposizione dei comuni per le loro osservazioni, precedentemente stabilito in 30 giorni che scadevano il 26 dicembre. E’ stato così corretta un’interpretazione burocratica della norma e poco rispettosa dei sindaci e del personale tecnico dei comuni. Ha fortunatamente prevalso il buon senso. Adesso si ascoltino per davvero le buone ragioni dei rappresentanti delle nostre comunità”. Lo scrivono in una nota i deputati democratici, Federico Fornaro e Chiara Gribaudo.