24/09/2024 - 16:43

Il neo ministro della cultura, Alessandro Giuli, risponderà domani alla Camera al question time presentato dal gruppo del partito democratico sul calo delle produzioni cinematografiche in Italia e sulle scelte messe in campo dal suo predecessore Sangiuliano in materia di tax credit. “Sono diversi mesi – si legge nel testo  - che il settore cinematografico esprime la propria preoccupazione verso le riforme avviate dall’esecutivo attraverso incontri e denunce. In occasione dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia le principali associazioni italiane di professionisti del settore, attraverso una lettera indirizzata ai rappresentati di governo, avrebbero espresso il forte dissenso verso le riforme proposte dall’esecutivo evidenziando «la preoccupante situazione di stallo che affligge l’intero comparto produttivo» e ribadire «con rinnovata forza», la richiesta «non più procrastinabile di compiere analisi puntuali per mettere in campo tutti gli strumenti necessari atti a scongiurare il crollo dell’occupazione in particolare nel settore della produzione cinematografica». Il question time -  firmato dai dem Manzi, Orfini, Iacono, Berruto, Ghio, Ferrari, Casu e Fornaro - chiede in che tempi e con quali modalità il governo intenda attivarsi per accogliere le ripetute sollecitazioni del settore cinematografico i cui professionisti denunciano il drastico calo della produzione domestica e la mancanza di un welfare adeguato dovuta anche al rinvio del Codice dello Spettacolo, fattori che si aggiungono anche ad una forte diminuzione di produzioni straniere in Italia”.

24/09/2024 - 16:40

"Il ministro degli Esteri Tajani venga a riferire in aula su quello che sta accadendo in Libano. Abbiamo denunciato più volte il fatto che il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, pur di conservare il suo personale potere, è disposto ad una guerra senza fine e, ormai, senza confini. Non gli sono bastati gli oltre 42 mila persone uccise a Gaza, in maggioranza donne e bambini. E non gli sono bastate neanche le incursioni violente dell’esercito e dei coloni contro i palestinesi della Cisgiordania. Né l’atto gravissimo di inviare i militari a Ramallah per sospendere le trasmissioni di Al Jazeera. Ha fatto di tutto, Netanyahu, per incendiare l'intero Medioriente". Lo ha dichiarato oggi nell'aula di Montecitorio, Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Ha violato la sovranità territoriale di un altro Paese, l’Iran, per uccidere il capo di Hamas, impegnato nelle trattative per il cessate il fuoco. E se uccidi il negoziatore, uccidi il negoziato. Ed è esattamente così che è andata. Ma già a fine dicembre era intervenuto in Iran per uccidere il generale Razi Moussavi e più recentemente in Libano per uccidere quello che era ritenuto il braccio destro di Hassan Nasrallah, Fuad Shukr - ha ricostruito Boldrini -. Infine Netanyahu ha organizzato l’esplosione simultanea di cercapersone e walkie-tolkie, in Libano e in Siria, che hanno ucciso, ferito e reso cieche migliaia di persone. Un atto che non esito a definire terroristico".
"Bisogna essere chiari: o la sovranità territoriale è un principio da tutelare sempre, o non è un principio. Se vale, come vale, per l'Ucraina, deve valere anche per il Libano, per l'Iran, per la Siria e per la Palestina - ha sottolineato -. In Libano, per altro, ci sono oltre mille soldati italiani con la missione Unifil. Che aspetta il governo a venire con urgenza alle Camere a rendere conto al Parlamento di quel che ha intenzione di fare, se ha intenzione di fare qualcosa, per fermare questa drammatica escalation?".
"Il governo finora non ha dato alcun segnale e si è anche astenuto sulle Risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’Onu per non disturbare l’amico Netanyahu. Servono  invece atti concreti di pressione: basta con la vendita delle armi ad Israele, sanzioni contro Netanyahu e i Ministri del suo governo e sospensione dell’accordo di associazione con l’Unione Europea - ha concluso Boldrini -. Ma non stupisce che la premier Meloni non dica una sola parola su quello che accade in Medioriente. Il suo unico obiettivo è bloccare i migranti, a qualsiasi costo. Questa è l’unica lente con la quale guarda il mondo, non ne ha altre. Una lente che causa forte miopia e che conduce il Paese sulla strada della più totale irrilevanza sul piano internazionale".

24/09/2024 - 16:28

"Oggi la maggioranza ha ribadito, in sede di comitato dei nove, il parere contrario al nostro emendamento riferito al provvedimento che riconosce il relitto del sommergibile Scirè quale Sacrario Militare. L'emendamento vuole chiarire il contesto storico dell'affondamento del sommergibile e  sottolinea che il riconoscimento di Sacrario militare è assunto <<al fine di onorare i militari italiani che hanno perso la vita nel sommergibile Scirè rendendo loro omaggio e non dimenticando le responsabilità del regime fascista e della monarchia che hanno trascinato l' intera comunità nazionale in una guerra di aggressione, al fianco della Germania nazista>>. Ribadisco quanto detto ieri in Aula alla Camera: come gruppo del Partito Democratico non siamo certo contrari a rendere omaggio a quei caduti. Ma non siamo disponibili ad avallare una iniziativa che si configuri come una strumentalizzazione che promuove il revisionismo storico. Per questo la bocciatura del nostro emendamento comporterebbe il nostro voto contrario al provvedimento". Così Andrea De Maria, deputato PD.

24/09/2024 - 16:26

Ghio: targhe prova insufficienti, a rischio occupazione

“A rischio la movimentazione delle auto nei porti italiani – lo dichiara la vicepresidente del gruppo del Pd della Camera, Valentina Ghio al termine della seduta della commissione trasporti in cui il governo ha risposto a un’interrogazione presentata dai dem sul tetto al rilascio di targhe prova per la movimentazione delle automobili nei porti. “Il numero indicato dal ministero nel decreto è troppo basso e molte aziende stanno iniziando a licenziare con gravi conseguenze sull’occupazione nel settore del trasferimento delle auto dalle banchine ai piazzali fuori dal porto. È allucinante che il governo intervenga senza conoscere gli effetti concreti delle decisioni: dopo aver abbandonato all'incertezza centinaia di lavoratori con il Decreto che ha ristretto il numero di autorizzazioni rilasciabili per la circolazione delle targhe prova, il Governo risponde ad una interrogazione in Commissione che i firmatari Simiani, Ghio, Casu, Bakkali, giudicano “senza impegni temporali concreti, ma solo con il generico impegno del MIT a risolvere la problematica.  La proroga del governo, dopo il pasticcio causato dal decreto e dopo le preoccupazioni manifestate da aziende e lavoratori, scade il 30 novembre. Il tempo stringe e non bastano le buone intenzioni: a due mesi dalla scadenza della proroga, le aziende e i lavoratori, in particolare dei porti di Livorno e Civitavecchia hanno bisogno di atti che consentano loro di pianificare il lavoro e scongiurare crisi occupazionali”.

24/09/2024 - 16:09

Misura va potenziata, non certo tagliata

“In questi giorni si apprendono notizie sempre più preoccupanti riguardo la futura legge di bilancio e le possibili modifiche inerenti la misura dell’assegno unico e universale. Abbiamo chiesto al governo se intenda incrementare le risorse finora stanziate, anche al fine di uniformarsi a quanto richiesto dall’unione europea visto che tale strumento, ad oggi, ha raggiunto il 91% dei beneficiari. La risposta è stata sconfortante: il governo parla, infatti, di impegni compatibilmente con gli stringenti vincoli di bilancio. Firmano una cambiale in bianco con cui promettono di sostenere il potenziamento di tutte le misure a favore della famiglia e della natalità. Sì ma con quale risorse?”. Così in una nota la deputata democratica, componente della commissione affari sociali della camera, Ilenia Malavasi al termine del question time in commissione con il ministero del Lavoro. “Un linguaggio burocratese – sottolinea - per dire che i fondi ad oggi non ci sono e che non hanno idea di dove andarli a reperire. Per noi l’assegno unico e universale è uno strumento fondamentale di sostegno alla natalità e riteniamo che l’unica vera strada percorribile sia quella di aumentare le risorse attualmente stanziate visto che l’assegno unico andrebbe rafforzato, anche con modifiche, ma non certo tagliato. Si tratta, infatti, dell’unica misura che ha permesso fino ad ora di superare la frammentazione preesistente, in cui tanti piccoli provvedimenti, fra detrazioni fiscali e trasferimenti, avevano portato a un disegno totalmente casuale, da cui erano escluse ampie fette di popolazione. La verità è che il governo che ha fatto della difesa della famiglia un vessillo ideologico, non sta facendo un bel niente. Nessun atto concreto anzi la proposta surreale di cambiare le misure che funzionano. Finora sul tema della natalità sono state date risposte completamente inadeguate e lontanissime dalle promesse elettorali. Per il Pd la difesa dell’assegno unico è una priorità e le risorse per le famiglie un investimento. Ma bisogna crederci davvero senza propaganda. Faremo le nostre proposte in legge di bilancio e scopriremo che le promesse del governo erano l’ennesimo bluff”.

24/09/2024 - 14:57

"Abbiamo dato l'ok alla ripartizione dei fondi per le missioni internazionali. Abbiamo di nuovo stigmatizzato la posizione del Pd contraria alla questione che riguarda la Libia e gli interventi di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario e abbiamo ribadito che i ministri di esteri e difesa vengano a riferire nelle commissioni sulla situazione di crisi in Libano". Così in una nota il capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, Stefano Graziano, a margine delle commissioni riunite Difesa ed Esteri sull'ok al rifinanziamento delle missioni internazionali.

24/09/2024 - 14:54

Calcolo Lep ha effetti politici e sociali, parlamento non può essere scavalcato

 

Anche i componenti democratici della commissione bicamerale per le questioni regionali hanno chiesto l’audizione del presidente del Comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, il prof. Sabino Cassese. “Non accetteremo che un organismo tecnico definisca in modo asettico al di fuori del parlamento i criteri di calcolo dei Lep, i cui effetti politici e sociali sono sotto gli occhi di tutti, peraltro con modalità che potrebbero penalizzare le aree più fragili del Paese. Camera e Senato non possono essere scavalcati ma devono essere pienamente coinvolti”, hanno dichiarato i commissari dem Piero De Luca, Claudio Stefanazzi, Daniele Manca, Nicola Irto, Andrea Martella, Emiliano Fossi, Andrea Gnassi.

24/09/2024 - 13:58

“L’adeguamento dello svincolo di Scandicci non è fra le priorità del Governo: su una infrastruttura strategica per collegare l’A1 con la Fi-Pi-Li, da completare originariamente entro il 2026, non vi è ancora nessuna data certa sui tempi di realizzazione”.

Lo dichiara la vicepresidente dei deputati Dem, Simona Bonafè, replicando alla risposta del governo alla sua interrogazione alla Camera.

“In seguito allo sblocco della non assoggettabilità alla Procedura Via dello scorso marzo - ha aggiunto - ci aspettavano notizie concrete e l’attenzione continua del ministero delle Infrastrutture per monitorare e velocizzare l’iter di completamento di un’opera che ha già subito troppi ritardi durante l’esame dei ministeri competenti. Lo svincolo - ha concluso - è necessario per diversificare i flussi di traffico e garantire sicurezza e vivibilità a quel tratto viario di rilevanza nazionale, ma è anche fondamentale per garantire la competitività di un intero territorio a forte vocazione industriale che non può sopportare ulteriori dilazioni”.

24/09/2024 - 13:56

"Oggi la maggioranza ha ribadito, in sede di comitato dei nove, il parere contrario al nostro emendamento riferito al provvedimento che riconosce il relitto del sommergibile Scirè quale Sacrario Militare. L' emendamento vuole chiarire il contesto storico dell' affondamento del sommergibile e  sottolinea che il riconoscimento di Sacrario militare è assunto <<al fine di onorare i militari italiani che hanno perso la vita nel sommergibile Scirè rendendo loro omaggio e non dimenticando le responsabilità del regime fascista e della monarchia che hanno trascinato l' intera comunità nazionale in una guerra di aggressione, al fianco della Germania nazista>>. Ribadisco quanto detto ieri in Aula. Come gruppo del Partito Democratico non siamo certo contrari a rendere omaggio a quei caduti. Ma non siamo disponibili ad avallare una iniziativa che si configuri come una strumentalizzazione che promuove il revisionismo storico. Per questo la bocciatura del nostro emendamento comporterebbe il nostro voto contrario al provvedimento".

Così Andrea De Maria, deputato PD

24/09/2024 - 13:24

La deputata Rachele Scarpa si è dichiarata insoddisfatta, questa mattina, della risposta ricevuta dal Viceministro della Giustizia Sisto rispetto a un’interrogazione presentata a luglio sul cambio di appalto dei servizi di digitalizzazione dei processi.
La questione nasce da una gara d'appalto indetta dal Ministero della Giustizia. Suddivisa in cinque lotti, la gara mira a modernizzare i servizi digitali di procure, tribunali e corti d'appello. Ma c'è un problema: i sindacati denunciano la scelta del massimo ribasso per il quinto lotto, assegnato a un'azienda diversa dalle prime quattro. La Cgil Roma e Lazio, Fiom Cgil, Fp Cgil e Nidil Cgil hanno lanciato l'allarme.
Scarpa, nella risposta al Viceministro, ribadisce la denuncia fatta dalle organizzazioni sindacali: in questo momento i lavoratori che hanno operato negli ultimi 25 anni nei servizi affrontano la prospettiva del licenziamento collettivo, mentre l'azienda vincitrice della gara offre ai nuovi assunti condizioni contrattuali peggiorative: un inquadramento contrattuale inferiore, compensi ridotti e contratti a tempo determinato. Il tutto senza che nel bando di gara indetto dal Ministero fossero presenti la clausola sociale, o riferimenti specifici ai contratti collettivi da applicare, e trascurando una clausola di anzianità presente nel contratto di appalto per la quale i lavoratori impiegati avrebbero dovuto avere almeno un anno di esperienza.
Il licenziamento del vecchio personale e la precarietà di quello nuovo mina la sicurezza e l’efficacia delle operazioni di digitalizzazione dei processi: per mesi i servizi sono stati bloccati, causando un grande accumulo di fascicoli, ed è evidente come una successione di lavoratori precari renda molto vulnerabile il sistema di garanzia della segretezza degli atti che vengono giornalmente lavorati in quelle attività estremamente delicate e con accesso ad informazioni estremamente sensibili.
Ci troviamo di fronte a una situazione grave ed emblematica, per cui un ente pubblico ha portato avanti una procedura di cambio appalto lasciando completamente inapplicato il codice degli appalti voluto fortemente dalla stessa maggioranza, e violando le clausole di cambio appalto previste dai contratti collettivi nazionali. A rimetterci lavoratori e lavoratrici che rappresentano a tutti gli effetti un pezzo di storia del Ministero, in quanto per più di 20 anni hanno dedicato esperienza, professionalità e attenzione a un servizio fondamentale. Alla luce dei suddetti fatti e della risposta del Viceministro, che ha aggirato nella sua risposta la vera questione dell’interrogazione, ovvero la sorte di quei lavoratori e le modalità adottate dal Ministero nella procedura di cambio appalto, chiediamo un immediato intervento e un’inversione di passo: che si apra subito un tavoli di trattativa sul cambio appalto, escludendo il massimo ribasso e con la previsione di reintegro di tutti i lavoratori già in forza nel lotto interessato.

24/09/2024 - 13:02

“Chiediamo alla ministra Calderone di seguire in Aula la discussione e il voto sul collegato Lavoro. E’ inaccettabile che in nove mesi di gestazione di un provvedimento tanto complesso quanto dannoso non si sia mai fatta vedere in Commissione. E’ chiaro a tutti che ormai da tempo confonde il ruolo di ministro con quello di consulente di Palazzo Chigi. Sarà pure una deformazione professionale, ma le istituzioni si rispettano”.

 

Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

24/09/2024 - 13:01

“Sono oltre 7 mesi che il ministro Valditara non sta ricevendo gli studenti e a dirlo non è il PD ma gli studenti stessi in una nota stampa. Sempre il ministro Valditara porta in aula un provvedimento, senza nessuna condivisione con gli studenti, che adotta una logica esclusivamente punitiva e sanzionatoria, privo di visione e della capacità di costruire un clima di dialogo e confronto costruttivo all’interno della comunità scolastica nel suo insieme e di prevenire anziché esclusivamente reprimere i fenomeni di disagio.  Noi oggi ci batteremo in aula con tutte le nostre forze per contrastare il ddl sul voto in condotta. Non sono questi gli strumenti che servono alla scuola, datati e scarsamente efficaci”. Lo dichiara Irene Manzi capogruppo pd in commissione Cultura e Scuola di Montecitorio.

24/09/2024 - 13:00

Sui dati sull’occupazione pubblicati dall’INPS Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del PD dichiara:
“Se l’occupazione cresce è solo perché il PNRR funziona. Significa che chi ci ha pensato, chi ha lottato e continua a sostenere debito e investimenti comuni europei aveva ed ha ragione. Solo investimenti e innovazione, infatti, creano rapporti di lavoro stabili, non certo la difesa corporativa di interessi particolari che, oltre a creare poco valore aggiunto, finiscono anche per offrire poche posizioni, e precarie.
Il dato INPS è, ovviamente, incoraggiante e dovrebbe spingere il Governo a puntare tutto sugli investimenti green e digitali, sulle infrastrutture e sulla difesa del territorio dal dissesto idrogeologico per creare lavoro, far crescere il nostro paese e mettere in sicurezza i nostri territori.
Dobbiamo ricordare, tuttavia, che siamo ancora in coda in Europa per tasso di disoccupazione, di occupazione e soprattutto forza lavoro potenziale. Stiamo ancora sprecando tanti talenti, e i dati ISTAT ci dicono anche quali sono. L’occupazione infatti continua a presentare forti diseguaglianze tra territori, generi, generazioni. Il tutto all’interno di una stagnazione salariale visto che, di nuovo, nonostante dati in lieve miglioramento, non siamo riusciti a recuperare un triennio di alta inflazione, a partire dai salari dei dipendenti della pubblica amministrazione. Anziché cullarsi su dati che segnalano un miglioramento bisognerebbe attivarsi per un piano di creazione di lavoro pubblico e privato, con ulteriori investimenti pubblici ed assunzioni in una pubblica amministrazione che permane in una situazione critica, un piano destinato prioritariamente alle donne, ai giovani, al mezzogiorno, che superi la logica degli incentivi a pioggia verso quella delle politiche industriali verso il digitale, la IA e le produzioni innovative”

24/09/2024 - 12:55

La destra si fermi. Domani manifestazione davanti Senato

“Tra le tante vergogne del decreto Sicurezza, che la destra e il governo hanno voluto all’insegna di intendimenti liberticidi negando l’esercizio dei diritti umani e delle libertà individuali fondamentali, vi è anche quella di aver reso illegale la coltivazione, la lavorazione e la vendita delle infiorescenze della canapa e dei suoi derivati. Una scelta ideologica per alzare furbescamente il vessillo della propaganda nel contesto più generale della lotta alla droga. Un’enorme falsità poiché il livello psicotropo di quelle infiorescenze è ben al di sotto dei limiti consentiti tanto che fino ad ora sono state utilizzate con successo, tra l’altro, nei settori dell’erboristeria, del tessile, della cosmesi, del florovivaismo, della bioedilizia”.

Lo dichiarano i deputati Pd, Stefano Vaccari e Marco Furfaro, capigruppo nelle commissioni Agricoltura e Affari Sociali, e Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Pd.

“Un mercato in grande espansione - aggiungono - guidato peraltro da molti imprenditori giovani, che in Italia vale 500 milioni di fatturato e 10mila occupati senza alcuna relazione con il commercio delle droghe. Per questo diciamo alle destre e al governo di fermarsi e riconsiderare al Senato la possibilità di abrogare la norma introdotta come chiedono a gran voce le imprese del settore e le organizzazioni professionali agricole. Domani, insieme a tante organizzazioni sindacali ed associative, manifesteremo davanti al Senato per sostenere tale richiesta unitamente all’esigenza di modificare profondamente il decreto sicurezza”.

24/09/2024 - 12:51

No a criteri che discriminano e umiliano mezzogiorno e aree interne

I deputati democratici della commissione Affari costituzionali della Camera chiedono l’urgente audizione del presidente del Comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, il prof. Sabino Cassese. “Le prime indiscrezioni delle modalità di calcolo dei Lep - su cui il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare a Meloni, Calderoli e Giorgetti – destano grande preoccupazione perché sarebbero determinate in base alle caratteristiche dei diversi territori, clima, costo della vita e agli aspetti sociodemografici della popolazione residente. Una logica che mortifica interi territori, prevalentemente le aree del mezzogiorno e quelle interne, e genera gravi discriminazioni a livello nazionale” sottolineano Simona Bonafè, Matteo Mauri, Federico Fornaro, Gianni Cuperlo. La richiesta di audizioni avviene alla vigilia della riunione del Clep che dovrebbe approvare un fondamentale documento propedeutico alla determinazione dei fabbisogni e quindi dei diritti in ottica autonomia differenziata.

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