Con 59 questioni di fiducia sviliti ruolo Parlamento e rapporti tra maggioranza e opposizione.
“Con il vero è proprio record di voti di fiducia da parte del governo Meloni, corriamo il rischio di svilire il ruolo del Parlamento, di svilire i rapporti tra maggioranza e opposizione. Lo strumento della fiducia dovrebbe essere un fattore straordinario da usare in occasione eccezionali, se diventa la regola è evidente che non c'è più il ruolo per il Parlamento e per i parlamentari, non solo di opposizione ma anche di maggioranza. Questo è un ulteriore elemento di spostamento del potere dal Parlamento verso Palazzo Chigi”. Così il deputato dem Federico Fornaro, della presidenza del Gruppo Pd, a margine delle dichiarazioni di voto finali al dl Casa, intervistato sul sito web dei deputati Pd.
“Questo – conclude Fornaro – denota una contraddizione: hanno sempre detto che loro sono stati eletti dal popolo e non erano un governo tecnico e che erano una maggioranza coesa. Sono tanto coesi che devono mettere la fiducia perché altrimenti rischierebbero su una serie di emendamenti non tanto dell'opposizione, ma degli stessi parlamentari di maggioranza”.
“Quattro milioni di firme in Cassazione per i referendum sociali promossi dalla Cgil rappresentano una svolta. Un segnale di dignità e riscatto da parte del mondo del lavoro. Cancellare il Jobs Act non significa guardare al passato ma costruire un futuro di diritti”.
Così sui social Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
Martedi’ confronto con esperti ed associazioni su futuro del settore
Si svolgerà martedì 23 luglio, dalle ore 11.00 alle 13.00, presso la Sala Berlinguer, via degli Uffici del Vicario 21, il convegno promosso dal Gruppo Pd della commissione Agricoltura della Camera dal titolo: “Con l’agricoltura, verso il futuro. Prospettive e nuovi orizzonti per il sistema agroalimentare italiano nell’era del Green New Deal”.
A introdurre l’evento, presieduto dalla deputata Antonella Forattini, sarà il capogruppo Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari.
Relazioni: Livio Proietti, presidente Ismea; Roberto Grismondi e Francesco Giovanni Truglia, Istat - “Sostenibilità ed eccellenze dell’agricoltura italiana”; Stefano Cuicchio e Roberto Moro, Istat - “Il settore agricolo nei conti nazionali”; Barbara Nappini, presidente Slow Food - “Un’agricoltura buona, pulita e giusta per il futuro della terra”.
Interventi programmatici: Cristiano Fini, presidente Cia; Stefano Masini, direttore Coldiretti area Ambiente e Territorio; Tommaso Battista, presidente Copagri; Corrado Martinangelo, presidente Agrocepi; Angelo Petruzzella; vicepresidente Legacoop Agroalimentare; Carlo Piccinini, presidente Fedagripesca Confcooperative. Partecipano: Maria Stefania Marino e Andrea Rossi, deputati Pd commissione Agricoltura.
Interviene Camilla Laureti, responsabile politiche agricole segreteria nazionale Pd, e conclude i lavori Chiara Braga, presidente del Gruppo Pd alla Camera.
Per accreditarsi scrivere a: segreteria.vaccari@camera.it. L’evento si potrà seguire da remoto sulla pagina Instagram Deputati Pd.
"In questo decreto non c'è la tutela della casa ma la salvezza dei furbi e dei potenti. Nessuna norma di rilancio dell'edilizia sociale, di sostegno agli alloggi per gli studenti e di risoluzione del dramma delle famiglie sotto sfratto a cui avete tolto l'assegno per la morosità incolpevole. Solo norme per rimettere in moto il mostro del abusivismo, del 'fai come ti pare', dell'insulto al territorio e del premio alla rendita immobiliare e del mercato senza regole”. Lo dichiara il deputato dem Roberto Morassut, intervenendo in Aula per dichiarare il voto contrario del Pd al Dl Salva Casa.
“La solita destra populista – continua Morassut - che non ha idea di cosa vuole dire essere comunità e vivere in un contesto di regole condivise di civiltà. Parlavate di piccole sanatorie e invece avete fatto un big bang di condoni, avete preso a cannonate il sistema edilizio e urbanistico vigente, non per innovarlo, ma solo per distruggerlo. Volete far vivere le persone in piccole scatolette chiuse senza spazio vitale, in sottotetti e in cantine come piccioni e topi. Con l'autonomia differenziata e questo provvedimento si aprono le porte all'entropia urbanistica: ecco a voi le città e le periferie del Terzo Mondo fatte dal vostro populismo urbanistico”.
Ricordare Paolo Borsellino, le donne e gli uomini della sua scorta perché la lotta alla mafia non è solo un problema giudiziario. Serve una spinta civile e culturale per difendere la democrazia da ogni forma di violenza, sopruso e sottomissione dei deboli. Tocca a tutti noi
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"Il decreto legge su edilizia e urbanistica del governo non è "il piano casa" di cui ci sarebbe tanto bisogno, nessuno si illuda. È un piano per il mercato e non per il diritto all'abitare negato, di fatto, a famiglie con poche risorse economiche, a studenti fuori sede, alle persone in difficoltà.
La crisi degli alloggi può aspettare. Gli studenti possono continuare a stare nelle tende: al governo non interessa.
Dopo avere abolito il fondo per il contributo all'affitto e per la morosità incolpevole, cioè per chi si ritrova di punto in bianco senza un reddito, ora il governo pensa che sia urgente far diventare "case" i garage, gli scantinati, i sottotetti: 20 metri quadri perché sia abitabile da una persona, 28 per due persone. Vorremmo vedere loro a vivere in uno scantinato di 20 metri quadri spacciato per appartamento.
Il diritto all'abitare è un diritto fondamentale, previsto anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani del 1948, ma questo governo ha altre priorità". Lo ha dichiarato oggi nell'aula di Montecitorio, Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
“Meloni punta su Trump, su un’Europa minima nelle scelte e nelle politiche, avversa al Green deal. Il suo tentativo di portare i sovranisti al governo della UE è fallito. Info per i notisti nostrani: al bivio tra la Merkel e Orban, rimarrà “coerente” con la sua vera identità” così su X il capogruppo democratico nella commissione esteri della camera, Enzo Amendola.
E’ con grande entusiasmo e fierezza che ho voluto essere qui a Darwin per porre l'attenzione sull'inizio dell'esercitazione internazionale Pitch Black 2024, organizzata dalla Royal Australian Air Force (RAAF) e che vede la partecipazione, per la prima volta, dell'Aeronautica Militare italiana. L'avvio di un'esercitazione di questa portata rappresenta un momento significativo per la cooperazione militare e la sicurezza internazionale. Pitch Black offre un'opportunità unica per le forze aeree provenienti da diversi paesi di tutto il mondo di mettere alla prova le proprie capacità operative, migliorare la prontezza, affinare le tattiche e rafforzare la collaborazione multilaterale. La partecipazione dell'Aeronautica Militare italiana alla campagna aerea dell’indopacifico è un segno tangibile dell'impegno del nostro Paese verso la cooperazione internazionale in materia di difesa e sicurezza e consente di addestrare la capacità di schierare, in tempi ristretti, un elevato numero di uomini e mezzi (Large Force Element) e dimostrare, attraverso una efficace logistica di aderenza, di poter operare producendo effetti significativi anche a lunga distanza dall’Italia, a tutela degli interessi nazionali. L'integrazione e la sinergia tra le forze aeree di diverse nazioni sono cruciali per affrontare le minacce globali in modo efficace e coordinato. In qualità di rappresentante eletto in Australia, ma di nazionalità italiana, sono particolarmente grato per l'opportunità di svolgere un ruolo attivo in un contesto così importante per la difesa comune e la sicurezza globale. L'unione tra le mie radici culturali e il mio impegno per la difesa e la pace internazionale si manifesta in modo tangibile attraverso eventi come Pitch Black, che promuovono la comprensione reciproca e la collaborazione tra nazioni. Questa esercitazione non solo accrescerà le capacità operative delle forze coinvolte, ma contribuirà anche a rafforzare i legami tra i partecipanti e a promuovere la fiducia reciproca. Lavorare insieme, condividere conoscenze e esperienze, e affrontare sfide comuni sono elementi fondamentali per costruire un mondo più sicuro e pacifico per le future generazioni. Che questo evento sia un punto di partenza per una maggiore cooperazione internazionale e per la costruzione di un futuro in cui la pace, la sicurezza e la solidarietà siano valori condivisi da tutti.” Cosi Nicola Carè deputato eletto all’estero componente della commissione difesa e vicepresidente della sottocommissione difesa e sicurezza dell’assemblea parlamentare della Nato.
"La Presente del Consiglio Giorgia Meloni era andata in Europa con la promessa di contare e invece mette all'angolo l'Italia dopo una ridicola messa in scena conclusasi con il voto contrario a Von der Leyen. Un paese fondatore come il nostro merita di più": è quanto scrive sui social il vice presidente dei deputati Pd Simona Bonafè.
“Spieghi alla Camera quanto non ha avuto il coraggio di spiegare al Parlamento Ue”
Chiediamo una informativa urgente alla presidente del Consiglio per spiegare agli italiani quanto non ha avuto il coraggio di spiegare al Parlamento europeo. Quello che è andato in scena è un abuso persino di Flaiano che diceva che in Italia la situazione politica è grave, ma non seria. Perché è grave ma molto poco serio quanto ha fatto Meloni in Europa. È la prima volta che un presidente del Consiglio isola l'Italia, uno dei paesi fondatori dell’Europa, nel rapporto con la Commissione. Ed è anche molto poco serio per la sceneggiata a cui abbiamo assistito: il si, il no, il forse, addirittura il “ve lo diciamo dopo”, a seconda di come va, inventandosi questa nuova prassi del voto in differita che non ha precedenti. Ma cosa pensava la presidente del Consiglio, che poteva giocare a nascondersi in Europa? La regola “si fa, ma non si dice in pubblico” può valere alle feste dei giovani di Fratelli d’Italia, ma queste sono le istituzioni. Non è la regola per rappresentare un paese. Che rappresentazione diamo del Paese quando la presidente del Consiglio e il suo vicepremier nonché ministro degli Esteri assumono posizioni diametralmente opposte in Europa. Ce lo vengano a spiegare perché noi abbiamo l’impressione che uno dei due sia totalmente fuori posto.
Qualcuno dirà che ha vinto Salvini; noi crediamo che abbia prevalso la natura della Presidente del Consiglio. Tra l'interesse nazionale, di cui spesso vi riempite la bocca, e la gabbia ideologica, alla fine, scegliete sempre l'ideologia, scegliete sempre l'estrema destra. Ci sarebbe tanto da dire di una leader mancata che voleva ribaltare l'Europa, voleva diventare il ponte tra i Popolari e i nazionalisti e, alla fine, si trova costretta a inseguire persino quelli che l'hanno abbandonata. Ci sarebbe da sorridere a pensare ai tanti vaticini di quelli che dicevano: dopo Orbán, adesso vedrete che Giorgia Meloni guarderà al centro. Anche stavolta, la famosa svolta moderata sarà per la prossima volta. Ma il fatto è che l'identità politica di questa Presidente del Consiglio condanna l'Italia all'irrilevanza. Infatti, se si trattasse soltanto del destino di questa maggioranza, con tutte le sue contraddizioni, per noi ci sarebbe forse solo da sorridere un po' amaramente, ma, qui, c'è di mezzo l'interesse nazionale, c'è di mezzo la collocazione dell'Italia in Europa e avete il dovere di venirne a discutere in Parlamento con tutti noi e di assumervi le vostre responsabilità di fronte all'Italia e agli italiani.
Così il deputato e responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, intervenendo in Aula.
Caos a Montecitorio sul dl liste d’attesa approvato al Senato e da oggi all’esame della Camera dove il provvedimento non è ancora stato annunciato in aula, come da prassi. Nonostante questo, i presidenti delle commissioni che devono dare il parere al provvedimento hanno convocato i deputati per accelerare l’esame chiedendo il voto sui pareri. Un’anomalia sottolineata in aula alla camera dal democratico Federico Fornaro che ha stigmatizzato “l’impossibilità anche di leggere i testi con tempi cosi veloci”. Le opposizioni hanno quindi abbandonato
i lavori delle commissioni e non hanno partecipato alle votazioni.
Il provvedimento trasmesso dal Senato oggi è assegnato alla Commissione Affari sociali e deve avere il parere delle Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia Bilancio, Finanze, Cultura, Lavoro, Politiche UE, della Commissione parlamentare per le questioni regionali e del Comitato per la legislazione.
Abbiamo chiesto alla Premier di venire in Aula a spiegare qual è la posizione dell’Italia perché oggi il voto in Europa fotografa una situazione inaccettabile. Mentre il ministro degli esteri Tajani sosteneva la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, la premier Meloni dava indicazione ai suoi di votare contro. Una scelta incomprensibile e inopportuna che isola l‘Italia paese fondatore e lo destina all’irrilevanza. Meloni ha scelto il richiamo della foresta, la destra sovranista e antieuropeista, dimostrando ancora una volta di guardare più agli interessi del suo partito che a quelli del paese. Per questo deve venire in Parlamento e assumersi le sue responsabilità.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Alle persone con disabilità la legge garantisce diritti, anche per costruire una maggiore integrazione lavorativa e sociale. Il parcheggio per disabili riservati alle persone con capacità di deambulazione ridotta e ai non vedenti è uno di questi, un diritto conquistato grazie ad una crescente sensibilità e ad una naturale evoluzione normativa. In virtù di ciò, nelle nostre città è cresciuto il numero dei parcheggi ad essi riservati. Purtroppo non ovunque. Ad esempio nella città de L'Aquila trovare in centro parcheggio per le persone con disabilità è diventato un calvario visto che sono stati tolti ben 15 posti riservati a persone munite di regolare permesso. Peggio ancora: sono stati tolti dopo che nel 2022 il comune aveva chiesto e ottenuto dal Ministero oltre 26mila euro per istituire nuovi parcheggi per persone con disabilità e parcheggi rosa”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione affari costituzionali della camera, Marco Furfaro. “Le persone con disabilità - aggiunge Furfaro - hanno il sacrosanto diritto di godere della bellezza del centro storico dell’Aquila, come tutti gli altri cittadini, e la scusa della scarsità di parcheggi dovuta a situazioni emergenziali e temporanee non può assolutamente più essere accettata. Siamo alle porte delle celebrazioni per il Giubileo del 2025, con l'aggiunta della nomina de L'Aquila a Capitale italiana della cultura 2026, e questi biglietti da visita sono indegni di una città e una nazione civile e attenta alle fragilità. Per questo ho presentato un'interrogazione urgente al ministro Salvini e alla ministra Locatelli per chiedere di risolvere immediatamente questa vicenda vergognosa. Situazioni come queste, nelle nostre città, non sono per nessuna ragione al mondo più tollerabili”.
Complimenti per la sua rielezione alla presidente Von der Leyen, a cui va il nostro augurio di buon lavoro. Il voto di oggi è molto importante perché dimostra come l’Europa sia riuscita a porre un argine forte all’avanzata dei sovranisti e nazionalisti che ne minacciano la sua stessa sopravvivenza. Rammarica e colpisce la scelta della premier Meloni che, dopo giorni di tira e molla incomprensibili, ha anteposto la sua posizione ideologica agli interessi degli italiani e del nostro Paese. È uno spettacolo imbarazzante che ci isola in Europa e rischia di penalizzarci gravemente nell’assegnazione di un incarico di peso nella futura Commissione europea, come spetterebbe di diritto a uno dei paesi fondatori.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera.
“Il Parlamento europeo ha appena votato la riconferma di Ursula Von der Leyen a presidente della prossima Commissione europea. Forza Italia ha votato a favore. Fratelli d’Italia ha votato contro (come la Lega). Un governo che si presenta sbrindellato ai tavoli europei è un danno per il Paese. Una presidente del Consiglio che sul primo e decisivo dossier europeo la pensa in modo opposto al suo ministro degli Esteri, almeno eviti di tornare in Parlamento a spiegarci che con lei l’Italia è tornata a contare. Perché farebbe un po’ ridere.
Un abbraccio” così su Facebook il deputato democratico Gianni Cuperlo.