Furfaro: oggi restituiamo il diritto alla salute a decine di migliaia di persone
“La Camera ha approvato all’unanimità la proposta di legge del Partito democratico, a prima firma Marco Furfaro, che riconosce il diritto all'assistenza sanitaria per le persone senza dimora, anche se non hanno la residenza anagrafica in Italia o all'estero. Attualmente, chi non è iscritto all'anagrafe comunale perde il diritto all'assistenza sanitaria, tranne per le emergenze al pronto soccorso. Stiamo parlando di padri di famiglia che si separano e finiscono a dormire in macchina, donne vittime di violenza che scappano di casa e vanno a vivere da amici, persone che perdono il lavoro e finiscono in strada e non hanno un tetto sopra la testa. Persone che per vari motivi perdono la possibilità di avere una dimora propria e che purtroppo perdono conseguentemente anche la residenza. E questo comporta il venire meno di un pieno accesso al diritto alle cure perché senza residenza non si può accedere al medico di base (e ai Sert, a un consultorio, a un centro di salute mentale). Con la legge Furfaro viene colmata questa grave lacuna che impedisce ai senza dimora l’accesso alle cure. La nuova legge è in linea con i principi degli articoli 3 (uguaglianza) e 32 (diritto alla salute) della Costituzione, e con la legge che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale nel 1978, secondo cui l'assistenza sanitaria deve essere garantita a tutti, senza distinzione di condizioni individuali o sociali. La nuova legge sarà sperimentata per due anni (2025-2026) in 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia) con un budget di 2 milioni di euro, coprendo oltre il 60% delle persone senza dimora presenti nel nostro paese. Per il capogruppo democratico nella Commissione Affari sociali della Camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro, “questa legge non solo restituisce il pieno diritto alle cure a decine di migliaia di persone, ma finalmente sapranno che lo Stato non le ha abbandonate. E che uscire da una condizione di fragilità è possibile. Sono felice. Perché oggi la politica riesce a dare di sé l’immagine più bella, quella che cambia la vita delle persone. In meglio”.
“Le dimissioni dell’amministratore delegato di Cinecittà, Nicola Maccanico, creano molta preoccupazione sul futuro degli stabilimenti cinematografici di Cinecittà. I risultati della gestione Maccanico sono stati molto positivi e hanno segnato un rilancio e riposizionamento degli studios nel mercato dell’audiovisivo. Anche grazie all’approccio industriale e di mercato che è stato portato avanti in questi anni, molte produzioni internazionali sono tornate a girare in Italia. Non conosciamo le ragioni che hanno portato Maccanico a questa decisione, siamo in ogni caso preoccupati e seguiremo con attenzione l’evoluzione e le prossime modalità e le scelte del governo per la nomina della nuova governance di una delle aziende culturali più importanti del nostro paese. La competenza deve guidare ogni scelta: Sangiuliano metta da parte gli amichettismi e le scelte di partito che hanno segnato il suo operato sinora”. Così in una nota la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi.
“Il Ministero della Cultura ha annunciato che con la programmazione triennale 2023-2025 avrebbe finalizzato 2 milioni e mezzo di euro del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per lavori di ‘consolidamento, restauro e valorizzazione delle mura etrusche’ di Vollterra. Quello di cui siamo sicuri ad oggi è che le risorse fino ad ora stanziate per il recupero del patrimonio storico della città toscana sono stare reperite dal precedente Governo grazie al Ministro Franceschini. Prendiamo comunque atto che dopo le nostre sollecitazioni, anche in sede parlamentare a seguito del crollo del mese scorso, qualcosa si è mosso ma aspettiamo gli atti formali per capire la tipologia degli interventi previsti. Anche perché si tratta di un monumento dal notevole valore artistico e culturale che presenta numerose criticità destinate a ripetersi ciclicamente amplificate dai mutamenti climatici come le alluvioni: lo stesso ministero della Cultura ha infatti sottolineato come attualmente non abbia idea dell’entità dei lavori necessari e quindi delle risorse che occorrono. Continueremo quindi a vigilare sulla corretta manutenzione della struttura i cui oneri non possono ricadere solo sull’amministrazione comunale”: è quanto dichiarano i Parlamentari Pd Simona Bonafè, Ylenia Zambito, Emiliano Fossi e Marco Simiani a seguito dello svolgimento della interrogazione sul tema, scolta oggi martedì 25 giugno nell’Aula di Montecitorio.
Meloni perde le amministrative, si innervosisce e gioca la carta della vittima aggressiva, una delle poche cose che le riesce benissimo fare.
Il "clima da guerra civile" lo alimenta chi evoca i forni crematori come i suoi candidati, chi aggredisce i parlamentari in aula, chi picchia i ragazzi che tornano dalle manifestazioni, chi fa il segno della X-Mas in Parlamento, chi occupa la TV pubblica come se fosse roba sua.
All'indomani di un voto amministrativo che ha coinvolto gran parte del Paese, invece di fare una conferenza stampa come sarebbe giusto, la presidente del Consiglio pubblica un monologo in cui si scaglia contro le opposizioni con accuse surreali. Meloni dimentica troppo spesso di essere la presidente del consiglio e non solo la leader di un partito.
Abbiamo fatto una campagna elettorale parlando dei problemi concreti delle persone e proponendo soluzioni su cui, però, Meloni tace preferendo alzare i toni.
Il clima teso si alimenta così, non certo opponendosi a chi usa metodi intimidatori". Lo ha dichiarato Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, ospite a "L'aria che tira" su La7.
“La bella vittoria del centrosinistra ai ballottaggi dimostra che il campo progressista si sta nettamente rafforzando e rappresenta un’alternativa concreta alla destra. Il Partito Democratico sta diventando sempre più forte e determinante. Mi preme sottolineare un dato simbolico, quello della Toscana: il Partito Democratico torna ad essere il primo partito in regione. Sotto l’azione della nostra segretaria Elly Schlein e in sinergia con una affiatata squadra regionale guidata da Emiliano Fossi, il Partito Democratico è tornato ad essere non solo competitivo, ma ad avere un’anima, a ritrovare un popolo nelle piazze, a gioire ed appassionarsi nel fare politica. E ad avere rapporti con gli alleati basati sulla politica che cambia la vita della gente. Dal M5S ad Avs, dai civici ai moderati, dove abbiamo costruito un progetto per le città senza pensare alle poltrone ma alle persone, abbiamo vinto o ci siamo andati vicini. Non solo. Abbiamo eletto due prime cittadine per la prima volta nella storia delle città di Prato e Firenze. Abbiamo invertito un trend che dava la destra in netta ascesa. Stiamo costruendo coalizioni vincenti, aperte e plurali che partono dai territori mettendo al centro unità, candidati competitivi e programmi radicali e credibili. È iniziata una storia nuova e adesso inizieremo a scriverla, per l’Italia e per la Toscana”. Così in una nota il deputato toscano Marco Furfaro, responsabile iniziative politiche del Pd in segreteria nazionale, commenta i ballottaggi.
“La sera stessa in cui realizza di aver perso 6-0 nei capoluoghi di Regione, la destra propone di eliminare i ballottaggi: quando vince è democrazia, quando perde non accetta il risultato. Ed è ancora più grave che questa proposta arrivi dal presidente del Senato. Pessimo esempio”.
Così sui social il deputato democratico e responsabile Diritti del Partito Democratico, Alessandro Zan.
“Sulla mobilità stradale pulita e sostenibile in Italia siamo praticamente all’anno Zero. Soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture pubbliche per la ricarica elettrica dei veicoli. Anche su questo campo, fondamentale per raggiunger gli obiettivi UE in materia di decarbonizzazione, il governo Meloni è evidentemente inadempiente se si considera che, entro il 2030 il parco circolante sarò di circa 6 milioni di veicoli elettrici per i quali sono necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici”. Lo sostiene il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, in una interpellanza urgente rivolta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Per l’Installazione di infrastrutture di ricarica elettrica il PNRR prevede 741,32 milioni di euro necessari per realizzare 31.500 punti di ricarica pubblica. Il governo continua ad accumulare ritardi in questo settore; peraltro, non ci sono notizie neanche degli ulteriori appalti per l'installazione di 7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 in zone urbane (tutti i comuni).
“Al governo – si legge nell’atto ispettivo - quali siano state le motivazioni che hanno determinato lo slittamento di un anno e mezzo dell’entrata in funzione della rete di ricarica elettrica nelle zone urbane e sulle autostrade e quando saranno adottati i decreti ministeriali che consentiranno l’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica nelle autostrade”.
Ma il PD chiede inoltre di conoscere quale sia, ad oggi, lo stato di attuazione dell’investimento per le infrastrutture di ricarica elettriche e nello specifico in relazione all’aggiudicazione degli appalti per la realizzazione di 7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 nei comuni, se siano iniziati i lavori dei 27 progetti per la realizzazione di 4.718 infrastrutture di ricarica nei Centri Urbani e qual è la loro puntuale distribuzione territoriale.
Noi siamo Italiani e quindi Europei. È parte sia della nostra storia sia dei nostri interessi. Per questo guardo con favore quando si prova a costruire, come giusto, un confronto tra europeismi anche diversi tra loro. Allo stesso modo si isolano naturalmente le forze Anti-Europeiste che hanno obbiettivi opposti.
Orban, come denunciamo da tempo, dimostra anche con le scelte in politica estera di voler boicottare l’Europa, non di portare un punto di vista per la sua costruzione comune. Questa posizione per noi europeisti è inaccettabile in partenza.
L'Europa deve cambiare ma per essere più forte e più umana, potremmo dire che è come una bicicletta, se non va avanti cade, e con le forze nazionaliste che ne vogliono la morte non può esserci dialogo. La storia ci ha già dato la sua amara lezione su cosa può accadere nel nostro continente quando prevale il nazionalismo”.
Così Nicola Zingaretti, neo eurodeputato, collegato da Bruxelles con Agorà Estate questa mattina.
“Chissà a quanti raduni nostalgici a suon di croci celtiche e ‘boia chi molla’ dovremo assistere, prima che la destra al governo riconosca un problema di apologia deliberata del fascismo che esiste e viene coltivato deliberatamente dalle associazioni giovanili e studentesche di Fratelli d’Italia: Gioventù nazionale, Azione Universitaria, Azione Studentesca. Sono gravi le immagini che arrivano dai Colli Euganei, in provincia di Padova. È inquietante e ingiustificabile. Non sono ‘eccezioni’, o ‘goliardate’: sono ritualità fasciste in piena regola, tramandate di generazione in generazione proprio come erano nel ventennio. Nessuna legittimazione, nemmeno il silenzio, può arrivare dalle istituzioni. I movimenti neofascisti vanno sciolti. Meloni si dimostri coraggiosa e democratica, non aspetti il prossimo solstizio d’estate per farlo”.
Così la deputata democratica e responsabile Giovani del Partito Democratico, Rachele Scarpa.
Da Busto Arsizio sentenza inaccettabile
Il gruppo del PD nella Commissione femminicidio torna a chiedere con forza, dopo averla voluta nell’ultima legge, maggiore formazione degli operatori che hanno a che fare con le vittime di violenza e potenziamento delle competenze della magistratura sulle caratteristiche di questo fenomeno. Per le parlamentari e i parlamentari democratici, Ferrari, Forattini, Ghio, D’Elia, Sensi e Valente sentenze come quella arrivata ieri a Busto Arsizio sono inaccettabili. Un uomo accusato di violenza sessuale è stato assolto perché lei ha reagito solo dopo 20 secondi. Ancora una volta si fa vittimizzazione secondaria, stigmatizzando il comportamento della donna, invece che quello dell’aggressore. Non avviene per nessun altro reato. Ricordiamo che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato più volte l’Italia, per sentenze che non rispecchiano una corretta valutazione del rischio e normalizzano la violenza, per pregiudizio culturale contro le donne. Ci impegneremo per far approvare, come in Spagna, la legge sul consenso, che abbiamo già depositato. Al governo chiediamo condivisione e supporto a questo obiettivo, se davvero lo ha sostenuto in Europa.
“La proposta di legge in discussione alla camera che interviene sui premi dell'assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli, in mancanza di sinistri negli ultimi dieci anni penalizza moltissimi cittadini del mezzogiorno italiano” lo denuncia in aula alla
camera il deputato democratico,
Componente della commissione trasporti, Andrea Casu.
“Ma che cosa vi hanno fatto le cittadine e i cittadini del sud? Perché in ogni occasione utile scegliete di votare contro la possibilità che possano avere gli stessi diritti le stesse opportunità di tutti i cittadini e le cittadine italiane? Anche la vostra scelta di oggi colpirà in primo luogo chi in particolare al Sud deve affrontare costi molto più alti che al Centro e al Nord per le polizze di Responsabilità Civile Auto, il contratto assicurativo obbligatorio che ciascuno deve stipulare con la compagnia di assicurazioni per coprire i danni a cose e persone involontariamente causati quando si guida l’auto. Incomprensibilmente, la
Maggioranza non vuole affrontare una palese ingiustizia che determina una differenza nel costo dei premi assicurativi a seconda del luogo di residenza pure se gli assicurati siano nelle medesime condizioni per età, auto guidate, comportamento virtuoso, non avendo commesso sinistri negli ultimi dieci anni. Non può essere il tuo Cap di residenza a condannarti a pagare di più senza tenere conto del tuo comportamento alla guida” conclude Casu.
"Anche alle comunali l'Italia cambia e migliora. Il centrosinistra batte la destra ai ballottaggi nei capoluoghi di Regione a Firenze, Perugia, Bari, Campobasso. Nel Lazio le bellissime vittorie di Palestrina, Civitavecchia e Tarquinia. Ora avanti per costruire l'alternativa!"
Così il neoeletto al Parlamento Europeo Nicola Zingaretti commenta i risultati dei ballottaggi alle comunali.
“L’eliminazione del termine del 31 luglio prossimo per l’approvazione del progetto esecutivo, visto che non si è conclusa la partita delle correzioni sostanziali al ‘progetto definitivo’ e la decisione di tramutare il Ponte sullo Stretto in uno ‘spezzatino’ in più fasi che si possono approvare man mano, rappresentano l’ultima truffa ai danni dei cittadini italiani e delle casse dello Stato del ministro Matteo Salvini. Si concretizza il rischio di realizzare soltanto una sequela di mini ecomostri senza avere neanche la certezza di vedere un giorno realizzata l’intera opera. E oltre il danno anche la beffa della continua lievitazione dei prezzi visto che a cantieri ancora non aperti il decreto già stabilisce l’aggiornamento dei prezzi in favore dell’appaltatore WeBuild, il Consorzio che secondo la stessa Anac sta accumulando solo vantaggi senza obblighi. Per tutte queste ragioni il Partito democratico sostiene la battaglia delle cittadine e cittadini dello Stretto, che hanno anche scritto una lettera al prefetto di Reggio Calabria perché preoccupati non solo dell'aggressione che i territori stanno subendo per questa gigantesca operazione speculativa, ma che sono anche indignati soprattutto per un emendamento della Lega al Decreto Sicurezza che prevede un inasprimento della pena da 4 a 20 anni di reclusione per chi si mobilita per impedire la realizzazione di opere strategiche di utilità pubblica. Non possiamo rimanere alla finestra mentre va in scena questo attacco anche al diritto a manifestare”.
Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
“I fondi per i campi flegrei non sono certo una concessione del Ministro Musumeci. Ancora una volta la destra interpreta la gestione delle risorse pubbliche come una loro gentile concessione e non un diritto delle cittadine e dei cittadini”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, Piero De Luca e Marco Sarracino, i quali aggiungono: “gli enti locali sono quelli che più di tutti conoscono quel territorio. Estrometterli da decisioni importanti e’ un grave errore. Ma c’è di più: in realtà parte rilevante delle risorse che il governo stanzia sono fondi della Regione, già previsti dunque per i cittadini di quelle comunità. Ci troviamo dunque dinanzi al solito gioco delle tre carte. Il tutto mentre attendiamo che venga firmato il tanto annunciato accordo di coesione del governo con la Regione Campania per liquidare finalmente oltre 5 miliardi di euro di FSC vergognosamente bloccati senza ragione alcuna da oltre un anno".
"Congratulazioni a Sara Funaro, prima sindaca di Firenze, a Vittoria Ferdinandi prima sindaca di Perugia, a Vito Leccese, neo eletto sindaco di Bari e a tutti i sindaci e le sindache del Pd e del centrosinistra protagonisti di questi ballottaggi. Penso anche a Cremona, Potenza, a Campobasso, a Vibo Valentia e ad altre città come Poggibonsi, Collesalvetti, Civitavecchia.
Il centro sinistra conquista 17 capoluoghi contro i 13 che amministrava prima.
Tante le donne che hanno vinto con il centrosinistra e anche questa è un’ottima notizia.
Hanno vinto le coalizioni larghe e ha perso chi ha promosso spaccature e macchine del fango". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.