“Il Coni annuncia l'avvio (il prossimo 8 settembre) di una commissione congiunta con il Governo per una riforma della giustizia sportiva, coordinata da un Presidente federale (!) e 13 esperti.
Buona notizia, che - per essere chiari- non sposta di una virgola la mia richiesta di indagine conoscitiva parlamentare. Se nessuno ha nulla da nascondere una cosa aiuterà l'altra” così il responsabile nazionale sport del Pd, il deputato Mauro Berruto.
Il Partito democratico aderisce all’iniziativa organizzata dall’Ordine dei giornalisti del Lazio che, con Articolo 21 e altre associazioni, scenderà in piazza a Roma mercoledì prossimo per ricordare i nomi di tutti i giornalisti uccisi a Gaza. Perché nella Striscia è in corso anche una strage di reporter: secondo l’Onu dal 7 ottobre 2023 ad oggi sarebbero stati uccisi più di 247 giornalisti palestinesi, che stavano soltanto documentando al mondo l’orrore della guerra e svolgendo un lavoro indispensabile e prezioso. Il Pd sarà in piazza per difendere la libertà di stampa e chiedere che sia garantita la sicurezza di tutti gli operatori dell’informazione.
Così in una nota il deputato Stefano Graziano, capogruppo del Pd nella Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.
"La più grande organizzazione di esperti di genocidio del mondo, l'International Association of Genocide Scholars (Iags), ha dichiarato che quello che Israele sta facendo a Gaza è genocidio. Lo afferma in una risoluzione approvata con l'86 per cento di voti favorevoli. Dopo questa ennesima, autorevole dichiarazione, non esistono più alibi e non ci possono essere più reticenze. Anche chi finora ha negato o ha minimizzato, come se non bastassero già i pronunciamenti della Corte internazionale di giustizia, non potrà più voltarsi dall'altra parte.
E questo vale anche per il mondo dell'informazione in cui questa notizia non ha avuto il rilievo che meritava. Anzi, tranne rare eccezioni, è stata colpevolmente oscurata.
Mentre a Gaza il popolo palestinese continua ad essere decimato e in Cisgiordania continua l'esproprio e l'occupazione delle case e delle terre dei palestinesi da parte dei coloni israeliani, nel nostro Paese, nei palazzi e nelle redazioni dobbiamo ancora assistere a titubanze, balbettii e tentennamenti. Una complicità intollerabile". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Mentre a Taranto ci si prepara a ospitare la XX edizione dei Giochi del Mediterraneo, il Ministro Salvini non trova di meglio che tagliare i collegamenti ferroviari, condannando cittadini e imprese del territorio all’isolamento. È l’ennesima prova che non solo questo Governo non ha una strategia seria per i trasporti nel Sud, ma che fa di tutto per distruggere quel poco che c’è.”
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico, Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“In tutto il mondo gli interventi di potenziamento, adeguamento, ammodernamento delle linee ferroviarie portano ad un miglioramento dei servizi ai cittadini, ma a quanto pare questa regola non vale per Taranto e per la Puglia. Il mix di lavori in atto e in programma non aiuterà ad accorciare i tempi ma, davvero incomprensibilmente, a dilatarli.”
“Salvini deve spiegare i perché di questa follia che ha tutte le sembianze di un ennesimo accanimento verso i diritti dei tarantini.”
“I dati diffusi da Tuttoscuola sullo stato di sicurezza degli edifici scolastici italiani sono allarmanti e non possono lasciare indifferenti. Su circa 40.000 scuole statali, ben 36.000 risultano prive delle certificazioni obbligatorie e oltre 3.500 istituti ne sono totalmente sprovvisti: significa che circa 700.000 tra studenti, docenti e personale ogni giorno studiano e lavorano in strutture non in regola con le normative vigenti”: è quanto dichiara una nota congiunta dei deputati Pd Marco Simiani, Irene Manzi, Chiara Braga, Augusto Curti, Eleonora Evi e Sara Ferrari che hanno depositato una interrogazione sul tema ai Ministri dell’Istruzione e delle Infrastrutture.
“Il quadro che emerge è ancor più grave nelle aree del paese a più elevato rischio sismico, dove troppo spesso le scuole non dispongono né del collaudo statico né del progetto antisismico. Nonostante le risorse del Pnrr e i fondi ministeriali già stanziati, molti interventi risultano ancora in fase di avvio o incompleti, mentre gli episodi di crolli e cedimenti aumentano di anno in anno”.
“Abbiamo chiesto al governo quali misure intenda adottare con urgenza per garantire, in tempi certi, tutte le certificazioni previste dalla normativa, prevedendo anche un monitoraggio straordinario sugli edifici nelle aree a più alto rischio. Inoltre, è necessario sapere a che punto siano i cantieri finanziati e se nella prossima Legge di Bilancio si intenda stanziare ulteriori risorse a supporto degli enti locali, chiamati a garantire la sicurezza dei nostri studenti. La scuola deve essere un luogo sicuro per tutti”: conclude la nota.
"L' amministrazione comunale di Bologna ha denunciato con grande forza le situazioni di illegalità, legate allo spaccio, in particolare alla Bolognina. Con riferimenti molto precisi al ruolo di organizzazioni criminali. Condividiamo e sosteniamo questa iniziativa. Ora il Governo deve assumere tutte le azioni di sua competenza, in materia di ordine pubblico. Alla ripresa dei lavori della Camera presenteremo una interrogazione parlamentare".
Così Andrea De Maria e Virginio Merola, deputati PD
Salgono i costi per tornare a scuola. Altro che cappellini patrioti della Meloni: libri e quaderni non si comprano con le faccette. Qualche aiuto verrà dalle regioni, ma il governo non ci mette un euro in più. Ecco la prima delle stangate d’autunno: perché dopo la scuola pubblica, non ci saranno risorse per la sanità e nemmeno per il trasporto locale. Troppo presa dalle tensioni della sua maggioranza sulla politica estera e sulle candidature per le regionali, Meloni dà così il bentornato agli italiani. Noi invece vogliamo che sia garantito il diritto alla scuola. E per questo abbiamo depositato una proposta di legge per i libri gratuiti per le scuole secondarie. Una risposta concreta contro il caro scuola e l’indifferenza del governo.
Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Governo tuteli missione
“Inaccettabili le minacce del governo israeliano che intende fermare la missione umanitaria Global Sumud Flotilla procedendo all'arresto, alla stregua di terroristi, delle persone presenti sulle navi. Proseguirebbero così le azioni criminali di Netanyahu e dei suoi sostenitori impedendo di portare viveri e medicinali a Gaza dove si sta morendo anche per malnutrizione. Intervengano le autorità internazionali per impedire questa ennesima barbarie. In quella flotta di pace e di aiuti ci sono anche navi partite dall'Italia. Meloni e Tajani si attivino immediatamente a tutela della missione e dei suoi partecipanti. La legalità internazionale di questa missione umanitaria va difesa con grande determinazione. Basta sudditanza verso chi sta commettendo un genocidio e chi lo sta legittimando”.
Così il segretario di Presidenza della Camera e capogruppo Pd in commissione Ecoreati, Stefano Vaccari.
“Oggi, a due anni dalla strage di Brandizzo, voglio essere vicina ai famigliari delle vittime e sarò presente alla commemorazione di questo pomeriggio. Ci sarò perché, oltre a essere una ferita ancora aperta per il nostro territorio, penso sia importante che la politica esprima con forza la contrarietà al sistema degli appalti e dei subappalti a cascata e metta la parola fine a queste stragi”.
Così Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, che oggi alle 17 sarà a Brandizzo per ricordare le cinque vittime della strage ferroviaria.
“Questa volta l’inchiesta è stata chiusa in tempi ragionevoli, ma non basta: occorrono misure strutturali che eliminino per sempre la piaga delle morti sul lavoro - prosegue la deputata dem - La relazione su quell’incidente è stato il primo lavoro svolto dalla Commissione, nel quale sono state anche proposte misure affinché queste tragedie non accadano più. Io sono convinta ci sia la necessità di una procura nazionale del lavoro, dell'utilizzo delle tecnologie per la sicurezza a partire dal badge elettronico di cantiere, e di formazione, prevenzione, cultura della sicurezza”.
“Aspettiamo che si individuino le responsabilità nel processo, ma anche una risposta, moderna e concreta, sulle nostre proposte fatte a Rfi e Fs. Oggi, come sempre, ci siamo e continueremo a lavorare affinché tragedie del genere non capitino più”, conclude Gribaudo.
“La diffusione vergognosa di immagini rubate di donne, anche minorenni, su piattaforme che lucrano in modo barbaro umiliando, offendendo e calpestandone la dignità, violandone senza consenso l'intimità, è l’ennesima dimostrazione di una cultura tossica, sessista che si diffonde anche on line. Si tratta di reati gravissimi, di revenge porn, di istigazione all'odio e violenza, che vanno trattati e e perseguiti come tali", lo dichiara il deputato Pd Piero De Luca, capogruppo in Commissione Affari europei.
“Esprimiamo piena vicinanza e solidarietà alle vittime. Dobbiamo però reagire tutti con forza. Servono risposte concrete. Tra queste, sarebbe importante la soluzione contenuta nella proposta di legge del Pd a mia prima firma per contrastare i contenuti illegali in rete, come azioni di odio, volte a umiliare la dignità, la personalità e la libertà delle persone. Va introdotto l’obbligo di identità digitale per gli utenti. L’anonimato non può più essere lo scudo dietro cui si nascondono vigliacchi che alimentato come in questo caso l’odio, l'aggressione e la mercificazione del corpo femminile."
“La proposta di legge, aggiunge il dem, mira a prevedere specifiche procedure per responsabilizzare le piattaforme e i siti internet, prevenendo e bloccando in tempo reale la diffusione di contenuti degradanti illegali con strumenti di controllo e tracciabilità. Stop all’anonimato online, ma anche educazione digitale in particolare nelle scuole per un uso rispettoso, dignitoso, consapevole e corretto della rete. È auspicabile il sostegno di tutte le forze politiche per una rapida calendarizzazione e discussione in Parlamento. È una battaglia culturale e giuridica che ci riguarda tutti. Non possiamo più voltarci dall’altra parte di fronte a questa barbarie” così il capogruppo democratico in commissione affari europei della camera, Piero De Luca.
"Sul futuro dell’ex Ilva non c’è più tempo da perdere. Taranto non può vivere di annunci e rinvii, ma ha bisogno di un piano industriale certo e di investimenti adeguati, stimabili tra gli 8 e i 9 miliardi. Solo così si potrà garantire la completa decarbonizzazione dello stabilimento e la salvaguardia dei posti di lavoro in un contesto di continuità produttiva. Qualsiasi diversa alternativa è fumo negli occhi e ritorno al passato".
Così i deputati pugliesi del Partito democratico Ubaldo Pagano e Marco Lacarra, presenti a Roma nella delegazione che questa mattina ha incontrato le organizzazioni sindacali.
"Gli errori degli ultimi anni non hanno portato a nessun risultato concreto. La conseguenza è uno stabilimento sempre più fragile, migliaia di lavoratori in cassa integrazione e un territorio che paga in prima persona l’incertezza del Governo. La vendita spezzatino o soluzioni tampone non sono accettabili: occorre una visione strategica, che metta inequivocabilmente al centro l’equilibrio tra salute, ambiente e lavoro, senza cui nessun livello produttivo è più tollerabile. Il Governo Meloni e il ministro Urso devono assumersi la responsabilità di dire con chiarezza quali risorse intendono mettere sul tavolo e con quali tempi. Noi continueremo a sostenere le ragioni dei lavoratori e del territorio e vigileremo affinché il Governo non faccia passi indietro rispetto agli impegni assunti.”
“E’ un dato di fatto che l'economia si è fermata e che crescono le diseguaglianze. Nel contesto in cui abbiamo ancora indicatori positivi grazie alle risorse del Pnrr, che non dobbiamo mai dimenticare sono conquistate dai governi di centrosinistra, l'aumento del lavoro povero e precario è un'aggravante nei confronti del Governo Meloni. Fa venire la pelle d'oca sentire esponenti della maggioranza citare i dati dell'occupazione femminile, se una donna su tre lavora part-time, se la metà guadagna meno di ottomila euro lordi l'anno significa che c'è un problema devastante nel mondo del lavoro che riguarda prima di tutto la condizione di donne e giovani che deve essere affrontato subito”. Cosi' il deputato Pd Andrea Casu a Coffee Break su La 7, commentando i dati Istat sull'economia. “Di fronte alla fuga dei neo laureati che scappano all'estero – continua il parlamentare dem - come possiamo consolarci con la crescita dell’occupazione degli over50? Questo Governo sta bruciando intere generazioni e per invertire la rotta è necessaria una svolta radicale a partire dal salario minimo”. “Anche se Giorgia Meloni preferisce tenere la testa sotto la sabbia e fingere di non vedere la realtà è che la vita degli italiani è nettamente peggiorata negli ultimi tre anni sotto la sua guida come dimostrano i sei milioni di italiani che nel 2024 hanno rinunciato alle cure, le difficoltà crescenti che stanno affrontando le persone che vivono nelle aree interne, sempre più colpite dalla crisi dei trasporti, e le imprese che stanno pagando il prezzo dei dazi di Trump”, conclude Casu.
"Il sorpasso del Tg5 nella gara degli ascolti certifica la grave perdita di reputazione del Tg1 e della Rai. Una crisi inarrestabile dovuta ad una governance la cui linea editoriale faziosa e sfacciatamente appiattita sul governo ha minato la credibilità del servizio pubblico. È un danno enorme al patrimonio informativo della Rai e del Paese. È assolutamente urgente portare il caso in Vigilanza perché con TeleMeloni si sta affossando il servizio pubblico televisivo".
Così i componenti PD della commissione di Vigilanza Rai.
“Il caso di Milano e la discussione sui poteri di Roma dimostrano l’urgenza di una politica per le città e più in generale per il governo del territorio, per una politica che unisca sviluppo, crescita e giustizia sociale”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, in un articolo pubblicato sul settimanale L’Espresso.
“Occorre una legislazione urbanistica nazionale semplice - continua Morassut “ ma con principi forti, che eviti le situazioni che si sono verificate a Milano ma che sono diffuse e un’armatura di poteri pubblici forti, come è giusto immaginare per Roma ma non solo, che metta le istituzioni al centro di un dialogo con grandi forze economiche che rischiano di usare il territorio a loro piacimento. Riorganizzare il sistema degli enti locali con una nuova cultura del governo locale, che superi il modello imposto dalla Lega da quarant’anni, deve essere uno degli impegni prioritari del Campo Largo che vuole candidarsi al governo”.