“Con le Olimpiadi, si poneva anche il problema di tutti noi i disabili: il diritto alla libertà di movimento e di decidere come vivere la propria vita. Da questo punto di vista, il no della Raggi a Roma 2024 rappresenta un’occasione mancata per migliorare vita dei disabili”. Lo dichiara Laura Coccia, deputata del Partito democratico.
“La Capitale – spiega – ha infatti bisogno di un progetto e completo, dalla periferia al centro, per abbattere quelle barriere architettoniche che, di fatto, negano ai disabili la libertà di movimento e dunque di vita. Le Olimpiadi del 2024, e quindi le Paralimpiadi, avrebbero permesso di elaborarne uno ed avere tante risorse per poterlo realizzare. Eppure, non se ne vuole fare nulla”.
“Roma rischia di restare una città in cui si festeggia l'inaugurazione di un montascale alla fermata di una metro con molti sorrisi e scatti, ma come evento episodico, slegato da un piano organico, che consenta a tutti di vivere la città a prescindere dalle (dis)abilità. Forse dovremo rinunciare ai Giochi, ma non possiamo rinunciare a lottare per i nostri diritti di piena cittadinanza”, conclude.
La Deputata PD promotrice alla Camera di un convegno che fa il punto sull’introduzione in Italia del sistema duale di formazione scuola/lavoro
“Il sistema duale di formazione ad alternanza scuola-lavoro non è più solo una buona pratica sulla quale ragionare. Ora è diventato realtà in Italia, grazie alla Legge sulla Buona scuola e al Jobs Act, e ai relativi decreti attuativi, già approvati. La sfida ora è rendere ancora più stretti i legami fra la scuola e il mondo produttivo, sulla scia di quello che accade in Germania, dove l’integrazione è molto forte, anche grazie al fatto che lì questo sistema è operativo da decenni. Nel sistema tedesco, infatti, le imprese sono talmente coscienti di quanto serva loro la formazione dei ragazzi da sostenere loro stessi finanziariamente buona parte delle spese della formazione, in un’ottica di investimento sulla propria forza lavoro del futuro”. Lo dichiara Laura Garavini, Presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia Italia-Germania, promotrice del convegno “La Cooperazione Italo-Tedesca nell’ambito dell’Alternanza e della Transizione Scuola/Lavoro 2013 – 2016”.
La conferenza, a cui è intervenuto il Sottosegretario al Ministero dell’università, dell’istruzione e della ricerca, Davide Faraone, è stata organizzata dall’Intergruppo parlamentare di amicizia Italia-Germania, in collaborazione con il Goethe-Institut Italien, il MIUR - Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, il Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF), il German Office for International Cooperation in Vocational Education and Training (GOVET) e la Camera di Commercio Italo-tedesca (AHK Italien).
Interrogazione al MIUR
“La vicenda scaturita dalla sentenza della magistratura di Torino che ha stabilito libertà di scelta in materia di consumo del cibo a scuola sta creando grande confusione non solo al comune di Torino ma anche ad altre amministrazioni.
Per questo, ho presentato un'interrogazione urgente al MIUR per sapere se non ritenga necessario predisporre un intervento legislativo di carattere nazionale che colmi il vuoto normativo messo in evidenza dalle decisioni della magistratura.
Perché se è vero che è necessario garantire i diritti di tutti è altrettanto importante che vengano salvaguardati equità, salute dei bambini e il principio di solidarietà che potrebbe essere seriamente messo in discussione da scelte affrettate e disomogenee”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Mara Carocci.
“Un fallimento degli enti locali e degli editori, nonostante l’intelligente mediazione del ministro Franceschini”: con queste parole Silvia Fregolent, vice presidente dei deputati Pd, commenta l’insuccesso del ‘MiTo’ del libro.
“A causa delle reciproche rigidità e degli opposti diktat il nostro Paese perde un evento straordinario per visibilità e prestigio favorendo quindi i grandi festival internazionali del libro, a partire da Francoforte. Ancora una volta l’Italia non riesce a fare squadra a vantaggio di campanilismi miopi e controproducenti”.
“E’ ridicola la posizione del sindaco di Torino - continua Silvia Fregolent - che annuncia sui social un salone del libro ‘più straordinario di sempre’. Dove? Negli spazi immensi del Lingotto, che rischiano di essere troppo grandi per un festival minore? Con chi? Senza la gran parte degli editori nazionali e quindi dei veri protagonisti di questo tipo di eventi? E soprattutto per chi? Per gli italiani che leggono sempre meno e che senza manifestazioni di primo piano preferiranno optare per Milano o addirittura disertare i ‘saloncini’ minori?”.
“Possiamo solo confidare - conclude il deputato Pd - che l’incapacità ed il provincialismo della Giunta Appendino venga bilanciato dall’esperienza e dalla professionalità di Massimo Bray. Ci auguriamo che il presidente della Fondazione per il Libro possa individuare quelle soluzioni innovative che la politica locale non ha saputo proporre”.
“Intervenire con una legge per contrastare l’universo dei bulli era necessario e doveroso. Si va a colmare un vuoto normativo che dura da anni su un tema complesso e delicato”. Lo ha dichiarato Vanna Iori, deputata del Partito democratico, durante la dichiarazione di voto in Aula sulle norme di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo.
“La legge – ha spiegato - grazie al lavoro svolto nelle commissioni congiunte Giustizia e Affari sociali, attribuisce importanza prioritaria all’educazione e alla prevenzione, ma prevede anche interventi sanzionatori, senza eccedere in norme repressive, soprattutto quando si tratta di minorenni, ma senza escludere la necessaria punizione, pur sempre finalizzata alla rieducazione e al recupero. Per questo tra le norme previste dalla legge ci sono l’oscuramento, la rimozione e il blocco dei contenuti di cyberbullismo, e misure sanzionatorie come l’ammonimento per rendere consapevoli i bulli e i genitori della gravità di un’azione, non liquidabile come ‘una ragazzata’. Non viene introdotto un nuovo reato ma è meglio precisato quali siano le circostanze aggravanti all’articolo 612-bis del codice penale (atti persecutori) quando è commesso con modalità informatiche quali lo scambio di identità, la divulgazione di dati sensibili, la diffusione di immagini private carpite con minacce e violenza".
“Serve anche una educazione diffusa, tra gli adulti e tra i giovani, circa i pericoli della Rete e la conoscenza sul corretto e sicuro utilizzo degli strumenti telematici sono indispensabili ma, ancor più urgente e decisivo è il supporto alla gestione della vita emotiva, degli alfabeti dei sentimenti che sono all’origine di questi comportamenti. Poiché è evidente che internet non è la causa, ma è solo un mezzo. Ciò che conta è l’uso che se ne fa. Ed è l’educazione dei sentimenti a rendere più umano l’uso della Rete”, ha concluso.
“Con l’approvazione alla Camera della legge sul bullismo e sul cyberbullismo si compie un deciso passo in avanti per combattere questi odiosi fenomeni, attraverso l’educazione all'uso consapevole della rete nelle scuole e nuovi strumenti di difesa per le vittime”. Lo dichiara la deputata del Partito democratico Ileana Piazzoni. "La nuova legge, che tornerà al Senato per l'approvazione definitiva, ha visto l’introduzione di diverse modifiche che hanno permesso di affrontare in maniera complessiva queste problematiche, con particolare attenzione ai minori e privilegiando azioni di carattere educativo e formativo. Attraverso un piano di azione integrato, che vedrà la partecipazione di tutte le Istituzioni coinvolte, verranno stabilite apposite azioni informative e di prevenzione così come saranno stabilite apposite linee guida per le scuole, che a loro volta dovranno individuare all'interno del corpo docente un insegnate incaricato di coordinare le iniziative per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Molto importante è la previsione del coinvolgimento dei servizi sociali territoriali, e delle associazioni impegnate sul tema, nella realizzazione di specifici progetti personalizzati volti a sostenere i minori vittime di atti di bullismo e di cyberbullismo nonché a rieducare, anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori artefici di tali condotte”.
“La nuova legge – prosegue la deputata – permetterà di agire in maniera più tempestiva ed efficace contro gli atti di cyberbullismo, obbligando gestori di siti internet, social network e di servizi di messaggistica istantanea a dotarsi di procedure chiare e funzionali per la rimozione di contenuti offensivi. Qualora i contenuti non vengano rimossi, sarà possibile rivolgersi al Garante della privacy che in tempi molto rapidi potrà provvedere in via sostitutiva. Un aspetto della legge molto discusso merita una precisazione, ovvero l’estensione delle tutele anche ai soggetti maggiorenni. La decisione di consentire anche a questi ultimi di poter usufruire degli strumenti di tutela previsti dalla legge è stata ponderata e nasce dall'ascolto delle vittime adulte, e dei loro parenti. Una casistica che colpisce in maniera estremamente lesiva in particolar modo le donne e le persone con disabilità, e che può produrre effetti in egual modo drammatici, come testimoniato dalle cronache recenti”.
"La legge oggi approvata – conclude Piazzoni – non può considerarsi in alcun modo una norma “ammazzaweb”, precisando sanzioni e procedure già previste, ma offrendo in questo modo strumenti più efficaci per potersi difendere, all'interno di un quadro di regole certo, unico modo per garantire a tutti uno spazio di libertà entro cui muoversi in sicurezza e nel rispetto reciproco”.
Serve educazione a uso responsabile della rete
“Non si può morire per 2600 like. Così il padre di Carolina Picchio, la ragazza 14enne suicida per un video diffuso in rete. Stiamo vedendo e vivendo, quasi quotidianamente, storie terribili di violenza, anche solo psicologica, nata e diffusa nel web, che coinvolgono soprattutto minori. E a fronte di una evidente impreparazione da parte delle vittime di reagire in modo adeguato e al disorientamento delle famiglie e della scuola, abbiamo il dovere di intervenire.
Oggi la Camera ha approvato una legge (che passa al Senato) per contrastare bullismo e cyberbullismo. Perché la rete, grande strumento di innovazione, può trasformarsi in una gogna tremenda.
Dobbiamo difendere le vittime e punire i persecutori. E la legge va in questa direzione. Chi è vittima di cyberbullismo può chiedere di rimuovere o bloccare i dati personali diffusi in rete e se il gestore del sito non lo fa entro 24 ore interviene il Garante della privacy. Nelle scuole, dove si registrano con più frequenza casi di bullismo, sarà individuato un insegnante come referente e al preside spetterà di informare subito le famiglie dei ragazzi coinvolti. Per atti persecutori come lo stalking online è stata rafforzata l’aggravante, con la reclusione da uno a sei anni.
La principale “arma” contro questi fenomeni resta l’educazione. Da recenti indagini emerge che non solo la scuola è l’ambiente più a rischio, ma che nelle famiglie c’è scarsa attenzione per questi fenomeni. Si tende a minimizzare, mentre dovremmo evitare di lasciare soli i nostri ragazzi trasmettendo con insistenza i valori del rispetto della persona - e delle donne in particolare -, dell’amicizia, delle relazioni umane. E poi, tutt’altro che secondario, c’è anche l’educazione ad un uso responsabile delle tecnologie per preparare adeguatamente gli adolescenti al mondo dei social e del virtuale. Dobbiamo essere liberi di frequentare il web, ma senza subirlo”.
Lo scrive Ettore Rosato, presidente dei deputati Pd, in un post su Facebbok
La legge non introduce nessun bavaglio
"La legge approvata oggi, uno strumento di contrasto al fenomeno sempre più preoccupante di bullismo e cyberbullismo, costituisce un passo in avanti nella regolamentazione della vita sul web”. Lo dichiarano in una nota congiunta Micaela Campana e Paolo Beni, deputati del Partito democratico e relatori del provvedimento.
“I casi raccontati negli ultimi giorni – spiegano - hanno mostrato chiaramente che esiste il problema evidente, di come la Rete venga spesso utilizzata per scopi distorti, a discapito di persone con fragilità come donne, disabili e minori. Non abbiamo, tuttavia, messo bavagli ma introdotto strumenti correttivi a tutela delle vittime. Essi vanno dalla segnalazione dei contenuti ritenuti offensivi fino all'aggiunta di una circostanza aggravante al codice penale per i casi più gravi. La legge declina in maniera puntuale le condotte con cui il bullismo e il cyberbullismo si manifestano, fornendo all'autorità giudiziaria, chiamata a intervenire nei casi più gravi, in un quadro certo di riferimento, strumenti per agire in maniera efficace. Il testo uscito dal Senato rimane invariato nella previsione che è necessaria una forte azione di prevenzione ed educazione alla piazza virtuale. Il percorso della legge alla Camera è stato accompagnato da un confronto serrato con le associazioni che si occupano di tutela dei minori, con la Polizia Postale, con gli operatori internet e i rappresentanti delle maggiori piattaforme dei social network”.
“Appaiono dunque francamente incomprensibili le polemiche sollevate in questi giorni da chi ci accusa di aver stravolto l’ispirazione della legge ravvisando una minaccia alla libertà di espressione nel web o addirittura una volontà di censura. Internet è una straordinaria e positiva risorsa, ma può trasformarsi anche in uno strumento pericoloso se usata fuori da ogni regola", concludono.
Fioroni, Rosato, Orlando e Giannini alla presentazione svolta alla Camera
“E’ una preziosa testimonianza sentimentale che fa luce sulla parte più intima della figura di Moro”.
Così Gero Grassi, vicepresidente dei Deputati del Pd, intervenendo alla presentazione del libro ‘Mio nonno Aldo Moro’, scritto dal nipote dello statista, Luca Moro, per l’editore Ponte Sisto, organizzata oggi dal Gruppo del Pd alla Camera.
Grassi, riferendosi alle verità mai rivelate della strage di via Fani e della morte di Moro, ha insistito sul “delitto di abbandono, come lo definì Carlo Bo, rettore dell’Università di Urbino: non si volle indagare, non si volle sapere. Per questo ancora oggi dobbiamo scavare per cercare di demolire il racconto falso dei 55 giorni”. Dopo il saluto del presidente del Gruppo Dem, Ettore Rosato – “non vogliamo appropriarci della figura di Aldo Moro che era al di sopra dei partiti”, sono intervenuti i ministri Stefania Giannini e Andrea Orlando, che hanno ricordato il valore di Moro come educatore e giurista, la figlia maggiore di Moro, Maria Fida, madre di Luca, che ha ricordato in modo commosso e toccante la figura del padre, e il Presidente della Commissione d’inchiesta sul ‘Caso Moro’, Giuseppe Fioroni, il quale ha sottolineato, riferendosi all’esperienza del ‘percorso della verità’ nel quale si sono incontrati familiari delle vittime e ex terroristi, che “il pentimento non esiste senza verità. Quella esperienza ha un forte valore spirituale ma noi attendiamo parole di verità che non sono ancora arrivate dai protagonisti di quella drammatica vicenda. Non possiamo accontentarci di una ricostruzione dei fatti solo verosimile, come quella proposta dal Memoriale di Valerio Morucci, un documento che la Commissione sta completamente superando”.
“Il 31 agosto 2016 la compagnia di container Hanjin Shipping - prima della Corea del Sud e settima a livello mondiale, con una flotta di 141 navi portacontainer - ha presentato istanza di fallimento nella Corea del Sud e negli Stati Uniti innescando una crisi nella filiera del sistema mondiale del trasporto marittimo di merci, con enormi ripercussioni anche sul sistema logistico nazionale. Chiediamo pertanto al Governo di acquisire tutte le informazioni necessarie a capire l’effettiva condizione finanziaria e operativa della società Hanjin Shipping allo scopo di predisporre i necessari interventi per ridurre gli effetti della crisi sul comparto portuale e logistico, salvaguardando i livelli occupazionali. Ricordiamo che il trasporto delle merci è una delle principali attività dell’economia globale e che il mare è la principale via di trasporto per il commercio con percentuali di traffico merci tra l’80 e il 90 per cento. Inoltre, non ultimo, gli osservatori del settore addebitano la crisi soprattutto alla finanza speculativa connessa al fenomeno del gigantismo navale”.
Così i deputati del Partiti democratico in una interrogazione a risposta immediata alla quale risponderà domani durante il question time il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.
Domani audizioni del Procuratore della Repubblica di Foggia, del Questore, e del Prefetto
"Sarà fondamentale il confronto di domani per ricostruire la situazione del Cara di Foggia e acquisire nuovi elementi per capire se ci sono i presupposti per far proseguire la gestione odierna. Dopo gli incontri effettuati oggi sono emerse discrepanze fra le testimonianze fornite ed è per questo che la Commissione proseguirà nel proprio lavoro d'indagine. Domani sono in programma le audizioni del Procuratore della Repubblica di Foggia, del Questore, e del Prefetto”. Lo dichiara il deputato Pd e presidente della commissione d’inchiesta sui Migranti, Federico Gelli, che oggiha ascoltato in commissione il giornalista dell'Espresso, autore dell'inchiesta pubblicata sull'Espresso relativa alla gestione del Cara di Foggia, Fabrizio Gatti e il direttore del Cara di Foggia Umberto Carofiglio.
"Sono sempre più sconvolgenti le notizie che apprendiamo dagli organi di stampa sull'uomo che avrebbe ucciso barbaramente a bastonate la moglie. Il noto dermatologo, Matteo Cagnoni, nel 2013 collaborò ad una serata organizzata da Linea Rosa, associazione che tutela le donne vittime di violenza, associazione che fu proprio lui a contattare per organizzare l'evento e donarle il ricavato per aiutare le vittime di violenza. Tutto ciò ha dell'incredibile se pensiamo che l'uomo da tempo aveva manifestato segni di squilibrio nei confronti della moglie Giulia Ballestri fino a diventare ossessivo. Ma quel che ancora di più preoccupa e deve essere sottoposto all'attenzione di tutti noi è che dal 2015 ad oggi i casi di femminicidio avvengono soprattutto fra le mura domestiche, secondo quanto emerge da un servizio pubblicato ieri da Adnkronos, ed in particolare sono sempre i mariti o conviventi che uccidono brutalmente le mogli o compagne. Nel caso di Ravenna si tratterebbe di "duplice omicidio", omicidio della 'moglie' e omicidio della 'mamma' di tre bambini minori che avranno per sempre la vita segnata. Ora è importante non solo ribadire vicinanza e immenso affetto alla famiglia di Giulia nonché rispettare il loro massimo riserbo, ma soprattutto fare in modo che i tre bambini che la giovane di Ravenna ha lasciato vivano questa fase in una situazione familiare il più confortevole possibile e, nel caso venga accertato dalla magistratura l'omicidio in via definitiva, siano portati via e messi in salvo da quel mostro che ha ucciso la loro mamma e affidati a parenti che possano prendersi cura di loro". Lo dichiara in una nota la deputata del Pd e vicepresidente della commissione Affari sociali e Sanità della Camera, Daniela Sbrollini.
“Vista la mancata disponibilità di Luca Pani a candidarsi per un nuovo mandato alla giuda dell’Aifa, pensiamo che per la nomina del nuovo direttore generale sia arrivato il momento di procedere con un avviso pubblico a livello europeo rivolto ai migliori tecnici e professioni di questo delicato settore. Sarebbe un modo di procedere coerente con la nuova procedura di nomina dei nuovi direttori generali delle Asl e nella rispetto di un criterio di trasparenza”.
Lo ha detto Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
Camera dei Deputati, 21 settembre ore 10,30. Promuove Intergruppo parlamentare di amicizia Italia-Germania insieme al Goethe Institut
“Il sistema duale di formazione professionale è riconosciuto a livello internazionale come uno dei capisaldi del successo del sistema tedesco. Quest’anno, grazie ai Decreti attuativi della Legge sulla Buona Scuola, anche in Italia viene introdotto ufficialmente il sistema duale di formazione. L’Italia e la Germania stanno giá cooperando a livello interministeriale per promuovere il modello di alternanza e della transizione scuola/lavoro nel nostro Paese. domani alla Camera avremo l’occasione di ascoltare dalla voce di alcuni imprenditori, coinvolti nel progetto di cooperazione, i risultati raggiunti e le sfide ancora aperte per rendere il sistema duale un modello di successo anche in Italia”.
Lo dichiara Laura Garavini, Presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia Italia-Germania, annunciando i lavori del convegno dal titolo “La Cooperazione Italo-Tedesca nell’ambito dell’Alternanza e della Transizione Scuola/Lavoro 2013 – 2016”, che si svolgerà alla Camera, nella Sala Aldo Moro, domani 21 settembre, dalle 10,30 alle 13,00. Le conclusioni dei lavori saranno affidate al Sottosegretario al Ministero dell’università, dell’istruzione e della ricerca, Davide Faraone.
La conferenza è organizzata in collaborazione con il Goethe-Institut Italien, il MIUR - Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, il Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF), il German Office for International Cooperation in Vocational Education and Training (GOVET) e la Camera di Commercio Italo-tedesca (AHK Italien).
Non può essere Grillo a dire no a Giochi
“A decidere se Roma debba o meno ospitare le Olimpiadi del 2024 non possono essere Grillo e la Casaleggio associati nel chiuso delle loro stanze milanesi ma i cittadini romani: la Raggi abbia dunque il coraggio di indire il referendum di cui lei stessa ha parlato”. Lo dichiara Stella Bianchi, deputata del Partito democratico.
“E’ davvero incredibile – spiega – che chi, come il Movimento 5 Stelle, non fa che parlare di partecipazione e trasparenza si accinga a prendere una decisione storica come il no alle Olimpiadi, e al loro percorso già avviato, con motivi oscuri e senza nemmeno preoccuparsi di che cosa ne pensino i cittadini romani. E che anzi utilizzi un tema tanto importante per milioni di persone come una prova di fedeltà della Raggi ai ‘padroni’ milanesi. Il no della giunta romana risulterebbe ancora più incomprensibile viste le concrete e diffuse ricadute positive sulla città e con la disponibilità del comitato organizzatore a lavorare insieme alla giunta sul piano di interventi su Roma. Come hanno giustamente sottolineato anche Alex Zanardi e Bebe Vio, se c’è – come c’è - una concreta possibilità di avere le Olimpiadi in Italia, rinunciare ai Giochi sarebbe un clamoroso autogol”.
“Tra l’altro, il no della Raggi potrebbe essere spiegato solo come un’ammissione di incapacità da parte del sindaco e della sua giunta o come un sacrificare i romani, e le tante città coinvolte tutte favorevoli ai giochi olimpici, alle oscure logiche nazionali di Grillo e della Casaleggio. Chiediamo per questo che la Raggi trovi il coraggio di far decidere i romani. Non può negare un sogno e un motivo di orgoglio a tanti italiani e una concreta possibilità di sviluppo a Roma senza nemmeno chiedere il loro parere”, conclude.