" Franco Carinci, docente di diritto del lavoro all'università di Bologna, ha affermato che se qualcuno sollevasse problemi di costituzionalità sul Jobs Act, "avrebbe chance di successo". Condividiamo questa affermazione e, da mesi, abbiamo segnalato al Governo che un doppio regime strutturale sulle regole del licenziamento è rischioso: la nostra proposta di avere un lungo periodo di prova di 3-4 anni, terminato il quale i neo assunti avessero le stesse tutele dei lavoratori più anziani, era una soluzione al problema. Così non è stato perché non siamo stati ascoltati". Commenta così in una nota il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano.
"Adesso, con l'estensione delle nuove regole dell'articolo 18 anche ai licenziamenti collettivi, il tema diventa esplosivo: il bello è che, secondo il Sole 24 ore, sarebbero gli stessi "tecnici" di Palazzo Chigi a sottolineare che con le nuove regole, se i licenziamenti collettivi fossero dichiarati illegittimi - prosegue - solo i "vecchi" lavoratori sarebbero reintegrati, mentre i neo assunti con il contratto a tutele crescenti sarebbero indennizzati. L'unico commento possibile è:"complimenti a chi l'ha inventata". Noi ci batteremo per cancellare una norma ingiusta e marcatamente incostituzionale. A meno che non sia lo stesso Governo a voler affossate il Jobs Act" conclude l'esponente del PD.
"Auspichiamo che l'esperienza ormai decennale delle cooperative di detenuti che in diverse carceri italiane gestiscono le cucine possa non solo continuare, ma essere estesa ad altre situazioni". Così Walter Verini, Capogruppo Pd in Commissione Giustizia alla Camera.
"Questa esperienza - prosegue il parlamentare- è unanimemente giudicata positiva. E'un'esperienza di lavoro concreta durante la pena, un esempio che favorisce i processi di rieducazione e di reinserimento dei detenuti, che evita le recidive dopo la fine della detenzione, investendo così in sicurezza per tutti i cittadini. Per questo Confidiamo molto nella sensibilità del Ministro Orlando e dei nuovi dirigenti del DAP perché non si interrompa questa importante testimonianza di carcere umano".
"Dopo i risultati raggiunti per combattere il disumano sovraffollamento -conclude Verini - dopo i provvedimenti che vanno nella direzione di favorire la messa alla prova, le pene alternative, occorre proseguire con determinazione perché le carceri italiane siano sempre più luoghi dove si sconta una giusta pena ma si lavora per dare speranze e chances di nuova vita e reinserimento sociale a chi ha sbagliato. Come prescrivono la Costituzione e i principi di umanità"
"Il Premier Renzi ha messo una pietra tombale, dopo l'"opting out" e lo scarso rendimento, anche all'ultima pretesa di NCD e di Pietro Ichino di trasferire le regole del Jobs Act anche al settore pubblico". Commenta così in una nota il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. " Nella conferenza stampa di oggi il Presidente ha affermato:"Qualsiasi riferimento alla Pubblica Amministrazione l'ho tolto io", parola di Premier. Non ci voleva un genio - prosegue l'esponente PD - per capire che i lavoratori pubblici hanno regole ad hoc che verranno discusse tra qualche mese. L'ansia di rivincita sta consigliando male la destra di Governo: noi proseguiremo coerentemente, come PD, sulla strada delle correzioni e dei miglioramenti dei testi di legge. Sui Decreti del Jobs Act ci batteremo per eliminare ogni riferimento ai licenziamenti collettivi, per includere nelle tipizzazioni dei licenziamenti disciplinari anche le norme dei contratti collettivi che distinguono tra sanzione conservativa e licenziamento e per innalzare, fin dal primo anno, da 4 a 6 mesi di retribuzione l'indennità di licenziamento con un aumento di 2 mesi per ogni anno in più di anzianità" conclude Damiano.
“Chi si occupa di istruzione, fuori e dentro il Parlamento, non può che essere soddisfatto perché il presidente Renzi non perde mai l’occasione di rendere centrale il tema della scuola e della cultura. – così Simona Malpezzi, deputata Pd in Commissione Cultura, Scienze e Istruzione, commentando le dichiarazioni del Presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di fine anno.
“Le parole del premier sono conforto per chi nella scuola crede e vuole che le cose cambino, sapendo che nessuno ha in mano la bacchetta magica e che per cambiare davvero è necessaria partecipazione. La campagna di ascolto che è stata avviata – spiega Malpezzi - non è propaganda, ma un vero e proprio momento di ascolto e di scambio: lo dimostra il fatto che il presidente ricordi i ragazzi che ha incontrato e con i quali si è soffermato a parlare”.
“Il governo e la maggioranza stanno facendo proposte concrete e condivise. Se l'obiettivo sarà cambiare la figura dell'insegnante, per renderla una professione che i bambini possano tornare a sognare, allora – conclude la deputata Pd - l'educazione potrà tornare ad essere il perno della nostra società”.
"Anch'io, come Sacconi, suggerisco a Renzi di adottare il modello tedesco: tutto, però, non solo nelle parti che fanno comodo. In quel modello le tutele partono dai 10 dipendenti, il licenziamento deve essere preventivamente sottoposto alla valutazione della rappresentanza sindacale, la reintegra vale anche per i licenziamenti economici ed il giudice può decidere se reintegrare o risarcire il lavoratore." Così dichiara il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano.
" I modelli non si possono tagliare a fette come il salame, come pretenderebbe di fare l'NCD: sarebbe troppo comodo. Inoltre, se come afferma Filippo Taddei quello che conta è l'intenzione del legislatore - prosegue il Presidente - facciamo presente che fin dall'inizio il Governo ha sempre e solo parlato di articolo 18 e di licenziamento individuale e non di legge 223 e di licenziamenti collettivi. Chiederemo quindi di cancellare l'estensione delle nuove regole ai licenziamenti collettivi, di utilizzare le norme dei contratti nazionali di lavoro per "tipizzare" i licenziamenti disciplinari e di innalzare da 4 a 6 mensilità lo zoccolo di partenza per l'indennizzo dei lavoratori. Valuteremo- conclude l'esponente PD - tutti gli aspetti dei Decreti che potrebbero comportare eventuali casi di "eccesso di Delega".
"Anche l'NCD ha imparato che "di necessità si fa virtù". Dopo aver minacciato l'altro giorno una crisi di Governo se non passavano nel Jobs Act "l'opting out" e lo "scarso rendimento", la destra di Governo è venuta a più miti consigli: dopo la delusione di ieri siamo al "passo avanti" di oggi. Noi continuiamo, invece, coerentemente sulla nostra strada: dopo aver fermato e cancellato queste due proposte dell'NCD che avrebbero concesso al datore di lavoro totale libertà di licenziare e di risarcire il lavoratore anche nel caso in cui il giudice avesse deciso il reintegro, ci batteremo per limitare ai licenziamenti individuali le nuove norme, escludendo quelli collettivi." A dirlo in una nota è il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano.
"Intanto - conclude - registriamo, pur nei limiti e nelle contraddizioni della Delega lavoro, che è passata anche la nostra proposta per una indennità di disoccupazione che dura fino a 24 mesi e che include nella tutela i giovani precari"
“Per l’anno 2015 si confermano i fondi al contrasto della violenza alle donne individuati dal DL 93: 10 milioni per i centri antiviolenza, 30 milioni per il Piano straordinario”. Lo dichiara Giovanna Martelli, deputata del Partito Democratico e consigliera del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Pari Opportunità.
“Con la Legge di stabilità – prosegue Martelli - sono stati destinati 8 milioni al contrasto della tratta degli esseri umani e ulteriori 3 milioni e mezzo per le Politiche di Pari opportunità”.
“Questa è la conferma dell’impegno profuso dal governo Renzi e dal Partito Democratico sui temi dei diritti e delle opportunità”, conclude Giovanna Martelli.
La Fondatrice e Presidente onoraria dell’Associazione a conclusione della rassegna sulla legalità a Berlino
"Anche quest'anno il nostro 'Albero della legalità'* è stato coltivato e concimato a meraviglia. Di fatto e simbolicamente, con il ricco programma di eventi sull'antimafia, organizzati tra ottobre e novembre da Mafia? Nein, Danke! a Berlino. E la soddisfazione più grande consiste nel fatto che in questo lavoro di promozione della legalità ci hanno affiancato tantissimi giovani. Dai ragazzi dell'Einstein Gymnasium, ai quali abbiamo presentato i volumi di Riccardo Guido (Salvo e le mafie), Stefania Limiti (Doppio livello) e di Claudio Fava (I 100 passi); ai tanti giovani che hanno partecipato agli incontri promossi da Mafia? Nein, Danke! nel corso della Festa della legalità, giunta alla settima edizione." Lo ha dichiarato Laura Garavini, Fondatrice e Presidente onoraria dell’Associazione Mafia? Nein, Danke!, facendo il bilancio, tutto al positivo, della 7. rassegna berlinese di iniziative sulla Legalità.
"Ci ha fatto particolarmente piacere avere con noi Pif, il regista di quello splendido gioiellino che è “La mafia uccide solo d’estate”. E non ci siamo affatto stupiti, quando, solo un paio di settimane dopo la proiezione a Berlino, Pif ha ricevuto l’Oscar Europeo".
"Altrettanto importanti sono stati i convegni sul contrasto alle mafie in Europa, promossi in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura di Berlino e di Stoccarda. Entrambi sono state occasioni ideali per rilanciare l'ottimo lavoro del nostro Governo in occasione del Semestre di presidenza dell'Unione Europea in raccordo con il Parlamento, attraverso la presentazione del rapporto di cui sono stata relatrice in Commissone Antimafia. L'intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Marco Minniti e la partecipazione di numerosi parlamentari tedeschi membri della Commissione Affari Interni del Bundestag, sono stati l'occasione per tessere utili rapporti istituzionali, proiettati verso una proficua collaborazione, anche futura, sui temi della legalità e del contrasto alle mafie".
“Con la 7. Festa della Legalità”, ha concluso Laura Garavini, “Mafia? Nein, Danke! ha dato ancora una volta il suo piccolo, grande, contributo per proiettare sempre di più i valori della legalità a livello internazionale”.
Cruciale il supporto di nuovi metodi investigativi
“Il lavoro della Commissione Bicamerale d’inchiesta sul sequestro e la morte di Aldo Moro procede con grande impegno e rigore, arricchito da una struttura in grado di approfondire lo studio degli atti e esaminare tutto ciò che è stato raccolto in questi anni. E’ nostro preciso intendimento focalizzare l’attenzione su fatti e circostanze certe, togliendo dal campo tutto ciò che è suggestione, illazione o chiacchiera priva di fondamento”. Così il presidente della Commissione d’inchiesta sul caso Moro, Giuseppe Fioroni, a circa tre mesi dall’insediamento dell’organismo parlamentare chiamato a ricostruire la dinamica del caso Moro nel tentativo di dare risposte ai nodi irrisolti. “Il primo passo, dice Fioroni, sarà dunque quello di accertare fatti concreti e riproducibili con i mezzi che la tecnologia ci consente in relazione a due eventi cruciali di tutta la vicenda di Aldo Moro, cioè l’agguato iniziale di via Fani e la conclusione tragica di via Caetani. Sono certo che il supporto dei metodi investigativi moderni potrà consentirci di dire, dopo trentasei anni, parole di verità, attraverso la ricostruzione degli eventi, perché la verità nasce dalle evidenze e non da ipotesi suggestive e romanzate”.
"Impegniamo il governo a porre in essere tutte le iniziative per definire un piano strategico di rilancio dell'industria di alluminio primario in Italia che consenta di riavviare gli impianti di produzione esistenti e di svilupparne di nuovi". Lo chiedono i deputati del Pd Emanuele Cani, primo firmatario della risoluzione presentata in X commissione e sottoscritta da altri deputati Pd e Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione.
"È importante inoltre che il governo prosegua il confronto con la Commissione europea sugli strumenti necessari da adottare per l’abbattimento dei costi dell’energia a carico delle imprese metallurgiche e limiti, con adeguati strumenti legislativi, l’esportazione di rifiuti (rottami) dell’alluminio in quei paesi dove le norme ambientali e sanitarie per il riciclo sono poco rigorose", aggiungono i deputati.
"Il mantenimento delle attività produttive di alluminio primario dell’ultimo impianto rimasto in Italia - concludono i deputati - rappresenta l'occasione per riprendere il filo di una politica industriale che fermi le delocalizzazioni, eviti che la competitività del sistema industriale sia danneggiata dalle importazioni extra-Ue e faccia da apripista per la ripresa di altri settori produttivi".
“La notizia che il Presidente della Regione Marche e quello del Consiglio regionale erano nella lista rossa dei brigatisti neri, arrestati ieri, desta grande preoccupazione. A Gianmario Spacca e a Vittoriano Solazzi, con i quali pur da tempo non condivido né partito né progetto, esprimo tutta la mia personale solidarietà contro chi fa della violenza un sistema di relazione e di affermazione delle proprie idee”. - Lo dichiara il deputato Pd Piergiorgio Carrescia - “La democrazia, però, è più forte di chi semina odio, razzismo e rancore per minare quella coesione sociale che appartiene alla storia, alla cultura e alla solidarietà umana della gente delle Marche. Mi auguro che quanto accaduto sia motivo di riflessione per tutti affinché il confronto politico sia sempre rispettoso dell'avversario e – conclude Carrescia - non trascenda mai nella violenza né verbale né fisica”.
“La crisi olivicola entra nell’agenda del Governo grazie all’iniziativa del ministro Martina che ha deciso di convocare tutti gli attori economici ed istituzionali per definire una strategia d’intervento utile a fronteggiare l’emergenza ed a programmare il futuro. Agli atti della Camera c’è la mozione firmata da oltre 70 deputati che indica un percorso possibile: l’adozione del Piano Olivicolo Nazionale. Nel documento si prevede lo stanziamento di 90 milioni per la costituzione di un fondo di rotazione destinato a finanziare gli investimenti per il risanamento tecnico-colturale e varietale e la riorganizzare della rete di commercializzazione. Il modello da mutuare è quello del Piano agrumi attivato tra il ’99 e il 2003, con il placet dell’Unione Europea, per incrementare le superfici coltivate e aumentare le varietà prodotte. L’obiettivo è il miglioramento complessivo della qualità dell’olio Made in Italy; dobbiamo produrre più e meglio. Il Piano Olivicolo Nazionale, infatti, avrebbe anche un positivo impatto sull’equilibrio ambientale del Paese, giacché l’ulivo è una delle piante che più e meglio difendono il terreno dal dissesto idrogeologico. Mi auguro che il ministro Martina voglia tener conto di questo contributo e legittimare il ruolo del Parlamento nell’attività di concertazione economica ed istituzionale da cui dipende il futuro di uno degli alimenti che più e meglio identificano e caratterizzano l’Italia e la Dieta Mediterranea”. Lo dichiarano i deputati del Pd, Nicodemo Oliverio e Colomba Mongiello, rispettivamente capogruppo Pd e componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
Con una interrogazione firmata dalle onorevoli Villecco Calipari (Pd), Petrenga (Fi), Scopellitti (Ncd), Basilio (M5S) e Duranti (Sel) maggioranza e opposizione chiedono al Ministro della Difesa Pinotti di chiarire perché a distanza di un anno le regole concordate in Parlamento in materia di alloggi militari non trovano ancora una puntuale applicazione su tutto il territorio nazionale.
“I ritardi ed i dubbi interpretativi con cui alcuni comandi locali hanno ritardato la definizione dei canoni e dei criteri per la continuità della conduzione degli alloggi stanno generando un profondo disagio tra molte famiglie assegnatarie. Inoltre non sono ancora state recepite nel testo unico dell’Ordinamento Militare le regole per l’acquisto dell’usufrutto”. Lo dice Rosa Villecco Calipari vicepresidente della commissione Difesa e deputata del Pd.
“Siamo certi - prosegue Calipari - che la sensibilità dimostrata dal Ministro sull’argomento possa contribuire a colmare i ritardi e le incomprensioni di natura burocratica che hanno determinato questa situazione che auspichiamo sia risolta definitivamente. Non si tratta di garantire privilegi ma di riconoscere a chi ne ha diritto un rapporto corretto con l’Amministrazione”.
“Nel corso dell’approvazione della Legge di Stabilità è stato accolto con parere favorevole del Governo un mio ordine del giorno che impegna l’esecutivo a valutare la possibilità di prevedere, nell'ambito del processo di riforma della portualità italiana, la completa esenzione dal pagamento della ‘tassa di ancoraggio’ per le navi porta contenitori che fanno scalo nei porti nazionali svolgenti attività di transhipment; questo al fine di garantire la tenuta dei traffici e la capacità di concorrenza del sistema portuale italiano nonché il conseguente mantenimento dei livelli occupazionali in un settore strategico per la nostra economia. I vettori marittimi, nella scelta di un porto hub di transhipment, guardano non solo alla riduzione dei costi e, quindi, delle tasse portuali, ma anche alla certezza e la stabilità degli stessi nel medio/lungo termine e attualmente i porti del nord africa esercitano una forte concorrenza. Per tale motivo si rende necessaria la previsione di provvedimenti anche di natura straordinaria e, soprattutto, che intervengano in maniera definitiva per supportare effettivamente la capacità competitiva dei porti di transhipment nazionali, a partire proprio dall’azzeramento della tassa di ancoraggio. I porti di Gioia Tauro, Taranto e Cagliari sono i principali porti italiani per attività di transhipment e occupano 9000 addetti tra diretti e indiretti e devono essere posti nelle condizioni di poter essere competitivi e attrattivi nel Mediterraneo. L’accoglimento dell’ordine del giorno è un segnale importante da parte del governo e sul quale vigileremo affinchè trovi presto declinazione legislativa”.
Lo ha detto Stefania Covello, deputata del Pd componente della commissione Ambiente.
Molti i parlamentari che hanno aderito all’iniziativa
In occasione delle prossime festività, nei giorni da Natale a Capodanno, alcuni parlamentari visiteranno gli istituti di pena di varie province italiane insieme all’associazione Argomenti 2000”, presieduta dal deputato democratico Ernesto Preziosi, allo scopo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su una drammatica emergenza del Paese e compiere un gesto di concreta vicinanza a quella parte della popolazione fatta di uomini e donne che, pur scontando una pena, rimangono a pieno titolo cittadini, conservano la dignità della condizione umana e chiedono di essere aiutati ad un reinserimento nella società così come previsto dalla Costituzione.
“L'associazione "Argomenti 2000" – spiega Preziosi - ha redatto un documento che contiene una panoramica sui numeri della situazione carceraria, sui provvedimenti legislativi intervenuti nell'ultimo anno, su quelli che arriveranno prossimamente nelle Commissioni e in aula e alcune riflessioni e proposte, in particolare in tema di lavoro intra ed extra carceri e di ospedali psichiatrici giudiziari. Un report annuale sottoscritto da deputati e senatori che si riferiscono all’ispirazione cristiana, presenti in diversi partiti e da alcune associazioni impegnate nel mondo del volontariato in carcere”.
Tra gli oltre cinquanta parlamentari che, a seguito dell'adesione al documento sulla questione carceraria, si recheranno in varie carceri italiane, segnaliamo: Ernesto Preziosi, visita nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, l’ on. Maria Amato carcere di Vasto, gli onorevoli Romanini e Patrizia Maestri visiteranno il carcere di Parma. Sandra Zampa visiterà il penitenziario minorile di Bologna, Emma Fattorini il carcere di Rebibbia e Vanna Iori quello di Reggio Emilia; altri parlamentari si recheranno nelle carceri di Brescia, Torino, Nuoro, Palermo, Ancona...
“Un modo concreto – conclude Preziosi - per rendersi presenti in una situazione difficile e per testimoniare, così come affermato da papa Bergoglio, la necessità che il sistema penale vada “oltre la sua funzione propriamente sanzionatoria”, ponendosi “sul terreno delle libertà e dei diritti delle persone”.