“Sono comprensibili le preoccupazioni dei lavoratori in stato di agitazione dello stabilimento di Melfi dopo la decisione di Fca/Stellantis di avviare un’ulteriore richiesta di cassa integrazione per il periodo 12 aprile-2 maggio. I lavoratori stanno già oggi pagando un prezzo molto alto. Per questo è necessario che gli vengano date al più presto rassicurazioni sul futuro. È importante che il governo convochi quanto prima un tavolo con tutti i ministri interessati, i vertici dell’azienda e le organizzazioni sindacali per un serio confronto sul piano industriale del Gruppo al fine di scongiurare ogni ipotesi di chiusura e salvaguardare i posti di lavoro”.
Così il vicepresidente dei deputati del Partito democratico, Michele Bordo.
160 anni dall’Unità d’Italia. Coesione e senso di comunità, la nostra forza. Lo abbiamo imparato in questo anno terribile.
Lo ha scritto su Twitter Graziano Delrio, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"La riduzione dei fondi destinati alle aree interne nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui si parla oggi sui media, non appare certo una scelta oculata.
Al contrario, a nostro avviso appare molto più opportuno procedere -sulla scorta di soluzioni già adottate da altri paesi europei come ad esempio la Spagna- con una riserva di quota finalizzata ad una politica specifica e integrata contro l'invecchiamento, lo spopolamento e la desertificazione dei territori montani e delle aree interne.
Serve un'iniziativa trasversale alle azioni del PNRR che realizzi una vera e propria "Strategia Nazionale per le Aree Montane e Interne", accelerando i processi di spesa, puntando sulla qualificazione delle pubbliche amministrazioni locali e sul loro potenziamento tecnico-professionale.
Per eliminare la frattura tra urbano e rurale e tra centro e periferie oggi esistente, e in fase di dilatazione a causa della pandemia, dobbiamo declinare in maniera adeguata alla specificita' dei territori i sei settori intervento del PNRR, creando un forte raccordo tra Stato e autonomie locali, puntando su pianificazioni di area vasta e sulla capacità dei territori di esprimere azioni unitarie.
Con il lancio di apposite manifestazioni di interesse, e con una riserva specifica di fondi per queste aree, si potrebbe realizzare un vero e proprio New Deal per la montagna e le aree rurali, indispensabile per il riequilibrio del Paese e per la riduzione delle fratture territoriali che l'Europa pone tra gli obiettivi essenziali di Next Generation Eu".
Lo dichiarano in una nota i deputati democratici Enrico Borghi, della presidenza Pd a Montecitorio, e Roger De Menech, vicepresidente della commissione difesa alla Camera.
Tweet di Chiara Gribaudo, deputata Pd
#Smartworking non vuol dire lavoro doppio: chi ha i figli a casa ha diritto al #congedo parentale. Le donne hanno già pagato abbastanza questa pandemia, basta scaricare su di loro l'incapacità di tenere le scuole aperte @pdnetwork @ilgiustomezzo
Il 17 marzo 1861, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia della proposta di Legge Cavour con la quale Vittorio Emanuele II assumeva per sé il titolo di Re d'Italia, si sancisce la proclamazione del Regno d’Italia, ed è quindi la data con la quale dall’inizio del ‘900 si celebra quel cambiamento radicale, che seguiva all’annessione del Regno di Napoli al Regno d’Italia che a sua volta seguiva il susseguirsi delle Guerre di indipendenza e le imprese dei Mille di Garibaldi.
Sembrano avvenimenti lontanissimi, date da imparare a memoria alle medie, nomi che ricorrono come fossero protagonisti di fiabe. E invece.
L’Italia unita non è stato un passaggio qualsiasi, e senza quell’unità non ci sarebbe stato il progresso di questo paese, il suo lungo e complicato passaggio verso la modernità, segnato da guerre, le due guerre mondiali, dalla Dittatura e poi dalla Liberazione e dalla costruzione dell’Europa unita. Ancora oggi certo molte differenze strutturali sono da colmare, ma nella consapevolezza di un cammino a volte drammatico ma straordinario, compiuto.
La storia ha tappe che non possono essere dimenticate.
Lo scrive sui social Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Salvaguardare la salute fisica e mentale dell’infanzia e dell’adolescenza; rafforzare la medicina territoriale; sviluppare reti di connessioni e di servizi di sostegno con le scuole; incrementare il numero di posti letto dedicati alla neuropsichiatria infantile; creare un Gruppo multidisciplinare di coordinamento centrale, nazionale o regionale; istituire la figura dello psicologo, all’interno dei reparti di Pediatria e Neonatologia degli ospedali del SSN; implementare la attività telepsichiatria e di telesupporto psicologico; dare vita un osservatorio sulla condizione della salute mentale dell’adolescente e del minore a seguito delle misure prese per contrastare l’emergenza sanitaria”.
E’ quanto chiede la mozione presentata oggi dai deputati dem della commissione Affari sociali - Siani, Carnevali, Lorenzin, De Filippo, Rizzo Nervo, Pini, Schirò - e che impegna il governo a intervenire con misure di contrasto rivolte alla “promozione della salute mentale di tutta la popolazione e, in particolare, per quelle fasce della popolazione come i bambini e gli adolescenti che hanno visto, da un anno a questa parte a causa della pandemia da Covid, ridursi drasticamente le loro possibilità di socializzazione con la chiusura delle scuole, dei luoghi di ritrovo e dello sport amatoriale”.
“Penso che il riconoscimento di uno scudo per gli operatori sanitari sarebbe utile, importante e un segnale forte a sostegno di una categoria che obiettivamente in questi mesi si è spesa molto per combattere la pandemia e per curare gli ammalati. Sarebbe sbagliato se noi li lasciassimo soli, alla mercé delle denunce da parte dei cittadini ai quali è stato somministrato il vaccino, proprio mentre gli stiamo chiedendo un lavoro straordinario per vaccinare la stragrande maggioranza della popolazione”.
Così il vicepresidente dei deputati del Partito democratico, Michele Bordo, intervistato da Radio Immagina.
“Come membri della commissione Attività produttive oggi pomeriggio abbiamo incontrato il Ministro dell'Università Cristina Messa e affrontato il delicato tema del rapporto tra impresa, formazione professionalizzante e Università. Durante la seduta è stata ribadita la necessità di creare un rapporto positivo tra Istituti Tecnici Superiori e Lauree professionalizzanti, basato sulla solida convinzione che l’inserimento di figure tecniche qualificate nelle nostre PMI possa essere la modalità giusta anche per collegare piccole imprese e Università sul tema dell’innovazione”.
Lo afferma Serse Soverini, deputato del Partito democratico.
“Inoltre - prosegue l'esponente dem - siamo convinti che la crescita del nostro sistema produttivo dipenda in buona parte dal livello di competenze di una nuova generazione di tecnici specialisti, in grado di aumentare la produttività del lavoro nelle imprese nelle quali saranno assunti. La domanda di questi tecnici da parte delle imprese è altissima e nel Recovery Plan abbiamo sostenuto l’inserimento di 1,5 miliardi di Euro per gli ITS, un finanziamento che deve servire a produrre un grande salto di qualità della formazione professionalizzante italiana. Come detto anche oggi dal nostro segretario Enrico Letta - conclude Soverini - non possiamo e non vogliamo fallire l’occasione Next Generation Ue”.
Dichiarazione di Chiara Braga, deputata Pd
L’audizione del Ministro Giovannini sulle linee programmatiche del Ministero e sul PNRR ha restituito una visione molto convincente di uno sviluppo infrastrutturale orientato alla sostenibilità ambientale e alla riduzione delle disuguaglianze territoriali. La scelta di investire sul trasporto pubblico e sulla mobilità sostenibile, la centralità delle politiche urbane e della casa, il coinvolgimento della finanza sostenibile e il pieno utilizzo dello strumento del dibattito pubblico per l’efficacia dei processi decisionali, la priorità e l’urgenza di una legge nazionale sul consumo di suolo sono alcuni dei punti più qualificanti dell’intervento del Ministro. Abbiamo molto apprezzato anche l’attenzione riservata alla necessità di semplificare i processi amministrativi e all’esigenza di comprimere i tempi di realizzazione in particolare delle opere previste dal PNRR per rispettare i termini tassativi dell’UE, senza sacrificare condizioni essenziali di trasparenza e legalità ma al contrario investendo su qualificazione delle stazioni appaltanti, digitalizzazione delle procedure amministrative, dotazione di personale e tecnologie necessarie per migliorare l’azione della pubblica amministrazione. Un approccio che come ha detto il Ministro Giovannini vede il Governo già impegnato a prevedere misure ad hoc per le opere del PNRR, attraverso un lavoro di confronto e elaborazione congiunta con istituzioni e soggetti fondamentali come Anac, e solo successivamente ad intervenire, sulla base di una verifica di efficacia delle semplificazioni già introdotte, sul sistema generale degli appalti pubblici. Molto positivo anche l’impegno del Ministro sull’applicazione e l’estensione degli accordi sindacali siglati dal Ministero con le organizzazioni di settore a dicembre e gennaio per le opere pubbliche commissariate e per tutte le opere previste dal PNRR, così da generare più occupazione e tutelare i lavoratori.
“Nel mio intervento ho ricordato e apprezzato l'attenzione che il Piano riserva all'edilizia scolastica. Miliardi per nuove scuole e rifacimento strutturale dei tanti plessi ancora da mettere a norma in tante parti d'Italia, in particolare al Sud. Le disuguaglianze si affrontano e si devono eliminare anche a partire da qui. Pari opportunità per tutti. Scuole belle per dare il meglio ai nostri ragazzi.
I progetti dovranno essere adeguati ai nuovi modelli di scuole digitali, connesse in rete per poter arricchire la didattica, con laboratori scientifici e luoghi per musica, arti performative, teatro e audiovisivo. E poi palestre e impianti sportivi. Scuole proiettate nel futuro, con il tempo pieno che deve essere garantito per tutti.
Ho apprezzato nel mio intervento i progetti contenuti nel Recovery per lo sviluppo dello 0-6 e l'idea di impegnare risorse sulla scuola dell'infanzia che auspico possa diventare scuola dell'obbligo. Ho proposto al Ministro di impegnarsi in questa direzione. È giunto il momento di iniziare il percorso scolastico dell'obbligo a 3 anni, considerando i risultati eccellenti nell'apprendimento connessi all'ingresso precoce nel sistema scolastico ormai ampiamente verificati. Anche su questo fronte l'Italia sconta ritardi e il Sud anche per la scuola dell'infanzia, oltre che per i nidi è fanalino di coda. Servono interventi del Governo, delle Regioni e dei Comuni. Serve l'ewuilibrio virtuoso fra istituzioni, ma serve visione e l'idea forte che investire sui bambini è investire sullo sviluppo del Paese.
Scuole aperte in tempo di pandemia è stato l'altro argomento su cui non c'è stata invece sintonia con il Ministro. Vaccinare gli insegnanti, come si sta facendo, sembra un'azione inutile se poi si chiudono cmq le scuole. I nostri giovani a casa sono una brutta notizia. Tutto deve essere fatto per riaprire il prima possibile. Questo è stato ribadito al Ministro richiedendo uno sforzo maggiore del Governo in questa direzione, garantendo una concreta flessibilità e nessun automatismo nelle chiusure delle scuole in zona rossa. Considerare le situazioni territorio per territorio, quartiere per quartiere. Su questo aspetto purtroppo però nessuna risposta dal Ministro che ha riproposto le valutazioni del Cts e le modalità decise nel Dpcm.
Questo rimane quindi un fronte aperto tra Governo e Parlamento, considerato il gran numero di interventi dei parlamentari che andavano nella direzione della flessibilità e della valutazione caso per caso”.
Lo ha detto la deputata del Pd Rosa Maria Di Giorgi nel suo intervento durante l’audizione del Ministro Bianchi sul Recovery Plan nelle commissioni Cultura di Camera e Senato.
Il permanere di una situazione di rischio sanitario e la decisione di chiudere le scuole, sta portando conseguenze pesanti, vanno trovate forme di aiuto e di sostegno a chi sta pagando maggiormente questa situazione come i giovani e le donne." Così' la parlamentare dem Stefania Pezzopane secondo la quale " l'accesso ai congedi parentali e al sostegno baby sitter, deve essere previsto anche per chi lavora da casa in modalita' smart working. Con la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per chi lavora in smart working ora deve assolvere a doppi e tripli ruoli, si somma il lavoro ordinario, normalmente svolto in ufficio con la cura dei bambini piccoli alle prese con le difficoltà della Dad. Un grido di dolore si leva da ogni parte d’Italia ed è principalmente la voce delle donne che sono quelle che di più sono a casa e che di più stanno perdendo il lavoro." per Pezzopane, "nella bozza del decreto ristori, c’è una importante previsione di proroga ed estensione del congedo parentale e bonus baby sitter per i bambini sotto ad i 14 anni, ma bisogna estendere la platea, anche per chi lavora in Smart working." Infine, secondo la depuatta dem, "occorre impedire di tornare indietro di decenn nel campo delle tutele. così come va vosto il tema dei ragazzi che da un anno sono alle prese con la Dad e con una limitazione della libertà e della socialità che sta creando problemi comportamentali e di gap cognitivo, che dobbiamo subito recuperare, anche prevedendo un sostegno psicologico alle famiglie alle prese con questi problemi nuovi."
Markus Ferber del Ppe attacca Paolo Gentiloni accusandolo di non volere rispettare il Patto di Stabilità. Testualmente, Ferber propone di “chiudere il rubinetto senza spegnere la ripresa”. Ferber è un bavarese, vorrei capire quali soluzioni propone in alternativa, darwinismo sociale, soppressione di chi è in difficoltà economica? I patti si rispettano, ma senza l’elasticità dell’intelligenza si diventa macchine. Un motivo in più per rinnovare stima a Gentiloni che lavora, seriamente, per il bene non solo dell’Italia, ma di tutte le nazioni europee martoriate dalla pandemia.
Lo afferma il deputato del Pd Santi Castellani.
“Sul tema 0/6 anni faccio una domanda diretta al ministro Bianchi perché c'è poca attenzione nel PNRR così come è stato disegnato finora. Per esempio, nel piano ci sono alcuni interventi importanti sparpagliati. Poi non penso sia giusto concentrarsi solo su edilizia, tablet o banchi quando si parla di scuola. Al centro vanno invece messi i bambini e le bambine. Io chiedo quindi al ministro se ha la volontà di sposare quanto stiamo discutendo con ministri, e a breve anche con il presidente Draghi, affinché nel PNRR ci sia un capitolo specifico dedicato a infanzia e adolescenza che non rappresenti una richiesta aggiuntiva di risorse, bensì un framework teorico che dica in maniera chiara cosa vogliamo fare sull’infanzia. Tutti diciamo che gli interventi sull’infanzia sono il nostro futuro: bene, allora mettiamo per iscritto come immaginiamo questo futuro. Le misure già previste ci sono e verranno limate ma senza un riconoscimento di dignità alle politiche per l’infanzia rischiamo di perdere una grandissima occasione”. Lo ha detto il deputato del Pd Paolo Lattanzio, componente della Commissione Cultura della Camera, durante l’audizione del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Sul tema 0/6 anni faccio una domanda diretta al ministro Bianchi perché c'è poca attenzione nel PNRR così come è stato disegnato finora. Per esempio, nel piano ci sono alcuni interventi importanti sparpagliati. Poi non penso sia giusto concentrarsi solo su edilizia, tablet o banchi quando si parla di scuola. Al centro vanno invece messi i bambini e le bambine. Io chiedo quindi al ministro se ha la volontà di sposare quanto stiamo discutendo con ministri, e a breve anche con il presidente Draghi, affinché nel PNRR ci sia un capitolo specifico dedicato a infanzia e adolescenza che non rappresenti una richiesta aggiuntiva di risorse, bensì un framework teorico che dica in maniera chiara cosa vogliamo fare sull’infanzia. Tutti diciamo che gli interventi sull’infanzia sono il nostro futuro: bene, allora mettiamo per iscritto come immaginiamo questo futuro. Le misure già previste ci sono e verranno limate ma senza un riconoscimento di dignità alle politiche per l’infanzia rischiamo di perdere una grandissima occasione”.
Lo ha detto il deputato del Pd Paolo Lattanzio, componente della Commissione Cultura della Camera, durante l’audizione del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“Ho presentato una interrogazione al governo vista la situazione di affluenza spropositata di persone verso le seconde case in Sardegna e ho espressamente chiesto che il Presidente della Regione Solinas adotti l’ordinanza”. Lo dichiara la deputata sarda del Pd, Romina Mura, che prosegue: “Chiedo al Governo se non ritenga opportuno condizionare il trasferimento presso le seconde case al rispetto di ulteriori regole e intensificare i controlli alle partenze ovvero affiancare la Sardegna nei controlli agli arrivi. E se non ritenga opportuno convocare il tavolo tecnico per rivalutare la situazione e adottare tutte le misure necessarie per tutelare i cittadini sardi rispetto alle dinamiche di contagio che purtroppo caratterizzano il resto del Paese, visto, fra le altre cose, il rallentamento delle operazioni vaccinali”.
“E’ molto apprezzabile l'approccio trasversale e integrato presentato oggi all’attenzione delle commissioni infrastrutture e ambiente e trasporti dal ministro Giovannini perché tiene insieme le due risposte fondamentali che dobbiamo dare con il PNRR: la riconversione sostenibile del nostro sistema e il rilancio economico e sociale. Due azioni che si intrecciano e che hanno un unico obiettivo politico: la riduzione delle disuguaglianze che la crisi pandemica ha accentuato ancora di più sia dal punto di vista socioeconomico che geografico” così Alessia Rotta, presidente della Commissione Ambiente e infrastrutture della Camera commenta l’audizione del ministro per le Infrastrutture e le mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
“E’ evidente quindi che assume rilevanza strategica - spiega Rotta - tutta la partita delle opere pubbliche che tiene dentro di se’ le risposte ai bisogni di mobilità e quindi di riduzione delle distanze fra centro e aree marginali e-o periferiche. E si tratta di una risposta che deve arrivare in tempi brevi e quindi attraverso sistemi decisionali meno complessi. Perché uno dei nodi fondamentali che dobbiamo sciogliere subito è proprio la scarsa rapidità degli apparati pubblici a far diventare cantierabili e quindi esecutivi i progetti”.
“Un aspetto da sottolineare - aggiunge Rotta - è anche l'attenzione riservata dal ministro alle aree urbane. Parlare di rinnovamento dei servizi di rete, di qualità dell'abitare e di sostenibilità delle infrastrutture significa infatti poter disegnare le città del futuro più resilienti”.