25/07/2019 - 18:51

“Salvini ha fallito, ossessionato dai migranti e dalle Ong non pensa alla lotta alla criminalità organizzata e alla sicurezza delle città”. Così i democratici alla Camera che nel corso delle dichiarazioni di voto contro il decreto sicurezza-bis hanno elencato tutte le mancanze di un provvedimento che è stato definito “la fabbrica della paura, il manifesto della destra che si accanisce contro i migranti e contro le organizzazioni non governative che vengono criminalizzate, sanzionate e trattate peggio dei trafficanti di droga. Un provvedimento – hanno detto i democratici - che con la politica dei porti chiusi contravviene agli obblighi internazionali sottoscritti dal nostro paese in materia di soccorso in mare”. E ancora “un insieme di norme inutili che servono solo alla propaganda del governo che pur di nascondere i propri fallimenti arriva persino ad attaccare il diritto a scendere in piazza per manifestare liberamente le proprie opinioni”. “Questo decreto – hanno sottolineato i democratici - è il fallimento delle politiche di Salvini che, ossessionato dall’equazione criminalità uguale immigrazione, perde di vista le priorità e non fa nulla per rafforzare la lotta alle mafie, indebolisce la necessaria collaborazione tra le forze di polizia e le amministrazioni locali, abbandona i piani di rigenerazione delle periferie, non rifinanzia i patti urbani per la sicurezza, non interviene sul sistema giudiziario, non fa nulla contro i continui attacchi sessisti, depotenzia la cooperazione internazionale, fallisce nelle politiche di rimpatrio e dei corridoi umanitari e non mette in campo nessuna politica per l’immigrazione regolare isolando così l’Italia sulla scena internazionale”.

25/07/2019 - 18:49

“Se per D’Uva e i 5 Stelle il rispetto della legalità è prioritario, perché ha votato contro il mio ordine del giorno per lo sgombero di CasaPound? E’ evidente che la sua spiegazione è la più patetica delle toppe”. Lo dichiara Luciano Nobili, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito delle parole di Francesco D’Uva sullo sgombero di CasaPound.

“Per far sgomberare CasaPound – continua – e rispettare il principio di legalità di cui si riempie la bocca, D’Uva aveva un modo molto facile: votare il nostro odg in Aula. E invece non l’ha fatto. Il motivo è uno solo: Lega e M5S sono ormai costretti a essere la stessa cosa. E siccome Salvini spalleggia i neofascisti, anche M5S è costretto a spalleggiare i neofascisti. Qualunque cosa dica D’Uva sono i fatti a parlare al suo posto: oggi Lega e M5S, con il loro no all’ordine del giorno del Pd, hanno ancora una volta salvato CasaPound. E quindi fatto sì che lo Stato, che ci ha già rimesso 4,6 milioni di euro, continui a perdere soldi con l’occupazione dello stabile”.

“Considerato tutto questo, la cosa migliore che D’Uva poteva fare rispetto a CasaPound e al suo salvataggio da parte dei grillini, era praticare un dignitoso silenzio. Altro che legalità”, conclude.

25/07/2019 - 18:44

“Il Governo ha abbandonato le periferie italiane. E lo sta facendo anche in questo Dl sicurezza. Nessuna nuova risorsa finanziaria dopo quelle impegnate dai governi del Pd e la scelta di non insediare la Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, che avevamo proposto, lo dimostrano. Tante promesse elettorali per speculare sui disagi e le paure dei cittadini e nessun atto concreto. Noi qui oggi continuiamo a dire le priorità che vanno messe in campo. Risorse certe per le periferie, 30 miliardi in 10 anni, una legislazione che dia più strumenti agli enti locali, i patti urbani per mettere in campo politiche coordinate, una idea moderna di sicurezza che promuova insieme repressione dei reati e coesione sociale. A chi predica odio e divisione, a chi strumentalizza i sentimenti peggiori della società rispondiamo con la difesa dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza. Valori per l'oggi e per il domani, che soli possono garantire il futuro della democrazia italiana”.

Lo ha detto intervenendo in Aula il deputato del Pd, Andrea De Maria.

25/07/2019 - 18:42

“Ci sono alcuni dati che inquietano nel rapporto ACI-Istat e che dovrebbero far riflettere il legislatore”. Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito del Rapporto Aci-Istat sugli incidenti stradali.

“Il primo – continua - riguarda l'incremento delle vittime nella fascia di età tra i 19 e i 24 anni come purtroppo ci segnala anche la cronaca di queste settimane. Il secondo riguarda l'incremento degli incidenti mortali in autostrada e questo alla vigilia di settimane che saranno caratterizzate da significativi spostamenti è un elemento da non derubricare. Occorre intervenire e presto con misure di rafforzamento dei controlli, e dobbiamo mandare messaggi che consolidino la cultura della sicurezza. Autorizzare i locali da ballo a somministrare alcolici fino alle 3 di notte non è un bel segnale di fronte ai dati che abbiamo appreso, perché dietro a questi dati ci sono vite spezzate e famiglie distrutte. Sulle autostrade vanno aumentati i controlli e resi pienamente operativi i tutor che a seguito anche di vicende giudiziarie e contenziosi sembrano aver perso l'efficacia iniziale”.

“E' importante che si aumenti la consapevolezza e il senso di responsabilità di chi si mette alla guida”, conclude.

25/07/2019 - 18:39

“Sulla vicenda dei presunti affidi illeciti di minori nella val d’Enza il Partito democratico ha avuto fin da subito parole di estrema chiarezza: massima vicinanza e solidarietà alle vittime, ai bambini e alle famiglie; ricerca della verità senza sconti e determinata per assicurare alla giustizia i responsabili, con il pieno appoggio ad ogni azione parlamentare, anche attraverso una commissione d’inchiesta, indirizzata a porre fine ad ogni abuso o mancanza in materia legislativa. M5s, Lega e Fdi, invece, hanno utilizzato questo caso per una squallida campagna propagandistica giocata sulle spalle proprio delle povere vittime. Uno stillicidio quotidiano che oggi si arricchisce di un nuovo elemento, lo striscione esposto sul Palazzo della Regione Piemonte. Si tratta dell’ennesima scelta penosa, per giunta attuata in un luogo delle istituzioni repubblicane. Un’ulteriore speculazione a fini politici, per assicurarsi un pugno di voti in più. Come se il Pd esponesse striscioni per la richiesta di verità sui casi delle relazioni pericolose dei Siri, degli Arata, su Salvini e i fondi dalla Russia. Un decadimento della lotta politica e, più in generale, dello stato di salute della nostra democrazia, a cui noi scegliamo di sottrarci. Proprio per il rispetto che portiamo ai valori della nostra Carta costituzionale”.

Così le deputate e i deputati del Gruppo Pd alla Camera.

25/07/2019 - 17:30

“Un altro operaio è morto questa mattina in provincia di Verona, andando ad ingrossare il tragico elenco delle morti sul lavoro. Perché in Italia si muore di più durante le attività ordinarie, come il lavoro o la guida, che non a causa della criminalità o di episodi violenti, ma questo governo sembra non accorgersene”.

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico, alla notizia di un incidente sul lavoro avvenuto questa mattina a Bonavigo.

“Le morti sul lavoro lo scorso anno sono state 704, in aumento rispetto all’anno precedente, ma – sottolinea la deputata Dem - la maggioranza si preoccupa di emanare un decreto sicurezza che poco o nulla ha a che fare con la reale sicurezza dei cittadini italiani. Così, mentre i numeri degli incidenti e degli infortuni mostrano una situazione gravissima, il vicepremier Di Maio lo scorso mese salutava con favore il taglio delle tariffe Inail, cioè taglio dei fondi contro gli infortuni e la sicurezza sul lavoro”.

“La maggioranza non può girarsi dall'altra parte di fronte a un enorme tributo di vite umane. La smettano di portare avanti provvedimenti di inutile propaganda e – conclude Rotta - si occupino delle vere emergenze del Paese, se ne sono in grado”.

25/07/2019 - 17:23

“Questo decreto sicurezza, inapplicabile e incostituzionale, è il decreto della propaganda e dice una cosa molto semplice: se incrociate in mare una barca alla deriva, con degli esseri umani a bordo che stanno annegando, potete anche lasciarli morire. Questo è indegno di un Paese civile come l’Italia. Non ci piegheremo mai a questa idea di società. C’è un obbligo di assistenza a chi si trovi in pericolo in mare. Lo dicono il codice della navigazione e tutte le convenzioni internazionali. Ma salvare vite umane dovrebbe essere un imperativo della coscienza di ciascuno di noi prima che un obbligo giuridico. E invece continuiamo ad assistere tutti i giorni allo show del Ministro Salvini, che affronta il tema dei flussi migratori con propaganda e demagogia e nel frattempo scappa dal Parlamento per non raccontare agli italiani la verità sulla tangente di 65 milioni di euro alla Lega che Savoini ha trattato in Russia. Salvini aveva promesso agli italiani che sarebbero stati rimpatriati subito oltre 600 mila immigrati. Ma così non è stato e le periferie delle nostre città sono ancora piene di stranieri marginalizzati. Servono risorse e investimenti verso quei paesi da cui partono gli immigrati; servono corridoi umanitari, un’altra missione Sophia e la riforma del trattato di Dublino. Ma questo decreto purtroppo non dà nessuna risposta. Contiene solo norme crudeli e irrispettose della vita umana”. Lo ha detto in Aula il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Michele Bordo, annunciando il voto contrario del Pd al dl sicurezza.

25/07/2019 - 16:49

Ecco il testo della mozione di sfiducia individuale al ministro dell’interno, Matteo Salvini presentata alla Camera dal capogruppo Graziano Delrio e sottoscritta da tutti i deputati democratici.

 

 

MOZIONE DI SFIDUCIA

(articolo 115 Regolamento Camera)

La Camera,

premesso che:

 

in data 10 luglio 2019, il giornale americano online, BuzzFeed, ha pubblicato la registrazione di una riunione tenutasi il 18 ottobre 2018 al Metropol hotel di Mosca tra persone appartenenti al partito della Lega per Salvini Premier e alcune persone di nazionalità russa, fra cui esponenti di una società pubblica russa;

secondo quanto riportato dalle notizie pubblicate sul sito, "l'incontro avvenuto tra sei uomini - tre russi e tre italiani - avrebbe avuto lo scopo esplicito di finanziare in modo illecito il partito della Lega per Salvini Premier e la sua campagna elettorale per le Europee";

una delle sei persone presenti all’incontro, che avrebbe consentito lo sviluppo di questo negoziato, è Gianluca Savoini, iscritto alla Lega dal 1991, fondatore nel 2014 dell'Associazione Lombardia-Russia - mentre era portavoce del Segretario della Lega, Matteo Salvini, e responsabile per i rapporti con la Russia - e, attualmente, vice Presidente, indicato dalla Lega, del Comitato Regionale per le Comunicazioni Lombardia, Corecom;

dalle notizie emerse non è affatto chiaro quali siano i rapporti che intercorrono tra il Ministro dell'interno e il partito Russia Unita, con il quale lo stesso Ministro – allora solo segretario della Lega, ma oggi Ministro - concluse un protocollo d'intesa nel quale è previsto un partenariato confidenziale tra i due partiti;

il Gruppo parlamentare Partito Democratico ha presentato su questo punto diversi atti di sindacato ispettivo sia alla Camera che al Senato, nonché ripetute richieste di chiarimento in Aula, nelle Commissioni, e in tutte le opportune sedi parlamentari, alla luce della considerazione che si tratti di una questione molto rilevante e che potenzialmente sia in grado di intaccare il tema della sicurezza nazionale del nostro Paese;

assai preoccupante appare l’assoluta mancanza di informazioni su quali persone il Ministro dell’interno abbia incontrato, nel corso delle visite di Stato in Russia, oltre a quelle presenti agli incontri ufficiali;

particolarmente grave è poi la circostanza, mai chiarita dal Ministro, nonostante formale interrogazione presentata in tal senso, sul fatto che egli sia a conoscenza o meno di possibili ingerenze di potenze straniere nella gestione dei dati e delle informazioni sulla rete e della manipolazione del consenso sul web ad opera di potenze straniere, con particolare riferimento allo svolgimento delle nostre elezioni politiche ed europee;

al di là dei profili di rilevanza penale, occorre sottolineare l’influenza che i fatti riportati possono avere sugli assetti geopolitici dell'Italia, sulla sua collocazione europeista e transatlantica, nonché sulla politica economica, estera ed energetica del Governo, oltre che sull’avvenuto svolgimento dell'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia svoltasi il 26 maggio 2019 e, di conseguenza, sulla vita democratica e sull'indipendenza dell'Italia da condizionamenti esterni, sui sistemi di alleanza internazionali di cui l'Italia è parte dalla fine della seconda guerra mondiale e sulla sua credibilità e affidabilità all'interno degli stessi;

nonostante l’assoluta delicatezza e gravità dei fatti riportati, e nonostante le ripetute sollecitazioni pervenute in tal senso dalle forze di opposizione, e facendosi tramite della loro richiesta dallo stesso Presidente della Camera dei Deputati, sia da taluni esponenti della sua stessa maggioranza governativa, il Ministro ha ripetutamente ignorato la richiesta di presentarsi in Parlamento per una informativa urgente, come sarebbe stato doveroso per la tutela e la credibilità della stessa azione di Governo, e per rassicurare il Paese sulla propria collocazione internazionale e sulla salvaguardia dell’Italia nei rapporti con l’Unione europea: del resto il 10 ottobre 1947 lo stesso Costantino Mortati proclamava all’Assemblea Costituente che: "L'obbligo dei membri del Governo di intervenire alle sedute delle Camere emerge dalla natura stessa del Governo parlamentare, che esige una immediatezza e continuità di rapporti fra Governo e Camere, appunto per il principio della responsabilità del Governo di fronte alle Camere.”;

considerato, infine, e soprattutto che:

appare di una gravità assoluta la circostanza, confermata proprio dalle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio Conte nell’Aula del Senato il 24 luglio 2019, che il Ministro avrebbe rilasciato dichiarazioni mendaci in almeno due importanti occasioni;

in un primo momento, infatti, il Ministro aveva sostenuto di non essere in alcuna relazione con la presenza del signor Savoini a una cena offerta dalPremier Conte al Presidente Putin a Villa Madama, mentre da notizie a mezzo stampa, confermate dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, si è appreso che il signor Savoini sarebbe stato invitato proprio su esplicita richiesta del signor Claudio D'Amico, che nell’organigramma degli uffici di diretta collaborazione del Vice Presidente del Consiglio e Ministro dell'interno Matteo Salvini, pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri, figura, in qualità di Consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale;

è particolarmente grave che il signor Claudio D'Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del Presidente del Consiglio, stretto collaboratore di Savoini nell'Associazione Lombardia Russia, a tutt’oggi non sia stato ancora rimosso dal suo incarico nonostante sia responsabile della presenza di Savoini alla cena offerta dal Presidente del Consiglio Conte al Presidente Putin a Villa Madama;

non sfuggono, peraltro, le dichiarazioni del Ministro dell'interno sulle sanzioni nei confronti della Russia riportate il 17 ottobre 2018 dal quotidiano "La Repubblica" - "Sono convinto che siano un'assurdità sociale, culturale ed economica, e cercheremo di spiegare e convincere tutti i nostri partner di questo, anche durante le discussioni a livello europeo". Le suddette esternazioni, tuttavia, sono rimaste tali, e non hanno trovato alcun riscontro in conseguenti iniziative del Governo

infine, il Presidente del Consiglio dei ministri, Conte, dichiarando nell’Aula del Senato il 24 luglio 2019, che: “la visita a Mosca del 17 e 18 ottobre 2018 del Ministro dell'interno, vice presidente Salvini, è stata organizzata direttamente dal Ministero dell'Interno ed è consistita nella sua partecipazione all'Assemblea generale del 2018 di Confindustria Russia, cui risulta abbia partecipato anche il signor Savoini”, ha non solo contraddetto platealmente le precedenti dichiarazioni del Ministro in merito al fatto di non sapere della presenza di Savoini  a Mosca nell’ottobre 2018, ma di fatto ha sancito che il Ministro dell’Interno ha pubblicamente, e in almeno due circostanze, mentito su fatti delicatissimi di cui era a conoscenza:

per tali motivi:

visto l'articolo 94 della Costituzione;

visto l'articolo 115 del Regolamento della Camera dei deputati;

esprime la sfiducia al Ministro dell’interno, Matteo Salvini, e lo impegna a rassegnare immediatamente le dimissioni.

25/07/2019 - 16:42

Quartapelle: chiesta audizione anche dell’ambasciatore russo in Italia

“Il Partito democratico ha chiesto formalmente l’audizione alla camera dell’ambasciatore italiano a Mosca e dell’ambasciatore russo in Italia”.  Lo rende noto la capogruppo democratica nella commissione esteri di Montecitorio, Lia Quartapelle che aggiunge: “sui presunti fondi neri della Lega non bastano le reticenti dichiarazioni del presidente Conte, è in gioco la collocazione internazionale e la sicurezza nazionale. L’audizione dei due ambasciatori in parlamento è fondamentale, perché dobbiamo sapere se i traffici notturni di Savoini stanno danneggiando la proiezione internazionale dell’Italia”, conclude Quartapelle.

25/07/2019 - 16:02

“La risposta del governo alla nostra interrogazione sul nuovo piano industriale di Unicredit, che potrebbe prevedere fino a 10mila esuberi, non ci ha per nulla rassicurato. E non solo per l’alto numero di lavoratori che rischiano di perdere il posto, ma per i destini futuri dell’importante gruppo bancario italiano. Il fatto che il sottosegretario Duringon parli di possibili prepensionamenti già conferma di una volontà di riduzione dell personale, come denunciato dalle organizzazioni sindacali. In questa fase delicata, in vista della presentazione ufficiale del piano prevista per il prossimo dicembre, l’esecutivo non può e non deve stare alla finestra. Il ministero del Lavoro ha l’obbligo di verificare quanto riportato dagli organi di stampa, di vigilare che non vi siano atti unilaterali da parte dei responsabili di Unicredit e di attivare con urgenza un tavolo di confronto fra le parti sociali coinvolte. Lo deve ai lavoratori, ma anche al Paese intero, in particolare al suo sistema bancario già fragile”.

Così Debora Serracchiani, capogruppo Dem in commissione Lavoro alla Camera, e Carla Cantone commentano la risposta del sottosegretario Duringon all’interrogazione Pd rivolta al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

25/07/2019 - 15:57

“Nella foga di difendere l’indifendibile sindaca Raggi, il senatore grillino Patuanelli si è casualmente dimenticato di un fatto non proprio secondario: M5S, insieme alla Lega, ha votato contro l’ordine del giorno presentato dal Pd che prevede lo sgombero di Casapound”. Lo dichiara Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito delle dichiarazioni di Stefano Patuanelli su Casapound.

“Sostenere come fa lui – continua – che la decisione della Raggi di attestare l’irregolarità della scritta affissa sopra lo stabile occupato da Casapound a Roma, dimostra che per M5S non esistono eccezioni contro la legge, fa a pugni con l’evidenza. Ed è anzi ridicolo esaltarsi sulla pagliuzza rappresentata dal problema della scritta quando invece in Parlamento si va nella direzione opposta sulla trave, ovvero l’occupazione dello stabile. Anche perché, come dimostrato dall’indagine della Corte dei Conti, l’uso illegale dello stabile da parte di Casapound ha sottratto allo Stato ben 5 milioni di euro. Come mai a Patuanelli, sempre così attento all’uso del denaro pubblico, questo aspetto è sfuggito?”.

“Tutto lascia pensare che il senatore grillino, esercitandosi su Casapound, non volesse farsi sfuggire l’occasione di utilizzare la decisione della Raggi un po’ per risollevarne l’immagine disastrosa e insieme alimentare i finti litigi con la Lega. Visti gli esiti, forse era meglio essere distratto fino in fondo”, conclude.

25/07/2019 - 15:55

“In mattinata ho formalizzato alla presidente della Commissione Attività produttive della Camera Saltamartini la richiesta di una convocazione urgente dell’Ufficio di Presidenza delle Commissione al fine di dare seguito alla proposta avanzata da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil in questo senso per affrontare i nodi irrisolti della questione Ilva”. Lo scrive Gianluca Benamati, vice-presidente della Commissione Attività produttive della Camera, in una lettera indirizzata Marco Bentivogli, segretario generale FIM-CISL Francesca Re David, segretario generale FIOM-CGIL e Rocco Palombella, segretario generale UILM-UIL.

“E’ mia opinione – spiega - che la serietà del problema per i suoi aspetti socio-ambientali, uniti a quelli industriali e occupazionali che riguardano quell’azienda, quel territorio ma anche tutto il Paese, richiedano una nostra risposta positiva nei tempi più brevi. Mi è stato comunicato, per le vie brevi, dalla Presidente Saltamartini la sua volontà di portare all’attenzione dell’ufficio di presidenza della Commissione la questione”.

“Io e il Gruppo del Partito Democratico, sosteremmo certamente la necessità di condurre le audizioni richieste con la tempistica più celere possibile”, conclude.

25/07/2019 - 15:43

“Vanno a fare le passerelle, ma quando si tratta di votare lo sgombero degli abusivi di CasaPound, la cui occupazione ha provocato una perdita economica di 4 milioni e 600 mila euro a carico dei cittadini italiani, votano insieme a Salvini. Ma c'è ancora qualcuno che gli crede?”

Lo scrive in un post su Facebook Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando il voto contrario della maggioranza all’ordine del giorno presentato dal PD per prendere tutte le iniziative necessarie per sgomberare l’edificio occupato abusivamente da Casapound.

25/07/2019 - 15:40

“A 10 anni dal terremoto che ha colpito l’Aquila e l’Abruzzo e a tre anni da quello di Amatrice, le famiglie delle vittime non hanno ancora ottenuto alcun indennizzo. La proposta di legge c’è, è del gennaio scorso ed è a mia prima firma. E’ stata assegnata all’8 Commissione permanente ma ancora oggi , a distanza di 6 mesi dal deposito, non è stata incardinata.” Così la parlamentare del Pd Stefania Pezzopane che aggiunge: “in questi giorni  sono state avviate le procedure di risarcimento per le famiglie della tragedia di Rigopiano. Un fatto positivo, giusto. Purtroppo,  per le famiglie delle vittime dell’Aquila e di Amatrice tutto tace. Questa situazione non è più tollerabile. Faccio appello al presidente Fico , al presidente della commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera affinchè  il parlamento inizi la discussione di una proposta per un equo risarcimento a favore delle famiglie delle vittime dei terremoti che hanno colpito i territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Si tratta  -ha concluso Pezzopane - di un riconoscimento dovuto per persone colpite da un dolore inconsolabile e la cui esistenza è stata completamente stravolta. Nell’anno del decennale dal terremoto non mancano eventi, ricordi, concerti, spettacoli. Tutto bello, tutto giusto. Ma lo Stato deve fare il vero passo, quello della responsabilità e della giustizia verso quelle vittime e verso le loro famiglie.”

25/07/2019 - 14:50

“È ridicolo che il Mise non sia in grado di fornire il numero ufficiale dei tavoli di crisi aperti. È come se un imprenditore non sapesse quante commesse deve evadere”. Così la deputata Sara Moretto, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera, prima firmataria di un’interrogazione discussa questa mattina durante il Question time.

“Oggi il sottosegretario Galli ha contestato il “metodo di conteggio” utilizzato dai precedenti esecutivi ed ha assicurato ora, dopo più di un anno di governo, che si procederà ad un adeguato monitoraggio. Forse anche qui si applicherà il nuovo metodo di conteggio utilizzato per i mandati dei deputati Cinque Stelle?"

"Il super ministro Di Maio - prosegue la deputata - o non sa di quante crisi aziendali dovrebbe occuparsi oppure non vuole fornire dati che dimostrano l’incapacità del suo governo di sostenere il sistema imprese. Quello che è certo è l’inadeguatezza di un ministro che non segue le vertenze, che si accorge delle crisi aziendali quando ormai sono irrecuperabili e ammette che “sta provando” a far fronte alle difficoltà competitive delle imprese italiane con decreti spot, senza una visione industriale di lungo periodo”.

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