19/07/2019 - 12:48

“Utilizzare la Gronda, cioè Genova, per le pantomime M5s-Lega di crisi o non crisi di governo è orribile e, questo sì, irrispettoso del lutto che ha colpito la città. Su questa vicenda è giunto il momento di fare chiarezza: 1) è vero che M5s non vuole realizzare quest’importante opera infrastrutturale, condannando di fatto la Liguria e il porto di Genova alla loro tanto auspicata decrescita infelice; 2) è vero che Salvini siede al governo con Di Maio. Ed è vero anche che Rixi (Lega), ex sottosegretario del ministro Toninelli, ha governato per quattro anni in Regione e uno a livello nazionale, con il risultato finale che sulla Gronda tutto è rimasto fermo; 3) Genova merita rispetto. Non esiste che un governo possa utilizzarla per rinfacciarsi responsabilità che in realtà sono equamente divise tra la Lega e M5s. Con il risultato che entrambe queste forze politiche hanno prodotto come unico risultato di favorire proprio il gruppo Benetton, che non dovrà investire un solo euro nella Gronda dopo avere per anni incassato i pedaggi. Complimenti”.

Così Raffaella Paita, capogruppo Dem in commissione Trasporti alla Camera.

19/07/2019 - 10:30

Pdl per sbloccare graduatorie idonei

Dare la possibilità alle Pubbliche amministrazioni che ne hanno bisogno di poter assumere nuovo personale attingendo agli idonei dalle graduatorie in vigore per i concorsi già espletati, almeno nei tre anni successivi agli stessi. Questa in sintesi la proposta di legge depositata dal deputato Dem, Piero De Luca. L’obiettivo è modificare e superare gli attuali criteri inseriti nella ultima Legge di Bilancio, che attraverso l’articolo 1, comma 361, vincola lo scorrimento delle graduatorie degli idonei alla sola procedura concorsuale per la quale è stata realizzata. La Pdl di Piero De Luca punta ad estendere la possibilità di assumere gli idonei di una graduatoria pubblica già in atto, qualora un Ente, un Comune, o una qualsiasi pubblica amministrazione dovessero avere nei tre anni successivi una necessità non definita in precedenza, anche in altri ambiti non previsti dalla procedura concorsuale appena espletata.

“Questa proposta di legge, molto chiara, semplice e di rapida approvazione - afferma Piero De Luca - vuole venire incontro al problema di tanti Enti pubblici alle prese con i vuoti di pianta organica e con la difficoltà, tenendo conto dei tempi della burocrazia italiana, di espletare nuovi concorsi, che in molti casi sappiamo durare anni e anni. Sblocco del turn over e soprattutto quota 100 hanno ulteriormente reso più complicato il quadro: in tanti settori della Pubblica amministrazione e in ambiti legati ai servizi di pubblica utilità, pensiamo ai trasporti e soprattutto alla sanità, siamo di fronte a delle vere e proprie emergenze di pianta organica, con evidenti danni per i cittadini. Noi vogliamo aiutare le pubbliche amministrazioni, facendo loro risparmiare anche risorse, perché organizzare un concorso è molto costoso, e soprattutto vogliamo velocizzare il ricambio generazionale negli uffici pubblici: dare un lavoro a tanti giovani, esperti e qualificati, che possono far fare il salto di qualità alla nostra Pa è importante e fondamentale. Una norma che, nel caso della regione Campania - conclude il deputato Pd - potrà aiutare anche i Comuni e le Pa che hanno aderito al Piano per il Lavoro”.

19/07/2019 - 09:20

"Finalmente una buona notizia per Torino con la sostituzione di William Graziosi al Regio con la nomina di Sebastian Schwarz a nuovo Sovrintendente”. Lo Silvia Fregolent, deputata del Partito democratico, a proposito delle indiscrezioni relative alla nomina del nuovo sovrintendente del Teatro Regio di Torino.

“Grazie anche alla nostra segnalazione – spiega - oggetto di un'indagine ministeriale, la città volta pagina almeno nella lirica. Chiediamo al nuovo sovrintendente rispetto per le professionalità che il teatro esprime e di far fare ritornare il Regio al suo storico prestigio”.

“Ci auguriamo che il nuovo sovraintendente possa chiedere scusa al maestro Noseda, umiliato da Graziosi, a nome della città”, conclude.

18/07/2019 - 18:46

Cosa s’inventerà M5S per evitare voto a favore?

“Matteo Salvini deve dimettersi da Ministro dell’Interno. Un uomo chiamato a gestire la sicurezza nazionale che non è in grado di chiarire in tempi rapidi i rapporti del proprio partito e dei propri collaboratori con il governo di una potenza straniera (la Russia), non può ricoprire quel ruolo”. Lo scrive su Faebook Marco Di Maio, deputato del Partito democratico.

“Dopo la prima inchiesta giornalistica – spiega - emergono nuovi fatti che dimostrano quanto gli uomini di Salvini fossero in trattativa avanzata con presunti emissari del governo russo per trattare un maxi finanziamento da 65 milioni di dollari destinati a finanziare la Lega. Sarà la magistratura a chiarire il tutto, ma politicamente ce n’è abbastanza per dire che Salvini non può continuare a ricoprire il suo attuale incarico di ministro. In Austria il vice-cancelliere (e amico di Salvini) Strache, si è dimesso per molto meno; ma casualmente anche in quel caso c’entravano rapporti opachi con la Russia di Putin. Se Salvini non chiarisce, se Salvini non lascia l’incarico di ministro, allora devono essere le opposizioni a presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Per porre non solo la Lega e il suo leader davanti alle proprie responsabilità; ma anche gli alleati del Movimento 5 Stelle di fronte a una scelta”.

“Vedremo se questa volta faranno scegliere al blog, se troveranno qualche appiglio o se inventeranno qualcosa di stravagante per sollevare ancora una volta Salvini dalle sue responsabilità. Sono convinto che ci stupiranno: in fondo se Ruby era nipote di Mubarak, perché stavolta Savoini non potrebbe essere il nipote di Putin?”, conclude.

18/07/2019 - 18:22

"Ora che grazie all’azione del partito democratico Salvini  verrà a riferire in Parlamento sui rapporti opachi tra esponenti della Lega e emissari russi, il ministro dell’Interno non deve far altro che comunicare la data al presidente della Camera senza far passare altri giorni inutilmente".

Lo ha dichiarato il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.

18/07/2019 - 18:17

Botta e risposta in commissione Esteri tra il parlamentare del Pd Ivan Scalfarotto e il sottosegretario della Lega Guglielmo Picchi sulle sanzioni alla Russia

“Noi siamo una Repubblica parlamentare, ma evidentemente il Ministro Salvini confonde la Camera dei Deputati con la Duma.” Così Ivan Scalfarotto nel corso del question time in commissione Esteri,  replicando al sottosegretario Guglielmo  Picchi, che –secondo il parlamentare del Pd -  “ non ha voluto commentare le notizie sui finanziamenti alla Lega da parte russa che aggravano ulteriormente l’imbarazzo e l’isolamento del governo in sede europea, trincerandosi dietro la volontà di non fare commenti su fatti oggetto di indagine ”. Scalfarotto, incalzando Picchi, ha fatto presente “che qui non si tratta di un problema giudiziario ma tutto politico: se cioè l’Italia sia, attraverso il principale partito di governo, entrata in una relazione di subordinazione con uno Stato straniero potenzialmente ostile. Il tutto aggravato anche dal rifiuto del Ministro Salvini di venire a chiarire i fatti in Parlamento.” In precedenza, Scalfarotto  si era invece “compiaciuto” con Picchi poiché, rispondendo all’interrogazione Pd che poneva  il tema delle sanzioni, ha sostenuto che “ l’annessione della Crimea è avvenuta in violazione del diritto internazionale e che quindi le sanzioni alla Russia sono legittime”.  “Nonostante la propaganda leghista non si stanchi di dire che esse vanno immediatamente rimosse” – ha concluso Scalfarotto - ecco che il governo,  per bocca di un sottosegretario leghista in sede parlamentare dice tutto il contrario.”

18/07/2019 - 17:24

Istituire un tavolo al Ministero delle politiche agricole, formato anche dalle rappresentanze femminili del mondo agricolo, per individuare linee adeguate di intervento, anche in vista della prossima programmazione dei fondi legati all’attuazione della politica agricola comune, per rendere maggiormente incisiva la partecipazione delle donne allo sviluppo dell’agroalimentare europeo e italiano e nelle aree rurali. Intervenire con appositi provvedimenti normativi a sostegno alla crescita dell’imprenditoria femminile in agricoltura. Sostenere, nelle future politiche di sviluppo rurale e strutturali, misure dedicate alla promozione di servizi nelle aree rurali utili a favorire la conciliazione fra la sfera familiare e lavorativa delle donne e intervenire con una legge per prevedere una quota di rappresentanza di genere nell’ambito degli enti pubblici che operano nel settore dell’agricoltura. Promuovere studi e indagini per approfondire potenzialità e limiti della presenza e dell’agire delle donne in agricoltura e nell’ambito rurale, in modo da programmare le scelte politiche e istituire un apposito ufficio presso il Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo con il compito di accompagnare, monitorare e valutare trasversalmente le politiche e gli interventi. Sono questi gli impegni richiesti al Governo dalla risoluzione presentata dalle deputate Dem, a prima firma Susanna Cenni, in commissione agricoltura della Camera. 

Governo assente sul fronte delle politiche a sostegno delle dell'imprenditoria e del lavoro femminile in agricoltura. "Il contributo femminile all’agricoltura è fondamentale per lo sviluppo sostenibile dell’agroalimentare italiano, un settore strategico per l’Italia, che ha un giro d’affari di 190 miliardi di euro, pari al 17 per cento del Pil italiano - ricorda Susanna Cenni - Per questo è necessario mettere in campo iniziative efficaci a sostegno della presenza delle donne in agricoltura. Azioni e politiche che l'attuale Governo non ha portato avanti, bocciando per esempio, nella scorsa Legge di Bilancio, le proposte emendative che promuovevano l’accesso al credito per le imprenditrici agricole, per l’innovazione tecnologica delle imprese e gli strumenti di conciliazione nelle zone rurali e marginali. O anche promuovendo politiche che sembrano invece valorizzare una figura arcaica e anacronistica di agricoltura, come ad esempio ha fatto la norma giallo-verde che prevede l’assegnazione a titolo gratuito di terreni a famiglie numerose, imponendo modelli patriarcali con una connotazione maschile che denigra e scredita il ruolo delle donne”. 

Le donne in agricoltura motore di per la crescita sociale ed economica del nostro Paese. "Come indicano studi e ricerche le imprenditrici agricole esprimono assolute eccellenze in molti campi dell'agricoltura, a partire dal settore vitivinicolo, dimostrando una forte propensione alle pratiche biologiche ed ecosostenibili, all’agricoltura sociale e all’innovazione - spiega ancora Cenni - La Fao ha stimato che se le donne avessero lo stesso accesso alle risorse degli uomini, la produzione agricola potrebbe aumentare fino al 30 per cento. E poiché in molti paesi poveri l'agricoltura è la principale occupazione delle donne, questo potrebbe far sì che 150 milioni di persone potrebbero nel prossimo futuro uscire dalla loro condizione di insicurezza alimentare. Un immenso valore capace non solo di dare valide risposte nella gestione delle risorse umane, ma  che è assolutamente strategico per la crescita sociale ed economica del nostro Paese. Una sfida e un'opportunità che abbiamo il dovere di cogliere nel migliore dei modi, attraverso lo sviluppo di politiche a sostegno dell'imprenditoria e del lavoro femminile in agricoltura".

18/07/2019 - 17:22

“Accostare il Partito democratico ai fatti gravi di Bibbiano è ignobile. Le difficoltà che paralizzano la maggioranza e il rischio serio di una crisi di governo hanno evidentemente fatto perdere la testa a Luigi Di Maio. Bene ha fatto il Pd a querelarlo”.

Così Michele Bordo, vicepresidente dei deputati Pd, in un commento sul profilo twitter.

18/07/2019 - 17:04

Governo si attivi per diffusione e monitoraggio

“I dati forniti dal ministero del Lavoro sono allarmanti e mostrano che non c’è abbastanza informazione sui diritti delle lavoratrici vittime di violenza di genere. A fronte delle quasi 50 mila donne hanno chiesto aiuto alla rete dei centri antiviolenza e alle 33mila che sono state accolte ne percorso uscita dalla violenza nel 2017, solo 159 sono state le domande per il congedo indennizzato per svolgere percorsi di protezione, previsto per le lavoratrici dipendenti del pubblico e del privato, per le lavoratrici autonome e domestiche nel 2017, e 216 nel 2018”.  

Lo dichiara la deputata Elena Carnevali della Presidenza del Gruppo del Partito Democratico commentando la risposta del sottosegretario Durigon alla sua interrogazione sul tema ministero del Lavoro

“La norma è stata pensata, voluta e introdotta dai governi a guida Pd.  Le donne lavoratrici vittime di violenza di genere hanno diritto, quando sono inserite in un percorso di protezione, ad assentarsi dal lavoro e a usufruire di un congedo retribuito, per un periodo massimo di tre mesi. Ma – spiega la deputata Dem – sono ancora in poche quelle al corrente di questa forma di sostegno introdotta nel 2015 dal Jobs act, ed esteso alle lavoratrici domestiche nella Legge di Bilancio approvata nel 2017. È una norma di civiltà – sottolinea -, oltre che un aiuto concreto che potrebbe fare la differenza per molte”.

“Purtroppo il governo gialloverde sta facendo poco per il contrasto alla violenza di genere e ancor meno per monitorare l’efficacia delle norme. Da più di un anno di fatto è bloccato il piano nazionale antiviolenza, non vi è stato alcun trasferimento di fondi alle regioni per i centri antiviolenza e le case rifugio, e soprattutto mancano anche le azioni a costo zero, cioè le relazioni sull’attuazione e sull’uso delle risorse già stanziate dal precedente governo. Ora – conclude Carnevali - è necessario che questa maggioranza permetta a quelle che sono buone leggi di prendere vita attraverso una piena attuazione e si faccia carico di sostenerne la diffusione e il monitoraggio”

18/07/2019 - 16:43

"A Ostia il Municipio guidato da 5 Stelle ha censurato e cancellato da un murale antimafia, dedicato a cultura e legaltà i volti di persone su questo impegnate e per questo - come Federica Angeli . minacciate. Ciò, prima che vergognoso, è incredibile. Si tratta di un'opera che onora la realtà e la memoria di quella comunità, frutto di un percorso didattico e partecipato con scuole e associazioni, realizzata su una parete della Lido Nord. Spinto dai neofascisti di CasaPound, il municipio grillino adopera la censura, offende la storia ed il presente di Ostia e colpisce, con Federica Angeli, giornalisti coraggiosi che con il loro lavoro aiutano a combattere l'illegalità e la criminalità".

Così il deputato Walter Verini, Presidente in Commissione Antimafia  del Comitato per la tutela dell'informazione minacciata dalle mafie.

18/07/2019 - 16:16

"Abbiamo definitivamente abbandonato i lavori delle commissioni nelle quali da giorni ci stavamo impegnando in una battaglia di civiltà per salvaguardare i principi nei quali crediamo, come per esempio la salvezza dei minori non accompagnati e l’istituzione di corridoi umanitari, perché non sussistono più le condizioni di garanzia minima per il lavoro istituzionale in Parlamento. Mentre i tempi di discussone per l’opposizione erano già stati abbondantemente tagliati, mentre già si intravedeva l’uso della cosiddetta tagliola per concludere l’esame del decreto Sicurezza bis in barba ai diritti delle minoranze è arrivata la giusta e condivisibile censura del presidente Fico nei confronti dell’inaccettabile fuga del ministro Salvini dai suoi doveri istituzionali. Quindi la complessiva situazione istituzionale e di merito del decreto ci impedisce di continuare a partecipare ai lavori".

Lo afferma Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

18/07/2019 - 16:13

“Finalmente Toninelli ha scoperto le carte: lui e i 5 Stelle non vogliono la Gronda. E’ ormai chiaro che il loro vero disegno è – ed è sempre stato - questo”. Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito delle parole del ministro Toninelli sulla Gronda.

“Nonostante sia un’opera vitale per Genova e la sua economia – spiega – i grillini non vogliono la Gronda. E non la vogliono per la stessa incomprensibile ossessione ideologica che li porta a non volere la Tav. La conseguenza della decisione di Toninelli sarà l’indebolimento della città e del porto, oltre che un nuovo regalo al gruppo Benetton, dato che a sostenere l’investimento avrebbe dovuto essere Aspi”.

“Toninelli e i 5 Stelle vogliono condannare Genova a un futuro di decrescita. Bisogna fare in modo di fermare questo inconcepibile atto di autolesionismo. Genova si ribelli alla decrescita infelice. ‘conclude.

18/07/2019 - 14:28

“Dopo già quattro incontri saltati, il tavolo previsto oggi al Mise per affrontare l’emergenza call center è stato annullato. I sindacati, giunti al ministero per l’incontro con Luigi Di Maio, hanno deciso di andare via per protesta vista l’assenza del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. Ma ciò che più sconcerta è la motivazione di questa assenza: l’impegno improrogabile del vicepremier per una diretta su Facebook. Solo nella provincia dell’Aquila vi sono oltre duemila persone impegnate all’interno di contact center e call center e di queste ben 800 rischiano il posto di lavoro. Luigi Di Maio, invece di fuggire, dovrebbe rispondere positivamente alle richieste delle organizzazioni sindacali, del Partito democratico e delle istituzioni locali di avviare dei tavoli di concertazione al Mise. Purtroppo, invece, restiamo molto preoccupati. Perché il ministro, oltre a sottrarsi al confronto, come ha fatto oggi, non ha neanche risposto alle interrogazioni parlamentari che ho presentato su alcune vertenze in corso. E questo episodio è certamente una brutta conferma di un pericoloso segnale di disattenzione”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

18/07/2019 - 13:02

“Il decreto Sicurezza bis potrebbe mettere a rischio la possibilità di applicare la legge sui minori non accompagnati”. Lo dichiara il deputato democratico Andrea Giorgis, componente della segreteria nazionale del Pd.

“Oltre a violare principi e regole internazionali sui diritti umani – spiega Giorgis -, i contenuti del decreto potrebbero avere un ulteriore aspetto di assoluta gravità: quello di mettere a rischio persino le disposizioni delle nostre norme che tutelano bambine e bambini non accompagnati che arrivano nel nostro Paese. Abbiamo chiesto con un emendamento di tutto il gruppo, a prima firma Pollastrini, di fugare ogni dubbio su questo tema e non solo è stato respinto ma maggioranza e governo non hanno neppure proferito parola per rassicurarci del contrario”.

18/07/2019 - 13:00

“Un sottosegretario che cinque anni fa, di questi tempi, definì "una farsa" lo sbarco dell'uomo sulla Luna, pochi istanti fa in una commissione parlamentare ha detto che lui non è lì per ascoltare i deputati di minoranza. E' certamente una farsa che lui stia nel governo della seconda potenza industriale d'Europa”. Lo scrive sui social Enrico Borghi, della presidenza del Gruppo Pd della Camera.

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