18/07/2019 - 12:59

“Ancora una volta M5s si è dimostrato essere il servo sciocco della Lega. Per giunta assumendo un comportamento che fa carta straccia del decoro istituzionale e del rispetto delle opposizioni. Il sottosegretario Sibilia volta le spalle deliberatamente, mentre intervengono i colleghi di Leu delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia, nel corso dell’esame del dl Sicurezza bis, affermando: ‘Mica devo ascoltare sempre la Boldrini che parla’. La presidente Businarolo, che già si era distinta per incompetenza nella gestione dei lavori, si è poi rifiutata di convocare l’ufficio di presidenza dopo le mancate scuse di Sibilia e l’abbandono dell’Aula dei parlamentari di Leu per protesta. M5s, dunque, doppiamente inqualificabile: nel merito e nel metodo. Anche per questo abbiamo deciso di abbandonare l’esame del decreto, lasciando in commissione solo i nostri capigruppo per vigilare sull’andamento dei lavori”.

Così il deputato Dem Marco Di Maio, segretario della commissione Affari costituzionali alla Camera.

18/07/2019 - 12:58

“Quanto è avvenuto nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia nel corso dell’esame del dl Sicurezza bis è molto grave: prima le vergognose parole pronunciate dal sottosegretario Sibilia nei confronti dei colleghi Speranza e Boldrini; poi il rifiuto da parte della presidente M5s Businarolo di convocare l’ufficio di presidenza, dopo la decisione di Leu di abbandonare per protesta i lavori. Episodi che giungono in un contesto già di muro contro muro con la maggioranza, con tutti i nostri emendamenti bocciati, spesso anche con odiose forzature al regolamento per strozzare il dibattito sul merito. Sono state respinte anche le proposte che sarebbe stato assolutamente normale accogliere, come il trarre in salvo gli esseri umani che si trovassero in mare in una situazione di concreto pericolo di vita o l’istituzione di corridoi umanitari. Peraltro rendendo di fatto questo dl Sicurezza bis incostituzionale e non rispettoso dei trattati internazionali. Mi chiedo come possano i colleghi del M5s accettare tutto questo, continuando a subire i diktat di Salvini. Per tutte queste ragioni, pur lasciando in commissione i nostri capigruppo per vigilare sull’andamento dei lavori, abbiamo deciso di abbandonare l’esame del decreto”.

Così Michele Bordo, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.

18/07/2019 - 12:57

“Abbiamo lasciato nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia solo i capigruppo Pd Migliore e Bazoli per vigilare sull’andamento dei lavori ma abbiamo abbandonato con indignazione i lavori dopo 21 ore di discussione durante la quale nessuno dei nostri emendamenti è stato accolto, neppure quello che conteneva la richiesta di rafforzare ed estendere i corridori umanitari e quello di riconoscere tutele per i bambini e per i minori stranieri non accompagnati. A questo si sono aggiunti costanti e gravi strappi regolamentari per impedire alle opposizioni di svolgere serenamente il loro ruolo, culminati questa mattina con l’offesa rivolta all’on. Boldrini da parte del sottosegretario M5S Sibilia che non solo ha voltato le spalle all’ex presidente della Camera, ma ancora più irrispettoso ha detto che non avrebbe voluto ascoltare i suoi interventi. Nei fatti la presidenza ha eseguito costanti diktat dal ministro Salvini che ha voluto questo decreto come un abito tagliato su misura per se e il proprio potere e per umiliare i diritti umani riconosciuti dalla nostra costituzione e dalle carte sovranazionali”.

Lo ha detto la deputata della presidenza del gruppo Pd alla Camera, Barbara Pollastrini, dopo aver abbandonato i lavori delle commissioni.

18/07/2019 - 12:27

"Stigmatizziamo il comportamento della presidente Businarolo che non ha voluto riprendere il sottosegretario Sibilia per la sua indegna mancanza di rispetto nei confronti della collega Boldrini. In segno di protesta il Partito democratico è presente in commissione solo con i due capigruppo di Affari costituzionali e Giustizia per vigilare su tutte le forzature della maggioranza che stanno impedendo all’opposizione il diritto di poter dare il proprio contributo e stanno dimostrando la totale subalternità dei presidenti 5stelle ai desideri di Salvini. Litigano sulla stampa, ma quando è il momento di votare sono asserviti alla Lega, trattando la materia delle Ong come una vera e propria ossessione superiore a quella dedicata a criminali veri e non a persone che meritano solo il nostro ringraziamento perché dedite alla salvezza di esseri umani".

Lo afferma Gennaro Migliore, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali della Camera.

18/07/2019 - 12:10

“Oggi l’Inps rende noto che la cassa integrazione non solo è raddoppiata rispetto a giugno dello scorso anno, ma che cresce su base mensile in percentuali sempre maggiori. Le aziende dunque sono in difficoltà, molte chiudono, mentre il ministro Di Maio elenca i successi del suo dl dignità. Oggi però non lo abbiamo ancora sentito commentare i dati Inps; sembra che la caratteristica dei ministri di questo governo sia apparire quando fa loro comodo e poi nascondersi e scappare quando c’è qualcosa che non va. A pagare però sono i cittadini disoccupati, le aziende che chiudono e in generale l’economia italiana tutta”.

Lo dichiara la capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio, Debora Serracchiani.

18/07/2019 - 11:36

"Con che faccia solo pochi giorni fa Luigi Di Maio festeggiava trionfale i risultati del decreto dignità? Oggi INPS ci dice che oltre alle domande di disoccupazione in aumento, anche la cassa integrazione è letteralmente esplosa, denunciando il totale fallimento della politica industriale di questo governo, se mai è stata degna di questo nome. Più 42% su giugno 2018 e il raddoppio della CIGS in un anno significa che mentre il governo litiga su dove tenere gli incontri con le parti sociali, ci sono aziende che chiudono e lavoratori che rimangono a casa. Forse sarebbe meglio che a casa ci andassero i Ministri della decrescita infelice e dei regali agli evasori, Di Maio e Salvini."

Lo dichiara Chiara Gribaudo, vicepresidente deputati Pd.

18/07/2019 - 10:47

"Basta con gli annunci, i lavoratori della Pernigotti aspettano soluzioni da 8 mesi. Il giorno dopo l'ennesimo tavolo come fa Di Maio ad annunciare soluzioni a breve? La prossima volta che parla di Pernigotti lo faccia per annunciare un accordo concreto. Se le soluzioni arrivano siamo tutti contenti, ma abbia un pò di rispetto per queste persone e per la città di Novi. Forse con qualche diretta Facebook in meno e qualche dirigente competente in più avremmo già chiuso positivamente, su Pernigotti come su tante altre crisi che il governo non riesce a risolvere".

Lo dichiara la vice capogruppo del Pd, Chiara Gribaudo, dopo le dichiarazioni di Di Maio a Uno Mattina.

17/07/2019 - 20:19

“Il codice rosso è stata una occasione mancata. Un provvedimento che è, nel suo complesso, debole e insufficiente e conserva tutte le criticità emerse nel corso della sua trattazione". Lo dichiara Lucia Annibali, deputata del Partito Democratico

“Sia chiaro, tutti i provvedimenti volti a colmare vuoti normativi a tutela delle vittime di violenza maschile, non possono che essere salutati positivamente. E sicuramente questo disegno di legge contiene norme importanti. Però - sottolinea - non posso tacere il fatto che di fronte ad un atteggiamento aperto e costruttivo con cui il Partito Democratico ha lavorato durante tutto l'iter del provvedimento allo scopo di migliorarlo e di renderlo più incisivo e tecnicamente più efficace, la chiusura della maggioranza e del governo è stata pressoché totale. Il testo licenziato - prosegue la deputata Dem- conserva tutte le problematicità evidenziate da noi, da tutti gli auditi e da ultimo dal Consiglio Superiore della Magistratura. Mi riferisco in particolare, al cuore propagandistico del Codice rosso, all’obbligo per il pubblico ministero di sentire entro 3 giorni le vittime di presunti maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali, atti persecutori e reati collegati. Un obbligo così generalizzato ed un termine così breve e perentorio, hanno molte controindicazioni: dal rischio di vittimizzazione secondaria a problemi organizzativi per gli uffici di procura, solo per citarne alcuni. Ma anche il coordinamento civile e penale che così com’è è del tutto insufficiente. E ancora, la formazione per il personale della Polizia di Stato, dell’arma dei carabinieri e della polizia penitenziaria, misura particolarmente importante ma che rischia di rimanere lettera morta a causa della mancanza di risorse. Una formazione che andrebbe estesa a tutti i soggetti che si trovano in contatto con la vittima di violenza. E poi il trattamento degli uomini violenti al fine di prevenirne la recidiva: anche qui c’è stata poca lungimiranza, si poteva e si doveva fare molto di più”.

“Oggi lo ha ammesso anche il Ministro Bonafede: questo provvedimento andava migliorato poteva essere un prodotto normativo migliore.  Non lo si è fatto, ancora una volta, per motivi tutti interni alla maggioranza- conclude Annibali- : il solito compromesso al ribasso”.

17/07/2019 - 19:06

Rafforzato ufficio presidenza Gruppo per opposizione ancora più incisiva

“Il governo è in confusione e la maggioranza traballa proprio alla vigilia di nuovi importanti passaggi parlamentari. Teniamoci pronti, la nostra opposizione dovrà essere ancora più incisiva”. Così il capogruppo Graziano Delrio è intervenuto all’assemblea dei deputati democratici annunciando il rafforzamento dell’ufficio di presidenza del Gruppo parlamentare con l’ingresso di due nuovi vice presidenti (Fabio Melilli e Michele Bordo) e di altri tre componenti (Rosa Di Giorgi, Barbara Pollastrini e Luciano Nobili).

17/07/2019 - 19:04

“La morte di Camilleri lascia un vuoto profondo. Se ne va un gigante della nostra letteratura. Un Maestro che ha fatto il miracolo di riavvicinare alla lettura milioni di persone e di far rifiorire la sua Sicilia. Uno scrittore elegante, lucido e ironico che ha usato la forza e la dolcezza del dialetto siciliano per parlare a tutti gli italiani.”.

Così la democratica Flavia Piccoli Nardelli ricorda Andrea Camilleri.

17/07/2019 - 18:20

"È iniziata oggi la missione della Commissione Antimafia in Veneto, partendo da Verona. Le audizioni istituzionali con il Prefetto, il Questore, i rappresentanti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Direzione Investigativa Antimafia e il Procuratore hanno dimostrato in modo dettagliato il radicamento della criminalità organizzata nella provincia, in particolare della 'ndrangheta, ma anche di mafia e camorra. Siamo di fronte a una fenomenologia criminale che è soprattutto economica. In quest'ambito la criminalità si avvale di consulenti e professionisti molto abili in attività di riciclaggio, false fatturazioni, frodi fiscali. Per garantire una più efficace attività di prevenzione sarebbe necessario poter contare su maggior risorse umane. Le mafie in Veneto sono imprese economiche e come tali vanno affrontate. In tal senso l’attuale legislazione che risale agli anni 80/90, è figlia di una stagione superata perciò insufficiente ad affrontare e svolgere attività di prevenzione alle attività mafiose. Per anticipare e prevenire è necessario un aggiornamento della legislazione vigente.

I primi incontri hanno confermato un quadro allarmante per l'intreccio tra Mafie, Affari e Politica, come avevano già dimostrato le inchieste dei mesi scorsi. Uno dei dati che più fa riflettere è quello sulle interdittive, che nel veronese è un numero molto elevato, esattamente 19, il più alto della Regione, cresciuto esponenzialmente rispetto all'ultima visita della Commissione in Veneto di quattro anni fa, segno del radicamento profondo della criminalità organizzata in questa zona. Ma segno anche che in quattro anni è stato compiuto un lavoro in grande profondità coordinato in particolare dalla Prefettura.

La missione è un'occasione per testimoniare vicinanza a uno dei territori più colpiti dalle inchieste della DDA, che hanno portato a oltre cento arresti in tutta la Regione. Domani la Commissione sarà a Venezia, dove sono previste audizioni con il Prefetto, il Questore, le Forze dell'Ordine, il Procuratore Antimafia, alcune associazioni ed esponenti della società civile. Finalmente la missione della Commissione, per la quale ho lavorato a lungo fin dall'insediamento nel novembre scorso, potrà ascoltare i soggetti coinvolti nella lotta alle mafie e nella promozione della cultura della legalità".

Lo afferma Nicola Pellicani, deputato del Pd in Commissione Antimafia.

17/07/2019 - 17:57

“I cittadini, ancor più le persone con disabilità, hanno atteso 16 anni per poter avere l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) e del nomenclatore tariffario per protesi ed ausili, forniture fondamentali che possono cambiare la qualità della vita e della comunicazione per molti disabili. Anche in programma tv ‘Le Iene’ si schierò affinché si arrivasse alla loro definitiva approvazione, avvenuta con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo 2017. Da allora, nonostante tali aggiornamenti siano sostanziali ed innovativi, il fantomatico ‘decreto tariffe’, necessario per garantire ai pazienti la loro fruibilità, viaggia nel limbo. L’ultima informazione ufficiale risale al 21 febbraio, nella risposta alla mia interrogazione nella quale si dichiarava che il ministero aveva ‘elaborato una nuova proposta di tariffe dopo un ulteriore affinamento della valutazione di impatto resa possibile dalle nuove disponibilità dei dati forniti dal Mef: ciò in particolare grazie alla maggior completezza del flusso informativo della Tessera Sanitaria per le prestazioni di specialistica ambulatoriale’”.

Così Elena Carnevali, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.

“Il ritardo clamoroso accumulato non è nemmeno riconducibile alle risorse finanziarie - aggiunge la deputata Dem - considerando che nella stessa risposta si ribadiva che ‘la stima di impatto risulta compatibile con le risorse assegnate alle regioni, laddove è prevista la finalizzazione a valere sulla quota indistinta del fabbisogno sanitario nazionale, dell’importo di 800 milioni di euro’. A distanza ormai di quasi due anni e mezzo, tutti cittadini hanno diritto ad avere il riconoscimento delle prestazioni specialistiche ed ambulatoriali innovative riconosciute nei Lea e dei vantaggi che l’innovazione e la ricerca realizzano sui dispositivi, ausili e protesi. Oggi - conclude Elena Carnevali - la ministra ha detto parole importanti sull’unità del Paese e l’uniformità dei diritti, a partire dal diritto alla salute: non possiamo più attendere e tollerare altri ritardi”.

17/07/2019 - 17:51

“Se il ministro incontra il nuovo Presidente del Piemonte per parlare di infrastrutture, uno si aspetta che in caso di buone notizie le annunci a lui e alla stampa in quell’occasione. Invece no: Toninelli incontra Cirio e riesce a dirci soltanto che per Asti-Cuneo ci saranno buone notizie forse domani”. Lo dichiara Chiara Gribaudo, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera, a proposito dell’incontro sulle infrastrutture piemontesi tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il ministro Danilo Toninelli.

“Sarà per questo – continua - che Cirio non cita la A33 ma parla solo di ANAS nella sua nota dopo l’incontro, perché sul Ministro Toninulla non fa molto affidamento.” Lo dichiara la vice capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo, dopo l’incontro fra Toninelli e Cirio questa mattina. “Cirio da eurodeputato, il 5 luglio del 2017, solo due anni fa, festeggiava su Fb l'accordo siglato da Graziano Delrio per avere le risorse e concludere l'Asti-Cuneo. Spero che oggi abbia approfittato dell'incontro per ricordarlo anche a Toninelli che da un anno fa perdere tempo e denaro a tutto il Piemonte. Le buone notizie non devono arrivare, c'erano già: Toninelli ora può solo riparare ai suoi danni, fare marcia indietro e aprire i cantieri con l'accordo Delrio”.

“Le loro proposte sono peggiorative e hanno bloccato tutto, servono solo a fare favori ai concessionari. Se questo è il cambiamento ... ", conclude.

17/07/2019 - 17:36

«Il Partito democratico è a favore dell’autonomia e contrario alla propaganda realizzata con referendum inutili e costosi, pagati con le tasse dei cittadini». I deputati veneti Roger De Menech, Sara Moretto e Alessia Rotta puntualizzano la posizione del Pd e ricordano quanto fatto dal partito e dal centrosinistra a favore di un concreto progetto federalista. «Se le tre regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto hanno un percorso avanzato sull’autonomia che in queste settimane impegna anche il governo centrale è per due fattori, entrambi determinanti e voluti dal centrosinistra: a) la riforma costituzionale del 2001, fatta dall’allora governo dell’Ulivo e b) l’intesa preliminare siglata nel 2018 dal governo Gentiloni».

Qualcuno confonde ad arte i fatti con la propaganda, dicono i deputati veneti. «Il Partito democratico al suo attivo ha dei fatti, altri hanno impegnato tempo e risorse pubbliche per una campagna in cui si sono raccontate ai veneti le favole del residuo fiscale e dei nove decimi del gettito fiscale. Bugie che ovviamente sono presto scomparse dall’orizzonte politico e mediatico, ma sono state sufficienti a spaventare l’opinione pubblica italiana e, soprattutto, i rappresentanti di tutte le altre regioni. Non sorprendono, quindi, le difficoltà che oggi il percorso dell’autonomia incontra in sede di governo e, domani con ogni probabilità in Parlamento».

Alzare il livello di scontro e di propaganda, concludono De Menech, Moretto e Rotta «su un tema così delicato è stato un azzardo che ora si ritorce contro chi l’ha promosso, poiché non trova le alleanze e i sostegni indispensabili alla sua approvazione».

17/07/2019 - 17:27

“Noi oggi volevamo sapere se Alitalia avrà un ruolo e se avrà di nuovo competitività. E lo volevamo sapere per i lavoratori e per il Paese. Eppure, il ministro Toninelli non ha risposto”. Lo ha dichiarato in Aula Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, nella risposta al question time al ministro Toninelli su Alitalia.

“Forse Toninelli – continua - dovrebbe rispondere a delle semplici domande. Sa chi ha pronunciato queste parole: “I responsabili hanno un nome e un cognome. E sono i vertici di Autostrade, che dovrebbero prendersi le loro responsabilità e dimettersi”; “Autostrade è controllata dai Benetton. Non ci si può fidare”; “Su Autostrade ha lucrato una sola famiglia, i Benetton”? Sono parole dei 5 Stelle. Noi abbiamo chiesto di accertare le responsabilità sul crollo del ponte Morandi alle autorità competenti. La verità è che siete degli incoerenti che hanno usato cinicamente il dolore di Genova per fare propaganda politica. La verità poi è’ che la soluzione per Alitalia è precaria”.

“Sapete perfettamente che quella trovata non è la soluzione definitiva. Sapete che sono a rischio tanti posti di lavoro. Sapete che questo anno di attesa è costato alle casse dello Stato 900 milioni di euro. E sapete anche che da ieri che Consob ha aperto una verifica sulle parole di Di Maio su Atlantia”, conclude.

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