12/06/2019 - 18:11

“L’insistenza e la pervicacia con la quale Salvini continua a proporre un condono per il contante contenuto nelle cassette di sicurezza fa rabbrividire”. Lo dichiara Franco Vazio, vice-presidente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito delle parole di Matteo Salvini sull’ipotesi di una tassa sulle cassette di sicurezza.

“Soprattutto – continua - quando in queste ore si leggono di arresti che coinvolgono presunti ‘consulenti’ della Lega e del ministro Salvini che avrebbero in tesi di accusa forti legami con ambienti imprenditoriali vicini al latitante Messina Denaro. Ciò che preoccupa non è tanto che si tratti di una patrimoniale o di un condono, quanto del fatto che sia una sorta di ‘lavatrice’ di denaro sporco. Si tratta infatti di contante, di cui non si conosce la provenienza e per tante, troppe ragioni che potrebbe non essere frutto di leciti risparmi, ma più ragionevolmente di fonte illecita, provento di evasione, di riciclaggio e di attività criminale. Queste ore e queste recenti notizie rafforzano il nostro ragionevole timore”.

“È proprio il Governo del cambiamento: la lotta alla criminalità organizzata è stata soppiantata dalla creazione di strumenti tanto creativi, quanto utili per il suo rafforzamento”, conclude.

12/06/2019 - 17:19

“Quanto sta emergendo sulla vicenda del sito di Napoli della Whirlpool ha dello sconcertante. Se fosse vero, come sembra emergere in queste ore, che Luigi Di Maio era a conoscenza già da aprile dell'intenzione di Whirlpool di chiudere lo stabilimento, saremmo in presenza di un fatto gravissimo. Vorrebbe dire che per questo governo viene prima l’attaccamento alle poltrone e poi gli interessi dei lavoratori. Come è possibile che un ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico si tenga nel cassetto una notizia come questa e, per giunta, si rifiuti pure di incontrare i sindacati per costruire insieme un piano di salvataggio. I lavoratori vengono dopo il rischio di perdere qualche decimale di punto percentuale alle elezioni europee? Il pluriministro del nulla Di Maio ha il dovere di chiarire immediatamente se ha davvero preso in giro i lavoratori della Whirlpool. Speriamo domani abbia almeno il coraggio di presentarsi alla Camera per rispondere al question time del Pd”.

Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee alla Camera.

12/06/2019 - 16:06

“Le vergognose dichiarazioni di Toninelli su Alitalia danno l’idea di come l’incompetenza e l’approssimazione del ministro dei Trasporti possano tradursi in pericolosa irresponsabilità”. Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito delle parole di Danilo Toninelli su Alitalia.

“Dire che l’ennesima proroga – spiega – nella trattativa per il rafforzamento finanziario del vettore, non è un problema tradisce o una inconcepibile ignoranza della materia oppure uno sfacciato cinismo. Toninelli ha capito che la continuità operativa dell’azienda è al momento assicurata dai soldi dei contribuenti italiani? Non lo sa oppure la sua crociata per i risparmi viene applicata solo ai soldi spesi dagli altri?”.

“Il ministro dei Trasporti si renda conto una volta per tutte che con la sua inadeguatezza sta mettendo a rischio posti di lavoro, il destino di un’impresa e assestando un ulteriore colpo alla finanza pubblica. Almeno abbia il buon gusto di tacere”, conclude.

12/06/2019 - 16:04

“Luigi Di Maio sapeva già dai primi giorni di aprile della decisione di Whirlpool sulla chiusura dello stabilimento di Napoli? E’ vero che il vicepresidente del Consiglio aveva già dato incarico a Invitalia di cercare un nuovo acquirente? Perché si è rifiutato di incontrare le organizzazioni sindacali per provare a gestire per tempo l’emergenza? Perché anziché adoperarsi nella ricerca di una soluzione ha aspettato tutto questo tempo? Forse perché preoccupato dalle elezioni europee? Il ministro è a conoscenza che la restituzione è già prevista dalle clausole standard degli accordi di finanziamento firmati, e non dal decreto dignità come da lui dichiarato? Luigi Di Maio ha mentito agli operai di Whirlpool e ai cittadini italiani?”.

Sono le domande alle quali è chiamato a rispondere il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, nel question time di domani mattina in commissione Lavoro, presentato dalle deputate e dai deputati Dem Debora Serracchiani (prima firmataria), Paola De Micheli, Chiara Gribaudo, Carla Cantone, Marco Lacarra, Stefano Lepri, Romina Mura, Antonio Viscomi, Alessandro Zan. “Auspichiamo - aggiungono i parlamentari del Pd - che sia lo stesso Luigi Di Maio a dare le puntuali risposte che attendiamo, senza nascondersi questa volta dietro le parole di un sottosegretario”.

12/06/2019 - 16:01

“Questa mattina dalle parole di sindaci di varie realtà Italiane abbiamo avuto la conferma che sono in moto tante importanti iniziative dal basso che vedono assieme amministratori, cittadini, associazioni e mondo agricolo per territori liberi da pesticidi”. Lo ha dichiarato Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, nel corso di “Libera da pesticidi: l’Italia comincia dai Comuni”, seminario che si è tenuto oggi a Roma.

“Tra queste – continua – c’è la bella e coraggiosa esperienza di Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano. Il messaggio e molto chiaro: investire su pratiche sostenibili, ridurre, giungendo in tempi brevi alla totale eliminazione dell’uso di glifosate e altri pesticidi. Buone pratiche a tutto tondo di economia circolare, sostegno alla trasformazione verso il bio, regolamento, ordinanze e soprattutto tanta informazione e formazione civica, il tutto con varie forme di coinvolgimento civico, di partecipazione e di democrazia dal basso. Mi pare evidente di non poter non interpretare tutto questo come una spinta dal basso, dalle amministrazioni, dai cittadini, all’approvazione al Senato della legge sul Bio”.

“Bene, poi, la richiesta di incontro al Governo per modifiche al PAN. La Camera ha già raccolto quelle richieste con una mozione su uso pesticidi approvata nei mesi scorsi, adesso tocca al Governo e alla maggioranza raccogliere la sfida”, ha concluso.

12/06/2019 - 15:59

“Riprendere i lavori della Torino–Lione che l’attuale governo ha bloccato da mesi utilizzando come pretesto la parziale e faziosa indagine costi benefici commissionata allo storico esponente No Tav Marco Ponti”. Lo chiede Davide Gariglio, componente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, in un ordine del giorno al Decreto Sblocca Cantieri.

“Vedremo – continua - se oggi il governo e la maggioranza di Lega e M5S avranno il coraggio di tornare sui loro passi decidendo in Parlamento e con un atto di indirizzo la ripresa dei cantieri della Tav. Siamo pacatamente ottimisti perché Salvini ha dichiarato recentemente ‘che le grandi opere saranno sicuramente realizzate, secondo un'indicazione che risulta confermata dal recente voto espresso dai cittadini’”.

“Inoltre con gli ulteriori finanziamenti dell’Unione Europea, che farebbero risparmiare all’Italia oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro, sarebbe veramente incomprensibile rinunciare all’opera”, conclude.

12/06/2019 - 15:56

Il deputato del Pd Enrico Borghi ha presentato una  interrogazione al Presidente del Consiglio sul cosiddetto "processo del popolo"

"Dov’è  avvenuto il cosiddetto “processo del popolo” a carico dei sottosegretari del M5S che dopo essere stati preventivamente indicati al pubblico ludibrio su tutti i quotidiani da evidenti "veline” sono introdotti di fronte ad un sinedrio di una quindicina di parlamentari grillini selezionati,  vengono ripresi da una telecamera e sono chiamati a discolparsi del loro operato per una ventina di minuti?  Tale “processo” è forse avvenuto all’interno dei locali della Camera? E chi detiene le schede di “gradimento”? E che fine hanno fatto i video? Insomma, chiedo formalmente al presidente Conte se è lecito – qualora fosse accertato - che nei luoghi della democrazia sia possibile accettare tutto questo”.  Sono le domande che l’on. Enrico Borghi, membro dell’ufficio di Presidenza del gruppo Pd alla Camera,  ha presentato, attraverso una interrogazione urgente al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, sul “grottesco processo del Popolo” al quale sono stati sottoposti i sottosegretari del M5S. “Ci si può scontrare, ci si può dividere, ma non si può rimanere in silenzio davanti alla umiliazione sia di una persona che dell'istituzione che essa rappresenta”, ha scritto contestualmente Enrico Borghi in un post su Fb indirizzato al sottosegretario Davide Crippa , “avversario politico al quale esprimo tutta la mia solidarietà non pelosa o interessata, ma autentica”. “Sono indignato – prosegue Borghi - perchè non è accettabile che una Srl come la Casaleggio Associati abbia il potere di mettere sotto inquisizione -con uno stile a metà strada tra il confessionale del Grande Fratello, il processo di Torquemada e gli interrogatori del KGB- i rappresentanti del popolo.”

“Resta un fatto – conclude Borghi nel suo post - che questo "Processo del Popolo", che ricorda sinistramente pagine tristi della nostra Repubblica, è una cosa al di fuori della nostra Costituzione. Il luogo dove discutere dell'azione politica dei membri di un governo sono i partiti politici, secondo "il metodo democratico" sancito dall'articolo 49 della Costituzione. Quindi ci si confronta, si dibatte, e alla fine se serve ci si conta. Ma non si massacrano le persone e le istituzioni. E il luogo dove il membro del governo deve rendere conto del proprio operato è uno solo: il Parlamento. Fuori da esso c'è solo l'arbitrio, il controllo possessorio delle istituzioni e alla fine il ricatto alle persone. Spero che questa vicenda faccia aprire gli occhi a molti”, conclude amaramente il parlamentare del Pd.

12/06/2019 - 15:10

“Luigi Di Maio sapeva già dai primi giorni di aprile della decisione di Whirlpool sulla chiusura dello stabilimento di Napoli? E’ vero che il vicepresidente del Consiglio aveva già dato incarico a Invitalia di cercare un nuovo acquirente? Perché si è rifiutato di incontrare le organizzazioni sindacali per provare a gestire per tempo l’emergenza? Perché anziché adoperarsi nella ricerca di una soluzione ha aspettato tutto questo tempo? Forse perché preoccupato dalle elezioni europee? Il ministro è a conoscenza che la restituzione è già prevista dalle clausole standard degli accordi di finanziamento firmati, e non dal decreto dignità come da lui dichiarato? Luigi Di Maio ha mentito agli operai di Whirlpool e ai cittadini italiani?”.

Sono le domande alle quali è chiamato a rispondere il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, nel question time di domani mattina in commissione Lavoro, presentato dalle deputate e dai deputati Dem Debora Serracchiani (prima firmataria), Paola De Micheli, Chiara Gribaudo, Carla Cantone, Marco Lacarra, Stefano Lepri, Romina Mura, Antonio Viscomi, Alessandro Zan. “Auspichiamo - aggiungono i parlamentari del Pd - che sia lo stesso Luigi Di Maio a dare le puntuali risposte che attendiamo, senza nascondersi questa volta dietro le parole di un sottosegretario”.

12/06/2019 - 15:09

“Questa mattina dalle parole di sindaci di varie realtà Italiane abbiamo avuto la conferma che sono in moto tante importanti iniziative dal basso che vedono assieme amministratori, cittadini, associazioni e mondo agricolo per territori liberi da pesticidi”. Lo ha dichiarato Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, nel corso di “Libera da pesticidi: l’Italia comincia dai Comuni”, seminario che si è tenuto oggi a Roma.

“Tra queste – continua – c’è la bella e coraggiosa esperienza di Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano. Il messaggio e molto chiaro: investire su pratiche sostenibili, ridurre, giungendo in tempi brevi alla totale eliminazione dell’uso di glifosate e altri pesticidi. Buone pratiche a tutto tondo di economia circolare, sostegno alla trasformazione verso il bio, regolamento, ordinanze e soprattutto tanta informazione e formazione civica, il tutto con varie forme di coinvolgimento civico, di partecipazione e di democrazia dal basso. Mi pare evidente di non poter non interpretare tutto questo come una spinta dal basso, dalle amministrazioni, dai cittadini, all’approvazione al Senato della legge sul Bio”.

“Bene, poi, la richiesta di incontro al Governo per modifiche al PAN. La Camera ha già raccolto quelle richieste con una mozione su uso pesticidi approvata nei mesi scorsi, adesso tocca al Governo e alla maggioranza raccogliere la sfida”, ha concluso.

12/06/2019 - 14:56

“Riprendere i lavori della Torino–Lione che l’attuale governo ha bloccato da mesi utilizzando come pretesto la parziale e faziosa indagine costi benefici commissionata allo storico esponente No Tav Marco Ponti”. Lo chiede Davide Gariglio, componente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, in un ordine del giorno al Decreto Sblocca Cantieri.

“Vedremo – continua - se oggi il governo e la maggioranza di Lega e M5S avranno il coraggio di tornare sui loro passi decidendo in Parlamento e con un atto di indirizzo la ripresa dei cantieri della Tav. Siamo pacatamente ottimisti perché Salvini ha dichiarato recentemente ‘che le grandi opere saranno sicuramente realizzate, secondo un'indicazione che risulta confermata dal recente voto espresso dai cittadini’”.

“Inoltre con gli ulteriori finanziamenti dell’Unione Europea, che farebbero risparmiare all’Italia oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro, sarebbe veramente incomprensibile rinunciare all’opera”, conclude.

12/06/2019 - 14:46

il deputato del Pd Enrico Borghi ha presentato una  interrogazione al Presidente del Consiglio sul cosiddetto "processo del popolo"

"Dov’è  avvenuto il cosiddetto “processo del popolo” a carico dei sottosegretari del M5S che dopo essere stati preventivamente indicati al pubblico ludibrio su tutti i quotidiani da evidenti "veline” sono introdotti di fronte ad un sinedrio di una quindicina di parlamentari grillini selezionati,  vengono ripresi da una telecamera e sono chiamati a discolparsi del loro operato per una ventina di minuti?  Tale “processo” è forse avvenuto all’interno dei locali della Camera? E chi detiene le schede di “gradimento”? E che fine hanno fatto i video? Insomma, chiedo formalmente al presidente Conte se è lecito – qualora fosse accertato - che nei luoghi della democrazia sia possibile accettare tutto questo”.  Sono le domande che l’on. Enrico Borghi, membro dell’ufficio di Presidenza del gruppo Pd alla Camera,  ha presentato, attraverso una interrogazione urgente al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, sul “grottesco processo del Popolo” al quale sono stati sottoposti i sottosegretari del M5S. “Ci si può scontrare, ci si può dividere, ma non si può rimanere in silenzio davanti alla umiliazione sia di una persona che dell'istituzione che essa rappresenta”, ha scritto contestualmente Enrico Borghi in un post su Fb indirizzato al sottosegretario Davide Crippa , “avversario politico al quale esprimo tutta la mia solidarietà non pelosa o interessata, ma autentica”. “Sono indignato – prosegue Borghi - perchè non è accettabile che una Srl come la Casaleggio Associati abbia il potere di mettere sotto inquisizione -con uno stile a metà strada tra il confessionale del Grande Fratello, il processo di Torquemada e gli interrogatori del KGB- i rappresentanti del popolo.”

“Resta un fatto – conclude Borghi nel suo post - che questo "Processo del Popolo", che ricorda sinistramente pagine tristi della nostra Repubblica, è una cosa al di fuori della nostra Costituzione. Il luogo dove discutere dell'azione politica dei membri di un governo sono i partiti politici, secondo "il metodo democratico" sancito dall'articolo 49 della Costituzione. Quindi ci si confronta, si dibatte, e alla fine se serve ci si conta. Ma non si massacrano le persone e le istituzioni. E il luogo dove il membro del governo deve rendere conto del proprio operato è uno solo: il Parlamento. Fuori da esso c'è solo l'arbitrio, il controllo possessorio delle istituzioni e alla fine il ricatto alle persone. Spero che questa vicenda faccia aprire gli occhi a molti”, conclude amaramente il parlamentare del Pd.

12/06/2019 - 12:06

“Salvini vuole forse condonare i fondi neri della mafia e della criminalità organizzata ?”.

Lo chiede il deputato democratico, Emanuele Fiano commentando le precisazioni del ministro dell’Interno sulla proposta lanciata ieri di tassare il denaro contante tenuto nelle cassette di sicurezza.

“Altro che soldi dentro il materasso, nel 2016 – aggiunge Fiano - il procuratore di Milano, Francesco Greco è stato molto chiaro nel dire che quando si parla dei presunti 150 miliardi di contante presente nelle cassette di sicurezza in realtà si sta parlando di sommerso non dichiarato, frutto di reati. Non solo evasione fiscale, ma soprattutto riciclaggio. La proposta di Salvini – conclude Fiano - sarebbe dunque un enorme regalo alla criminalità organizzata. Una proposta irresponsabile che dimostra quanto sia grave la situazione economica se il governo alimenta il sospetto di poter chiedere aiuto alle mafie per finanziare la prossima legge di bilancio”.

12/06/2019 - 12:02

"La inquietante proposta di Salvini di introdurre una tassa sulle cassette di sicurezza rivela lo stato confusionale del governo. In dodici mesi hanno azzerato la crescita e aumentato l’indebitamento. Dinanzi al rischio sempre più concreto di procedura di infrazione e soprattutto alla montagna di 35/40 miliardi da scalare per la prossima legge di bilancio, Salvini e i suoi partner si ostinano a mentire cercando capri espiatori sempre altrove. La verità dei numeri però non si cancella con i selfie o le sparate propagandistiche. Quello che serve non è un esecutivo allo sbando ma un piano serio di rilancio che passi dalla riduzione delle tasse e dall’ abbassamento del costo del lavoro per dare più soldi in busta paga ai lavoratori. Occorre voltare pagina".

Lo ha dichiarato il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.

12/06/2019 - 12:01

Serve più sinergia tra impresa e formazione

“L’industria del lusso è un segmento dell’industria italiana molto importante e lanciato nel futuro, a cui però le istituzioni non offrono la dovuta collaborazione pur essendo un enorme patrimonio finanziario che richiede una maggiore cooperazione tra impresa e formazione e aiuti governativi mirati.”

E’ quanto ha dichiarato Nicola Carè, all’indomani del convegno ‘I talenti del fare’, svoltosi a Montecitorio per iniziativa della Fondazione Altagamma e al quale hanno preso parte numerose personalità istituzionali ed imprenditori dell’industria del lusso italiana. “L’industria del lusso è un’eccellenza del Made in Italy, con il 2,2% del Pil Nazionale” ha spiegato Carè, che citando le stime elaborate da Unioncamere, ha osservato che “entro il 2023 questa industria richiederà oltre 236.000 nuovi dipendenti.  Una crescita costante del 5% del mercato a livello globale nonostante una disoccupazione interna al 30%.  Risultati destinati a restare inutilizzati – ha concluso Carè - senza l’invocato coinvolgimento delle istituzioni e una sinergia tra domanda e offerta.”

11/06/2019 - 19:36

“Non si possono mettere sullo stesso piano due vicende totalmente differenti come quella di ‘Realiti’ e il caso del figlio di Riina da Vespa”. Lo dichiara Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, in un’intervista al sito di informazione “Globalist.it”.

“Stavolta – continua - la trasmissione è andata in diretta e quello che è accaduto non è stato certamente programmato. Nel caso del figlio di Riina, invece, l’intervista fu ampiamente annunciata, fu registrata prima, fu vagliata dai dirigenti Rai e fu messa in onda, sebbene si fosse sollevata un’ondata di indignazione tra i cittadini e tra le massime istituzioni. Il caso di Rai2 svela un altro tipo di problemi. Prima di tutto: perché la grande Rai deve dare visibilità a dei giovani con simili problemi, diciamo così, culturali e in un contesto così facile e civile come uno studio televisivo? Enrico Lucci è stato bravo per come ha reagito, ma perché quei due stavano lì? Potevano essere criticati o peggio, ma senza renderli famosi. Ci sono tematiche scottanti che non possono essere affrontate con superficialità, a maggior ragione dal servizio pubblico. ‘Realiti’ è una produzione esterna, è un che viene pagato all’esterno. Lo stesso conduttore Lucci appartiene alla scuderia di Beppe Caschetto, agente quasi monopolista in Rai di una quantità indefinita di trasmissioni, su tutte le reti. Di fronte a questo proliferare di scatole esterne, la Rai ha ancora gli strumenti per decidere cosa va in onda, per vigilare su quello che accade, per influire sugli ospiti che vengono invitati? Le decine e decine di dirigenti Rai, tra capi struttura, capi progetto, direttori e vice direttori di rete, che ci stanno a fare? Chi decide cosa succede a ‘Realiti’: la Freemantle che lo produce, il potente agente Caschetto o il legittimo direttore di rete Freccero? È evidente che c’è un meccanismo in cui tanti guadagnano, in maniera anche opaca, ma poi se c’è un danno, quel danno lo paga la Rai. Quale è l’antidoto allo strapotere di società ed agenti esterni?”

“La Rai dovrebbe dare immediata applicazione – risponde Anzaldi – alla Risoluzione contro i conflitti di interessi di conduttori, agenti e autori, approvata all’unanimità la scorsa legislatura dalla commissione di Vigilanza. Finché quella direttiva non verrà rispettata dal servizio pubblico, continueremo ad avere privilegi per pochi e schiaffi ai telespettatori che pagano il canone”, conclude.

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