13/02/2019 - 18:31

"Lega e M5S sono uniti per non fare la TAV”. Lo dichiara Silvia Fregolent, deputata del Partito democratico, a proposito sul no di Lega e M5s sull’inversione dell’ordine del giorno per poter esaminare le mozioni sulla Tav prima della legge costituzionale di riforma in materia di referendum.

“Il voto che si è svolto oggi alla Camera per non calendarizzare la mozione del Pd che avrebbe impegnato il governo a sbloccare i lavori della Torino - Lione é il primo atto politico della maggioranza sull'Alta Velocità: è finalmente chiaro che anche Salvini e tutti i deputati leghisti sono contrari all'opera”, conclude.

13/02/2019 - 18:06

Il Ministro del Trasporti riferisca in Commissione sul ritardo nell'approvazione del decreto attuativo per l’avvio delle sperimentazioni cittadine di micro mobilità elettrica condivisa. Come gruppo PD abbiamo depositato una interrogazione per il question time di giovedì in Commissione per chiedere al Ministro che venga pubblicato quanto prima il decreto contenente le linee guida per le sperimentazioni nei Comuni. Abbiamo presentato l'emendamento alla Legge di Bilancio, presentiamo oggi l'interrogazione: il Ministro faccia la sua parte e dia la possibilità ai tanti sindaci - di ogni schieramento politico - di avviare sperimentazioni cosi come chiedono gli operatori e le associazioni, a partire da Legambiente.

Lo affermano i deputati del Pd della commissione Trasporti della Camera.

13/02/2019 - 18:02

"Oggi alla Camera il Partito democratico ha votato a favore del decreto per salvare Banca Carige. Non solo perché convinti della necessità di questo provvedimento, ma anche perché si tratta della fotocopia, come ha riconosciuto il ministro Tria, del decreto del nostro governo. Allora come oggi il Partito democratico è sempre dalla stessa parte: a fianco dei risparmiatori. La stessa coerenza purtroppo non appartiene al M5s che, mentre dall’opposizione ha sempre accusato il Pd di salvare le banche, adesso addirittura ci copia".

Lo afferma la deputata del Pd Raffaelle Paita.

13/02/2019 - 17:25

“La Camera respinge per 56 voti di differenza la proposta di tutte le opposizioni di mettere subito in votazioni le mozioni sulla linea ferroviaria Torino-Lione”. Lo dichiara Davide Gariglio, deputato del Partito democratico e componente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito della proposta di inversione dell’ordine del giorno dell’Assemblea per esaminare le mozioni sulla Tav prima della proposta di legge costituzionale in materia di referendum.

“La Lega ha votato insieme al gruppo Cinquestelle per non votare le mozioni. I leghisti in Piemonte cavalcano la battaglia pro-Tav, ma in Parlamento sono a fianco dei Cinquestelle e consentono questa infinita manfrina tesa a rinviare la decisione sulla Tav a dopo le elezioni europee”, conclude.

13/02/2019 - 17:13

“La questione dei ritardi sulle linee ferroviarie che collegano l’Italia a Lourdes e dei disagi con cui sono costretti a confrontarsi gli ammalati e i loro accompagnatori non riguarda solo quest’ultimo periodo, ma è assai risalente nel tempo. Il governo però, dopo aver preso atto del problema, passi dalle parole ai fatti, intervenendo su Trenitalia che è la responsabile del servizio insieme con la sua omologa francese Snfc. L’esecutivo riferisce che Trenitalia sta verificando la possibilità di inserire i treni per pellegrinaggi a Lourdes all’interno del programma europeo dei collegamenti di linea. Se questa è una via percorribile allora la si segua con decisione, perché l’obiettivo primario che le istituzioni devono perseguire è quello di migliorare la qualità complessiva del trasporto”.

Così il deputato Dem Luciano Pizzetti, componente della commissione Trasporti, commenta la risposta del viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, alla sua interrogazione.

13/02/2019 - 17:12

"Il no della Lega all’esame immediato delle mozioni sulla Torino-Lione smaschera ipocrisia di Salvini e dei suoi. Vanno avanti da mesi a fare due parti in commedia. Ma la verità è un’altra: neanche la Lega vuole sbloccare i cantieri della Tav. Loro, come i cinquestelle, intendono fermare un’opera strategica per l’economia di tutto il Paese, per l’occupazione, per la salvaguardia dell’ambiente. Smettano di prendere in giro i cittadini piemontesi, i lavoratori, gli imprenditori, pongano fine a questa farsa e si assumano la responsabilità, insieme ai loro alleati di governo, di  consegnare l’Italia ad un destino di decrescita che ha già causato recessione, crollo della produzione industriale e perdita di posti di lavoro".

Lo ha dichiarato il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.

13/02/2019 - 16:37

“Non è l’opposizione che strumentalizza casi delicati, è Di Maio che offende i lavoratori della Blutec e della Pernigotti prendendoli in giro. Il decreto dignità ha fatto peggio che meglio, della legge sui marchi storici promessa a Novi Ligure non c'è traccia, mentre il settore automotive è nel caos per colpa dell’ecotassa del governo. Il ministro dello Sviluppo passa il tempo a distruggere posti di lavoro, fra una gita con Di Battista e un caffè coi gilet gialli”.

Lo dichiara la vice capogruppo del Pd, Chiara Gribaudo, dopo il question time al ministro Luigi Di Maio.

“Il collega Carmelo Miceli - aggiunge la deputata Dem - sta conducendo una giusta battaglia assieme ai sindaci di Termini Imerese. Purtroppo il caso Blutec non si ferma alla Sicilia: senza riattivare quello stabilimento, rischiano di fermarsi altre fabbriche come la Blutec di Asti in Piemonte, solo per citarne una. È una reazione a catena: bloccando i piani di sviluppo di Fca, Di Maio ha combinato un disastro. E ha il coraggio di parlare di ‘dialogo con i costruttori’”.

13/02/2019 - 16:07

Alle 17.30 presso la Sala Stampa della Camera dei deputati (via della Missione, 4) si terrà una conferenza stampa sulla crisi aziendale della Blutec di Termini Imerese.

All’iniziativa prenderanno parte il deputato del Partito democratico Carmelo Miceli, il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta, l’assessore del Comune di Palermo Giovanna Marano, i delegati aziendali Cgil-Cisl e Uil della Blutec. Tema dell’incontro l’illustrazione dei problemi legati alla crisi dell’azienda e l’atteggiamento di sordità del Mise, che ha accettato di incontrare i lavoratori di Blutec e gli amministratori locali interessati solo questo pomeriggio, dopo il diniego a riceverli di questa mattina.

13/02/2019 - 16:01

“Sull’approvazione del Decreto legge sulla banca Carige si è consumato psicodramma collettivo di M5S e della Lega: quei partiti oggi al Governo ma che poco più di due anni fa, quando erano all'opposizione, hanno infangato il Pd per aver salvato alcune banche”. Lo ha dichiarato Silvia Fregolent, capogruppo Pd in Commissione Finanze alla Camera, nel corso della discussione in Aula sul Dl Carige.

“Come ammesso dallo stesso Ministro Tria – ha continuato - per salvare la Banca Carige, il governo del cambiamento ha presentato un decreto legge fotocopia rispetto a quello emanato dal precedente governo Gentiloni. L'unica differenza sta oggi nella responsabilità delle opposizioni e del Pd, che hanno approvato il decreto, mentre due anni l'attuale vicepremier Luigi di Maio, in una vera e propria trance agonistica, criticava l'allora governo per aver deciso di salvare le banche italiane. Non dimentichiamoci però dell’altro compagno di avventura a Palazzo Chigi, la Lega. Sulla crisi delle Banche Venete non disse e fece niente, forse perché memore di quando pochi anni prima fece addirittura fallire la banca Padana Credieuronord a causa di quello che i cronisti attenti dell’epoca definirono ironicamente “analfabetismo finanziario” e una gestione allegra. In quell’occasione gli azionisti della banca leghista si ritrovarono sul lastrico e niente è stato fatto per risarcire chi è stato ingannato”.

Promettere ciò che non si può mantenere a chi perde i propri risparmi in investimenti sbagliati è un atto vile e spregevole che prima o poi ti si ritorce contro. Credo che anche Salvini e Di Maio, dopo le dure contestazioni che i risparmiatori delusi dalle loro promesse hanno riservato loro nei giorni scorsi, se ne siano accorti”, ha concluso.

13/02/2019 - 15:02

“Catene di troll e gruppi organizzati sulla Rete in questi giorni stanno violentemente offendendo il popolo abruzzese, reo di non aver votato come loro ritenevano dovessero fare. Non stiamo parlando di giudizi politici, ma di auguri morte agli abruzzesi. L’Abruzzo vieni rappresentato con immagini sconvenienti di escrementi e prostitute.

Chiediamo al ministro dell’Interno di venire in Aula, perché attraverso la polizia di Stato vengano individuati e perseguiti i responsabili di questi violenti attacchi, tutti riconducili ad un movimento politico che ha perso le elezioni e di cui nessun esponente ha preso le distanze. Anzi peggio, il leader morale o immorale del M5s ieri, quasi come fosse un voto di scambio, ha chiesto agli abruzzesi di restituire 700 milioni destinati alla Regione, risorse tra l’altro assegnate dal precedente governo. Addirittura Grillo è arrivato a chiedere di restituire le ambulanze acquistate dai consiglieri regionali. Io credo che non si possa arrivare a tanta bruttura e farla passare come normalità”.

Lo ha detto il deputato abruzzese del Pd Camillo D’Alessandro, intervenendo stamattina in Aula.

13/02/2019 - 14:59

"Nel corso dell'audizione alla Camera dei deputati Marco Ponti ha soltanto difeso la sua relazione senza rispondere alle domande sulle sue posizioni ideologiche No Tav e senza fornire alcuna indicazione oggettiva sui criteri utilizzati per l'indagine costi-benefici”. Lo dichiara Davide Gariglio, deputato del Partito democratico e componente in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito dell’Alta velocità Torino-Lione.

“Il M5S – continua - è ormai un partito allo sbando che cerca inutilmente di ricompattarsi con lo stop alla Torino - Lione senza se e senza ma. A questo punto tocca a Salvini decidere il futuro dell'Alta Velocità in Italia. Fino ad oggi è stato ambiguo, ma ora deve prendere una decisione chiara e definitiva”.

“Se non verrà calendarizzato alla Camera il voto immediato della mozione sulla ripresa dei lavori della Tav, chiesto oggi dal Pd, sarà evidente che anche la Lega è contraria all'opera", conclude.

13/02/2019 - 14:52

“Esprimo la mia solidarietà per gli attacchi indegni che ha ricevuto il Garante per le Persone Detenute Mauro Palma”.
Così Gennaro Migliore, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Costituzionali alla Camera
“La solidarietà, sia alla persona sia all’istituto che rappresenta,  non deve essere solo un atto formale, ma - sottolinea- una presa di coscienza di un clima irrespirabile che si sta diffondendo nei confronti di chi svolge con passione e serietà una funzione essenziale per la tenuta democratica del nostro Paese”.
“Auspico - conclude - una rapida individuazione degli autori delle minacce e degli insulti sulla pagina Facebook del Sappe”.

13/02/2019 - 14:32

"La gestione del malcontento dei pastori sardi e della filiera olivicola pugliese é un esempio emblematico di dove conduca una politica che non punta a risolvere i problemi ma a cavalcarli per prendere voti: l'unico risultato é il caos". Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, a proposito delle proteste dei pastori sardi per il prezzo del latte e degli imprenditori pugliesi su Xylella e danni derivanti dalle gelate.

"Com'è possibile - spiega - che il ministro dell'Agricoltura Centinaio convochi tavoli con gli operatori, ed essere immancabilmente scavalcato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Quando mai si é visto un ministro dell'Interno che prende iniziative in campo agricolo, per giunta sovrapponendosi al ministro competente? Dopo tentativi maldestri, promesse, e occasioni perse come la legge di bilancio, la più povera degli ultimi anni per l’agricoltura, e da ultimo il decreto semplificazioni, la maggioranza prova a uscire dal guado per la Puglia con una proposta di legge ordinaria senza risorse e con contenuti ancora da valutare. Anche sul latte, non vorrei si volesse alzare il livello dello scontro, dividere le rappresentanze delle imprese, per poi passare all’incasso elettorale. La tendenza a politicizzare tutto impedisce di guardare al merito dei problemi e agire in prospettiva".

"Salvini provi a occuparsi delle tante urgenze di un ministero delicato come quello degli interni. Invece si occupa di agricoltura, infrastrutture, politica estera. Per qualche voto in più rischia di compromettere la risoluzione di partite complicate e delicatissime per l'agricoltura italiana, e mortificare la rappresentanza delle tante organizzazioni di impresa e dei lavoratori", conclude.

13/02/2019 - 13:13

“I sindacati e i sindaci del territorio di Termini Imerese hanno ragione e la loro protesta sotto al ministero dello Sviluppo economico, per avere risposte immediate sul futuro dello stabilimento ex Fiat e sulle garanzie per i lavoratori, è giusta e il Partito democratico è al loro fianco. Da questa mattina, ormai da ore, sono in attesa di un segnale ed è assurdo che neanche una delegazione venga ricevuta al Mise in nome di una collaborazione istituzionale volta a risolvere l’emergenza. Dopo le tante promesse fatte da Luigi Di Maio davanti ai cancelli della Blutec sarebbero dovuti arrivare i fatti. Invece, dopo quasi una settimana di agitazione, la convocazione al Mise del tavolo Blutec per il prossimo 5 di marzo, cioè tra quasi un mese, rappresenta uno schiaffo ai lavoratori e alle loro famiglie. Un incontro dal quale è stato addirittura escluso anche il sindaco di Termini Imerese. Solo tre mesi fa Di Maio aveva promesso l’immediata proroga della cassa integrazione e la prosecuzione del processo di reindustrializzazione dell’area, con o senza Blutec. Oggi invece non c’è nulla di quelle promesse. Ma restano solo le bugie dalle gambe corte. Di Maio trova il tempo per andare a Parigi per incontrare l’ala più estremista dei ‘gilet gialli’ e non ha cinque minuti per dare disposizioni al suo staff di ricevere chi oggi sta manifestando pacificamente sotto le finestre del suo ufficio”.

Così il deputato Dem, Carmelo Miceli, a margine della manifestazione dei sindacati e degli amministratori del territorio di Termini Imerese a Roma davanti il ministero dello Sviluppo economico.

13/02/2019 - 11:48

“La battutaccia contro gli abruzzesi di Beppe Grillo non è satira. Ci troviamo di fronte alla esplicitazione di una rabbia politica dovuta al flop elettorale dei pentastellati, alla presa d’atto della loro incapacità ad amministrare il Paese e gli enti locali. Grillo è arrabbiato per il nuovo scenario politico che vede un nuovo centrosinistra civico e popolare alternativo alla destra sovranista. Ed i 5 stelle sempre più irrilevanti. Che vuol dire ‘gli abruzzesi restituiscano i 700mila euro’ del tanto osannato restitution day? Che M5s agisce per il solo scopo del voto di scambio? Vorrei ricordare al tragi-comico nazionale che il Pd, con quella che loro chiamavano ‘legge mancia’, ha destinato 11 milioni di euro al territorio del cratere 2009. Somme ben più rilevanti e il cui destino è stato affidato ai comuni. Ora che hanno loro in mano il destino dei terremotati, con un sottosegretario e un commissario di loro nomina, da nove mesi tutto fermo. La satira, dunque, non c’entra nulla. Si tratta di un messaggio grave e insolente. Grillo ha capito che M5s è destinato ad un futuro di irrilevanza politica e che l’unica alternativa a questo centrodestra a trazione sovranista è il centrosinistra. Un centrosinistra che in Abruzzo ha segnato un primo passo di riscatto, con la ricostruzione di una alleanza ampia che vede protagoniste le forze progressiste, liberali e civiche”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.

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